<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ACCORDO DI MIRAFIORI... perché potestano? | Page 15 | Il Forum di Quattroruote

ACCORDO DI MIRAFIORI... perché potestano?

Fulcrum ha scritto:
Magari chi in quelle linee di montaggio ci lavora vede la riduzione delle pause e lo spostamento della -pausa- pranzo a -fine turno- in ottica diversa dalla tua, dovendo conviverci quotidianamente.

Cordiali Saluti
Fulcrum

sono d'accordo è un disagio sicuramente. ma sono del punto di vista che è meglio avercelo il problema.
 
jackari ha scritto:
sono d'accordo è un disagio sicuramente. ma sono del punto di vista che è meglio avercelo il problema.

Ed è il motivo per cui ha vinto il SI, se pur di stretta misura e non in tutti i reparti.

Resto estremamente dubbioso che tale accordo possa, in ogni caso, migliorare la competitività del prodotto sui mercati internazionali.

IMHO a Marchionne serve per altri scopi e, tra un annetto (verso la fine della CIG già prevista dall'accordo), sorgeranno "mutate condizioni di mercato" che impediranno di proseguire con il piano di investimenti.

Ribadisco: è una mia opinione.

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Ma siamo fuori di testa???????????????????
In fabbrica dove lavoro da 29 anni, in questi giorni la temperatura non supera i 10 gradi, nonstante il riscaldamento.... d'estate in certi periodi supera i 40.
E allora???? non me lo ha mica prescritto il medico di lavorare in fabbrica!!!!
Accetti determinate situazioni o cambi!

Immagino i miei zii, ai tempi immigrati il Belgio e Sud Africa per lavorare nelle miniere....
Già oggi va di moda il Tronista e le Letterine.... ed il resto lo fanno gli extracomunitari.
Povera Italia

Legge 626/94, Art. 33:

---omissis---

9. L'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, è sostituito dal seguente: "Art. 7 (Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e rampe di carico).

1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi i locali chiusi i che non rispondano alle seguenti condizioni:

a) essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell'attività fisica dei lavoratori;

b) avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria;

c) essere ben asciutti e ben difesi contro l'umidità;

---omissis---


E' necessario per le lavorazioni che svolgete avere i 10° d'inverno ed i 40° d'estate?

Cordiali Saluti
Fulcrum

Semplicemente lavoriamo il legno.
Quindi per togliere le polvere dannosa alla salute, ci sono gli aspiratori che provvedono al ricambio d'aria con l'esterno.
D'estate? chiunque lavori in un capannone e fuori ci sono 30°, sà a che temperature si può arrivare all'interno.
 
liuc30 ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Ma siamo fuori di testa???????????????????
In fabbrica dove lavoro da 29 anni, in questi giorni la temperatura non supera i 10 gradi, nonstante il riscaldamento.... d'estate in certi periodi supera i 40.
E allora???? non me lo ha mica prescritto il medico di lavorare in fabbrica!!!!
Accetti determinate situazioni o cambi!

Immagino i miei zii, ai tempi immigrati il Belgio e Sud Africa per lavorare nelle miniere....
Già oggi va di moda il Tronista e le Letterine.... ed il resto lo fanno gli extracomunitari.
Povera Italia

Legge 626/94, Art. 33:

---omissis---

9. L'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, è sostituito dal seguente: "Art. 7 (Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e rampe di carico).

1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi i locali chiusi i che non rispondano alle seguenti condizioni:

a) essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell'attività fisica dei lavoratori;

b) avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria;

c) essere ben asciutti e ben difesi contro l'umidità;

---omissis---


E' necessario per le lavorazioni che svolgete avere i 10° d'inverno ed i 40° d'estate?

Cordiali Saluti
Fulcrum

Semplicemente lavoriamo il legno.
Quindi per togliere le polvere dannosa alla salute, ci sono gli aspiratori che provvedono al ricambio d'aria con l'esterno.
D'estate? chiunque lavori in un capannone e fuori ci sono 30°, sà a che temperature si può arrivare all'interno.

Guarda, io lavoro in condizioni di temperatura analoghe se pur in tutt'altro settore.
Ma la nostra non è un'attività continuativa, altrimenti i locali dovrebbero avere una climatizzazione adeguata.
Che è tranquillamente fattibile anche in un capannone.
Se poi il datore di lavoro non vuole investire in sicurezza e benessere nell'ambiente di lavoro è un'altra questione.

La legge dello stato dice un'altra cosa.

E se scegli di non far valere i tuoi diritti (e pretendere il rispetto delle leggi è un diritto fondamentale) un'altra ancora.

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
Fulcrum ha scritto:
belpietro ha scritto:
faccio un amia osservazione: la differente posizione tra gli operai e gli impiegati (51% scarso contro il 99 % di favorevoli all'accordo) non si giustifica con l'unica differenza rilevante tra le due posizioni, che è lo straordinario obbligatorio (le pause modificate, che hanno un senso con la linea diversa, sono un problema solo se uno se lo crea)
si giustifica invece con la convinzione (ribadisco, legittima) degli operai alla linea di montaggio di essere non solamente un soggetto che produce, ma anche un soggetto politico, e questa "concertazione" non corrisponde all'idea di rapporto sociale che ha una certa base.
se mi concedete il termine usato nn del tutto propriamente, è un voto legato non alla bontà o meno del contratto, ma alla conservazione o meno di una "coscienza di classe".

ripeto: è una cosa legittima, ma a mio parere inattuale

E' un tuo modo di interpretare la cosa.

Magari chi in quelle linee di montaggio ci lavora vede la riduzione delle pause e lo spostamento della -pausa- pranzo a -fine turno- in ottica diversa dalla tua, dovendo conviverci quotidianamente.

se con questo intendi che è il mio pensiero, sì.
se intendi che è una interpretazione strettamente personale, direi di no: non è solo "mio" e comunque è una analisi che si può discutere.

secondo te, dunque, lo spostamento della pausa è la vera ragione del differente risultato tra gli impiegati (quasi unanimi) e gli operai (divisi a metà)?
quindi il vero punto della questione sono le pause, e tutto il testo (controllo della malattia, limiti alla indizione di uno sciopero, straordinario obbligatorio, modi della rappresentanza) sono dettagli?
 
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Ma siamo fuori di testa???????????????????
In fabbrica dove lavoro da 29 anni, in questi giorni la temperatura non supera i 10 gradi, nonstante il riscaldamento.... d'estate in certi periodi supera i 40.
E allora???? non me lo ha mica prescritto il medico di lavorare in fabbrica!!!!
Accetti determinate situazioni o cambi!

Immagino i miei zii, ai tempi immigrati il Belgio e Sud Africa per lavorare nelle miniere....
Già oggi va di moda il Tronista e le Letterine.... ed il resto lo fanno gli extracomunitari.
Povera Italia

Legge 626/94, Art. 33:

---omissis---

9. L'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, è sostituito dal seguente: "Art. 7 (Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e rampe di carico).

1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi i locali chiusi i che non rispondano alle seguenti condizioni:

a) essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell'attività fisica dei lavoratori;

b) avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria;

c) essere ben asciutti e ben difesi contro l'umidità;

---omissis---


E' necessario per le lavorazioni che svolgete avere i 10° d'inverno ed i 40° d'estate?

Cordiali Saluti
Fulcrum

Semplicemente lavoriamo il legno.
Quindi per togliere le polvere dannosa alla salute, ci sono gli aspiratori che provvedono al ricambio d'aria con l'esterno.
D'estate? chiunque lavori in un capannone e fuori ci sono 30°, sà a che temperature si può arrivare all'interno.

Guarda, io lavoro in condizioni di temperatura analoghe se pur in tutt'altro settore.
Ma la nostra non è un'attività continuativa, altrimenti i locali dovrebbero avere una climatizzazione adeguata.
Che è tranquillamente fattibile anche in un capannone.
Se poi il datore di lavoro non vuole investire in sicurezza e benessere nell'ambiente di lavoro è un'altra questione.

La legge dello stato dice un'altra cosa.

E se scegli di non far valere i tuoi diritti (e pretendere il rispetto delle leggi è un diritto fondamentale) un'altra ancora.

Cordiali Saluti
Fulcrum

la temperatura minima dei reparti d'inverno, a parte eccezioni dovuta a particolari lavorazioni, è 16°C, ora visto che fiat, michelin, pirelli(x citare alcune grosse imprese in italia) hanno dipendeni molto sindacalizzati, non pensi che se la temperatura fosse inferiore sciopererebbero?
ho capito che il tuo discorso sia fazioso, però non riesco a capire dove vuoi arrivare, da quanto si evince da ciò che scrivi, per te il "padrone" è sempre il cattivo, mentre le maestranze sono poveri ed innocenti schiavi, interpreto giusto?
 
belpietro ha scritto:
se con questo intendi che è il mio pensiero, sì.
se intendi che è una interpretazione strettamente personale, direi di no: non è solo "mio" e comunque è una analisi che si può discutere.

Essendoci svariati miliardi di persone in giro per il mondo è difficile avere un'opinione realmente "unica" su un determinato argomento.

E' ovvio... ;)

secondo te, dunque, lo spostamento della pausa è la vera ragione del differente risultato tra gli impiegati (quasi unanimi) e gli operai (divisi a metà)?
quindi il vero punto della questione sono le pause, e tutto il testo (controllo della malattia, limiti alla indizione di uno sciopero, straordinario obbligatorio, modi della rappresentanza) sono dettagli?

Probabilmente impatta parecchio ma, sicuramente, non è l'unica.

Mettiamoci anche le differenze di ruolo tra "impiegati" (vorrei tanto vedere una suddivisione di codesta categoria all'interno di Mirafiori per categoria e funzione) ed "operai". Dubito che svolgano incarichi usuranti (tipo operatori di call-center), altrimenti avrebbro votato NO in massa... ;)

Per il resto dipende molto dalla natura del lavoro che fai.
In un ufficio climatizzato, davanti ad un computer, andare al lavoro anche con la febbre è un problema relativo. Farlo in catena (o girando per le strade in ogni condizione climatica) è parecchio diverso. Sia come "percezione" che come risvolti sulla sicurezza personale.
Idem il problema della rappresentanza: i "colletti bianchi" sono portati, nelle grandi aziende di questo paese, a ritenersi una categoria superiore e privilegiata, rispetto a quelli "blu".
Salvo quando realizzano in pratica che le cose stanno diversamente... :rolleyes: *

Cordiali Saluti
Fulcrum

* Avendo avuto modo di provare in prima persona entrambi i ruoli, posso permettermi quantomeno questa valutazione occhiometrica (che non vuole essere, in alcun caso, un "giudizio")... ;)
 
Fulcrum ha scritto:
belpietro ha scritto:
se con questo intendi che è il mio pensiero, sì.
se intendi che è una interpretazione strettamente personale, direi di no: non è solo "mio" e comunque è una analisi che si può discutere.

Essendoci svariati miliardi di persone in giro per il mondo è difficile avere un'opinione realmente "unica" su un determinato argomento.

E' ovvio... ;)

secondo te, dunque, lo spostamento della pausa è la vera ragione del differente risultato tra gli impiegati (quasi unanimi) e gli operai (divisi a metà)?
quindi il vero punto della questione sono le pause, e tutto il testo (controllo della malattia, limiti alla indizione di uno sciopero, straordinario obbligatorio, modi della rappresentanza) sono dettagli?

Probabilmente impatta parecchio ma, sicuramente, non è l'unica.

Mettiamoci anche le differenze di ruolo tra "impiegati" (vorrei tanto vedere una suddivisione di codesta categoria all'interno di Mirafiori per categoria e funzione) ed "operai". Dubito che svolgano incarichi usuranti (tipo operatori di call-center), altrimenti avrebbro votato NO in massa... ;)

Idem il problema della rappresentanza: i "colletti bianchi" sono portati, nelle grandi aziende di questo paese, a ritenersi una categoria superiore e privilegiata, rispetto a quelli "blu".

in quel caso, mi daresti ragione: non sarebbe una questione strettamente sindacale, ma una questione "politica" di come il lavoratore delle due diverse categorie vive la propria posizione dentro l'azienda e la funzione anche sociale (non solo di guadagno) del lavoro

incidentalmente, mi pare azzardato ipotizzare che gli impiegati siano degli "illusi" a differenza degli operai;
secondo me sono tutti lavoratori coscienti, ma se mai ci fossero degli illusi lo sarebbero quantomeno entrambi (non fosse altro che per il fatto che gli operai non sono culturalmente meno formati rispetto agli impiegati)
 
_Ulisse_ ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Ma siamo fuori di testa???????????????????
In fabbrica dove lavoro da 29 anni, in questi giorni la temperatura non supera i 10 gradi, nonstante il riscaldamento.... d'estate in certi periodi supera i 40.
E allora???? non me lo ha mica prescritto il medico di lavorare in fabbrica!!!!
Accetti determinate situazioni o cambi!

Immagino i miei zii, ai tempi immigrati il Belgio e Sud Africa per lavorare nelle miniere....
Già oggi va di moda il Tronista e le Letterine.... ed il resto lo fanno gli extracomunitari.
Povera Italia

Legge 626/94, Art. 33:

---omissis---

9. L'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, è sostituito dal seguente: "Art. 7 (Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e rampe di carico).

1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi i locali chiusi i che non rispondano alle seguenti condizioni:

a) essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell'attività fisica dei lavoratori;

b) avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria;

c) essere ben asciutti e ben difesi contro l'umidità;

---omissis---


E' necessario per le lavorazioni che svolgete avere i 10° d'inverno ed i 40° d'estate?

Cordiali Saluti
Fulcrum

Semplicemente lavoriamo il legno.
Quindi per togliere le polvere dannosa alla salute, ci sono gli aspiratori che provvedono al ricambio d'aria con l'esterno.
D'estate? chiunque lavori in un capannone e fuori ci sono 30°, sà a che temperature si può arrivare all'interno.

Guarda, io lavoro in condizioni di temperatura analoghe se pur in tutt'altro settore.
Ma la nostra non è un'attività continuativa, altrimenti i locali dovrebbero avere una climatizzazione adeguata.
Che è tranquillamente fattibile anche in un capannone.
Se poi il datore di lavoro non vuole investire in sicurezza e benessere nell'ambiente di lavoro è un'altra questione.

La legge dello stato dice un'altra cosa.

E se scegli di non far valere i tuoi diritti (e pretendere il rispetto delle leggi è un diritto fondamentale) un'altra ancora.

Cordiali Saluti
Fulcrum

la temperatura minima dei reparti d'inverno, a parte eccezioni dovuta a particolari lavorazioni, è 16°C, ora visto che fiat, michelin, pirelli(x citare alcune grosse imprese in italia) hanno dipendeni molto sindacalizzati, non pensi che se la temperatura fosse inferiore sciopererebbero?

Può darsi come anche no.

A me capitava spesso (principalmente il Lunedì), causa blocchi del sistema di climatizzazione (realmente vetusto) di lavorare con meno di 16° gradi d'inverno e più di 30 d'estate in un'ufficio di una grande azienda (a tuo modo di vedere altrettanto sindacalizzata): abbiamo protestato, chiaro, ma non scioperato per questo.

ho capito che il tuo discorso sia fazioso, però non riesco a capire dove vuoi arrivare, da quanto si evince da ciò che scrivi, per te il "padrone" è sempre il cattivo, mentre le maestranze sono poveri ed innocenti schiavi, interpreto giusto?

Per quale ragione il "mio" ragionamento dovrebbe essere fazioso?

Rientra nella logica dei ruoli che il datore di lavoro cerchi di risparmiare il più possibile sui costi (in primis quello del lavoro), onde ottenere un utile maggiore.
Così come i lavoratori dipendenti cercheranno di ottenere maggiori retribuzioni e/o migliori condizioni di vita lavorativa.

Cosa c'è di fazioso nel constatare l'ovvio?

E cosa ci sarebbe di fazioso nel pretendere il rispetto della legislazione che regola la materia?

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
belpietro ha scritto:
in quel caso, mi daresti ragione: non sarebbe una questione strettamente sindacale, ma una questione "politica" di come il lavoratore delle due diverse categorie vive la propria posizione dentro l'azienda e la funzione anche sociale (non solo di guadagno) del lavoro

Ossignùr, Belpi... Politica è tutto ed il contrario di tutto.

Io vorrei vedere il livello inquadramentale ed il ruolo aziendale degli "impiegati" di Mirafiori perchè anche il mio capo ed il capo del mio capo erano, solo nominalmente quest'ultimo, "impiegati"... ;)

Non ho mai visto un "capo" (coordinatore, responsabile o qualunque altra definizione tu voglia dare all'impiegato che svolge incarichi di coordinamento) sindacalizzato.. E tantomeno partecipante ad uno sciopero, nella mia azienda.

Finchè non hanno realizzato che i contratti di solidarietà riguardavano pure loro, allora son venuti in massa alle assemblee... Troppo tardi, però... :twisted:

incidentalmente, mi pare azzardato ipotizzare che gli impiegati siano degli "illusi" a differenza degli operai;
secondo me sono tutti lavoratori coscienti, ma se mai ci fossero degli illusi lo sarebbero quantomeno entrambi (non fosse altro che per il fatto che gli operai non sono culturalmente meno formati rispetto agli impiegati)

Vedi sopra.

Non pretendo certo di detenere la verità rivelata, in materia.
Nè che le mie osservazioni personali abbiano valore universale per le categorie in questione.

Ma una certa idea, negli ultimi vent'anni, me la sono fatta sulla base di osservazioni di prima mano.

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
Fulcrum ha scritto:
jackari ha scritto:
sono d'accordo è un disagio sicuramente. ma sono del punto di vista che è meglio avercelo il problema.

Ed è il motivo per cui ha vinto il SI, se pur di stretta misura e non in tutti i reparti.

Resto estremamente dubbioso che tale accordo possa, in ogni caso, migliorare la competitività del prodotto sui mercati internazionali.

IMHO a Marchionne serve per altri scopi e, tra un annetto (verso la fine della CIG già prevista dall'accordo), sorgeranno "mutate condizioni di mercato" che impediranno di proseguire con il piano di investimenti.

Ribadisco: è una mia opinione.

Cordiali Saluti
Fulcrum

d'accordo. è anche se fosse?
quale è l'alternativa?
all'operaio non resta altro che fare altro se non vuole dipendere dal padrone. fino a quando quest'ultimo non poteva andare all'estero l'operaio aveva alcune armi a suo favore per lottare ora non c'ha manco quelle. si chiama GLOBALIZZAZIONE
non mi pare che negli altri paesi europei siano messi meglio (ad eccezione della Germania, dove, per ora, i marchi locali vanno quasi tutti bene e tuttavia i nuovi impianti vengono aperti tutti all'estero- come è logico che sia).

in ogni caso le richieste fatte ai lavoratori fiat non mi sembrano fuori dal mondo. tanto è vero che più o meno sono condizioni presenti in tutti gli stabilimenti europei.
 
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
liuc30 ha scritto:
Ma siamo fuori di testa???????????????????
In fabbrica dove lavoro da 29 anni, in questi giorni la temperatura non supera i 10 gradi, nonstante il riscaldamento.... d'estate in certi periodi supera i 40.
E allora???? non me lo ha mica prescritto il medico di lavorare in fabbrica!!!!
Accetti determinate situazioni o cambi!

Immagino i miei zii, ai tempi immigrati il Belgio e Sud Africa per lavorare nelle miniere....
Già oggi va di moda il Tronista e le Letterine.... ed il resto lo fanno gli extracomunitari.
Povera Italia

Legge 626/94, Art. 33:

---omissis---

9. L'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, è sostituito dal seguente: "Art. 7 (Pavimenti, muri, soffitti, finestre e lucernari dei locali scale e marciapiedi mobili, banchina e rampe di carico).

1. A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi i locali chiusi i che non rispondano alle seguenti condizioni:

a) essere ben difesi contro gli agenti atmosferici, e provvisti di un isolamento termico sufficiente, tenuto conto del tipo di impresa e dell'attività fisica dei lavoratori;

b) avere aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria;

c) essere ben asciutti e ben difesi contro l'umidità;

---omissis---


E' necessario per le lavorazioni che svolgete avere i 10° d'inverno ed i 40° d'estate?

Cordiali Saluti
Fulcrum

Semplicemente lavoriamo il legno.
Quindi per togliere le polvere dannosa alla salute, ci sono gli aspiratori che provvedono al ricambio d'aria con l'esterno.
D'estate? chiunque lavori in un capannone e fuori ci sono 30°, sà a che temperature si può arrivare all'interno.

Guarda, io lavoro in condizioni di temperatura analoghe se pur in tutt'altro settore.
Ma la nostra non è un'attività continuativa, altrimenti i locali dovrebbero avere una climatizzazione adeguata.
Che è tranquillamente fattibile anche in un capannone.
Se poi il datore di lavoro non vuole investire in sicurezza e benessere nell'ambiente di lavoro è un'altra questione.

La legge dello stato dice un'altra cosa.

E se scegli di non far valere i tuoi diritti (e pretendere il rispetto delle leggi è un diritto fondamentale) un'altra ancora.

Cordiali Saluti
Fulcrum

No guarda, ti garantisco che climatizzare un'ambiente simile, significherebbe spendere cifre altissime per un'impianto adeguato, ed molti altri soldi per Gas ed elettricità, con un ricarico di costi sul prodotto finito allucinanti per una piccola azienda.
Resta il fatto che io, ma per fortuna anche molti altri, ragiono in altri termini,
per cui, quando ho scelto di lavorare come operaio, non pensavo certo di finire in un'ambiente climatizzato, asettico... tipo ufficio, e sapevo dove andavo a parare.
Quindi quando leggo certe cose, mi chiedo cosa ne pensa un muratore, un contadino...
Non sono mai stato a Mirafiori, ma dalle immagini che passano in Tv ogni tanto, non ho mai visto gente che lavora in condizioni da sfruttamento in ambienti malsani.
Ho sentito e visto invece in questi ultimi giorni molta disinformazione, immagini velocizzate di lavoratori in catena di montaggio, storie di soliti presenzialisti tv, che parlavano di catena di montaggio, ma quella di 50 anni fà, di presunti diritti cancellati, di auto mediocri, carrette.
Insomma la solita superficialità e gioco al massacro, che non aiuta certo chi lavora in Fiat.
 
jackari ha scritto:
Fulcrum ha scritto:
jackari ha scritto:
sono d'accordo è un disagio sicuramente. ma sono del punto di vista che è meglio avercelo il problema.

Ed è il motivo per cui ha vinto il SI, se pur di stretta misura e non in tutti i reparti.

Resto estremamente dubbioso che tale accordo possa, in ogni caso, migliorare la competitività del prodotto sui mercati internazionali.

IMHO a Marchionne serve per altri scopi e, tra un annetto (verso la fine della CIG già prevista dall'accordo), sorgeranno "mutate condizioni di mercato" che impediranno di proseguire con il piano di investimenti.

Ribadisco: è una mia opinione.

Cordiali Saluti
Fulcrum

d'accordo. è anche se fosse?
quale è l'alternativa.
all'operaio non resta altro che fare altro se non vuole dipendere dal padrone. fino a quando quest'ultimo non poteva andare all'estero l'operaio aveva alcune armi a suo favore per lottare ora non c'ha manco quelle. si chiama GLOBALIZZAZIONE
non mi pare che negli altri paesi europei siano messi meglio (ad eccezione della Germania, dove, per ora, i marchi locali vanno quasi tutti bene e tuttavia i nuovi impianti vengono aperti tutti all'estero- come è logico che sia).

Ni... Si chiama quasi sempre avidità, non "globalizzazione".

Cosa possono fare gli operai?

Direttamente poco, purtroppo.

Potrebbero di più i governi, se ne avessero la volontà.
Ma sarebbe utile che gli operai se ne ricordassero, alle prossime tornate elettorali. Ed il discorso non vale solo per l'Italia.

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
liuc30 ha scritto:
No guarda, ti garantisco che climatizzare un'ambiente simile, significherebbe spendere cifre altissime per un'impianto adeguato, ed molti altri soldi per Gas ed elettricità, con un ricarico di costi sul prodotto finito allucinanti per una piccola azienda.

Lo saprai sicuramente meglio di me, dato che ci lavori.
Tecnicamente, in ogni caso, è fattibile.

Resta il fatto che io, ma per fortuna anche molti altri, ragiono in altri termini,
per cui, quando ho scelto di lavorare come operaio, non pensavo certo di finire in un'ambiente climatizzato, asettico... tipo ufficio, e sapevo dove andavo a parare.

Idem per me quando son passato da un ufficio a girare in macchina per sistemare guasti e fare allacciamenti.

Guadagnandoci in salute, data la diminuzione enorme dello stress (che in quell'ufficio climatizzato ed asettico portava persone adulte e responsabili a crisi di panico ed esaurimenti nervosi, per dirti come possano essere ingannevoli le apparenze).

Quindi quando leggo certe cose, mi chiedo cosa ne pensa un muratore, un contadino...

Non lavorano continuativamente in ambienti chiusi.

Non sono mai stato a Mirafiori, ma dalle immagini che passano in Tv ogni tanto, non ho mai visto gente che lavora in condizioni da sfruttamento in ambienti malsani.
Ho sentito e visto invece in questi ultimi giorni molta disinformazione, immagini velocizzate di lavoratori in catena di montaggio, storie di soliti presenzialisti tv, che parlavano di catena di montaggio, ma quella di 50 anni fà, di presunti diritti cancellati, di auto mediocri, carrette.
Insomma la solita superficialità e gioco al massacro, che non aiuta certo chi lavora in Fiat.

Non sono mai stato a Mirafiori ma, anche senza guardare la TV, posso dirti con assoluta certezza che il lavoro in catena di montaggio è usurante.
C'è l'intera storia dell'industria a certificarlo.

I diritti cancellati non sono "un discorso" ma una lampante evidenza: i rappresentanti sindacali non verranno eletti dai lavoratori ma nominati dai soli sindacati firmatari.

Posso capire che chi lavora in una piccola azienda non abbia dimestichezza con le dinamiche di una grande azienda ma, fidati, è un segno assolutamente negativo.
Per farti il classico esempio: il sindacato nominerà chi si impegnerà seriamente per i propri colleghi o ragionerà, per dirla alla Belpi, in termini e con logiche "politiche"?
E perchè chi rappresenta, per iscritti, il 13% dei lavoratori ed ha raccolto, al referendum, il 46% dei consensi resterà escluso dalla rappresentanza?

Cordiali Saluti
Fulcrum
 
Fulcrum ha scritto:
I diritti cancellati non sono "un discorso" ma una lampante evidenza:
questa è una tua personale opinione

Fulcrum ha scritto:
i rappresentanti sindacali non verranno eletti dai lavoratori ma nominati dai soli sindacati firmatari.
cioè, esattamente come è nello statuto dei lavoratori per come modificato dal referendum votato dagli italiani e voluto a suo tempo dai sindacati confederali.

incidentalmente, io personalmente preferisco il sistema delle RSU.

Fulcrum ha scritto:
Per farti il classico esempio: il sindacato nominerà chi si impegnerà seriamente per i propri colleghi o ragionerà, per dirla alla Belpi, in termini e con logiche "politiche"?
l'osservazione è giustissima e questo è un punto importantissimo.
che riguarda la democrazia interna dei sindacati e il loro modo di gestire la rappresentanza.

Fulcrum ha scritto:
E perchè chi rappresenta, per iscritti, il 13% dei lavoratori ed ha raccolto, al referendum, il 46% dei consensi resterà escluso dalla rappresentanza?
vero.
però il problema precedente si presenterebbe lo stesso.

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