Appunto per questo mi piacerebbe un tuo parere "informato" sul testo che ho postato più sopra (e magari poi mi confermi se è vero che architetti e ingegneri si vogliono un bene che
i se ciuciarìa co ea tanaja, come dice l'agricolo senior....).
Innanzitutto, non ho competenze specifiche (potrei citare il corso di costruzioni rurali, ma vale quanto la pubblicità su Novella 2000

), ma abbastanza da sapere che tutti i terreni si possono consolidare abbastanza da piantarci piloni in grado di reggere qualsiasi carico, quindi le possibili criticità strutturali che il testo suggerisce non dovrebbero essere un problema, se considerate in fase progettuale. Quello che invece mi perplime di più è il discorso dell'effetto diga che i piloni, per quanto sagomati a chiglia, potrebbero esercitare sul torrente (lo dice l'ing. Giovannelli, non io): non conosco il Polcevera, ma leggo che i genovesi ne hanno subito più volte alcune intemperanze improvvise, e come per tutti i torrenti, capita raramente ma quella volta so' cazzi.... Poi, mi lascia perplesso la faccenda dei 43 piloni: capisco il valore simbolico, ma se servono si fanno, altrimenti no, e le vittime si commemorano in altro modo. Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo (e ti chiedo): dato che il ponte va rifatto ex novo, non sarebbe il caso di farlo ugualmente strallato, sul tipo di quello di Piacenza, che più o meno è lungo uguale, e lasciare libero l'alveo del torrente?