<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> A proposito di precariato. | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

A proposito di precariato.

EdoMC ha scritto:
Io sono uno dei giovani di cui parla l'articolo. Non sono ancora laureato, sono in tesi, ma aiuto comunque il mio docente relatore (e non solo lui) in alcune mansioni che egli, per mancanza di tempo, non può svolgere. Solitamente faccio da responsabile di cantiere agli scavi archeologici del quale è direttore dei lavori (sono più di uno, ognuno affidato ad uno studente con particolare esperienza), ma mi è capitato anche diverse volte di coadiuvarlo tenendo delle lezioni in alcuni seminari. Ovviamente gratis. Perchè lo faccio? il curriculum che ho maturato facendo queste esperienze mi ha permesso di trovare un part time in un museo, allestisco le vetrine e le mostre, creo i pannelli illustrativi e i pieghevoli, ma soprattutto ho accesso libero ai magazzini, che mi viene comodissimo se necessito di visionare o cercare qualche reperto utile per la mia tesi. Inoltre ho delle collaborazioni con alcune riviste del settore, insomma, indirettamente qualche soldo mi viene in tasca, non grandi cose, ma quanto basta per poter studiare senza gravare troppo sulle tasche dei miei genitori e per potermi togliere qualche sfizio (tipo il mantenimento della macchina che mi hanno regalato, peraltro indispensabile se voglio collaborare). Inoltre, la fiducia che mi dimostra il professore, la possibilità di poter esprimere una mia opinione, discutere con lui dandosi del tu, mi gratifica e non poco. Inoltre, la settimana scorsa siamo stati a Pompei ed Ercolano, e abbiamo avuto accesso a delle zone normalmente chiuse, delle zone che non sono visitabili se non da addetti ai lavori: sembra una cavolata, ma per me vuol dire tanto, per confronto, sarebbe come guidare una Bugatti Veyron per un appassionato di automobili. Infine, il lavoro e le mansioni he i danno da fare, mi piacciono e mi divertono. Dunque, nessun do ut des, nessuna aspirazione ad un posto fisso, che sono consapevole di non poter ottenere perchè non ho "il cardinale", bensì è tempo investito in esperienze che ritengo splendide, che mi gratificano e mi appagano, che mi arricchiscono culturalmente: forse andrò a fare l'operaio in futuro, ma lo farò a testa alta, consapevole di non aver buttato la mia gioventù in acol e droga, ma di averla impiegata per svolgere il lavoro che mi piace fare.

Esempio perfetto di quello che intendo.
 
birillo21 ha scritto:
Senza il posto fisso non esiste il concetto di qualità della vita.

Ma chi l'ha detto?
Ma dove sta scritto?

Il posto fisso non esiste.
Esiste il reddito stabile.
Esiste un ragionevole livello di tutela del lavoratore.
Il posto fisso ha fallito ed e' stato abbandonato ovunque.
Prima accetti questa semplice realta' della vita, meglio campi. Prima gli illusi di questo paese accetteranno questa semplice realta' della vita, prima e meglio usciremo dalla crisi.
 
belpietro ha scritto:
birillo21 ha scritto:
Senza il posto fisso non esiste il concetto di qualità della vita.

mah, io il posto fisso non ce l'ho e ti assicuro che la mia qualità delle vita è ampiamente soddisfacente.

Idem.
Sono "dipendente" solo dal 2007, prima sempre lavorato come free lance.
Sempre campato benissimo.
Mia moglie tutt'ora non ha "posto fisso" e ha sempre campato benissimo pure lei.
Certo, sentiamo la crisi, e bisogna fare qualche sacrificio. La Evo passa molto tempo ferma in garage, perche' la moto consuma un terzo, e ha bisogno della frizione, ma non posso permettermi di cambiarla ora come ora, dunque quando la guido, uso il piede di velluto.
Ma non e' che siamo esattamente alla canna del gas... ;)
C'e' chi ha il "posto fisso" e sta molto, molto peggio.
Specie se ce l'ha perche l'ha ottenuto ai tempi belli dove si regalava, e oggi senza arte ne' parte ha l'incubo che lo lascino a casa perche' non potrebbe fare nulla che non sappia fare un cinese o un tunisino a un terzo dello stipendio che prende.
E non parlo per luoghi comuni, ma per casi testimoniati personalmente. :rolleyes:
 
elancia75 ha scritto:
Scusa se mi intrometto, ma non si può mettere tutti sullo stesso piano.
Anche Berlusconi non ha un posto fisso ed ha 5 figli da mantenere, che discorsi.
Se però uno si fa un giretto presso qualche realtà che sta diciamo (alla base) magari si rende conto che il posto di lavoro diventa quell'unità minima, quel mattone senza il quale costruire una società basata su di esso è impossibile.
Un lavoro, si'. Un posto di lavoro fisso e garantito a priori, NO.
Centinaia di migliaia di Italiani l'hanno fatto.
E di Americani.
E di Tedeschi.
E tanti altri.
Senza essere Berlusconi, o andarci nemmeno vicino.

Il "posto fisso" e' la palla al piede della societa' che ha azzoppato per sessant'anni la nostra economia, e che ne ha affondate di ben piu' ricche e solide.

Il senso del post che ho colto io è quello, qui non si tratta di atteggiarsi a radical-chic ma di rendersi conto che ci sono realtà per le quali le logiche di speculazione e di mercato devono valere fino ad un certo punto, quando c'è di mezzo la vita delle persone (persone oneste).
Questo e' un altro discorso, che non passa necessariamente per il "posto fisso" ne' ha a che fare con esso. Anzi, proprio in societa' di questo tipo il "posto fisso" e' quasi sconosciuto e sono i cittadini stessi a esserne poco interessati.
La correttezza nei rapporti datore di lavoro - lavoratore sono una cosa.
Il posto fisso di per se' e' contrario a tale correttezza, sia nei confronti del datore di lavoro, sia nei confronti degli altri lavoratori, non foss'altro perche' se sei un lazzarone o inadatto al lavoro non ti posso licenziare per dare il tuo posto a uno che lo merita perche' sa farlo o ha voglia di farlo.
 
|Mauro65| ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Ecco un articolo relativo alla marea sommersa di "assistenti" universitari che, pur di fare curriculum e stare attaccati al carrozzone, si svendono ai "luminari".
Si tratta di quello che un tempo era definito "internato"
Prassi normalissima per accedere a professioni particolarmente qualificate.
Poi, quando qualche volpe non arriva all'uva, dice che non è buona
è quasi tutto vero, sbagli solo quando parli di accesso a professioni qualificate. purtroppo oggi non si può parlare di internto perchè non porta a nulla, se non a stage infiniti o a posizioni perennemente instabili.
in questi termini io non concepisco perchè i giovani si pieghino a certe posizioni, quando squalificando le proprie competenze potrebbero ottenere di più.
L'esperienza mi insegna il contrario, però magari mi sbaglio.
Di sicuro, se un giovane mi volesse venire a bottega, e volesse pure un remunerazione per l'insegnamento che gli potrei dare, non inizierebbe neppure.

eehhh , però dall'altra parte è dura.
Mutatis mutandis quando da piccolo cercavo di fare delle sostituzioni per arrotondare, qualche Collega figghiendrocchia diceva "Come ? Non solo ti permetto di fare esperienza ma vuoi PURE essere pagato ??" Con la piccola differenza che lui in Agosto voleva andarsene in vacanza e io gli avrei dovuto mantenere aperto lo studio agratis (mentre continuava a percepire gli emolumenti dalla ASL...)
Nkulassoreta, dicono a Napoli.
Naturalmente altro è avere un apprendista cui insegni il mestiere. Certo, farlo gratis, quando lavando vetri ai semafori ... è poco dignitoso per tutti
 
|Mauro65| ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Ecco un articolo relativo alla marea sommersa di "assistenti" universitari che, pur di fare curriculum e stare attaccati al carrozzone, si svendono ai "luminari".
Si tratta di quello che un tempo era definito "internato"
Prassi normalissima per accedere a professioni particolarmente qualificate.
Poi, quando qualche volpe non arriva all'uva, dice che non è buona
è quasi tutto vero, sbagli solo quando parli di accesso a professioni qualificate. purtroppo oggi non si può parlare di internto perchè non porta a nulla, se non a stage infiniti o a posizioni perennemente instabili.
in questi termini io non concepisco perchè i giovani si pieghino a certe posizioni, quando squalificando le proprie competenze potrebbero ottenere di più.
L'esperienza mi insegna il contrario, però magari mi sbaglio.
Di sicuro, se un giovane mi volesse venire a bottega, e volesse pure un remunerazione per l'insegnamento che gli potrei dare, non inizierebbe neppure.

bisogna fare delle differenze caro mauro, se voglio fare l'idraulico o il chirurgo o il consulente.. è chiaro che serve un poco di apprendistato,quantificabile in un tempo sufficientemente lungo a fare l esperienza necessaria per diventare indipendenti.
se al contrario vado a fare il disegnatore cad per un azienda che vuole digitalizzare dei disegni cartacei, mi dici a cosa serve l apprendistato? è solo un ingiusto stratagemma del datore di lavoro per approfittarsi della posizione sfavorevole del giovane. se sono già in grado di disegnare, sarò operativo dal primo giorno...

comunque sia, quando uno è in grado di apportare concretamente il proprio contributo è giusto che gli venga riconosciuto quanto sta facendo. questo per due ragioni: primo di ordine sociale, ovvero se una generazione di giovani viene mal pagata fino a 30anni, insorgono problematiche sociali che generano inevitabilmente un inviluppo economico; secondo per ragioni motivazionali, che stimoli vuoi che abbia uno dopo 6 mesi che non prende nulla? molto poche, e scarso sarà il suo contributo alla tua causa. diversamente una persona motivata può esprimere un potenziale nettamente superiore..
 
99octane ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
99octane ha scritto:
Non e' una soluzione praticabile ne', se e' per quello, intelligente.
La prima cosa che i giovani dovrebbero mettersi in testa e' che devono lasciarsi alle spalle questo mito del "posto fisso" che NON ESISTE.
La seconda cosa che dovrebbero mettersi in testa e' che bisogna essere imprenditori di se stessi, sapersi vendere, sapersi valutare e sapersi migliorare.
Moltissimi cosiddetti "precari" non sanno fare nessuna di queste tre cose, e speran solo che qualcuno, non si capisce bene perche' mai, li assuma in un "posto fisso" che terranno vita natural durante a prescindere dalle loro qualita' e dalle loro capacita'.
Nemmeno piu' in Russia funziona cosi' (e questo sistema si vede dove li ha portati).
E persino in Giappone, dove la cosa aveva radici molto diverse dalla fandonia comunista, e molto piu' profonde, il posto fisso e' scomparso.
In Italia, una classe politica priva di doti ha capito molto tempo fa che uno dei sistemi migliori per garantirsi il potere e' garantire alle masse (che sono per loro natura pigre e svogliate, perche' semplicemente e' nell'indole umana esserlo) un'esistenza apparentemente priva di preoccupazioni e con infinite garanzie.
Il tutto, naturalmente, garantendo tutto a una porzione di popolazione sufficiente ad assicurarsi una base elettorale granitica, a scapito di tutti gli altri e dell'intero paese.
Solo che, a furia di "garantire" tutto, (cosa palesemente impossibile perche' irrealizzabile) la bolla di sapone e' scoppiata.
Ora si puo' solo cercare di andare avanti perche' indietro, questo e' poco ma sicuro, non si torna.
La cosa migliore e' capire che la situazione e' cambiata, e non lasciarsi incantare da chi promette che e' possibile tornare ai vecchi sistemi. Chi riesce a farlo ne trae i meritati vantaggi. Prima apriamo gli occhi, meglio vivremo!

mi spiace octane ma questa volta non ti quoto.
non penso che i govani di oggi cerchino il posto fisso in quanto tale.. non mi chiedere a cosa mirano perchè sinceramente non li capisco..
quanto agli aspetti caratteriali che hai evidenziato mi sento di dissentire.. ho amici brillantissimi, i migliori del corso, che si son rinchiusi a fare ricerca o gli assistenti per nulla o quasi.. e mi domando, ma chi ve lo fa fare??!!?!??
non so se il discorso del rifiuare lavori non retibuiti sia così infattibile.. io ho fatto così e mi han richiamato dopo un mesetto e adesso mi pagano.
ripeto, io piuttosto di andare in un call center o fare della segreteria per qualche disonesto vado a raccgliere le pere che prendo il triplo..

Scusa, ma questo e' un modo di ragionare inaccettabile e che sta alla base proprio dei problemi in oggetto.
Perche' quando trovi un lavoro nessuno ti obbliga a tenerlo vita natural durante, ne' ti proibisce di cercartene uno migliore.

E' ovvio e ho sottolineato che non bisogna svendersi o gettarsi al primo che passa purche' ci dia poche frustate (essere imprenditori di se stessi e sapersi vendere) ma bisogna anche essere realistici e rendersi conto che, mentre si aspetta il posto dei nostri sogni, che risponde alla nostra opinione di noi stessi, tipicamente largamente esagerata, il tempo passa e le nostre probabilita' diminuiscono (essere imprenditori di se stessi e sapersi valutare).

Perche' va detto che se e' accettabile un ventiduenne che per 3 anni non ha trovato un'impiego, un trentenne non lo e', men che meno un quarantenne.
E chi cerca personale valuta immensamente di piu' uno studente di ingegneria che per due anni ha lavato i pavimenti in una palestra mentre cercava lavoro, di uno che ha aspettato che gli offrissero... il posto fisso.

Dunque, se non trovi altro che lavare i pavimenti in una palestra, PER COMINCIARE cominci a lavare i pavimenti, e intanto ti cerchi un posto migliore.
Come fanno e come han fatto tutti quelli che hanno un reddito stabile (che e' diverso da un posto fisso!) tranne i piu' fortunati o i piu' paraculi.
Io ho cominciato riparando schede elettroniche, c'e' chi ha cominciato, letteralmente, lavando i pavimenti in una palestra, c'e' chi ha abbandonato un lavoro ben retribuito da giornalista per lo stress e mentre si cercava un nuovo lavoro, si', ha lavorato in un call center con i sedicenni che volevano racimolare soldi per le vacanze, i ventenni in cerca di un posto migliore, e quelli, di qualsiasi eta', che non potranno mai fare nient'altro nella vita.
C'e' chi, con solo la licenza del liceo scientifico in tasca, ha cominciato da interinale in un'agenzia, e poi ha trovato un lavoro, perche' s'e' fatto un culo a paiolo facendo corsi su corsi, guardando sui giornali cosa era piu' richiesto tra le cose che si sentiva di poter fare, e s'e' preparato su quello, e oggi prende uno stipendio decisamente superiore alla media.

La vita e' come scalare una montagna. Puoi stare ad aspettare l'ascensore, o cominciare dal primo appiglio e tirarti su. Si fa fatica, ma al 99% della gente l'ascensore e' precluso.

mi sono espresso male od hai franteso.
io, 26 anni il posto fisso non lo voglio.. primo perchè non voglio vincoli, secondo perchè voglio fare esperienze, terzo perchè non mi va di legarmi ecc ecc
fatta questa premessa, quello che ho espresso nei post precedenti è, da un lato la scorrettezza di alcuni datori di lavoro che pur a fronte di un contributo concreto da parte del giovane non gli riconoscono una paga dignitosa. mi riferisco a chi lavora per due anni a 3-4-5-600 euro pur avendo una precisa mansione, rilevante ed utile per il proprio datore di lavoro
dall'altro lato non capisco i giovani che si svendono per nulla pur di mettere il culo in un ufficio. quando dico nulla è niente di niente o se va bene quei 4-500 euro che dicevo prima. piuttosto io andrei a fare il saldatore o il barista in un paese caldo (già fatto tra l'altro..). il call centre proprio non lo capisco, mi sembra che uno lo faccia solo per l orgoglio di non abbassarsi a lavori più umili che però garantirebbero molto di più.. io sono andaro a raccogliere la frutta per anni ed in un call centre a prendere un terzo di quello che prendevo non ci vado neanche sotto tortura!

che poi uno in attesa del lavoro che crede migliore per lui debba darsi da fare non ci piove, così come non ci piove che nessuno deve pretendere regali particolari, ma un minimo di decenza non può mancare.
 
l'ho già espresso tra le righe, ma mi sento di stressare ulteriormente questo aspetto:
pensate economicamente parlando di quale sarebbe il gettito per lo stato di una generazione che inizia a percepire uno stipendio minimo un 4-5 anni prima di adesso.. penso enorme. chiaramente risorse prese da una parte verrebbero sottratte da altre, ma il giro di denaro sarebbe enorme e gli effetti benefici molteplici.
non a caso tutti i paesi più ricchi e sviluppati di noi hanno giovani che iniziano a guadagnare ben prima di quanto facciano i nostri.
 
99octane ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Scusa se mi intrometto, ma non si può mettere tutti sullo stesso piano.
Anche Berlusconi non ha un posto fisso ed ha 5 figli da mantenere, che discorsi.
Se però uno si fa un giretto presso qualche realtà che sta diciamo (alla base) magari si rende conto che il posto di lavoro diventa quell'unità minima, quel mattone senza il quale costruire una società basata su di esso è impossibile.
Un lavoro, si'. Un posto di lavoro fisso e garantito a priori, NO.
Centinaia di migliaia di Italiani l'hanno fatto.
E di Americani.
E di Tedeschi.
E tanti altri.
Senza essere Berlusconi, o andarci nemmeno vicino.

Il "posto fisso" e' la palla al piede della societa' che ha azzoppato per sessant'anni la nostra economia, e che ne ha affondate di ben piu' ricche e solide.

Il senso del post che ho colto io è quello, qui non si tratta di atteggiarsi a radical-chic ma di rendersi conto che ci sono realtà per le quali le logiche di speculazione e di mercato devono valere fino ad un certo punto, quando c'è di mezzo la vita delle persone (persone oneste).
Questo e' un altro discorso, che non passa necessariamente per il "posto fisso" ne' ha a che fare con esso. Anzi, proprio in societa' di questo tipo il "posto fisso" e' quasi sconosciuto e sono i cittadini stessi a esserne poco interessati.
La correttezza nei rapporti datore di lavoro - lavoratore sono una cosa.
Il posto fisso di per se' e' contrario a tale correttezza, sia nei confronti del datore di lavoro, sia nei confronti degli altri lavoratori, non foss'altro perche' se sei un lazzarone o inadatto al lavoro non ti posso licenziare per dare il tuo posto a uno che lo merita perche' sa farlo o ha voglia di farlo.

Tu hai equivocato sulla parola "fisso" ma ci siamo capiti.
 
moogpsycho ha scritto:
mi sono espresso male od hai franteso.
io, 26 anni il posto fisso non lo voglio.. primo perchè non voglio vincoli, secondo perchè voglio fare esperienze, terzo perchè non mi va di legarmi ecc ecc
fatta questa premessa, quello che ho espresso nei post precedenti è, da un lato la scorrettezza di alcuni datori di lavoro che pur a fronte di un contributo concreto da parte del giovane non gli riconoscono una paga dignitosa. mi riferisco a chi lavora per due anni a 3-4-5-600 euro pur avendo una precisa mansione, rilevante ed utile per il proprio datore di lavoro
dall'altro lato non capisco i giovani che si svendono per nulla pur di mettere il culo in un ufficio. quando dico nulla è niente di niente o se va bene quei 4-500 euro che dicevo prima. piuttosto io andrei a fare il saldatore o il barista in un paese caldo (già fatto tra l'altro..). il call centre proprio non lo capisco, mi sembra che uno lo faccia solo per l orgoglio di non abbassarsi a lavori più umili che però garantirebbero molto di più.. io sono andaro a raccogliere la frutta per anni ed in un call centre a prendere un terzo di quello che prendevo non ci vado neanche sotto tortura!

che poi uno in attesa del lavoro che crede migliore per lui debba darsi da fare non ci piove, così come non ci piove che nessuno deve pretendere regali particolari, ma un minimo di decenza non può mancare.

Allora siamo d'accordo su tutto. 8)
 
elancia75 ha scritto:
99octane ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Scusa se mi intrometto, ma non si può mettere tutti sullo stesso piano.
Anche Berlusconi non ha un posto fisso ed ha 5 figli da mantenere, che discorsi.
Se però uno si fa un giretto presso qualche realtà che sta diciamo (alla base) magari si rende conto che il posto di lavoro diventa quell'unità minima, quel mattone senza il quale costruire una società basata su di esso è impossibile.
Un lavoro, si'. Un posto di lavoro fisso e garantito a priori, NO.
Centinaia di migliaia di Italiani l'hanno fatto.
E di Americani.
E di Tedeschi.
E tanti altri.
Senza essere Berlusconi, o andarci nemmeno vicino.

Il "posto fisso" e' la palla al piede della societa' che ha azzoppato per sessant'anni la nostra economia, e che ne ha affondate di ben piu' ricche e solide.

Il senso del post che ho colto io è quello, qui non si tratta di atteggiarsi a radical-chic ma di rendersi conto che ci sono realtà per le quali le logiche di speculazione e di mercato devono valere fino ad un certo punto, quando c'è di mezzo la vita delle persone (persone oneste).
Questo e' un altro discorso, che non passa necessariamente per il "posto fisso" ne' ha a che fare con esso. Anzi, proprio in societa' di questo tipo il "posto fisso" e' quasi sconosciuto e sono i cittadini stessi a esserne poco interessati.
La correttezza nei rapporti datore di lavoro - lavoratore sono una cosa.
Il posto fisso di per se' e' contrario a tale correttezza, sia nei confronti del datore di lavoro, sia nei confronti degli altri lavoratori, non foss'altro perche' se sei un lazzarone o inadatto al lavoro non ti posso licenziare per dare il tuo posto a uno che lo merita perche' sa farlo o ha voglia di farlo.

Tu hai equivocato sulla parola "fisso" ma ci siamo capiti.

Nessun equivoco: la intendo esattamente come la intendono tutti quelli che in politica, o sindacalmente, o come parti chiamate in causa parlano di "posto fisso".

posto-fisso.jpg


(nella foto non si vede, ma il culo e' imbullonato alla sedia) :D
 
Quando ho detto POSTO FISSO, ho inteso dire POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.
Un POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO è sicuramente meglio di un POSTO DI LAVORO PRECARIO od a TEMPO DETERMINATO od a CONTRATTO od ATIPICO.
Di definizioni e di tipi di contratti ce ne sono a bizzeffe.
Se uno preferisce fare il LIBERO PROFESSIONISTA, ed è padrone del suo mestiere, ed ha un mercato buon per lui, sicuramente sarà più libero e più ricco, probabilmente, rispetto a chi pur avendo un mestiere non potrà mai fare il libero professionista, tipo i metalmeccanici ed altre categorie.
Ci sono attività produttive che, per essere intraprese, hanno bisogno anche di un minimo di capitale, materiale ed immateriale, se no non si parte.
Poi senza il posto di lavoro a tempo indeterminato non si può avere una ragionevole certezza di sorreggere tutta l'impalcatura dei servizi che fanno conto sulla ricchezza disponibile sul lungo periodo.

Esempi banali la TV a pagamento un precario non sempre se la può permettere, il telefono è meglio ricaricabile piuttosto che fisso, piuttosto che la casa in affitto meglio una camera condivisa, etc. etc.. Significa che la prima cosa che un precario taglia sono i servizi e le spese che possono essere condivise. Di qui se ne deduce che tutta la società si impoverisce annichilendo su se stessa. Ne consegue che anche i LIBERI PROFESSIONISTI perdono la sicurezza che proviene dall'avere per clienti delle persone con POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO.

Il POSTO DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO, detto ancha impropriamente POSTO FISSO, è un contratto di lavoro a tempo indeterminato, il che significa che a meno di incidenti, tipo fallimento od altro, può anche durare fino al pensionamento.

Poi rendetevi conto di una cosa, le protezioni e le garanzie che ci sono per chi perde il posto in altri paesi Europei, più moderni del nostro, noi in Italia non potremmo mai implementarle, perchè troppo onerose al momento e per molto tempo nel futuro.
Abbiamo oltre MILLESETTECENTO miliardi di EURO di DEBITO pubblico.
Difficile chiedere a chi lavora per oltre 6 mesi per pagare le tasse farsi anche carico di un costoso sistema di protezione sociale per poter dare la libertà del licenziamento selvaggio a qualche centinaio di squinternati pseudo-imprenditori.
Dove non esistono protezioni e si hanno tutte le libertà selvagge è più alto il rischio sicurezza, onde per cui si paga, a caro prezzo, da una parte ciò che si toglie ai dipendenti precari.
Francia DOCET.
 
Le tasse le pagano SOPRATTUTTO solo coloro che sono LAVORATORI DIPENDENTI o PENSIONATI, cioè persone con ritenuta (tassate) alla fonte.

Se le tasse le pagassero un po' tutti non avremmo 1700MILIARDI di debito e gente che da 6MESI di stipendio in tasse.

ECCO COME MAI.
 
moogpsycho ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
moogpsycho ha scritto:
|Mauro65| ha scritto:
elancia75 ha scritto:
Ecco un articolo relativo alla marea sommersa di "assistenti" universitari che, pur di fare curriculum e stare attaccati al carrozzone, si svendono ai "luminari".
Si tratta di quello che un tempo era definito "internato"
Prassi normalissima per accedere a professioni particolarmente qualificate.
Poi, quando qualche volpe non arriva all'uva, dice che non è buona
è quasi tutto vero, sbagli solo quando parli di accesso a professioni qualificate. purtroppo oggi non si può parlare di internto perchè non porta a nulla, se non a stage infiniti o a posizioni perennemente instabili.
in questi termini io non concepisco perchè i giovani si pieghino a certe posizioni, quando squalificando le proprie competenze potrebbero ottenere di più.
L'esperienza mi insegna il contrario, però magari mi sbaglio.
Di sicuro, se un giovane mi volesse venire a bottega, e volesse pure un remunerazione per l'insegnamento che gli potrei dare, non inizierebbe neppure.

bisogna fare delle differenze caro mauro, se voglio fare l'idraulico o il chirurgo o il consulente.. è chiaro che serve un poco di apprendistato,quantificabile in un tempo sufficientemente lungo a fare l esperienza necessaria per diventare indipendenti.
se al contrario vado a fare il disegnatore cad per un azienda che vuole digitalizzare dei disegni cartacei, mi dici a cosa serve l apprendistato? è solo un ingiusto stratagemma del datore di lavoro per approfittarsi della posizione sfavorevole del giovane. se sono già in grado di disegnare, sarò operativo dal primo giorno...

comunque sia, quando uno è in grado di apportare concretamente il proprio contributo è giusto che gli venga riconosciuto quanto sta facendo. questo per due ragioni: primo di ordine sociale, ovvero se una generazione di giovani viene mal pagata fino a 30anni, insorgono problematiche sociali che generano inevitabilmente un inviluppo economico; secondo per ragioni motivazionali, che stimoli vuoi che abbia uno dopo 6 mesi che non prende nulla? molto poche, e scarso sarà il suo contributo alla tua causa. diversamente una persona motivata può esprimere un potenziale nettamente superiore..

hai spiegato nel dettaglio il mio pensiero ;)

quanto al discorso "caddisti" ... sfondi non sai quante porte aperte ... bisognerebbe spiegarlo un po' di più nelle facoltà di architettura, dove i ragazzi sono "pompati" a mille dai docenti ... e se "uno" cerca di chiarirgli qualcosina del mondo reale ti guardano stralunati ... vabbé, buonanotte, vado che è tardi
lamps
 
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