<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Alfa Romeo Giulia(?); Presentaz. Giugno 2015, vendita 1° Trim. 2016 | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Alfa Romeo Giulia(?); Presentaz. Giugno 2015, vendita 1° Trim. 2016

Fedealfa84 ha scritto:
un'altra cosa da notare
visto che la macchina sarà sulle strade solo all'inizio del 2016

perché non sviluppano una versione ibrida plug-in?

se no come faranno a rispettare i 95 gr di co2 per il 2020?

mi piace un sacco l'ibrido ,fà risparmiare sui costi di gestione senza rinunciare al piacere di guida

cmq come sono contento un alfa seg D sviluppata in italia (Modena) , con la collaborazione di ferrari e Maserati

trazione posteriore, niente motori opel,fiat ,gm

mi sembra di sognare...............

Ciao Fede,
almeno oggi a Natale voglio essere buono, ma non sono tanto convinto per quanto riguarda la frase evidenziata..
I motori per fortuna non saranno ne Fiat, ne Opel, ne GM. Ma ci saranno quelli di derivazione Chrysler e quelli VM (Diesel). Di Alfa purtroppo niente (peccato, ma non ha neppure una sede), ma almeno questa seg.D avrà la trazione posteriore. Diciamo così, finalmente un passo (uno!) nella giusta direzione.
Comunque sia, Buone Feste
;-)
 
Vorrei aggiungere una cosa. Molti di voi sono giovani e da questo scaturisce l'amore per la 75. Però per quelli un po' più avanti con gli anni il vero "affetto" e' per altre alfa, come la Giulia GT/GTV o l'Alfetta GTV6. E la migliore Alfa segmento D non è certo stata la 75 bensì la Giulia, certamente. Ecco perché per la nuova "D" il nome Giulia forse era troppo pretenzioso.
 
pilota54 ha scritto:
Vorrei aggiungere una cosa. Molti di voi sono giovani e da questo scaturisce l'amore per la 75. Però per quelli un po' più avanti con gli anni il vero "affetto" e' per altre alfa, come la Giulia GT/GTV o l'Alfetta GTV6. E la migliore Alfa segmento D non è certo stata la 75 bensì la Giulia, certamente. Ecco perché per la nuova "D" il nome Giulia forse era pretenzioso.

Caro Pilota54, concordo sulla Giulia Gt/Gtv, ma per il discorso "D", tale segmento era coperto dalle 1750 e 2000, che erano strettamente imparentate con la Giulia la quale si fermava al 1600cc.
Direi, a mio parere, che il vero segmento D per l'Alfa fu l'ALFETTA.
Vero e' che la Giulia rimase in produzione e in listino fino al 1977 quando fu sostituita dalla Giulietta 116 in versioni 1300cc (con una motorizzazione specifica differente dal 1290cc, infatti era un superquadro) e 1600cc.
L'ALFETTA era la vettura del "cummenda" per definizione, fino all'avvento della Thema che però era già di un seg. superiore.

Ps : anche la mia proposta di Giulia, originariamente era proposta con il nome Alfetta, per il suddetto motivo.
La cosa curiosa e' che l'Alfetta aveva un passo di 2510mm mentre oggi si ritiene che il nome Alfetta sia improprio per una vettura da 2810mm.
 
Gt_junior ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Vorrei aggiungere una cosa. Molti di voi sono giovani e da questo scaturisce l'amore per la 75. Però per quelli un po' più avanti con gli anni il vero "affetto" e' per altre alfa, come la Giulia GT/GTV o l'Alfetta GTV6. E la migliore Alfa segmento D non è certo stata la 75 bensì la Giulia, certamente. Ecco perché per la nuova "D" il nome Giulia forse era pretenzioso.

Caro Pilota54, concordo sulla Giulia Gt/Gtv, ma per il discorso "D", tale segmento era coperto dalle 1750 e 2000, che erano strettamente imparentate con la Giulia la quale si fermava al 1600cc.
Direi, a mio parere, che il vero segmento D per l'Alfa fu l'ALFETTA.
Vero e' che la Giulia rimase in produzione e in listino fino al 1977 quando fu sostituita dalla Giulietta 116 in versioni 1300cc (con una motorizzazione specifica differente dal 1290cc, infatti era un superquadro) e 1600cc.
L'ALFETTA era la vettura del "cummenda" per definizione, fino all'avvento della Thema che però era già di un seg. superiore.

Ps : anche la mia proposta di Giulia, originariamente era proposta con il nome Alfetta, per il suddetto motivo.
La cosa curiosa e' che l'Alfetta aveva un passo di 2510mm mentre oggi si ritiene che il nome Alfetta sia improprio per una vettura da 2810mm.

Sicuramente l'Alfetta è stata una grande segmento D e mi aspettavo un intervento che la riguardasse. Tuttavia a mio modesto parere la Giulia si colloca al di sopra perché era una vettura rivoluzionaria e molto avanti rispetto alla concorrenza. L'Alfetta, eccellente auto, riprendeva i temi introdotti dalla Giulia con poche modifiche, quanto meno a livello di pianale-sospensioni, oltre che di motore (il mitico bialbero) introducendo in definitiva poche novità a livello tecnico, anche se tutto sommato manteneva la leadership tecnologica in Europa.

E' indubbio peraltro che la supremazia di segmento non fu più replicata in seguito con le eredi delle suddette, soprattutto a causa della carenza di mezzi economici necessari per gli investimenti.
 
pilota54 ha scritto:
Gt_junior ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Vorrei aggiungere una cosa. Molti di voi sono giovani e da questo scaturisce l'amore per la 75. Però per quelli un po' più avanti con gli anni il vero "affetto" e' per altre alfa, come la Giulia GT/GTV o l'Alfetta GTV6. E la migliore Alfa segmento D non è certo stata la 75 bensì la Giulia, certamente. Ecco perché per la nuova "D" il nome Giulia forse era pretenzioso.

Caro Pilota54, concordo sulla Giulia Gt/Gtv, ma per il discorso "D", tale segmento era coperto dalle 1750 e 2000, che erano strettamente imparentate con la Giulia la quale si fermava al 1600cc.
Direi, a mio parere, che il vero segmento D per l'Alfa fu l'ALFETTA.
Vero e' che la Giulia rimase in produzione e in listino fino al 1977 quando fu sostituita dalla Giulietta 116 in versioni 1300cc (con una motorizzazione specifica differente dal 1290cc, infatti era un superquadro) e 1600cc.
L'ALFETTA era la vettura del "cummenda" per definizione, fino all'avvento della Thema che però era già di un seg. superiore.

Ps : anche la mia proposta di Giulia, originariamente era proposta con il nome Alfetta, per il suddetto motivo.
La cosa curiosa e' che l'Alfetta aveva un passo di 2510mm mentre oggi si ritiene che il nome Alfetta sia improprio per una vettura da 2810mm.

Sicuramente l'Alfetta è stata una grande segmento D e mi aspettavo un intervento che la riguardasse. Tuttavia a mio modesto parere la Giulia si colloca al di sopra perché era una vettura rivoluzionaria e molto avanti rispetto alla concorrenza. L'Alfetta, eccellente auto, riprendeva i temi introdotti dalla Giulia con poche modifiche, quanto meno a livello di pianale-sospensioni, oltre che di motore (il mitico bialbero) introducendo in definitiva poche novità a livello tecnico, anche se tutto sommato manteneva la leadership tecnologica in Europa.

E' indubbio peraltro che la supremazia di segmento non fu più replicata in seguito con le eredi delle suddette, soprattutto a causa della carenza di mezzi economici necessari per gli investimenti.

Mi trovate d'accordo. L'Alfetta è il D Alfa Romeo. Lei e la Giulietta hanno condiviso lo stesso segmento collocandosi alle due estremità
La Giulia è per me troppo lontana nel tempo e forsa la è in generale; mentre con l'Alfetta si può creare un ideale ricongiungimento al punto dove ci eravamo fermati e sfornare dunque una berlina sportiva che riprenda in mano lo scettro di leader del segmento. Tutte le altre che sono arrivate dopo, per motivi diversi, hanno mancato di esserne all'altezza. Mentre lo scrivo, quasi soffro per la 156 (e qualcuno dissentirà per la 75)

Speriamo di non dover pronunciare mai le parole "ennesima occasione mancata".
 
pilota54 ha scritto:
Gt_junior ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Vorrei aggiungere una cosa. Molti di voi sono giovani e da questo scaturisce l'amore per la 75. Però per quelli un po' più avanti con gli anni il vero "affetto" e' per altre alfa, come la Giulia GT/GTV o l'Alfetta GTV6. E la migliore Alfa segmento D non è certo stata la 75 bensì la Giulia, certamente. Ecco perché per la nuova "D" il nome Giulia forse era pretenzioso.

Caro Pilota54, concordo sulla Giulia Gt/Gtv, ma per il discorso "D", tale segmento era coperto dalle 1750 e 2000, che erano strettamente imparentate con la Giulia la quale si fermava al 1600cc.
Direi, a mio parere, che il vero segmento D per l'Alfa fu l'ALFETTA.
Vero e' che la Giulia rimase in produzione e in listino fino al 1977 quando fu sostituita dalla Giulietta 116 in versioni 1300cc (con una motorizzazione specifica differente dal 1290cc, infatti era un superquadro) e 1600cc.
L'ALFETTA era la vettura del "cummenda" per definizione, fino all'avvento della Thema che però era già di un seg. superiore.

Ps : anche la mia proposta di Giulia, originariamente era proposta con il nome Alfetta, per il suddetto motivo.
La cosa curiosa e' che l'Alfetta aveva un passo di 2510mm mentre oggi si ritiene che il nome Alfetta sia improprio per una vettura da 2810mm.

Sicuramente l'Alfetta è stata una grande segmento D e mi aspettavo un intervento che la riguardasse. Tuttavia a mio modesto parere la Giulia si colloca al di sopra perché era una vettura rivoluzionaria e molto avanti rispetto alla concorrenza. L'Alfetta, eccellente auto, riprendeva i temi introdotti dalla Giulia con poche modifiche, quanto meno a livello di pianale-sospensioni, oltre che di motore (il mitico bialbero) introducendo in definitiva poche novità a livello tecnico, anche se tutto sommato manteneva la leadership tecnologica in Europa.

E' indubbio peraltro che la supremazia di segmento non fu più replicata in seguito con le eredi delle suddette, soprattutto a causa della carenza di mezzi economici necessari per gli investimenti.

E'proprio l'opposto invece.
Fu l'ALFETTA ad essere una vettura rivoluzionaria rispetto alla concorrenza, utilizzando, per la prima volta su una vettura di serie, uno schema meccanico fino allora dedicato alle vetture da competizione.
Questo per stessa ammissione di Busso, che si impose verso questo progetto dopo i collaudi comparativi fatti con lo schema Giulia.
La Giulia, auto di eccellenza, e l'Alfetta, non avevano nulla, ma proprio nulla in comune a parte il propulsore (nell'alfetta la coppa era di disegno diverso).
Con l'ALFETTA, l'Alfa Romeo di Luraghi arriva al suo massimo risultato (Luraghi fu messo alla porta nel 73 e l'Alfetta entrò in produzione nella primavera del 72).

Ciò non toglie che la Giulia era una vettura superlativa rispetto alla concorrenza, ma in quanto a rivoluzione, l'Alfetta era decenni avanti pur con aspetti controversi come la manovrabilità del cambio posto transaxle.
Se dovessi dare un nome significativo di nuovo Risorgimento della ex casa di Arese non avrei dubbi. ALFETTA.
Ma considerando i precedenti nefasti (Thema, Flavia, Delta, Giulietta) preferisco che per la futura vettura marchiata Alfa adottassero un nome disgiunto dalla Storia, ormai compromessa.
 
Hai ragione, l'Alfetta aveva il transaxle e il ponte De Dion, due cose che la Giulia non aveva ancora, però credo che anche la Giulia, soprattutto come linee (coda tronca, frontale aerodinamico, slogan "disegnata dal vento") introdusse novità poi copiate da molte concorrenti e il motore bialbero, peraltro già montato nella mitica Giulietta del '57, nei primi anni '60 era presente solo sulle super-sportive, non sulle berline di classe media e sulla Giulia aveva potenze da primato. La Giulia stabilì, all'Epoca, anche il record mondiale di frenata da 100 a zero: 43 metri (prova su strada Quattroruote).

Diciamo che sono state due segmento D di grande valore storico e ampiamente ai vertici di segmento.
 
pilota54 ha scritto:
Hai ragione, l'Alfetta aveva il transaxle e il ponte De Dion, due cose che la Giulia non aveva ancora, però credo che anche la Giulia, soprattutto come linee (coda tronca, frontale aerodinamico, slogan "disegnata dal vento") introdusse novità poi copiate da molte concorrenti e il motore bialbero, peraltro già montato nella mitica Giulietta del '57, nei primi anni '60 era presente solo sulle super-sportive, non sulle berline di classe media e sulla Giulia aveva potenze da primato. La Giulia stabilì, all'Epoca, anche il record mondiale di frenata da 100 a zero: 43 metri (prova su strada Quattroruote).

Diciamo che sono state due segmento D di grande valore storico e ampiamente ai vertici di segmento.
..Sono daccordo con te, Sono due D, nel mentre la Super ricalcava nei suoi interni il Marchio Alfa Romeo ,l 'Alfetta divendava piu moderna e lussuosa.... solo nella scelta dei motori la Giulia copriva il segmento C con il 1.3l visto che sotto di lei non c era una C. Apparte il fatto che a suo tempo l Alfa creava modelli e non segmenti la Giulietta ne é l esempio che come volume oggi siamo arrivati al punto di posizionarla al Segmento C ma se torniamo ai motori che questa ha montato possiamoo dire che fosse pure una D Solo con l arrivo della Alfa sud possiamo dire che sono arrivati i segmenti :Sud C,Giulia D,Alfetta E, Alfa 6 F
 
loopo ha scritto:
Fedealfa84 ha scritto:
un'altra cosa da notare
visto che la macchina sarà sulle strade solo all'inizio del 2016

perché non sviluppano una versione ibrida plug-in?

se no come faranno a rispettare i 95 gr di co2 per il 2020?

mi piace un sacco l'ibrido ,fà risparmiare sui costi di gestione senza rinunciare al piacere di guida

cmq come sono contento un alfa seg D sviluppata in italia (Modena) , con la collaborazione di ferrari e Maserati

trazione posteriore, niente motori opel,fiat ,gm

mi sembra di sognare...............

Ciao Fede,
almeno oggi a Natale voglio essere buono, ma non sono tanto convinto per quanto riguarda la frase evidenziata..
I motori per fortuna non saranno ne Fiat, ne Opel, ne GM. Ma ci saranno quelli di derivazione Chrysler e quelli VM (Diesel). Di Alfa purtroppo niente (peccato, ma non ha neppure una sede), ma almeno questa seg.D avrà la trazione posteriore. Diciamo così, finalmente un passo (uno!) nella giusta direzione.
Comunque sia, Buone Feste
;-)

i v6 saranno quelli che oggi ha la ghibli
il diesel sarà un Vm ma non è un dramma ce l'ha a nche la Maserati

i 4 cilindri non sarà dic erto di origine americana

la Giulia sarà italiana non faranno lo stesso errore commesso con la 159
 
Gt_junior ha scritto:
E'proprio l'opposto invece.
Fu l'ALFETTA ad essere una vettura rivoluzionaria rispetto alla concorrenza, utilizzando, per la prima volta su una vettura di serie, uno schema meccanico fino allora dedicato alle vetture da competizione.
Questo per stessa ammissione di Busso, che si impose verso questo progetto dopo i collaudi comparativi fatti con lo schema Giulia.
La Giulia, auto di eccellenza, e l'Alfetta, non avevano nulla, ma proprio nulla in comune a parte il propulsore (nell'alfetta la coppa era di disegno diverso).
Con l'ALFETTA, l'Alfa Romeo di Luraghi arriva al suo massimo risultato (Luraghi fu messo alla porta nel 73 e l'Alfetta entrò in produzione nella primavera del 72).

Ciò non toglie che la Giulia era una vettura superlativa rispetto alla concorrenza, ma in quanto a rivoluzione, l'Alfetta era decenni avanti pur con aspetti controversi come la manovrabilità del cambio posto transaxle.
Se dovessi dare un nome significativo di nuovo Risorgimento della ex casa di Arese non avrei dubbi. ALFETTA.
Ma considerando i precedenti nefasti (Thema, Flavia, Delta, Giulietta) preferisco che per la futura vettura marchiata Alfa adottassero un nome disgiunto dalla Storia, ormai compromessa.
Quoto Rosario al 100%. Fino all'avvento dell'Alfetta nessun produttore di massa osò tanto sul piano tecnico: traslare i concetti di base di una monoposto di 20 anni prima (le F1 158 e 159) su una berlina da famiglia.
Avevano in casa uno schema stracollaudato come quello della Giulietta, ulteriorimente evoluto nella successiva Giulia, perfezionato con la 1750/2000 e rischiarono tutta la reputazione, acquisita nei campi di gara e nelle classifiche di vendita, partendo da un foglio bianco.
Ma allora se lo potevano permettere, godevano di un credito incredibile tra i costruttori di auto.
 
transaxle73 ha scritto:
Gt_junior ha scritto:
E'proprio l'opposto invece.
Fu l'ALFETTA ad essere una vettura rivoluzionaria rispetto alla concorrenza, utilizzando, per la prima volta su una vettura di serie, uno schema meccanico fino allora dedicato alle vetture da competizione.
Questo per stessa ammissione di Busso, che si impose verso questo progetto dopo i collaudi comparativi fatti con lo schema Giulia.
La Giulia, auto di eccellenza, e l'Alfetta, non avevano nulla, ma proprio nulla in comune a parte il propulsore (nell'alfetta la coppa era di disegno diverso).
Con l'ALFETTA, l'Alfa Romeo di Luraghi arriva al suo massimo risultato (Luraghi fu messo alla porta nel 73 e l'Alfetta entrò in produzione nella primavera del 72).

Ciò non toglie che la Giulia era una vettura superlativa rispetto alla concorrenza, ma in quanto a rivoluzione, l'Alfetta era decenni avanti pur con aspetti controversi come la manovrabilità del cambio posto transaxle.
Se dovessi dare un nome significativo di nuovo Risorgimento della ex casa di Arese non avrei dubbi. ALFETTA.
Ma considerando i precedenti nefasti (Thema, Flavia, Delta, Giulietta) preferisco che per la futura vettura marchiata Alfa adottassero un nome disgiunto dalla Storia, ormai compromessa.
Quoto Rosario al 100%. Fino all'avvento dell'Alfetta nessun produttore di massa osò tanto sul piano tecnico: traslare i concetti di base di una monoposto di 20 anni prima (le F1 158 e 159) su una berlina da famiglia.
Avevano in casa uno schema stracollaudato come quello della Giulietta, ulteriorimente evoluto nella successiva Giulia, perfezionato con la 1750/2000 e rischiarono tutta la reputazione, acquisita nei campi di gara e nelle classifiche di vendita, partendo da un foglio bianco.
Ma allora se lo potevano permettere, godevano di un credito incredibile tra i costruttori di auto.

sono d'accordo
 
transaxle73 ha scritto:
Gt_junior ha scritto:
E'proprio l'opposto invece.
Fu l'ALFETTA ad essere una vettura rivoluzionaria rispetto alla concorrenza, utilizzando, per la prima volta su una vettura di serie, uno schema meccanico fino allora dedicato alle vetture da competizione.
Questo per stessa ammissione di Busso, che si impose verso questo progetto dopo i collaudi comparativi fatti con lo schema Giulia.
La Giulia, auto di eccellenza, e l'Alfetta, non avevano nulla, ma proprio nulla in comune a parte il propulsore (nell'alfetta la coppa era di disegno diverso).
Con l'ALFETTA, l'Alfa Romeo di Luraghi arriva al suo massimo risultato (Luraghi fu messo alla porta nel 73 e l'Alfetta entrò in produzione nella primavera del 72).

Ciò non toglie che la Giulia era una vettura superlativa rispetto alla concorrenza, ma in quanto a rivoluzione, l'Alfetta era decenni avanti pur con aspetti controversi come la manovrabilità del cambio posto transaxle.
Se dovessi dare un nome significativo di nuovo Risorgimento della ex casa di Arese non avrei dubbi. ALFETTA.
Ma considerando i precedenti nefasti (Thema, Flavia, Delta, Giulietta) preferisco che per la futura vettura marchiata Alfa adottassero un nome disgiunto dalla Storia, ormai compromessa.
Quoto Rosario al 100%. Fino all'avvento dell'Alfetta nessun produttore di massa osò tanto sul piano tecnico: traslare i concetti di base di una monoposto di 20 anni prima (le F1 158 e 159) su una berlina da famiglia.
Avevano in casa uno schema stracollaudato come quello della Giulietta, ulteriorimente evoluto nella successiva Giulia, perfezionato con la 1750/2000 e rischiarono tutta la reputazione, acquisita nei campi di gara e nelle classifiche di vendita, partendo da un foglio bianco.
Ma allora se lo potevano permettere, godevano di un credito incredibile tra i costruttori di auto.
D'accordissimo con te e Rosario!!
La Giulia di rivoluzionario aveva la linea, la meccanica era l'espressione all'eccellenza dello stato dell'arte di allora ma cmq molto canonica.
Attenzione a non confondere i segmenti: rapportato ad oggi Giulia era un D Alfetta un E.
 
fpaol68 ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Gt_junior ha scritto:
E'proprio l'opposto invece.
Fu l'ALFETTA ad essere una vettura rivoluzionaria rispetto alla concorrenza, utilizzando, per la prima volta su una vettura di serie, uno schema meccanico fino allora dedicato alle vetture da competizione.
Questo per stessa ammissione di Busso, che si impose verso questo progetto dopo i collaudi comparativi fatti con lo schema Giulia.
La Giulia, auto di eccellenza, e l'Alfetta, non avevano nulla, ma proprio nulla in comune a parte il propulsore (nell'alfetta la coppa era di disegno diverso).
Con l'ALFETTA, l'Alfa Romeo di Luraghi arriva al suo massimo risultato (Luraghi fu messo alla porta nel 73 e l'Alfetta entrò in produzione nella primavera del 72).

Ciò non toglie che la Giulia era una vettura superlativa rispetto alla concorrenza, ma in quanto a rivoluzione, l'Alfetta era decenni avanti pur con aspetti controversi come la manovrabilità del cambio posto transaxle.
Se dovessi dare un nome significativo di nuovo Risorgimento della ex casa di Arese non avrei dubbi. ALFETTA.
Ma considerando i precedenti nefasti (Thema, Flavia, Delta, Giulietta) preferisco che per la futura vettura marchiata Alfa adottassero un nome disgiunto dalla Storia, ormai compromessa.
Quoto Rosario al 100%. Fino all'avvento dell'Alfetta nessun produttore di massa osò tanto sul piano tecnico: traslare i concetti di base di una monoposto di 20 anni prima (le F1 158 e 159) su una berlina da famiglia.
Avevano in casa uno schema stracollaudato come quello della Giulietta, ulteriorimente evoluto nella successiva Giulia, perfezionato con la 1750/2000 e rischiarono tutta la reputazione, acquisita nei campi di gara e nelle classifiche di vendita, partendo da un foglio bianco.
Ma allora se lo potevano permettere, godevano di un credito incredibile tra i costruttori di auto.
D'accordissimo con te e Rosario!!
La Giulia di rivoluzionario aveva la linea, la meccanica era l'espressione all'eccellenza dello stato dell'arte di allora ma cmq molto canonica.
Attenzione a non confondere i segmenti: rapportato ad oggi Giulia era un D Alfetta un E.

Esattamente. All'epoca i segmenti come li conosciamo oggi non esistevano, ma fu proprio la scelta delle varie cilindrate applicate alle vetture ed i codici interni a determinare il segmento. Una segmento D (segmento interno Alfa 4) all'epoca aveva cilindrate (importanti per l'epoca) tra 1.3 e 1.6L.
L' Alfetta era a tutti gli effetti una segmento E (Alfa 5). E non centra niente con questo topic.
L' Alfa 6 (codice interno 6) era appunto una segmento F.

Alfa Romeo segmento D:
Alfa Giulia;
Alfa Giulietta (1977, che sostituì la Giulia)
Alfa 75
Fiat Alfa 155
Fiat Alfa 156
Fiat Alfa 159
 
sempre rimanendo nella discussione alfa seg D

1- quanto costò a Fiat progettare la 155?

2- quanti soldi prendeva Nannini correndo con la 155?

3- quant'è la spesa stimata per il progetto 952?

( http://youtu.be/jpANNJB9x7M)
 
gitizetadue ha scritto:
dalle ultime news diffuse pare che non sia previsto (almeno inizialmente) il V6 3.0 Diesel 250 CV, peccato davvero, su di un buon telaio con peso contenuto, TP, e quant'altro di "raffinato" poteva essere davvero interessante! (dando per scontato un bellissimo e adeguato design)

Credo che l'unico v6 Diesel sara quello da 280cv circa.. Il 2.2 invece arrivara fino a 240/250, con uno step iniziale da 210
 
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