Per quanto possa essere d'accordo e quotare questa tua affermazione, continuo a non capire: come si può considerare "rischioso" rispettare il limite dei 130 e "rispettoso dello spirito" andare a oltre 220?99octane ha scritto:Come dicevo altrove, la legge e' fatta per la sicurezza, giusto? Allora l'importante e' rispettare lo spirito della regola, non la lettera.
Per questo servono pattuglie e non stupide macchinette.
Se rispettare la lettera mi mette a rischio, devo poter fare diversamente.
Perché alla fine, dopo tutti i "per carità" e i "nonostante" il messaggio che si cerca di far passare è proprio questo.
In campo aeronautico per ogni aereo (o "classe" di aerei, in qualche caso) è prevista una specifica abilitazione da parte del pilota. Sulle auto no.
Nessuno mi assicura che il simpatico cinquantenne perugino, quand'anche stesse guidando sull'anello di Nardò, avesse il "manico" per tenere a bada tutta la cavalleria della sua premium. E siccome in quanto Stato sono tenuto a proteggerlo anche da se stesso (oltre al potermi risparmiare le spese e gli altri oneri di un ricovero ospedaliero, che sono tenuto a fornirgli in caso si spalmi e resti vivo), gli impongo dei limiti ragionevoli e glieli faccio rispettare.
Dove sta il pericolo in tutto questo?