<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Affondo di Marchionne sulla politica dei prezzi della VW | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Affondo di Marchionne sulla politica dei prezzi della VW

skid32 ha scritto:
questo articolo è molto piu' chiaro ed esplicativo e sul merito delle sue parole non posso non essere d'accordo...
non ha detto niente di strano.. sovra capacita' produttiva in eu...e si sapeva....cio' rovina l' industria auto...ed è vero... il pesce grosso mangia il piccolo...ed è sempre stato cosi... nell' articolo non mi pare m invochi un intervento di chichessia..ma dice solo delle cose vere....
A dire il vero è lo stesso 4R a scrivere, anche con virgolettato:
E rivolge anche un appello alla Commissione europea che: "dovrebbe coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie" esortando quindi i francesi e i tedeschi a ridurre le capacità produttive

In ogni caso, qualche problemino sulla gestione dei modelli mi pare sia difficile da confutare ... o no?
 
Mauro 65 ha scritto:
skid32 ha scritto:
questo articolo è molto piu' chiaro ed esplicativo e sul merito delle sue parole non posso non essere d'accordo...
non ha detto niente di strano.. sovra capacita' produttiva in eu...e si sapeva....cio' rovina l' industria auto...ed è vero... il pesce grosso mangia il piccolo...ed è sempre stato cosi... nell' articolo non mi pare m invochi un intervento di chichessia..ma dice solo delle cose vere....
A dire il vero è lo stesso 4R a scrivere, anche con virgolettato:
E rivolge anche un appello alla Commissione europea che: "dovrebbe coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie" esortando quindi i francesi e i tedeschi a ridurre le capacità produttive

In ogni caso, qualche problemino sulla gestione dei modelli mi pare sia difficile da confutare ... o no?

scusa nn avevo letto...ho letto quello di autoblog ...giorni un po' intensi..
cmq coordinare razionalizzazione non è una cosa tanto strana secondo me considerando la situazione dell industria auto...
problemini di gestione dei modelli?....non lo so puo' darsi...secondo me stan facendo piu' casini in opel e psa visti i risultati
 
Guardando il listino "auto nuove" su 4R risulta

Alfa Romeo 4 modelli
Fiat 12 modelli
Lancia 7 modelli
Totale 23

Volkswagen 20 modelli
Audi 23 modelli
Skoda 9 modelli
Totale 52

Togliendo Skoda e mettendo Seat il totale non cambia, lasciamo perdere Ferrari, Lamborghini, ecc.

E siamo ancora qui a chiederci perchè Fiat non vende :?: :shock: :shock:
 
Mauro 65 ha scritto:
skid32 ha scritto:
questo articolo è molto piu' chiaro ed esplicativo e sul merito delle sue parole non posso non essere d'accordo...
non ha detto niente di strano.. sovra capacita' produttiva in eu...e si sapeva....cio' rovina l' industria auto...ed è vero... il pesce grosso mangia il piccolo...ed è sempre stato cosi... nell' articolo non mi pare m invochi un intervento di chichessia..ma dice solo delle cose vere....
A dire il vero è lo stesso 4R a scrivere, anche con virgolettato:
E rivolge anche un appello alla Commissione europea che: "dovrebbe coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie" esortando quindi i francesi e i tedeschi a ridurre le capacità produttive

In ogni caso, qualche problemino sulla gestione dei modelli mi pare sia difficile da confutare ... o no?
nel link che ho riportato io c'è anche il link all'articolo originale del new york times,più di questo?
 
riporto:
"Secondo uno studio è infatti emerso che attualmente le fabbriche di auto in Europa, stanno lavorando al 65% delle loro possibilità, mentre per generare un profitto, dovrebbero operare almeno tra il 75 e l?80% della capacità, citando gli esempi di Opel e PSA.
As the region?s weak economies keep many European car buyers away from showrooms, analysts say the unprofitable automakers have no choice but to start closing production lines and cutting payrolls. For the weakest, like General Motors? Opel unit and PSA Peugeot Citroën, their survival may depend on it.
By some estimates, the European industry as a whole is operating at only about 60 percent to 65 percent of capacity. As a general rule, plants must operate at about 75 percent or 80 percent to be profitable, analysts say."
e ancora "Questa situazione è attribuita agli incentivi forniti dai vari stati europei nel 2009: invece di sanare l?industria dell?auto tramite un graduale downsizing della produzione, gli incentivi avrebbero fornito agli acquirenti la possibilità di comprare auto nuove a prezzi scontati, risollevando momentaneamente la situazione delle case costruttrici ma spingendole a lungo termine verso un profondo baratro."
"Riguardo a questa tematica, anche Sergio Marchionne si è espresso, dicendo che tutti i problemi irrisolti che hanno colpito l?industria per anni si sono presentati ora e che la Comunità Europea dovrebbe coordinare una razionalizzazione del settore. Secondo il CEO di Fiat, quelli che non hanno attuato alcuna misura sono i tedeschi ed i francesi che non hanno minimamente ridotto la loro capacità produttiva. Ecco quindi il passo di Marchionne in originale:
?All the unresolved issues that have been plaguing the industry for a number of years have all come forward.? ?What they should do is coordinate a rationalization of the industry across the producing companies,? ?The ones that really have not acted on this are the French and the Germans, who have not taken out any capacity at all,? ?Everybody should take haircuts.?
"Mr. Marchionne and other auto executives accuse Volkswagen of exploiting the crisis to gain market share by offering aggressive discounts. ?It?s a bloodbath of pricing and it?s a bloodbath on margins,? he said.
Da qui la frase e? un bagno di sangue sui prezzi e sui margini.
Secondo quanto scritto dal Ny Times, nonostante il calo delle vendite, alcuni marchi come Mercedes e BMW hanno comunque fatto segnare dei profitti, seppur ridotti rispetto alle aspettative. Il motivo è attribuibile al fatto che i costruttori tedeschi offrono auto lussuose a prezzi comparabili alle rivali di segmento inferiore, oppure come nel caso di Volkswagen, vengono aumentate le quote di mercato grazie ad una politica di scontistica molto aggressiva che attrae i clienti, minimizzando però i margini di profitto."
 
ottovalvole ha scritto:
questo è quello che riporta autoblog, forse da qui si può avere una visione più ampia di quello che ha detto Marchionne e cosa intendeva dire:
http://www.autoblog.it/post/56115/marchionne-volkswagen-e-lherald-tribune#continua
Non parla tanto di scontistica esagerata ma di margini di guadagno ridotti...non si preoccupa della concorrenza coi suoi marchi ma del fatto che a lungo andare anche VW comincerà ad avere problemi (probabilmente sarà l'ultima di tutte)

Circola da tempo l'informazione - anche se vw non lo dichiara pubblicamente - che i margini vw arrivino dall'estero, mentre in Europa venda in perdita.

Il che è una strategia normale per una multinazionale, che si adegua al singolo mercato nel singolo momento, e guarda poi al saldo globale. Peraltro è la stessa cosa che può fare anche Marchionne, da quando ha un ramo americano.

Ma evidentemente non gli sta bene, perchè secondo i suoi conti la gallina gli deve fare l'uovo dappertutto e sempre, anche in Europa, come prevederebbe il tuo ragioniere. E se non glielo fa, ci vorrebbe fare il brodo. Solo che gli altri non lo seguono e quindi lui accumula prurito al culo.
 
gallongi ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Io non sono molto ferrato in economia, ma facendo alcune considerazioni, mi viene da pensare che forse Marchionne non stia facendo proprio tutti questi errori. Prendiamo Opel: quest'anno è stata la terza casa in Europa dopo VW e Ford, eppure, è parecchio infangata, anche se vende tantissimo. Evidentemente, si è investito tantissimo sui prodotti, ottimi e validi, si è creata una gamma completa anche comprando letteralmente le vetture da altre Case (Vedi la Doboò) pur di ricoprire un determinato segmento. Marchionne, al contrario, sta pensando prima a limare i costi e far diventare redditizi i modelli che ha, e solo dopo a lanciarne di nuovi con la rinnovata politica industriale. Tuttavia, soprattutto per gli ormai moribondi marchi Lancia e Alfa Romeo, questo tirare avanti con la gamma misera attuale, potrebbe far perdere dei treni importanti (su tutti, quello delle auto aziendali, ambito in cui la 159 era ben apprezzata), quando non addirittura la fedeltà dei clienti attuali. Fiat deve trovare la giusta liquidità (mediante la fusione con Chrysler), deve assicurarsi che i propri modelli siano redditizi, e iniziare con una politica di mercato che sia aggressiva, ma allo stesso tempo che non rinunci alla qualità, sfruttando al massimo le sinergie disponibili. L'operazione Freemont è esemplare da questo punto di vista: macchina concreta, personale, con un listino chiaro e inferiore a quello di tutte le rivali (forse solo la Orando ha un prezzo simile), e che costa poco all'azienda. E non importa se si tratta di un rebadging, se è americana e fatta in Messico, è comunque un'ottima offerta per il cliente, trasparente ed economica. Adesso si fa così, perchè c'è fretta di immettere modelli sul mercato (già compresi nel pacchetto Chrysler e quindi già pagati, perchè buttarli via?), più avanti, come ho scritto altrove giocando a fare Marchionne, si possono sfruttare le sinergie sviluppando i modelli in parallelo, con costi deisamente più contenuti, esattamente come fa Opel con la Antara/Captiva, Insignia/Saab 9-5, o VW con Golf/Leon/Octavia/A3, o Passat/Superb. E' solo questione di tempo e di disinvestimenti fatti nei posti giusti.

io non sono ferrato in economia,ci mancherebbe e vedo che cmq tu dica,hai fatto un discorso molto logico e aziendalista che ci sta...ok,capisco la politica di contenere i costi,limare laddove c'e' da limare,trasferire la produzione dove ci sono le possibilita' di farlo..pero',alcuni errori sono stati fatti perche' l'operazione freemont e' riuscita,l'auto e' valida,onesta e a prezzo equo ma ora,perche' lanciare tre assurdita' come la thema,la voyager e la flavia ? non si potrebbe cercare di puntare forte dove c'e' mercato e dove c'e' richiesta come hanno fatto giustamente con la viaggio? qui da noi mancano i modelli e l'offerta,poi capisco che coi tempi che corrono si rischia pero' vw ha un listino enorme e vende vende vende,vuoi per una ragione o per l'altra..capisci che intendo dire? ;)

Capisco perfettamente. Però, come ti ha già scritto _Ulisse_, VW sta vivendo di una politica economica e di modelli e, aggiungerei, di bontà dei suoi prodotti, che è inziata, anni e anni addietro. E, nonostante alcuni mezzi passi falsi, tipo la Golf V (considerata inferiore alla IV), è sempre riuscita a costruire con altissima qualità, accompagnata con un marketing sapiente. Il risultato, non può che essere quello di vendere bene e con ottimi margini. Inoltre, si parla anche non tanto di contenimento dei costi, quanto di razionalizzazione e qualità del lavoro, che alla lunga paga: tu pensa solo che un operaio della VW può fermare in ogni momento la catena di montaggio se trova qualcosa che non è a posto. Quanto alla Thema, alla Voyager e alla Flavia, per quanto non siano assolutamente Lancia, non le ritengo degli errori: pensa che queste sono dei modelli sviluppat interamente da Chrysler, già pagati nel pacchetto esattamente come la Freemont, e il loro sviluppo per le versioni europee è costato una pipa di tabacco. Vale a dire, essendo vendute a circa il 25% in più rispetto al pari modello USA, che ogni singola unità che vendono in Europa altro non è che grasso che cola. Prendendo il gruppo VW, un esempio analogo è quello della tanto vituperata Fox: prodotta in Brasile, per il mercato brasiliano, proposta quasi identica qu da noi. La Fox non era certo una macchina per fare numeri, ma per coprire un segmento in attesa di sviluppare un prodotto made in Germany (la Up!): la Fox, i suoi numeri li fa, e li deve fare, in Brasile, non in Europa, ogni singola unità venduta dalla nostra parte dell'Atlantico è tutto un guadagno. Stesso discorso per le Lancia made in USA. Un errore può essere considerata la Thesis, per la quale si sono impiegate ingenti risorse senza poi ottenere i risultati sperati, ma non per la Thema, una machina che, se non vende, bene, se vende, meglio.
 
EdoMC ha scritto:
gallongi ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Io non sono molto ferrato in economia, ma facendo alcune considerazioni, mi viene da pensare che forse Marchionne non stia facendo proprio tutti questi errori. Prendiamo Opel: quest'anno è stata la terza casa in Europa dopo VW e Ford, eppure, è parecchio infangata, anche se vende tantissimo. Evidentemente, si è investito tantissimo sui prodotti, ottimi e validi, si è creata una gamma completa anche comprando letteralmente le vetture da altre Case (Vedi la Doboò) pur di ricoprire un determinato segmento. Marchionne, al contrario, sta pensando prima a limare i costi e far diventare redditizi i modelli che ha, e solo dopo a lanciarne di nuovi con la rinnovata politica industriale. Tuttavia, soprattutto per gli ormai moribondi marchi Lancia e Alfa Romeo, questo tirare avanti con la gamma misera attuale, potrebbe far perdere dei treni importanti (su tutti, quello delle auto aziendali, ambito in cui la 159 era ben apprezzata), quando non addirittura la fedeltà dei clienti attuali. Fiat deve trovare la giusta liquidità (mediante la fusione con Chrysler), deve assicurarsi che i propri modelli siano redditizi, e iniziare con una politica di mercato che sia aggressiva, ma allo stesso tempo che non rinunci alla qualità, sfruttando al massimo le sinergie disponibili. L'operazione Freemont è esemplare da questo punto di vista: macchina concreta, personale, con un listino chiaro e inferiore a quello di tutte le rivali (forse solo la Orando ha un prezzo simile), e che costa poco all'azienda. E non importa se si tratta di un rebadging, se è americana e fatta in Messico, è comunque un'ottima offerta per il cliente, trasparente ed economica. Adesso si fa così, perchè c'è fretta di immettere modelli sul mercato (già compresi nel pacchetto Chrysler e quindi già pagati, perchè buttarli via?), più avanti, come ho scritto altrove giocando a fare Marchionne, si possono sfruttare le sinergie sviluppando i modelli in parallelo, con costi deisamente più contenuti, esattamente come fa Opel con la Antara/Captiva, Insignia/Saab 9-5, o VW con Golf/Leon/Octavia/A3, o Passat/Superb. E' solo questione di tempo e di disinvestimenti fatti nei posti giusti.

io non sono ferrato in economia,ci mancherebbe e vedo che cmq tu dica,hai fatto un discorso molto logico e aziendalista che ci sta...ok,capisco la politica di contenere i costi,limare laddove c'e' da limare,trasferire la produzione dove ci sono le possibilita' di farlo..pero',alcuni errori sono stati fatti perche' l'operazione freemont e' riuscita,l'auto e' valida,onesta e a prezzo equo ma ora,perche' lanciare tre assurdita' come la thema,la voyager e la flavia ? non si potrebbe cercare di puntare forte dove c'e' mercato e dove c'e' richiesta come hanno fatto giustamente con la viaggio? qui da noi mancano i modelli e l'offerta,poi capisco che coi tempi che corrono si rischia pero' vw ha un listino enorme e vende vende vende,vuoi per una ragione o per l'altra..capisci che intendo dire? ;)

Capisco perfettamente. Però, come ti ha già scritto _Ulisse_, VW sta vivendo di una politica economica e di modelli e, aggiungerei, di bontà dei suoi prodotti, che è inziata, anni e anni addietro. E, nonostante alcuni mezzi passi falsi, tipo la Golf V (considerata inferiore alla IV), è sempre riuscita a costruire con altissima qualità, accompagnata con un marketing sapiente. Il risultato, non può che essere quello di vendere bene e con ottimi margini. Inoltre, si parla anche non tanto di contenimento dei costi, quanto di razionalizzazione e qualità del lavoro, che alla lunga paga: tu pensa solo che un operaio della VW può fermare in ogni momento la catena di montaggio se trova qualcosa che non è a posto. Quanto alla Thema, alla Voyager e alla Flavia, per quanto non siano assolutamente Lancia, non le ritengo degli errori: pensa che queste sono dei modelli sviluppat interamente da Chrysler, già pagati nel pacchetto esattamente come la Freemont, e il loro sviluppo per le versioni europee è costato una pipa di tabacco. Vale a dire, essendo vendute a circa il 25% in più rispetto al pari modello USA, che ogni singola unità che vendono in Europa altro non è che grasso che cola. Prendendo il gruppo VW, un esempio analogo è quello della tanto vituperata Fox: prodotta in Brasile, per il mercato brasiliano, proposta quasi identica qu da noi. La Fox non era certo una macchina per fare numeri, ma per coprire un segmento in attesa di sviluppare un prodotto made in Germany (la Up!): la Fox, i suoi numeri li fa, e li deve fare, in Brasile, non in Europa, ogni singola unità venduta dalla nostra parte dell'Atlantico è tutto un guadagno. Stesso discorso per le Lancia made in USA. Un errore può essere considerata la Thesis, per la quale si sono impiegate ingenti risorse senza poi ottenere i risultati sperati, ma non per la Thema, una machina che, se non vende, bene, se vende, meglio.

quoto la tua analisi.
Quello che mi chiedo(so che scateno una polemica), è che lavoro fanno tutti quelli che in questo topic, nelle prime 2 pagine, hanno attaccato a testa bassa marchionne.
Perchè se sono tutti AD di aziende sulla cresta dell'onda, ok, se no, forse marchionne ha più esperienza e forse capacità di tutti noi messi insieme per guidare un industria con migliaia di dipendenti e che fa girare miliardi di euro.
 
EdoMC ha scritto:
Capisco perfettamente. Però, come ti ha già scritto _Ulisse_, VW sta vivendo di una politica economica e di modelli e, aggiungerei, di bontà dei suoi prodotti, che è inziata, anni e anni addietro. E, nonostante alcuni mezzi passi falsi, tipo la Golf V (considerata inferiore alla IV), è sempre riuscita a costruire con altissima qualità, accompagnata con un marketing sapiente. Il risultato, non può che essere quello di vendere bene e con ottimi margini. Inoltre, si parla anche non tanto di contenimento dei costi, quanto di razionalizzazione e qualità del lavoro, che alla lunga paga: tu pensa solo che un operaio della VW può fermare in ogni momento la catena di montaggio se trova qualcosa che non è a posto. Quanto alla Thema, alla Voyager e alla Flavia, per quanto non siano assolutamente Lancia, non le ritengo degli errori: pensa che queste sono dei modelli sviluppat interamente da Chrysler, già pagati nel pacchetto esattamente come la Freemont, e il loro sviluppo per le versioni europee è costato una pipa di tabacco. Vale a dire, essendo vendute a circa il 25% in più rispetto al pari modello USA, che ogni singola unità che vendono in Europa altro non è che grasso che cola. Prendendo il gruppo VW, un esempio analogo è quello della tanto vituperata Fox: prodotta in Brasile, per il mercato brasiliano, proposta quasi identica qu da noi. La Fox non era certo una macchina per fare numeri, ma per coprire un segmento in attesa di sviluppare un prodotto made in Germany (la Up!): la Fox, i suoi numeri li fa, e li deve fare, in Brasile, non in Europa, ogni singola unità venduta dalla nostra parte dell'Atlantico è tutto un guadagno. Stesso discorso per le Lancia made in USA. Un errore può essere considerata la Thesis, per la quale si sono impiegate ingenti risorse senza poi ottenere i risultati sperati, ma non per la Thema, una machina che, se non vende, bene, se vende, meglio.

ho capito il discorso che fai,perfettamente ;) dal punto di vista aziendale hai esposto concetti giusti e chiari senz'altro,resta l'amaro in bocca alla clientela pero' che si trova con prodotti in alcuni casi gia' vecchi e che non rispecchiano le aspettative e i nostri gusti,tutto qui..quindi l'italiano si rivolge altrove..
 
gallongi ha scritto:
EdoMC ha scritto:
Capisco perfettamente. Però, come ti ha già scritto _Ulisse_, VW sta vivendo di una politica economica e di modelli e, aggiungerei, di bontà dei suoi prodotti, che è inziata, anni e anni addietro. E, nonostante alcuni mezzi passi falsi, tipo la Golf V (considerata inferiore alla IV), è sempre riuscita a costruire con altissima qualità, accompagnata con un marketing sapiente. Il risultato, non può che essere quello di vendere bene e con ottimi margini. Inoltre, si parla anche non tanto di contenimento dei costi, quanto di razionalizzazione e qualità del lavoro, che alla lunga paga: tu pensa solo che un operaio della VW può fermare in ogni momento la catena di montaggio se trova qualcosa che non è a posto. Quanto alla Thema, alla Voyager e alla Flavia, per quanto non siano assolutamente Lancia, non le ritengo degli errori: pensa che queste sono dei modelli sviluppat interamente da Chrysler, già pagati nel pacchetto esattamente come la Freemont, e il loro sviluppo per le versioni europee è costato una pipa di tabacco. Vale a dire, essendo vendute a circa il 25% in più rispetto al pari modello USA, che ogni singola unità che vendono in Europa altro non è che grasso che cola. Prendendo il gruppo VW, un esempio analogo è quello della tanto vituperata Fox: prodotta in Brasile, per il mercato brasiliano, proposta quasi identica qu da noi. La Fox non era certo una macchina per fare numeri, ma per coprire un segmento in attesa di sviluppare un prodotto made in Germany (la Up!): la Fox, i suoi numeri li fa, e li deve fare, in Brasile, non in Europa, ogni singola unità venduta dalla nostra parte dell'Atlantico è tutto un guadagno. Stesso discorso per le Lancia made in USA. Un errore può essere considerata la Thesis, per la quale si sono impiegate ingenti risorse senza poi ottenere i risultati sperati, ma non per la Thema, una machina che, se non vende, bene, se vende, meglio.

ho capito il discorso che fai,perfettamente ;) dal punto di vista aziendale hai esposto concetti giusti e chiari senz'altro,resta l'amaro in bocca alla clientela pero' che si trova con prodotti in alcuni casi gia' vecchi e che non rispecchiano le aspettative e i nostri gusti,tutto qui..quindi l'italiano si rivolge altrove..

Guarda, seconddo me alla clientela, quella seriamente interessata a comprare, l'amaro in bocca non rimane: nel senso che i due marchi Alfa e Lancia erano, e sono, in uno stato tale che scendere più in basso non si può, casomai solo salire, nel classico stato del "piuttosto che niente, meglio piuttosto". Quindi, delle auto rimarchiate non danneggiano l'immagine. Pittosto, può schifare l'assenza di modelli in gamma, ma vendere in perdita non fa bene a nessuno: se pensi alla 156, auto di grande successo, questa generava una perdita di diversi milioni delle vecchie lire, per ogni esemplare venduto. Nella situazione attuale, non avendo un gruppo forte come VW, GM, Hyundai, Toyota, Ford o simili, o meglio, avendocelo, ma ancora in fase di assestamento (Chrysler sta ancora utilizzando le piattaforme Mercedes-Benz, e bisognerà attendere il nuovo ciclo di modelli per inaugurarne di nuove che possono essere utilizzate anche da Fiat per i suoi modelli medio-grandi e grandi), bisogna spendere il meno possibile e solo in prodotti che garantiscano un reddito sicuro o quasi. E' inutile, ad esempio, fare una SW su base Bravo, quando questa piattaforma è in via di pensionamento in favore della sua evoluzione, così quando arriverà la Bravo nuova ci si ritroverà a dover lavorare su due piattaorme diverse (perchè, per ammortizzare il costo di produzione, il modello dovrà avere una vita di almeno 5-6 anni), piuttosto sarà opportuno rinviare il progetto fino alla nascita della nuova Bravo. La crisi mondiale, le vendite che non vanno bene, la difficoltà di accedere al credito e tutte le contingenze socio-politico-economiche attuali, rendono impensabile lanciare dei nuovi modelli, a meno che non si sia sicuri di vendere o di trarne utili (ad esempio, l'utilità della 500L è quella di aver ricevuto grossi incentivi dal governo per aprire uno stabilimento in loco).
 
EdoMC ha scritto:
Guarda, seconddo me alla clientela, quella seriamente interessata a comprare, l'amaro in bocca non rimane: nel senso che i due marchi Alfa e Lancia erano, e sono, in uno stato tale che scendere più in basso non si può, casomai solo salire, nel classico stato del "piuttosto che niente, meglio piuttosto". Quindi, delle auto rimarchiate non danneggiano l'immagine. Pittosto, può schifare l'assenza di modelli in gamma, ma vendere in perdita non fa bene a nessuno: se pensi alla 156, auto di grande successo, questa generava una perdita di diversi milioni delle vecchie lire, per ogni esemplare venduto. Nella situazione attuale, non avendo un gruppo forte come VW, GM, Hyundai, Toyota, Ford o simili, o meglio, avendocelo, ma ancora in fase di assestamento (Chrysler sta ancora utilizzando le piattaforme Mercedes-Benz, e bisognerà attendere il nuovo ciclo di modelli per inaugurarne di nuove che possono essere utilizzate anche da Fiat per i suoi modelli medio-grandi e grandi), bisogna spendere il meno possibile e solo in prodotti che garantiscano un reddito sicuro o quasi. E' inutile, ad esempio, fare una SW su base Bravo, quando questa piattaforma è in via di pensionamento in favore della sua evoluzione, così quando arriverà la Bravo nuova ci si ritroverà a dover lavorare su due piattaorme diverse (perchè, per ammortizzare il costo di produzione, il modello dovrà avere una vita di almeno 5-6 anni), piuttosto sarà opportuno rinviare il progetto fino alla nascita della nuova Bravo. La crisi mondiale, le vendite che non vanno bene, la difficoltà di accedere al credito e tutte le contingenze socio-politico-economiche attuali, rendono impensabile lanciare dei nuovi modelli, a meno che non si sia sicuri di vendere o di trarne utili (ad esempio, l'utilità della 500L è quella di aver ricevuto grossi incentivi dal governo per aprire uno stabilimento in loco).

si,ho capito il discorso..della serie "meglio una finta lancia che niente" ;) :D sulla 500 l glisso che e' meglio,palese manovra politica,avrebbero inventato la 500 3 volumi pur di prendere sovvenzioni...la bravo potra' sfruttare il pianale C che ha la giulietta cosi come la delta,hanno le premesse per fare buone auto,almeno in gamma medio-bassa che e' laddove devono concentrare gli sforzi..in alto di gamma,hanno concorrenti che schiacciano,hai ragione che la thema e' una cosa cosi che se vende bene se non vende pace,non ci sono i presupposti per creare ad es una segmento E ex-novo...
 
Aries.77 ha scritto:
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/sergio-marchionne-sconti-vw-un-bagno-di-sangue?comeFrom=forum_QRT

Leggete qui.

Non capisco se l'amministratore delegato del gruppo Fiat è un finto tonto o è troppo furbo.

Secondo lui VW dovrebbe alzare i prezzi? Per vendere meno e consentire di piazzare i prodotti degli altri competitors?

Ancora una volta insiste sulla rigidità del mondo del lavoro. Ma cosa vorrebbe? Una specie di far west? Oppure vorrebbe tornare a metodi antichi in cui il signore del feudo passava la mattina dalla piazza del borgo e sceglieva quanti contadini dovevano andare nei campi?

Inoltre siccome lui produce poco, anche gli altri devono produrre poco.

Sono davvero amareggiato. Mi sembra un bambino che non sa capire i propri errori

Nella richiesta di far calare le produzioni a francesi e tedeschi ci vedo la volontà di incoraggiare un mercato più sereno ovvero, non facciamoci la guerra, cerchiamo di salvarci tutti vendendo meno ma guadagnando di più.
Chiaro questa impostazione è di tipo finanziario e non industriale dove la forza lavoro è una necessità da salvaguardare.
Credo che Marchionne stia dicendo tra le righe che riducendo la produzione occorrerà licenziare .... tedeschi e francesi, abbiate coraggio di questo per salvare il settore in Europa.
 
_Ulisse_ ha scritto:
quoto la tua analisi.
Quello che mi chiedo(so che scateno una polemica), è che lavoro fanno tutti quelli che in questo topic, nelle prime 2 pagine, hanno attaccato a testa bassa marchionne.
Perchè se sono tutti AD di aziende sulla cresta dell'onda, ok, se no, forse marchionne ha più esperienza e forse capacità di tutti noi messi insieme per guidare un industria con migliaia di dipendenti e che fa girare miliardi di euro.
Ci mancherebbe che si scatenasse una polemica, siamo qui per parlare :D
Ti segnalo, nel contesto del tuo legittimo dubbio e con un minimo di rispetto della privacy, che tra i forumer critici ci sono anche soggetti che gestiscono o contribuiscono alla gestione di realtà economiche, certamente piccole o al più piccolo-medie (diciamo entro i 50-100 addetti), ed anche chi ha in qualche modo contribuito al salvatagio di imprese in stato pre fallimentare portandole, a risanamento compiuto, ad avere multipli di personale e fatturato.
Saluti
 
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