ùSediciValvole ha scritto:l'editoria è basata sulla pubblicità,non ce ne rendiamo conto ma lo scopo del giornale e della televisione e adesso anche di internet è di vendere pubblicità e si servono delle nostre passioni per farlo. Vi spiego,mettiamo che sono una casa editrice e ho in mente di fare una rivista che parli di giocattoli. A quel punto mi rivolgo ad una concessionaria pubblicitaria e gli dico che il 30% della mia rivista la dedico alla pubblicità per sostenere i costi d'impaginazione e stampa. Appena la concessionaria mi comunica d'aver concluso tutti i contratti con le varie aziende (e sceglie tutte le aziende che si occupano di giocattoli e d'infanzia,non si puù pubblicizzare una Mercedes CLS prima dell'articolo sulla Chicco) comincio a progettare e realizzare una rivista che mi garantisca un tot di copie (perchè questo è un vincolo del contratto stipulato con la concessionaria pubblicitaria e a sua volta con le varie aziende inserzioniste) e per fare cioò la devo creare atttraente,interessante e vendibile ad un prezzo adeguato. Poi però nascono dei problemi,mettiamo che confronto un giocattolo della Mattel (inserzionista) con uno della Chicco (non inserzionista o che ha uno spazio più piccolo) e faccio vincere il secondo,subito arriva la telefonata della Mattel che mi chiede con toni garbati e cortesi (?) di recidere il contratto pubblicitario...a questo punto come mi devo comportare? Devo tenermi battagliare con la concessionaria pubblicitaria e tenermi stretto la Mattel che finanzia ma nelfrattempo devo essere più obiettivo possibile in rispetto del lettore che spende il suo denaro per leggere quella prova e nelfrattempo butta l'occhio nella pubblicità. Allora ecco che esce l'articolo dove la Chicco batte la Mattel ma in modo lieve e su un aspetto non fondamentale allo scopo del medesimo (mi sono mangiato un dizionario nuovo XD) anzi aggiungo anche qualche pregio del giocattolo Mattel. Insomma ho detto la stessa cosa cercando di accontentare tutti. Questa è l'editoria sia televisiva che giornalistica che via web. Un giornale senza pubblicità teoricamente è possibile ma lo si dovrebbe vendere a costi spropositati (Quattroruote a 50 euro chi lo compra? già sono troppi 5 euro!) con l'aggravante che a quel prezzo non lo compra nemmeno l'editore! Ma uguale è la TV e internet,nessuno si prende la briga di spendere tempo e denaro senza un tornaconto,chi è sto deficiente capace di lavorare per perdere denaro?garu51 ha scritto:Non possiamo pensare che una rivista non abbia pagine dedicate alla
pubblicità andate in edicola e vedrete con i vostri occhi . Quello che è invece deprecabile è pensare che 4R sia una rivista che prende denaro dalle case
automobilistiche per promuovere una vettura .
mi piace il tuo intervento molto chiaro è diretto.
a questo punto c'è da chiedersi se chi fa la rivista fa INFORMAZIONE oppure VENDE PUBBLICITà. Nel secondo caso c'è anche da aggiungere al quesito suposto: "perchè comprare tale rivista"?
a mio parere poi sono anche convinto del fatto che una buona rivista può esistere senza bisogno di vendere pubblicità. E' sufficiente che sua mission sia quella di informare l'utente e non riempire le tasche di padroni e manager. Il risultato non potrà che essere una buona rivista con conseguenti buone vendite e giocoforza buoni investimenti in pubblicità. certo se poi si vuole investire 1 e ricavare 100....