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Userei errore per bug, rappresentazione per rendering, visualizzazione per mirroring, tutto è traducibile con precisione se si vuole.

Provo ad applicarli alla frase riportata: "il tutto senza alcun errore: si tratta di una ri-rappresentazione dinamica, non di una più semplice visualizzazione".
Non è che miglior tanto la comprensibilità, eh?
 
Tutto corretto, però facevo riferimento a quanto riportato dall'opener.
Ci sono parole che ormai sono entrate nel vocabolario comune, come computer, smartwatch, tablet (giusto per rimanere nel campo informatico).
Stiamo dicendo la stessa cosa, sono termini derivati dal tecnico. Qui sono i franzosi che fanno ridere con i loro ordinateur, souris, ecran, telecharger, megaoctet.... a italianizzare tutto, faremmo anche noi la stessa figura.

alcune parole italiane sono entrate nell'uso comune, vedi maccaroni in russo
...e l'espresso machiato in estone..... per fortuna è scomparso dalla scena.
 
Il problema non è l'area semantica tecnica, è nel linguaggio aziendalese che si oltrepassa la soglia del ridicolo
A quanto pare qualcuno qui non ha capito e blatera di manuali, congressi e roba tecnica non divulgativa, ma non importa. Sono contento invece che tu l'hai fatto perché il senso della discussione era quello. Poi se a qualcuno stan sulle palle i francesi, amen, è tipico degli italiani e dei piemontesi in particolare (io ne sono circondato hahahah). Alla fine preferisco ordinateur che leggere le str...anezze in inglese senza saperne il significato.
 
Sul perché si parli inglese e si stia inglesizzando tutto ne potremmo discutere all'infinito e scontrarci su mille sfumature ma il risultato unico è il dominio culturale di "loro" o per rovescio della medaglia la nostra sottomissione a "loro".

La convenzione internazionale valida per lo più nel mondo occidentale non è un fatto estetico ma pratico.
 
Provo ad applicarli alla frase riportata: "il tutto senza alcun errore: si tratta di una ri-rappresentazione dinamica, non di una più semplice visualizzazione".
Non è che miglior tanto la comprensibilità, eh?
Beh, parliamone, così è estremamente più comprensibile anche alla casalinga di Voghera. Poi se anche lei pecca di comprensione per istruzione, è un altro film.
 
Sul perché si parli inglese e si stia inglesizzando tutto ne potremmo discutere all'infinito
Probabilmente il risultato della discussione sarebbe semplice: è la lingua relativamente più semplice da imparare a livello scolastico tra quelle diffuse in ambito scientifico, lo spagnolo è parlato da più individui ma molti sono peones.... resta il cinese, ma auguri....
 
Mah, io non vedo alcuno scandalo nell'uso di termini stranieri nel linguaggio corrente: da quando sono nato è sempre stato così. E' così probabilmente dal dopoguerra, non certo una cosa degli ultimi anni.
Mi ricordo quando, ed ero bambino (anni 70), mia madre chiamava "frigidaire" il frigorifero, "reclame" la pubblicità in tv, e così via. Vabbè, sono francesismi, ma il concetto è quello. Io il garage l'ho sempre chiamato garage.
Chi, anche tra i più puri puristi, ha mai chiamato in un altro modo il computer? Il mouse? E di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe...
Certo, con il passare del tempo questa tendenza si è accentuata, ma mi sembra normalissimo, visto che dal dopoguerra è aumentato a dismisura il primato tecnologico ed economico dei Paesi anglofoni. Voler usare a tutti i costi termini italiani, magari inventati perché non esistevano già nella nostra lingua, mi sembra piuttosto ridicolo, nonché molto provincialista (o provinciale? Ahia, l'italiano...)
 
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Probabilmente il risultato della discussione sarebbe semplice: è la lingua relativamente più semplice da imparare a livello scolastico tra quelle diffuse in ambito scientifico, lo spagnolo è parlato da più individui ma molti sono peones.... resta il cinese, ma auguri....
Sai perché a un certo punto è stato creato l'esperanto e che obbiettivo via via è stato prefissato oltre a far comunicare i popoli? Successivamente alla sua creazione molti movimenti politici hanno proposto l'esperanto come lingua ufficiale con l'obbiettivo di superare l'inglese che non è solo una lingua ma una cultura e un insieme di regole che fissano il diritto.
L'esperanto sarebbe stata una lingua imparziale anche rispetto alle codifiche economiche esistenti nei cui termini inglesi si regolano molti contratti.

Anche l'isola delle rose fu esperantista :)
 
Sai perché a un certo punto è stato creato l'esperanto e che obbiettivo via via è stato prefissato oltre a far comunicare i popoli? Successivamente alla sua creazione molti movimenti politici hanno proposto l'esperanto come lingua ufficiale con l'obbiettivo di superare l'inglese che non è solo una lingua ma una cultura e un insieme di regole che fissano il diritto.
L'esperanto sarebbe stata una lingua imparziale anche rispetto alle codifiche economiche esistenti nei cui termini inglesi si regolano molti contratti.

Anche l'isola delle rose fu esperantista :)
Conosco la storia.... il problema è che si può inventare un linguaggio di programmazione, ma non una lingua. E infatti....
 
Sono termini tecnologici, normalmente non esattamente traducibili in italiano...
Del resto in musia le annotazioni sono in italiano, in cuina o in danza sono francesi... intutile fare resistenza, la ingua è dinamica...
Aggiungo che ho visto pochi giorni fa la stampata di un esame in croato, diversi test avevano la denominazioen italiana (in alcuni casi con la traslitterazione fonetica croata)
 
Mah, io non vedo alcuno scandalo nell'uso di termini stranieri nel linguaggio corrente: da quando sono nato è sempre stato così. E' così probabilmente dal dopoguerra, non certo una cosa degli ultimi anni.
Mi ricordo quando, ed ero bambino, mia madre chiamava "frigidaire" il frigorifero, "reclame" la pubblicità in tv, e così via. Vabbè, sono francesismi, ma il concetto è quello. Io il garage l'ho sempre chiamato garage.
Chi, anche tra i più puri puristi, ha mai chiamato in un altro modo il computer? Il mouse? E di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe...
Certo, con il passare del tempo questa tendenza si è accentuata, ma mi sembra normalissimo, visto che dal dopoguerra è aumentato a dismisura il primato tecnologico ed economico dei Paesi anglofoni. Voler usare a tutti i costi termini italiani, magari inventati perché non esistevano già nella nostra lingua, mi sembra piuttosto ridicolo, nonché molto provincialista.
si tratta solo di accettazione della subalternità al dominio culturale.
 
Tutto corretto, però facevo riferimento a quanto riportato dall'opener.
Ci sono parole che ormai sono entrate nel vocabolario comune, come computer, smartwatch, tablet (giusto per rimanere nel campo informatico).

Pure in altre lingue (escluso l'eccesso francese) alcune parole italiane sono entrate nell'uso comune, vedi maccaroni in russo, caffetteria (con solo una f) in inglese, cappuccino ecc ecc.
Aggiungo "brutto" per "lordo" in diversi paesi dell'Est (con riferimento alla contabilità)
 
Molta letteratura scientifia di inizio 900, parlando di Fisica Nucleare, era in francese, ho faticato un saccco per ricostruire certi passaggi in biblioteca per capire da dove venissero certe acquisizioni della prima metà del '900 (Anche CERN era un acronimo in francese). Poi si è imposto l'inglese, non artificiosamente, ma naturalmente. Inutili sono le crociate puriste, l'inglese non è ppiù una lingua straniera ma internazionale (Come la pizza come cibo) e la ingegnosa invenzione dell'esperanto, non ha avuto signifiato perchè artificiosa. In inglese era già tutto pronto e fatto. Ed infatti...
 
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