<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> a proposito di ponti | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

a proposito di ponti

calcestruzzo per i piloni e precompresso per gli impalcati (oppure travi alte in acciaio, soluzione che preferisco, imho)

Ecco, io che non capisco un kaiser di ingegneria civile, così a pelle la vedo esattamente così...... come si dice dalle nostre parti, el prete gà da fare el prete, el campanaro gà da fare el campanaro..... e il cemento è giusto che faccia il suo, che lo fa alla grande ;)
 
Ecco, io che non capisco un kaiser di ingegneria civile, così a pelle la vedo esattamente così...... come si dice dalle nostre parti, el prete gà da fare el prete, el campanaro gà da fare el campanaro..... e il cemento è giusto che faccia il suo, che lo fa alla grande ;)
Ho avuto occasione in passato di progettare strutture che necessitavano di coperture di grande luce (una si trova dalle tue parti in un grosso impianto di trattamento rifiuti) e li la scelta è stata proprio questa, pilastri in calcestruzzo e strutture tralicciate in acciaio, luci di oltre 40 m.
Ma un ponte è molto più complesso di una copertura, anche se di notevole luce: per semplificare, un ponte è molto più "macchina", una copertura è più "statica".
Ecco perchè nei ponti conta molto la manutenzione, prova te a non cambiare mai l'olio, freni o pneumatici ad una vettura, e vedi cosa succede...
 
Ho avuto occasione in passato di progettare strutture

Appunto per questo mi piacerebbe un tuo parere "informato" sul testo che ho postato più sopra (e magari poi mi confermi se è vero che architetti e ingegneri si vogliono un bene che i se ciuciarìa co ea tanaja, come dice l'agricolo senior....).
Innanzitutto, non ho competenze specifiche (potrei citare il corso di costruzioni rurali, ma vale quanto la pubblicità su Novella 2000 :( ), ma abbastanza da sapere che tutti i terreni si possono consolidare abbastanza da piantarci piloni in grado di reggere qualsiasi carico, quindi le possibili criticità strutturali che il testo suggerisce non dovrebbero essere un problema, se considerate in fase progettuale. Quello che invece mi perplime di più è il discorso dell'effetto diga che i piloni, per quanto sagomati a chiglia, potrebbero esercitare sul torrente (lo dice l'ing. Giovannelli, non io): non conosco il Polcevera, ma leggo che i genovesi ne hanno subito più volte alcune intemperanze improvvise, e come per tutti i torrenti, capita raramente ma quella volta so' cazzi.... Poi, mi lascia perplesso la faccenda dei 43 piloni: capisco il valore simbolico, ma se servono si fanno, altrimenti no, e le vittime si commemorano in altro modo. Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo (e ti chiedo): dato che il ponte va rifatto ex novo, non sarebbe il caso di farlo ugualmente strallato, sul tipo di quello di Piacenza, che più o meno è lungo uguale, e lasciare libero l'alveo del torrente?
 
Appunto per questo mi piacerebbe un tuo parere "informato" sul testo che ho postato più sopra (e magari poi mi confermi se è vero che architetti e ingegneri si vogliono un bene che i se ciuciarìa co ea tanaja, come dice l'agricolo senior....).
Innanzitutto, non ho competenze specifiche (potrei citare il corso di costruzioni rurali, ma vale quanto la pubblicità su Novella 2000 :( ), ma abbastanza da sapere che tutti i terreni si possono consolidare abbastanza da piantarci piloni in grado di reggere qualsiasi carico, quindi le possibili criticità strutturali che il testo suggerisce non dovrebbero essere un problema, se considerate in fase progettuale. Quello che invece mi perplime di più è il discorso dell'effetto diga che i piloni, per quanto sagomati a chiglia, potrebbero esercitare sul torrente (lo dice l'ing. Giovannelli, non io): non conosco il Polcevera, ma leggo che i genovesi ne hanno subito più volte alcune intemperanze improvvise, e come per tutti i torrenti, capita raramente ma quella volta so' cazzi.... Poi, mi lascia perplesso la faccenda dei 43 piloni: capisco il valore simbolico, ma se servono si fanno, altrimenti no, e le vittime si commemorano in altro modo. Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo (e ti chiedo): dato che il ponte va rifatto ex novo, non sarebbe il caso di farlo ugualmente strallato, sul tipo di quello di Piacenza, che più o meno è lungo uguale, e lasciare libero l'alveo del torrente?

Off Topic dell’Off Topic

per un ingegnere un architetto é:
troppo poco duro per essere un ingegnere
troppo poco gay (il sostantivo non é proprio questo:emoji_blush:)per essere uno stilista”:emoji_grin:
 
Appunto per questo mi piacerebbe un tuo parere "informato" sul testo che ho postato più sopra (e magari poi mi confermi se è vero che architetti e ingegneri si vogliono un bene che i se ciuciarìa co ea tanaja, come dice l'agricolo senior....).
Innanzitutto, non ho competenze specifiche (potrei citare il corso di costruzioni rurali, ma vale quanto la pubblicità su Novella 2000 :( ), ma abbastanza da sapere che tutti i terreni si possono consolidare abbastanza da piantarci piloni in grado di reggere qualsiasi carico, quindi le possibili criticità strutturali che il testo suggerisce non dovrebbero essere un problema, se considerate in fase progettuale. Quello che invece mi perplime di più è il discorso dell'effetto diga che i piloni, per quanto sagomati a chiglia, potrebbero esercitare sul torrente (lo dice l'ing. Giovannelli, non io): non conosco il Polcevera, ma leggo che i genovesi ne hanno subito più volte alcune intemperanze improvvise, e come per tutti i torrenti, capita raramente ma quella volta so' cazzi.... Poi, mi lascia perplesso la faccenda dei 43 piloni: capisco il valore simbolico, ma se servono si fanno, altrimenti no, e le vittime si commemorano in altro modo. Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo (e ti chiedo): dato che il ponte va rifatto ex novo, non sarebbe il caso di farlo ugualmente strallato, sul tipo di quello di Piacenza, che più o meno è lungo uguale, e lasciare libero l'alveo del torrente?
non sono ingegnere ma conosco come le mie tasche Genova e la Liguria, sono un concentrato di situazioni a rischio da incubo, il viadotto sul Polcevera mi sembra la meno preoccupante, io ho come l'impressione che sia stato progettato per carichi ben diversi da quelli odierni e che essendo in Italia.....vabbè ci siamo capiti, fatto sta che dopo 50 anni patapunfete , cmq i ponti con tanti tiranti in acciaio a vista mi sembrano meglio , prima perché distribuiscono meglio il carico rispetto al metodo polcevera, poi perché puoi fare meglio la manutenzione, come fai ad effettuare la manutenzione ai ferri degli stralli del morandi ? sono dentro il calcestruzzo
 
dato che il ponte va rifatto ex novo, non sarebbe il caso di farlo ugualmente strallato, sul tipo di quello di Piacenza, che più o meno è lungo uguale, e lasciare libero l'alveo del torrente?
Do ragione a NEWsuper5 quando scrive
Se le fondazioni sono eseguite secondo la norma, non c'è nulla di nuovo. Ci sono decine di ponti sul Po o sul Tevere, e ci si nasconde per un ponte su un torrente?
Un torrente non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile, scrivo "dovrebbe" perchè non ne conosco la portata massima, la velocità del flusso ecc..; in condizioni idrogeologiche normali e sotto controllo del suo bacino di raccolta (corretta regimazione, manutenzione alveo e sponde tanto per citare qualche aspetto importante), una piena non costituisce un problema per dei piloni in calcestruzzo a resistere alla forze idrodinamiche in gioco. Ovvio che se invece per incuria il torrente diventasse qualcosa di incontrollabile causa eventi meteo eccezionali, con flusso di grandi masse d'acqua che potrebbero piombare giù trascinando di tutto a mo' di proiettili e in grande quantità, in sede di progetto valuterei bene questa possibilità e gli eventuali rischi, e decidere per una struttura che lo scavalchi del tutto.
Una cosa è certa, non si può prescindere nella progettazione del nuovo viadotto dalle condizioni del territorio circostante, anzi potrebbe essere l'occasione per mettere ordine in un area fortemente urbanizzata in epoche poco "sensibili" in termini di valutazione di impatto sull' ambiente (in senso lato), sia dal punto di vista tecnico che culturale.
Vedremo cosa partoriranno i "decisori pubblici".
 
Do ragione a NEWsuper5 quando scrive

Un torrente non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile, scrivo "dovrebbe" perchè non ne conosco la portata massima, la velocità del flusso ecc..; in condizioni idrogeologiche normali e sotto controllo del suo bacino di raccolta (corretta regimazione, manutenzione alveo e sponde tanto per citare qualche aspetto importante), una piena non costituisce un problema per dei piloni in calcestruzzo a resistere alla forze idrodinamiche in gioco. Ovvio che se invece per incuria il torrente diventasse qualcosa di incontrollabile causa eventi meteo eccezionali, con flusso di grandi masse d'acqua che potrebbero piombare giù trascinando di tutto a mo' di proiettili e in grande quantità, in sede di progetto valuterei bene questa possibilità e gli eventuali rischi, e decidere per una struttura che lo scavalchi del tutto.
Una cosa è certa, non si può prescindere nella progettazione del nuovo viadotto dalle condizioni del territorio circostante, anzi potrebbe essere l'occasione per mettere ordine in un area fortemente urbanizzata in epoche poco "sensibili" in termini di valutazione di impatto sull' ambiente (in senso lato), sia dal punto di vista tecnico che culturale.
Vedremo cosa partoriranno i "decisori pubblici".
Non si può non notare che il torrente è stretto tra due strade e due aree con alta densità di costruito. Da un lato capannoni industriali, dall'altro edifici civili multipiano.
Probabile, vista la grande quantità di pietrame nel letto del torrente in secca, che l'acqua raggiunga alte velocità durante i periodi di piena.
Probabile anche che parte di questa accelerazione sia dovuta all'artificiale restringimento progressivo del letto, cosa non rara nei centri urbani e ancor più in Liguria.
 
Non si può non notare che il torrente è stretto tra due strade e due aree con alta densità di costruito. Da un lato capannoni industriali, dall'altro edifici civili multipiano.
Probabile, vista la grande quantità di pietrame nel letto del torrente in secca, che l'acqua raggiunga alte velocità durante i periodi di piena.
Probabile anche che parte di questa accelerazione sia dovuta all'artificiale restringimento progressivo del letto, cosa non rara nei centri urbani e ancor più in Liguria.
Le alte velocità non sono un problema, se si tratta di sola acqua e sono state previste, discorso diverso se trascina dietro massi e si creino dei tappi o peggio.
Speriamo che qualcuno dei futuri progettisti del ponte/viadotto sia un lettore del forum, gli stiamo dando un sacco di dritte..... gratis :rolleyes::D, ma a guardare le immagini in rete della proposta di Piano, sul torrente la campata è unica:
ponte1.jpg
oppure
070716323.jpg
Forse il problema se lo sono posto.
 
Mosso da curiosità ho usato i potenti mezzi di cui dispongo da qui...
Cattura.JPG


Con lo strumento misura distanza, in linea retta tra i due argini sarebbero circa 65 metri (molto circa, stimerei un errore vicino alla decina di metri).
Il progetto, o meglio il bozzetto di Piano prevede due piloni adiacenti alle vie lungo gli argini. Nella massima imprecisione di queste misure si potrebbe pensare a una campata di circa 100 metri, o appena inferiore. Riducibile con pilastri inclinati a puntone, come nel disegno di Quattroruote.

Sono quasi convinto che le aree sottostanti l'attuale ponte saranno libere dopo la demolizione, rendendo più semplice la progettazione.
 
Do ragione a NEWsuper5 quando scrive

Un torrente non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile, scrivo "dovrebbe" perchè non ne conosco la portata massima, la velocità del flusso ecc..; in condizioni idrogeologiche normali e sotto controllo del suo bacino di raccolta (corretta regimazione, manutenzione alveo e sponde tanto per citare qualche aspetto importante), una piena non costituisce un problema per dei piloni in calcestruzzo a resistere alla forze idrodinamiche in gioco. Ovvio che se invece per incuria il torrente diventasse qualcosa di incontrollabile causa eventi meteo eccezionali, con flusso di grandi masse d'acqua che potrebbero piombare giù trascinando di tutto a mo' di proiettili e in grande quantità, in sede di progetto valuterei bene questa possibilità e gli eventuali rischi, e decidere per una struttura che lo scavalchi del tutto.
Una cosa è certa, non si può prescindere nella progettazione del nuovo viadotto dalle condizioni del territorio circostante, anzi potrebbe essere l'occasione per mettere ordine in un area fortemente urbanizzata in epoche poco "sensibili" in termini di valutazione di impatto sull' ambiente (in senso lato), sia dal punto di vista tecnico che culturale.
Vedremo cosa partoriranno i "decisori pubblici".

Caro Paolo....


....Speriamo siano piu' rapidi
di quelli che si sono occupati del nostro di ponte....
( ah, gia' Ti regalano l' autostrada )


4 MESI PER SISTEMARLO
( e il giorno prima ci si passava sopra ):

Ma come doveva essere messo allora
??????????????????????????????????????????
 
( Abbeh....)
Sarebbero capaci di arrivare da Tarvisio, uscire a Occhiobello,
rientrare
e
andare a Roma

:emoji_wink::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_wink:

Hai ragione, meglio essere precisi perche'....
Acca', o meglio alla', nisciune e' fesse
 
Ultima modifica:
Caro Paolo....


....Speriamo siano piu' rapidi
di quelli che si sono occupati del nostro di ponte....
( ah, gia' Ti regalano l' autostrada )


4 MESI PER SISTEMARLO
( e il giorno prima ci si passava sopra ):

Ma come doveva essere messo allora
??????????????????????????????????????????
Insomma...trattasi di ponte in ferro quello sul Po a Ferrara, bisogna sverniciarlo, grattare la ruggine, riparare, sostituire, dare una mano di antiruggine, due mani di vernice, poi bisogna mettersi d'accordo con la brigata corazzata Ariete che ci presti una decina di carri armati per il collaudo...( anzi meglio una ventina tipo Ariete belli pesanti, visti i tempi che corrono) poi organizzare il taglio del nastro alla riapertura, ordinare il rinfresco (dolce o salato?), preparare i discorsi di circostanza dei politici di turno a caccia di visibilità.
Ti pare poco?:D:D:D
 
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