Concordo su tutta la linea. AR doveva dimostrare di non avere nessun senso di inferiorità: ha prodotto un'auto complessivamente pari alla migliore concorrenza (superiore per quanto riguarda le qualità storiche che tutti hanno sempre riconosciuto al marchio, e inferiore per quanto riguarda ricchezza degli optional, connettività e infotainment) e bene ha fatto a posizionarla nella stessa fascia di prezzo. Peraltro, a ben guardare, a parità di motorizzazione e di optional, costa un po' meno della concorrenza...
Fare diversamente sarebbe stata un'ammissione d'inferiorità: d'altra parte, l'esclusività fa parte dell'idea di "premium" e, oggi, la Giulia è chiamata ad invogliare non chi 7-8 anni fa ha comprato una 159, ma chi 7-8 anni fa a quest'ultima ha preferito una tedesca.
Imboccata questa strada, il riposizionamento del marchio in termini di immagine richiederà anni e, se AR non saprà fare le scelte giuste anche in termini di marketing e di assistenza al cliente dopo l'acquisto, potrebbe non avere mai successo, nonostante le qualità delle auto costruite. Come dice Menech, infatti, oggi la Giulia è "solo" un'auto per chi capisce di auto, non per chi vuole anche che la propria auto rispecchi un certo successo economico (cosa di cui a me non potrebbe fregare di meno, ma per tanti nostri connazionali non è così).
Acquistata la Giulia, infatti, occorre essere pronti alle reazioni dei soliti soggetti da bar che ti dicono "ah ma hai speso 40.000 euro per una FIAT?". A chi compra un'Audi A4, invece, nessuno dice "ah ma hai speso 40.000 euro per una Skoda?". E a chi acquista una Mercedes nessuno dice "ma lo sai che è costruita in Ungheria?". Se e quando AR riuscirà a liberarsi dei pregiudizi che le si sono cuciti addosso in trent'anni di scelte industriali infelici, potrà dire che l'operazione rilancio ha avuto successo. Nel frattempo, la clientela andrà conquistata a poco a poco...