<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 1177 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
.
Vedi l'allegato 34130 .
A parte le battute, direi che questa discussione debba confluire su quella dedicata alla transizione. E' sparita su
https://forum.quattrol serio?
No, è qui:ruote.it/threads/la-transizione-vantaggi-svantaggi-perplessità-criticità.139733/
semplicemente non è più uppata ai primi posti della sezione, perchè la gente si è un po' scocciata di scrivere sempre le stesse cose.
Comunque, per quelli che avevano previsto il futuro: complimenti.
:emoji_sweat_smile:
Questa discussione non è la stessa cosa di quella generale sulla c.d. "transizione"; non solo, ma forse qualcuno si è scocciato, in realtà, di vedere ogni altra cosa confluire forzatamente in una mostruosità da 18.000 messaggi, in cui ogni altro intervento semplicemente si disperde nel nulla.
Questo - il non poter tenere due discussioni simili, anche se non uguali - è un aspetto maniacale, direi malato, di questo forum, dove si pretende che tutto confluisca nei pozzi senza fondo.
 
D'altra parte, è l'unico modo di farsi "sentire" nelle decisioni prese in EU anche dopo le elezioni, si è politica, ma tutto il discorso della transizione è politica.... non comprare auto EV è una "sveglia" per chi aveva deciso che tutti dobbiamo passare all'elettrico in modo forzoso.

Piuttosto mi spiace per chi segue pedissequamente delle decisioni, senza porsi minimamente nessun dubbio a riguardo, ma credendo che tutto questo serva a salvare i ghiacci artici piuttosto che la foresta amazzonica.

Se si ha veramente a cuore il pianeta bisognerebbe interrompere subito i voli aerei, tutti, la navigazione, tutta, le guerre, tutte, la crescita demografica mondiale, tutta... più qualcos'altro.

Ma questo non andrebbe bene per la razza umana.

Amen.
 
secondo me il direttore invece ha tirato fuori un aspetto non secondario in tutta questa storia che è l'aspetto culturale, che probabilmente spiega anche le differenze di come si sta vivendo la transizione nei vari paesi Europei . Ho avuto anche l'occasione di sentire alla radio un bel contradditorio , sempre del nostro direttore con altri esponenti del mondo automobilistico e sociale (per fortuna ancora la radio è un spazio in cui si stimola il ragionamento a differenza di quanto accade in TV) e anche lì parlavano proprio di aspetto culturale . Per aspetto culturale si intende il modo in cui si vive l'automobile, e secondo me è evidente che ci sono paesi, come il nostro dove l'automobile è vista come una passione , e altri in cui è vista come un mero mezzo di trasporto. Chi ha ragione? Sempre secondo me la verità sta un poco in mezzo e forse si dovrebbe cercare di mutuare le 2 visione in un unica visione che riesca da una parte a far vivere l'automobile come una passione ma allo stesso tempo anche di capire che serve per spostarsi e quella è un utilità.
 
L'idrogeno, come le elettriche a batteria non sono soluzioni sensate alla mobilità privata di massa come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi. Si possono imporre queste alimentazioni, ma imponendole non si cambia solo l'alimentazione dei veicoli, ma proprio il concetto di mobilità
 
A parte che trovo sgradevole scrivere il titolo tutto maiuscolo, equivale ad urlare, ma non credo che nessuno abbia mai teorizzato che l'elettrico piaccia, o, tantomeno, sia possibile imporne l'acquisto. Quello che, al momento, è stabilito, resta il divieto di immatricolare veicoli ICE dopo il 2035. Che è molto diverso.
 
secondo me il direttore invece ha tirato fuori un aspetto non secondario in tutta questa storia che è l'aspetto culturale, che probabilmente spiega anche le differenze di come si sta vivendo la transizione nei vari paesi Europei . Ho avuto anche l'occasione di sentire alla radio un bel contradditorio , sempre del nostro direttore con altri esponenti del mondo automobilistico e sociale (per fortuna ancora la radio è un spazio in cui si stimola il ragionamento a differenza di quanto accade in TV) e anche lì parlavano proprio di aspetto culturale . Per aspetto culturale si intende il modo in cui si vive l'automobile, e secondo me è evidente che ci sono paesi, come il nostro dove l'automobile è vista come una passione , e altri in cui è vista come un mero mezzo di trasporto. Chi ha ragione? Sempre secondo me la verità sta un poco in mezzo e forse si dovrebbe cercare di mutuare le 2 visione in un unica visione che riesca da una parte a far vivere l'automobile come una passione ma allo stesso tempo anche di capire che serve per spostarsi e quella è un utilità.
A maggior ragione chi vede l'auto come trasporta culi non vede di buon occhio l'elettrico. Chi compra l'elettrico può farlo anche per passione per la scoperta del mondo elettrico che si sta evolvendo, o per le prestazioni, o per il brand figo tipo tesla.
 
A parte che trovo sgradevole scrivere il titolo tutto maiuscolo, equivale ad urlare, ma non credo che nessuno abbia mai teorizzato che l'elettrico piaccia, o, tantomeno, sia possibile imporne l'acquisto. Quello che, al momento, è stabilito, resta il divieto di immatricolare veicoli ICE dopo il 2035. Che è molto diverso.
Il divieto è nel 2035, ma nel 2020 hanno imposto una certa quota di co2 che già obbliga a vendere un certo quantitativo di elettrico, e nel 2025 verrà ulteriormente inasprita la quota, per un mercato elettrico che è già decisamente saturo. La crisi di vw che si parla è anche per questo come per tutti.
 
secondo me il direttore invece ha tirato fuori un aspetto non secondario in tutta questa storia che è l'aspetto culturale, che probabilmente spiega anche le differenze di come si sta vivendo la transizione nei vari paesi Europei . Ho avuto anche l'occasione di sentire alla radio un bel contradditorio , sempre del nostro direttore con altri esponenti del mondo automobilistico e sociale (per fortuna ancora la radio è un spazio in cui si stimola il ragionamento a differenza di quanto accade in TV) e anche lì parlavano proprio di aspetto culturale . Per aspetto culturale si intende il modo in cui si vive l'automobile, e secondo me è evidente che ci sono paesi, come il nostro dove l'automobile è vista come una passione , e altri in cui è vista come un mero mezzo di trasporto. Chi ha ragione? Sempre secondo me la verità sta un poco in mezzo e forse si dovrebbe cercare di mutuare le 2 visione in un unica visione che riesca da una parte a far vivere l'automobile come una passione ma allo stesso tempo anche di capire che serve per spostarsi e quella è un utilità.

Anche un carrello della spesa ha una funzione specifica. però suscita l'emozione di un plinto.... al netto dei tre traversi che si riesce a fare tra le corsie nei due minuti che si torna dodicenni.

Ergo.

Un V8 fa le stesse cose di una EV, ma è il modo in cui ti trasmette che è vivo che fa tutta la differenza.... il primo è libidinosamente untile, la seconda è freddamente utile.

IMHO:
 
Il divieto è nel 2035, ma nel 2020 hanno imposto una certa quota di co2 che già obbliga a vendere un certo quantitativo di elettrico, e nel 2025 verrà ulteriormente inasprita la quota, per un mercato elettrico che è già decisamente saturo. La crisi di vw che si parla è anche per questo come per tutti.
Ma anche questo non obbliga nessuno a comprare una BEV.
 
Il divieto è nel 2035, ma nel 2020 hanno imposto una certa quota di co2 che già obbliga a vendere un certo quantitativo di elettrico, e nel 2025 verrà ulteriormente inasprita la quota, per un mercato elettrico che è già decisamente saturo.

Chi ha imposto...
Semplicemente, se le leggi non vanno bene si cambiano, non si stravolge un continente per rincorrere una decisione astrusa.
 
Stato
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