<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> A proposito di precariato. | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

A proposito di precariato.

99octane ha scritto:
birillo21 ha scritto:
Quando ho detto POSTO FISSO, ho inteso dire POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.

Ripeto quanto sopra.

Abbiamo oltre MILLESETTECENTO miliardi di EURO di DEBITO pubblico.

Gia'. Chiediti come mai.
octane in italia il precariato, abolizione del posto fisso,la mobilità del lavoro chiamala come vuoi ha fatto affondare l'economia generale del paese i fatti parlano!

è una questione mtematica dall'anno della legge biagi ogni nuova generazione è stata sempre + povera delle precedenti! ha speso sempre di meno e a effetto domino dopo 6-7 generazioni precarie l'economia ne ha risentito!|
esempio scemo le auto!
prima N persone prendevano un mutuo per comprarsela xke avevano un posto fisso
dalla legge biagi in poi N/2 puo prendere un mutuo e comprarsi un auto a debito! e cosi x tutto
spero di essermi spiegato! il sistema prima nn era dei migliori ma avere la flessibilità degli inghilterra senza avere il loro welfare è solo una carneficina!
 
birillo21 ha scritto:
Le tasse le pagano SOPRATTUTTO solo coloro che sono LAVORATORI DIPENDENTI o PENSIONATI, cioè persone con ritenuta (tassate) alla fonte.

Se le tasse le pagassero un po' tutti non avremmo 1700MILIARDI di debito e gente che da 6MESI di stipendio in tasse.

ECCO COME MAI.
piccola precisazione i pensionati sono pagati con le tasse! come i dipendenti pubblici
 
Ne consegue che quei poveri p.irla, tra i quali me medesimo, siano un po' imbufaliti perchè vedono disgregarsi anche le proprie sicurezze per un futuro decente dopo aver lavorato quasi una vita intera.

Il passaggio dal RETRIBUTIVO al CONTRIBUTIVO ha di fatto tagliato le gambe a moltissimi. Perchè se è vero come è stato vero che il passaggio dal CONTRIBUTIVO al RETRIBUTIVO è quasi indolore il contrario non lo è assolutamente.
E sapete perchè si è passati dal RETRIBUTIVO al CONTRIBUTIVO?

La verità non si può mai dire.
 
alfistaConvinto ha scritto:
birillo21 ha scritto:
Le tasse le pagano SOPRATTUTTO solo coloro che sono LAVORATORI DIPENDENTI o PENSIONATI, cioè persone con ritenuta (tassate) alla fonte.

Se le tasse le pagassero un po' tutti non avremmo 1700MILIARDI di debito e gente che da 6MESI di stipendio in tasse.

ECCO COME MAI.
piccola precisazione i pensionati sono pagati con le tasse! come i dipendenti pubblici
Ma ci fai o ci sei.
 
birillo21 ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
birillo21 ha scritto:
Le tasse le pagano SOPRATTUTTO solo coloro che sono LAVORATORI DIPENDENTI o PENSIONATI, cioè persone con ritenuta (tassate) alla fonte.

Se le tasse le pagassero un po' tutti non avremmo 1700MILIARDI di debito e gente che da 6MESI di stipendio in tasse.

ECCO COME MAI.
piccola precisazione i pensionati sono pagati con le tasse! come i dipendenti pubblici
Ma ci fai o ci sei.
spiegami dove sbaglio di grazia!
 
99octane ha scritto:
elancia75 ha scritto:
99octane ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Scusa se mi intrometto, ma non si può mettere tutti sullo stesso piano.
Anche Berlusconi non ha un posto fisso ed ha 5 figli da mantenere, che discorsi.
Se però uno si fa un giretto presso qualche realtà che sta diciamo (alla base) magari si rende conto che il posto di lavoro diventa quell'unità minima, quel mattone senza il quale costruire una società basata su di esso è impossibile.
Un lavoro, si'. Un posto di lavoro fisso e garantito a priori, NO.
Centinaia di migliaia di Italiani l'hanno fatto.
E di Americani.
E di Tedeschi.
E tanti altri.
Senza essere Berlusconi, o andarci nemmeno vicino.

Il "posto fisso" e' la palla al piede della societa' che ha azzoppato per sessant'anni la nostra economia, e che ne ha affondate di ben piu' ricche e solide.

Il senso del post che ho colto io è quello, qui non si tratta di atteggiarsi a radical-chic ma di rendersi conto che ci sono realtà per le quali le logiche di speculazione e di mercato devono valere fino ad un certo punto, quando c'è di mezzo la vita delle persone (persone oneste).
Questo e' un altro discorso, che non passa necessariamente per il "posto fisso" ne' ha a che fare con esso. Anzi, proprio in societa' di questo tipo il "posto fisso" e' quasi sconosciuto e sono i cittadini stessi a esserne poco interessati.
La correttezza nei rapporti datore di lavoro - lavoratore sono una cosa.
Il posto fisso di per se' e' contrario a tale correttezza, sia nei confronti del datore di lavoro, sia nei confronti degli altri lavoratori, non foss'altro perche' se sei un lazzarone o inadatto al lavoro non ti posso licenziare per dare il tuo posto a uno che lo merita perche' sa farlo o ha voglia di farlo.

Tu hai equivocato sulla parola "fisso" ma ci siamo capiti.

Nessun equivoco: la intendo esattamente come la intendono tutti quelli che in politica, o sindacalmente, o come parti chiamate in causa parlano di "posto fisso".

posto-fisso.jpg


(nella foto non si vede, ma il culo e' imbullonato alla sedia) :D

Mah, mi sembra che tu abbia molti problemi circa questo tema, forse è stata urtata la tua sensibilità... ...per me è logico che un posto di lavoro debba essere legato al mercato che lo sostiene, non credo che ci sia qualcuno qui o altrove che, non essendo forse un padreterno o non sentendosi tale, pensi altrimenti.
 
moogpsycho ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Ecco un articolo relativo alla marea sommersa di "assistenti" universitari che, pur di fare curriculum e stare attaccati al carrozzone, si svendono ai "luminari".
Si tratta di quello che un tempo era definito "internato"
Prassi normalissima per accedere a professioni particolarmente qualificate.
Poi, quando qualche volpe non arriva all'uva, dice che non è buona
è quasi tutto vero, sbagli solo quando parli di accesso a professioni qualificate. purtroppo oggi non si può parlare di internto perchè non porta a nulla, se non a stage infiniti o a posizioni perennemente instabili.
in questi termini io non concepisco perchè i giovani si pieghino a certe posizioni, quando squalificando le proprie competenze potrebbero ottenere di più.
L'esperienza mi insegna il contrario, però magari mi sbaglio.
Di sicuro, se un giovane mi volesse venire a bottega, e volesse pure un remunerazione per l'insegnamento che gli potrei dare, non inizierebbe neppure.

bisogna fare delle differenze caro mauro, se voglio fare l'idraulico o il chirurgo o il consulente.. è chiaro che serve un poco di apprendistato,quantificabile in un tempo sufficientemente lungo a fare l esperienza necessaria per diventare indipendenti.
se al contrario vado a fare il disegnatore cad per un azienda che vuole digitalizzare dei disegni cartacei, mi dici a cosa serve l apprendistato? è solo un ingiusto stratagemma del datore di lavoro per approfittarsi della posizione sfavorevole del giovane. se sono già in grado di disegnare, sarò operativo dal primo giorno...

comunque sia, quando uno è in grado di apportare concretamente il proprio contributo è giusto che gli venga riconosciuto quanto sta facendo. questo per due ragioni: primo di ordine sociale, ovvero se una generazione di giovani viene mal pagata fino a 30anni, insorgono problematiche sociali che generano inevitabilmente un inviluppo economico; secondo per ragioni motivazionali, che stimoli vuoi che abbia uno dopo 6 mesi che non prende nulla? molto poche, e scarso sarà il suo contributo alla tua causa. diversamente una persona motivata può esprimere un potenziale nettamente superiore..

5 stelle.
 
birillo21 ha scritto:
Quando ho detto POSTO FISSO, ho inteso dire POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.
Un POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO è sicuramente meglio di un POSTO DI LAVORO PRECARIO od a TEMPO DETERMINATO od a CONTRATTO od ATIPICO.
Di definizioni e di tipi di contratti ce ne sono a bizzeffe.
Se uno preferisce fare il LIBERO PROFESSIONISTA, ed è padrone del suo mestiere, ed ha un mercato buon per lui, sicuramente sarà più libero e più ricco, probabilmente, rispetto a chi pur avendo un mestiere non potrà mai fare il libero professionista, tipo i metalmeccanici ed altre categorie.
Ci sono attività produttive che, per essere intraprese, hanno bisogno anche di un minimo di capitale, materiale ed immateriale, se no non si parte.
Poi senza il posto di lavoro a tempo indeterminato non si può avere una ragionevole certezza di sorreggere tutta l'impalcatura dei servizi che fanno conto sulla ricchezza disponibile sul lungo periodo.

Esempi banali la TV a pagamento un precario non sempre se la può permettere, il telefono è meglio ricaricabile piuttosto che fisso, piuttosto che la casa in affitto meglio una camera condivisa, etc. etc.. Significa che la prima cosa che un precario taglia sono i servizi e le spese che possono essere condivise. Di qui se ne deduce che tutta la società si impoverisce annichilendo su se stessa. Ne consegue che anche i LIBERI PROFESSIONISTI perdono la sicurezza che proviene dall'avere per clienti delle persone con POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.

Il POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO, detto ancha impropriamente POSTO FISSO, è un contratto di lavoro a tempo indeterminato, il che significa che a meno di incidenti, tipo fallimento od altro, può anche durare fino al pensionamento.

Poi rendetevi conto di una cosa, le protezioni e le garanzie che ci sono per chi perde il posto in altri paesi Europei, più moderni del nostro, noi in Italia non potremmo mai implementarle, perchè troppo onerose al momento e per molto tempo nel futuro.
Abbiamo oltre MILLESETTECENTO miliardi di EURO di DEBITO pubblico.
Difficile chiedere a chi lavora per oltre 6 mesi per pagare le tasse farsi anche carico di un costoso sistema di protezione sociale per poter dare la libertà del licenziamento selvaggio a qualche centinaio di squinternati pseudo-imprenditori.
Dove non esistono protezioni e si hanno tutte le libertà selvagge è più alto il rischio sicurezza, onde per cui si paga, a caro prezzo, da una parte ciò che si toglie ai dipendenti precari.
Francia DOCET.

Quoto.
Non mischiamo le mele con le pere. Un contratto A TEMPO DETERMINATO non è assimilabile ad un LIBERO PROFESSIONISTA.
Il libero professionista si gestisce in tutto e per tutto, nel bene e nel male ha meno tutele ma sono compensate da altri aspetti. Un impiegato a tempo determinato prende IL PEGGIO del lavorare come dipendente a ci aggiunge la mancanza di tutela del libero professionista.
Ciò non significa che sia un male, se gestito in maniera onesta e trasparente. Il problema è proprio questo, in italia la flessibilità è la scusa per calpestare i diritti dei lavoratori. Ma avete presente cosa dovrebbe essere un contratto a progetto e come viene in realtà usato e con che difusione ciò accade? O magari spiegatemi a che serve un contratto di apprendistato di 4-5 anni...
D'accordo il sapersi vendere, ma l'onestà innanzi tutto non deve mancare.
 
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.
 
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

Quoto.
La nostra è una flessibilità strumentale.
 
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema
 
keko01 ha scritto:
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema

Semmai se ne critica l'applicazione.
E' una legge che va integrata a alla grande, secondo il mio modesto parere.
 
elancia75 ha scritto:
keko01 ha scritto:
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema

Semmai se ne critica l'applicazione.
E' una legge che va integrata a alla grande, secondo il mio modesto parere.
il problema è che siamo in italia con datori di lavoro in parte stupidi in parte tartassati, ci vorrebbe una profonda riforma che parta dalla tassazione, passi per la liberalizzazione e arrivi di conseguenza a salari adeguati (il discorso immigrati che si abbassano a fare certi lavori per pochi soldi non è una ricchezza come dice qualcuno.....se non ci fossero loro sarebbero costretti ad aumentare i compensi...)
 
Gunsite ha scritto:
elancia75 ha scritto:
keko01 ha scritto:
Gunsite ha scritto:
in molti paesi tutti i posti sono "precari" nel senso che sai quando cominci a lavorare e non sai quando finirai di lavorare in quel posto (il perchè non è unico, chiude la ditta, ti licenziano qualsiasi sia il motivo, trovi di meglio). in italia il posto fisso inteso come inlicenziabile ha rovinato sia i datori di lavoro sia i dipendenti. c'è però una differenza coi suddetti paesi, di solito in questi luoghi ameni lo stipendio (o salario) è molto più "remunerativo" di quello italiaco. un errore della legge Biagi è proprio questo, vuoi assumere uno per un tempo determinato (chaimalo a progetto o come vuoi) gli devi dare il 20% in più e lo stato di conseguenza deve anch'esso prelevare di meno. La "flessibilità" deve essere riconosciuta, o meglio, monetizzata.

non criicate la legge Biagi, è innovazione liberistica allo stato puro e si sa, il mercato da solo aggiusta ogni problema

Semmai se ne critica l'applicazione.
E' una legge che va integrata a alla grande, secondo il mio modesto parere.
il problema è che siamo in italia con datori di lavoro in parte stupidi in parte tartassati, ci vorrebbe una profonda riforma che parta dalla tassazione, passi per la liberalizzazione e arrivi di conseguenza a salari adeguati (il discorso immigrati che si abbassano a fare certi lavori per pochi soldi non è una ricchezza come dice qualcuno.....se non ci fossero loro sarebbero costretti ad aumentare i compensi...)

Già, anche questo è vero.
 
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