giampi47 ha scritto:Merosi1910 ha scritto:Veramente bello questo 3d. Complimenti.
Mi permetto di allargare un pò il discorso. Dall'archivio storico Alfa.
L'ultima frase è una forzatura ma non ho voluto censurare.
Lo spirito Alfa Romeo, sin dalle origini, si è alimentato di un istinto costante verso la perfezione tecnica, esprimendo prestazioni sempre più elevate. Protagonisti assoluti di questa ricerca sono i motori: cuore pulsante di ogni vettura Alfa Romeo. Scenografie di eccellenza di un progresso tecnico e tecnologico davvero unico sono stati i tracciati di gara di tutto il mondo, in cui la bandiera di Alfa Romeo ha conquistato il posto più alto.
La chiave di volta dell?evoluzione tecnica di Alfa Romeo è il motore a 8 cilindri, elaborato nella prima metà degli anni venti da un giovane tecnico di nome Vittorio Jano, impegnato nel rinnovamento del motore a 6 cilindri, sia per rispondere alle esigenze degli acquirenti delle vetture ?di serie? sia per contrastare al meglio gli assalti delle case rivali nelle competizioni sportive.
Il primo collaudo di una vettura 8C avviene nel 1923 con la P1, già dotata di compressore e doppia accensione, e successivamente con la P2. L?esordio non può essere migliore: nel 1925 l?Alfa Romeo P2 si aggiudica la vittoria del primo Campionato del Mondo. Gli effetti positivi di queste innovazioni non si limitano ai motori delle vetture di produzione, ma la gloria di questo risultato si inserisce nello stemma ?Alfa Romeo ? Milano? sotto forma di una corona da alloro che, da quel momento, caratterizza tutte le vetture della casa del Portello.
All?inizio degli anni Trenta, i potenti e affidabili motori ad 8 cilindri ? da ora in lega leggera ? suonano docili sotto il cofano di eleganti cabriolet e coupè (carrozzati, fra gli altri, dai milanesi Zagato e Castagna) e ruggiscono nella polvere di gare come la Mille Miglia e la Targa Florio, che vanno ad arricchire un impressionante palmares di vittorie assolute. Menzione particolare meritano le travolgenti vittorie del 1931, 1932, 1933 e del 1934 a Le Mans dell?Alfa Romeo 8C (chiamata poi ?Le Mans? sull?eco di queste grandi vittorie).
Il culmine del livello tecnico raggiunto con gli 8 cilindri è il motore dell?Alfa Romeo Tipo B, chiamata anche ?P3? per evidenziare il continuum tecnologico con la P2. Campari, Nuvolari, Caracciola, Borzacchini, Marinoni, Guidotti, Fagioli sono solo alcuni dei campioni che hanno legato i loro successi al motore 8C sui traguardi dei più prestigiosi circuiti del mondo, sia nella versione del 1932 sia in quella del 1934.
La continua evoluzione e la costante ricerca tecnica raggiungono l?acme con l?8C 2900, incontrastata dominatrice delle corse della seconda metà degli anni Trenta, dalla 1OOO Miglia alla 24 Ore di Le Mans, condotta senza pari dal pilota Biondetti su una 8C di rara eleganza carrozzata da Touring appositamente per questa competizione. Eccezionale è la longevità di questo motore: ancora nel 1947 la 8C 2900 B conquista con Biondetti-Romano la 1OOO Miglia, dimostrando ancora una volta e su un percorso eccezionalmente arduo, che i motori Alfa Romeo erano dotati di potenza e affidabilità del tutto straordinarie.
La seconda guerra mondiale interrompe ma solo per poco le vittorie della 158.
Nel 1946 nasce la mitica 159 ?Alfetta?, un concentrato di alta scuola motoristica. A detta di Juan Manuel Fangio, pilotare questo 8 cilindri era come ?tenere fra le mani l?archetto di uno Stradivari?. La 158 prima e la 159 poi consegnano al Portello gli allori dei primi due campionati mondiali della Formula 1 moderna, nel 1950 con Nino Farina e nel 1951 con Fangio.
Dopo le vittorie in Formula 1, l?Alfa Romeo decide di ritirarsi dalle corse per dedicarsi completamente alla forte richiesta della neonata 1900 e, successivamente, della gamma Giulietta. Nel 1967 ritornano i potenti 8 cilindri che equipaggiavano le 33 da competizione e che caratterizzavano le forme affascinanti e grintose della 33 in versione stradale. E anche qui il debutto in gara è entusiasmante, con il gradino alto del podio di Teodoro Zeccoli in occasione della gara in salita di Fleron, in Belgio, sulla 33/2 Sport Prototipo.
Altre 33, nel corso degli anni Settanta, si aggiudicano notevoli successi sulle piste e sui circuiti di tutto il mondo. Tale perfezione di tecnica viene trasferita nelle vetture di serie come la Montreal, auto di grande prestigio ed elevatissime prestazioni, grazie al motore 8 Cilindri derivato proprio dalle 33 da competizione. Nel 1977 il motore 8 cilindri viene montato su una serie limitata di Alfetta GTV, realizzata dall?Autodelta che, in questo modo, continua la tradizione sportiva applicata alla produzione dei motori.
Oggi, il cuore leggendario di quel motore torna a battere nel cofano della nuova Alfa 8C.
Ciao carissimo Merosi.. Ben ritrovato.
Poi tanti complimenti a te per la meravigliosa rievocazione degli 8 cilindri "in linea " dell'Alfa che fecero proprio epoca. Grazie per avere pubblicato.
Poi, desideravo correggere un post che scrissi a te alcune settimane fa.
Ti scrissi infatti che l'Ing. Giuseppe Merosi aveva progettato il doppio asse a camme sulle vetture degli anni che vanno dal 1920 al 1930.
Ho errato !! Me ne scuso con te e rimedio subito. Credo infatti che l'Ing.Merosi nell'anno 1914 realizzo' la Gran Prix a 4 cilindri - bialbero e 4 valvole per cilindro e con doppia accensione di quasi 4.500 cc.
Circa la Montreal.....................perche' mi vuoi fare soffrire ?????? E forse sai il perche' !!!
Un caro saluto anche a Te .Ciao.
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Ciao Giampi, scusa se rispondo solo ora.
Si, confermo la Grand Prix degli anni dieci, è esattamente come dici tu.
Curiosità: mi sembra di ricordare che Merosi non fosse ingegnere ma geometra, e che geometra!! Dovrei però verificare su qualche libro.
Ti saluto, è sempre un piacere leggerti.