<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv | Page 109 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Junior Hybrid 136 cv (poi 145) ed elettrica 156 cv

Allora non capisco come abbiano fatto negli anni 70 ed 80..
A proporre motori boxer 2, 4, 6 cilindri, V4, 6, 8.. Motori L2, 4, 5, 6 cilindri, trazioni anteriori, posteriori, 4x4 in tutte le salse.. Turbo e non Turbo, Biturbo.. Il tutto per (quasi) ogni portafogli. Insomma, erano veramente dei geni i nostri padri… (di solito si chiama progresso tecnologico, ed a passare con gli anni i costi di solito dovrebbero diminuire, anche e soprattutto a fabbricare le componenti (valvole, sospensioni, pistoni e chi più ne ha più ne metta)).
Oggi?? Ti devi indebitare fino al collo per avere un 3 cilindri :)

Intorno ad un 3 cilindri di ora c'è tutto un mondo che prima non c'era, a partire da tutto quello che riguarda la sicurezza attiva e passiva di una vettura a tutto quello che riguarda le emissioni, già credo questi 2 fattori determinano costi che 50 anni fa una casa non aveva e si poteva permettere di realizzare una motorizzazione che poi si portava dietro per 30 anni con interventi limitati. Ma poi è cambiato il mercato, hai la concorrenza che arriva da tutto il mondo e spesso devi essere presente in molti paesi che contano per avere un ritorno.
Basta pensare negli ultimi 20 anni quanti marchi sono scomparsi
 
Intorno ad un 3 cilindri di ora c'è tutto un mondo che prima non c'era, a partire da tutto quello che riguarda la sicurezza attiva e passiva di una vettura a tutto quello che riguarda le emissioni, già credo questi 2 fattori determinano costi che 50 anni fa una casa non aveva e si poteva permettere di realizzare una motorizzazione che poi si portava dietro per 30 anni con interventi limitati. Ma poi è cambiato il mercato, hai la concorrenza che arriva da tutto il mondo e spesso devi essere presente in molti paesi che contano per avere un ritorno.
Basta pensare negli ultimi 20 anni quanti marchi sono scomparsi
Ma questo indubbiamente. E che oggi le macchine sono farcite di robe che non interessano ai più, pure.
Però c‘é qualquadra che non cosa…. Non credi?
La condivisione spinta e le economie di scala non dovevano portare risparmi?
 
Ma questo indubbiamente. E che oggi le macchine sono farcite di robe che non interessano ai più, pure.
Però c‘é qualquadra che non cosa…. Non credi?
La condivisione spinta e le economie di scala non dovevano portare risparmi?

Le portano.
Vedi Dodge con la tonale ribrandizzata.

Però poi il cliente Alfa la tonale la paga a prezzo pieno premium...la stessa auto...e qui casca l'asino

...mi sa che qui il risparmio è solo per chi le fa e vende
 
Ultima modifica:
Se dopo la riabilitazione Giorgio ti sconfessi così, a chi pensi mai di vendere in giro per il mondo delle Peugeot a prezzo premium?
Tutto quanto già visto (periodo 2012 2015) chiedere a fiat per credere.
Tu la chiami riabilitazione, i numeri dicono flop. Tu ne fai una questione puramente (e semplicemente) di tecnica telaistica, gli stessi numeri di prima dicono che la tecnica, da sola, ha scarsissimi poteri curativi. È una questione assai complicata in cui il telaio e bla bla sono discorsi che scivolano via come acqua fresca per il 90% dei clienti e non puoi andare appresso solo al restante 10%.
Contenuto tecnico deve esserci, ovvio, ma il pridotto automabile che la gente compra oggi è un'altra cosa rispetto alle foto sbiadite che l'alfista pensa siano la descrizione del mondo. C'è un'altra scala di valori, dei costi da rispettare, dei profitti da fare: tutto dannatamente complicato per un marchio che è zero e che con la Giorgio, credimi mi dispiace, scompare perché Giorgio non interessa a nessuno, nonostante gli youtube entusiasti.
Non so se hai visto l'intervista di oggi al responsabile del prodotto: "sappiamo di alienarci certa clientela ma noi andiamo a caccia di un'altra". Chiaro come il sole. Questa macchina non è fatta per te, non ti cerca, non vuole piacerti. È un tentativo di uscire fuori da un recinto, quello della sacralità della meccanica, nel quale - e questo è un fatto - si muore di inedia
 
Tu la chiami riabilitazione, i numeri dicono flop. Tu ne fai una questione puramente (e semplicemente) di tecnica telaistica, gli stessi numeri di prima dicono che la tecnica, da sola, ha scarsissimi poteri curativi. È una questione assai complicata in cui il telaio e bla bla sono discorsi che scivolano via come acqua fresca per il 90% dei clienti e non puoi andare appresso solo al restante 10%.
Contenuto tecnico deve esserci, ovvio, ma il pridotto automabile che la gente compra oggi è un'altra cosa rispetto alle foto sbiadite che l'alfista pensa siano la descrizione del mondo. C'è un'altra scala di valori, dei costi da rispettare, dei profitti da fare: tutto dannatamente complicato per un marchio che è zero e che con la Giorgio, credimi mi dispiace, scompare perché Giorgio non interessa a nessuno, nonostante gli youtube entusiasti.
Non so se hai visto l'intervista di oggi al responsabile del prodotto: "sappiamo di alienarci certa clientela ma noi andiamo a caccia di un'altra". Chiaro come il sole. Questa macchina non è fatta per te, non ti cerca, non vuole piacerti. È un tentativo di uscire fuori da un recinto, quello della sacralità della meccanica, nel quale - e questo è un fatto - si muore di inedia

Non è così: i numeri sono quelli che in una sola generazione di Giorgio, era lecito aspettarsi e si potevano fare con una d sedan (senza sw e con scarso listino e ibrida) e da un d suv.

E al contrario è stata LA riabilitazione. D'immagine. Che serviva.

Diversamente Alfa adesso non sarebbe spendibile come marchio premium. E intendo dire prezzabile con dei prezzi da premium. Perché 40 Mila euro per una Peugeot elettrificata di segmento b sono un prezzo premium.


Che loro vogliano piegare Alfa alle loro necessità è una ovvietà. Non serve che una testa stellantis lo ammetta.

Anzi: il fatto che arrivino a dichiararlo pubblicamente è già la dimostrazione di come Alfa sia davvero qualcosa che nell' immaginario collettivo resiste all' omologazione delle brutte auto (tecnicamente parlando), tutte uguali e omologate verso il basso.

A me l'unica cosa che stona in tutto questo, è perché mai l'appassionato medio debba andare dietro a queste teorie del profitto, che fanno fuori il prodotto, accampando giustificazioni e plaudendo a management che non amano l'automobile e men che meno hanno rispetto della clientela.
 
Quindi dobbiamo auspicare per questo delle Peugeot ricarrozzate Maserati con un bel cerchio a quattro bulloni?

Mmhhh...mi sa che...

Penso proprio di no, ma se sarà così vorrà dire che sarà morta e sepolta anche la Maserati.
Intanto oggi ho visto un fotoshop di una Grecalina segmento B simil Junior, spacciata per piccola Maserati futura, ma sicuramente era una burla.
 
Non è così: i numeri sono quelli che in una sola generazione di Giorgio, era lecito aspettarsi e si potevano fare con una d sedan (senza sw e con scarso listino e ibrida) e da un d suv.

E al contrario è stata LA riabilitazione. D'immagine. Che serviva.

Diversamente Alfa adesso non sarebbe spendibile come marchio premium. E intendo dire prezzabile con dei prezzi da premium. Perché 40 Mila euro per una Peugeot elettrificata di segmento b sono un prezzo premium.


Che loro vogliano piegare Alfa alle loro necessità è una ovvietà. Non serve che una testa stellantis lo ammetta.

Anzi: il fatto che arrivino a dichiararlo pubblicamente è già la dimostrazione di come Alfa sia davvero qualcosa che nell' immaginario collettivo resiste all' omologazione delle brutte auto (tecnicamente parlando), tutte uguali e omologate verso il basso.

A me l'unica cosa che stona in tutto questo, è perché mai l'appassionato medio debba andare dietro a queste teorie del profitto, che fanno fuori il prodotto, accampando giustificazioni e plaudendo a management che non amano l'automobile e men che meno hanno rispetto della clientela.

Purtroppo, carissimo Alfista, vorrei dare ragione a te, ma devo dare ragione ad Antonios.

In estrema sintesi, con il cuore la penso come te, con la ragione come Antonios. Sono le due facce del fu alfismo.

Dobbiamo convincerci che coloro che guardano alla bella meccanica, al motore italiano, prestigioso e prestazionale, alle sospensioni a quadrilatero, alla tenuta di strada DOC “Alfa Romeo” non sono il 10% come ottimisticamente dice Antonios, ma forse il 5% di coloro che oggi comprano un’Alfa. Sono quelli che hanno comprato la Giulia, ovvero quasi mosche bianche. Sono una piccola parte di quelli che hanno a suo tempo comprato una 155 o una 156. Io ne conoscevo tanti proprietari di queste vetture (soprattutto la 156, molto apprezzata dai bancari come me) ma SOLO IO ero “un alfista”. Agli altri piaceva e basta, non l’avevano affatto comprata per amore del Brand.

A maggior ragione, come ha detto Guzzafame, questa vettura non è destinata agli “alfisti”, ma soprattutto a una pletora di persone che di Alfa non capiscono un cxxxo.

Poi anche qualche fan del brand la comprerà, per carità, ma sarà soltanto qualcuno a cui comunque piacerà avere il Biscione sul cofano o piacerà la vettura, o comunque la sceglierà perché ha uno sterzo più diretto e un assetto più rigido di una Peugeot 2008 o una Hyundai Kona (per dire) come magari farei io se avessi famiglia e 40 anni, come ho già detto.

Quindi, e questo lo dico a Pierrelli, è del tutto inutile sperare in un cambio di indirizzo, di strategia. Rassegniamoci e guardiamo avanti, no indietro.
 
Ultima modifica:
No ma so da chi vive la cosiddetta fusione Stellantis/acquisizione peugeot(volutamente in minuscolo) sulla propria pelle cosa stanno combinando, pensare che tanti denigravano il prodotto italiano in quanto qualitativamente inferiore, ma i transalpini risparmiano anche sulla pulizia, dei bagni ora meglio definirli latrine... per non parlare di cosa combinano sul prodotto.
Magari i risparmi fossero solo sulle
latrine, lo sono anche sulla manutenzione delle macchine utensili ed altro ancora peggio.
 
Purtroppo, carissimo Alfista, vorrei dare ragione a te, ma devo dare ragione ad Antonios.

In estrema sintesi, con il cuore la penso come te, con la ragione come Antonios. Sono le due facce del fu alfismo.

Dobbiamo convincerci che coloro che guardano alla bella meccanica, al motore italiano, prestigioso e prestazionale, alle sospensioni a quadrilatero, alla tenuta di strada DOC “Alfa Romeo” non sono il 10% come ottimisticamente dice Antonios, ma forse il 5% di coloro che oggi comprano un’Alfa. Sono quelli che hanno comprato la Giulia, ovvero quasi mosche bianche. Sono una piccola parte di quelli che hanno a suo tempo comprato una 155 o una 156. Io ne conoscevo tanti proprietari di queste vetture (soprattutto la 156, molto apprezzata dai bancari come me) ma SOLO IO ero “un alfista”. Agli altri piaceva e basta, non l’avevano affatto comprata per amore del Brand.

A maggior ragione, come ha detto Guzzafame, questa vettura non è destinata agli “alfisti”, ma soprattutto a una pletora di persone che di Alfa non capiscono un cxxxo.

Poi anche qualche fan del brand la comprerà, per carità, ma sarà soltanto qualcuno a cui comunque piacerà avere il Biscione sul cofano o piacerà la vettura, o comunque la sceglierà perché ha uno sterzo più diretto e un assetto più rigido di una Peugeot 2008 o una Hyundai Kona (per dire) come magari farei io se avessi famiglia e 40 anni, come ho già detto.

Quindi, e questo lo dico a Pierrelli, è del tutto inutile sperare in un cambio di indirizzo, di strategia. Rassegniamoci e guardiamo avanti, no indietro.

Per me non è una questione di cuore o ragione, quanto semmai di voler credere a chi sposta l'asticella ogni volta sempre più in basso, per i propri (legittimi) interessi industriali. L'esempio della tonale - Dodge sta lì, eclatante.

Inoltre è ovvio che se cambi target di cliente giustifichi tutto, anche il più eclatante dei downgrade.

È cmq rimane una vulgata, che i padroni del vapore ci raccontano perché a loro fa comodo spendere il meno possibile, non perché vendono più o meno auto.

E cmq Pilota io non mi devo rassegnare di nulla:emoji_wink: anzi mi divertirò sempre a sottolineare le ipocrisie e le supercazzole che ci propinano.

Se proprio devo trovarci un aspetto negativo, questo sta nel lavaggio del cervello che ci hanno fatto, ove oramai accettiamo tutte le giustificazioni più o meno risibili che vengono dal mainstraim dell' automotive.
E questo, per chi ama l'oggetto automobile e l'Alfa Romeo in particolare, dispiace davvero tanto...
 
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Non è così: i numeri sono quelli che in una sola generazione di Giorgio, era lecito aspettarsi e si potevano fare con una d sedan (senza sw e con scarso listino e ibrida) e da un d suv.

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Purtroppo devo smentirti: ti assicuro (lavoro nel "mondo AlfaRomeo") che i numeri che si aspettavano da Giulia e Stelvio erano ben altri ... In particolare Giulia è stata un flop epocale, forse tra i peggiori se non il peggiore della storia del Marchio ... Stelvio se l'è cavata un po' meglio aiutato sicuramente più dal fatto che sia un SUV che altro.
Per quanto il prodotto fosse eccezionale a livello di base tecnica, purtroppo lasciava a desiderare in altri aspetti come (il più criticato dai potenziali acquirenti) un sistema infotainment imbarazzante per il livello del prodotto: già questo testimonia a cosa guardano oggi i "così detti" clienti premium (Audi docet?).
Mi spiace, ma per quanto triste questa è la realtà e non biasimo Stellantis se oggi ragiona in modo diverso .... sarà poi il mercato a dirci se avrà ragione, ma io credo (temo) di si ....
 
Per me non è una questione di cuore o ragione, quanto semmai di voler credere a chi sposta l'asticella ogni volta sempre più in basso, per i propri (legittimi) interessi industriali. L'esempio della tonale - Dodge sta lì, eclatante.

Inoltre è ovvio che se cambi target di cliente giustifichi tutto, anche il più eclatante dei downgrade.

È cmq rimane una vulgata, che i padroni del vapore ci raccontano perché a loro fa comodo spendere il meno possibile, non perché vendono più o meno auto.

E cmq Pilota io non mi devo rassegnare di nulla:emoji_wink: anzi mi divertirò sempre a sottolineare le ipocrisie e le supercazzole che ci propinano.

Se proprio devo trovarci un aspetto negativo, questo sta nel lavaggio del cervello che ci hanno fatto, ove oramai accettiamo tutte le giustificazioni più o meno risibili che vengono dal mainstraim dell' automotive.
E questo, per chi ama l'oggetto automobile e l'Alfa Romeo in particolare, dispiace davvero tanto...
Credo che non si colga ancora appieno il significato delle parole di Guzzafame.
Lui, quindi Alfa, sta dicendo che la categoria degli alfisti è commercialmente non rilevante, non in grado di sostenere un marchio, altrimenti andresti sul sicuro: l'alfismo è, in buona sostanza, folklore. E questo è un sospetto che ho proprio da quando sono arrivate Giulia e Stelvio.
Non che quella dei fan hard core ma alla fine non così importanti dal punto di vista commerciale sia un'esclusiva Alfa Romeo: quanti fra i 2.2M di persone che nel 2023 hanno comprato BMW l'hanno fatto per la guida? Siamo seri, praticamente nessuno, è solo una questione di marchio.

Vedremo come andrà con la nuova Stelvio, alla fine qualcosa per accontentare la narrazione della tradizione sei costretto a farla. Però, se quanto sopra si rivelerà giusto, non si tratta di rassegnarsi perché qualche cattivone vuole abbassare l'asticella*; si tratta di prendere atto di far parte di una minoranza non in grado di generare cassa, spesso perché dedita solo alle disquisizioni morali su cosa è vero e cosa è falso, per poi puntualmante fiondarsi in concessionaria a comprare cosa è falso

*abbassarla su alcune cose ma alzarla su altre
 
Purtroppo devo smentirti: ti assicuro (lavoro nel "mondo AlfaRomeo") che i numeri che si aspettavano da Giulia e Stelvio erano ben altri ... In particolare Giulia è stata un flop epocale, forse tra i peggiori se non il peggiore della storia del Marchio ... Stelvio se l'è cavata un po' meglio aiutato sicuramente più dal fatto che sia un SUV che altro
Alfisti, scolpite queste parole su una lastra di marmo e mettetela sul letto.
E' l'amara verità, quella che vado cercando di evidenziare semplicemte leggendo i numeri e parlando con chi nel mondo FCA ci lavora, in particolare con chi ha avuto la sventura di passare per Cassino
 
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