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Ricarica....come mai in alcuni luoghi non vedo ste benedette colonnine?

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Ho visto un servizio della Gabanelli sul ciclo vita delle auto in merito alla produzione di Co2.
Ma solo a me è parso mischiare pere con mele, evitare accuratamente l'aspetto materie prime, ambientale, lavoro oltre che essere impreciso?
È strano perché di solito è molto puntuale e dettagliata nei suoi "pezzi".
di parte.....
 
Non sei tu ad affermare che "L'importante è dire sempre le cose come stanno" ??
L'elettrico, almeno in Italia, è un utopia, perlomeno ancora per molti anni....Detto cio', puoi affermare e/o sperare tutto quello che vuoi!
Evidentemente abiti in una zona d’Italia dove colonnine, auto elettriche, e bisogno di inquinare meno non se ne sente il motivo.
Ma dato che non viviamo tutti nello stesso posto anche le esigenze possono essere diverse come la visione del futuro.
Dici che devo dire le cose come stanno ? Bene dalle mie parti è così come ho sempre raccontato se dalle tue invece è diverso chiaramente si faranno altri ragionamenti.
Quindi vale sempre la stessa frase, l’auto elettrica non è per tutti, o almeno non ancora.
 
Nessuna rete crolla per 4 condizionatori, ma neanche per 4mila. Questa è la realtà guardate i numeri della potenza di rete e dell'assorbimento, attività produttive in primis.
non e' un problema di produzione ma, semplicemente, di rete cittadina non idonea a supportare la richiesta locale.
milano ne e' un chiaro esempio, i blackout e guasti, tutti e solo in estate, son presenti da anni, e non mi pare che la situazione migliori, al massimo resta costante.
e, recentemente, pure torino, non si e' fatta mancare il suo blackout.
 
milano ne e' un chiaro esempio, i blackout e guasti, tutti e solo in estate
Milano è una città un po' a sè stante. Ricca di aree e centro commerciali con AC a manetta e porte aperte, come in inverno con il riscaldamento. Parliamo di impianti enormi, oltre a quelli industriali, che per rendere vivibile l'ambiente di lavoro e la funzionalità dei macchinari devono tenere temperature basse, capita anche negli ospedali, sopratutto nelle sale operatorie e diagnostiche che necessitano di temperature ed umidità basse e controllate. Impianti davvero monstre, assorbimenti da interi quartieri residenziali. Del resto i blackout, a memoria, erano frequenti anche in inverno, 20-30-20 anni fa, per assorbimento industriale.
Per tornare alle colonnine, girando un po' vedo che spesso sono libere, ma non inutilizzate, magari al 50% o meno, ma neanche ai distributori mi è mai capitato di fare coda per accedere all'erogatore. Neppure col GPL.
 
a milano non esiste piu' nessuna industria energivora, anzi, direi che non esista piu' nessuna industria in generale.
son solo palazzi e ed uffici
 
Per amor di precisione, i blackout di milano, a detta dei gestori della rete, sarebbero dovuti al surriscaldamento dei conduttori esposti ad alte temperature e prolungato irraggiamento solare (per inciso sono in atti tempeste della nostra stella). Dubito che gli split siano i responsabili, lo sono i grandi impianti, sopratutto nei giorni produttivi.
Per inciso, da me, sia a casa (di fronte ad una clinica privata) che in H, andiamo spesso incontro a blackout, che fanno partire i gruppi elettrogeni, anche nei giorni festivi o prefestivi o addirittura di notte. Problematiche complesse di gestione della rete e della potenza da immettere, che deve essere prevedibile e non sempre lo è.
 
a milano non credo esista un solo metro di cavo della rete elettrica, esposto al sole.
le alte temperature, son quelle generate dall'effetto joule, che peggiora proprio perche', i cavi, sono interrati, e con dissipazione nulla.
se guardi le tabelle di portata dei cavi, spesso sono indicati due valori, uno in aria ed uno in canalina, e il secondo e' sempre minore.
10mm2, in aria 50A, in canalina 43A
 
a milano non credo esista un solo metro di cavo della rete elettrica, esposto al sole.
Le hanno fatte vedere, proprio sui trasformatori, ribadisco, io non sono il gestore, ho riferito quanto afferma il gestore, e nei trasformatori, i conduttori sono scoperti, come negli elettrodotti che conducono non solo le correnti, ma anche il calore.
 
Le hanno fatte vedere, proprio sui trasformatori, ribadisco, io non sono il gestore, ho riferito quanto afferma il gestore, e nei trasformatori, i conduttori sono scoperti, come negli elettrodotti che conducono non solo le correnti, ma anche il calore.


i trasformatori son tutti in cabine chiuse, non ne ho mai visto uno all'aria, appeso ai pali, come gli americani (anche perche', i pali per le linee elettriche, a milano non ci sono), ma tutti stanno in apposite costruzioni.
se poi vogliono dare la colpa al sole, possono ovviamente farlo.
se c'e' qualche milanese, che e' a conoscenza di un trasformatore, coi cavi a vista, esposto al sole, batta un colpo.

qui c'e', non ricordo il nick, qualcuno che ci lavorava. sapra' ben dirci qualcosa :D
 
i trasformatori son tutti in cabine chiuse, non ne ho mai visto uno all'aria
Quelli fatti vedere dal servizio del gestore di rete erano più o meno come questo:
Power-transformer.jpg


Io non faccio l'ing elettrotecnico, ma più o meno sono simili a quelli dell'ENEL della mia città
 
Evidentemente abiti in una zona d’Italia dove colonnine, auto elettriche, e bisogno di inquinare meno non se ne sente il motivo.
Ma dato che non viviamo tutti nello stesso posto anche le esigenze possono essere diverse come la visione del futuro.
Questa mi pare un ottimo inizio per sintonizzare i termini di ragionamento.
Quindi vale sempre la stessa frase, l’auto elettrica non è per tutti, o almeno non ancora.
E pure su questo non ci piove perciò se le premesse sono queste mi pare assurda la crociata anti termiche ovvero contro la neutralità tecnologica.
 
ma quelle son le centrali di
Quelli fatti vedere dal servizio del gestore di rete erano più o meno come questo:
Power-transformer.jpg


Io non faccio l'ing elettrotecnico, ma più o meno sono simili a quelli dell'ENEL della mia città
ma quelle son le stazioni di ricevimento.
se saltano quelle, non resta al buio un quartiere, ma mezza milano.

saltano quelli piccoli, sparsi nella citta', e i cavi interrati (che, se tutto va bene, son ancora isolati con la carta cerata) che vanno in corto.
 
Nessuna rete crolla per 4 condizionatori, ma neanche per 4mila. Questa è la realtà guardate i numeri della potenza di rete e dell'assorbimento, attività produttive in primis.
Qui si, e non soltanto qui. Guarda caso, sempre durante le ore di massimo assorbimento da parte dei condizionatori, ad esempio di sera in cui tutti sono a casa con tv e condizionatore acceso. Attività produttive chiuse. Molto semplicemente, come già hanno fatto notare, la rete di distribuzione al dettaglio è vecchia e inadeguata.
 
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