Sarà forse un preconcetto o una forma di nostalgia, ma ho sempre più netta la sensazione che le automobili di oggi (e non solo quelle) , nonostante tutte le chiacchiere e le scintillanti pubblicità e le roboanti normative e garanzie, nonostante la onnipresente manfrina secondo cui la globalizzazione e la concorrenza sfrenata costituirebbero un grande vantaggio per il consumatore (che peraltro, piccolo particolare, quasi sempre è o vorrebbe essere anche un lavoratore), siano molto più scadenti di quelle di 15 o 20 anni fa in termini di robustezza, affidabilità, durata, qualità dei materiali, delle lavorazioni, degli assemblaggi.
Il che, in effetti, è perfettamente in linea con il culto degli odierni dei: mercato, fatturato, pubblicità. Un'automobile (ma anche un televisore, un frigorifero, un video per computer...) che dopo 5 o 10 anni dall'acquisto funziona ancora bene costituisce un danno per la comunità, un difetto, un errore cui si deve porre rimedio...
Un'automobile che camminasse 6 o 7 o 10 anni SENZA guasti alle centraline o a qualche sensore o in generale a qualche costosissimo aggeggio di fondamentale importanza costituirebbe un vero e proprio sacrilegio. Con quale diritto si potrebbero così spudoratamente danneggiare i posti di lavoro di chi costruisce, distribuisce, trasporta, compra e rivende (dopo allegro ricarico), installa ricambi??