E perché mai? Semmai il contrario, perché per avere anche il gas dovresti fare due impianti anziché uno. Le case di nuova costruzione costano molto di più perché sono di nuova costruzione e non perché hanno la pompa di calore, che incide poco o forse nulla sul prezzo finale. Anche le case del 2005 costavano di più rispetto a quelle del 1950
Non incide poco o nulla.
La pompa di calore in sé costa molto più di una caldaia.
Il riscaldamento a pavimento non saprei dire se costa di più o di meno rispetto ai caloriferi.
E una soluzione più efficiente non ci piove ma ha dei costi maggiori.
Anche l'impianto elettrico non sarà uguale tra una casa che prevede l'uso dell'energia elettrica per luce e elettrodomestici e una che prevede l'uso dell'energia elettrica anche per il riscaldamento.
Imho non si può non considerare che ogni scelta deve essere un compromesso tra costi e benefici.
Alcune soluzioni e alcuni materiali vengono abbandonati in favore di altri migliori, altri no perché le alternative, per quando migliori, costano troppo.
Provando a fare alcuni esempi in campo energetico il carbone è stato abbandonato anche se probabilmente costava pochissimo.
Perché c'erano alternative migliori e allo stesso tempo convenienti.
Tra i materiali la ghisa è stata sostituita dall'acciaio anche se costa pochissimo perché meno resistente.
Ma l'acciaio in molto casi non è ancora stato soppiantato da materiali più sofisticati probabilmente perché non conviene.
Ad oggi l'abbandono del gas per i riscaldamenti è una scelta che può avere senso negli immobili nuovi, anche se il punto di pareggio non si raggiunge facilmente.
Negli immobili già esistenti non conviene perché comporta costi difficilmente ammortizzabili.
Non si può fare finta che convenga o che sia fattibile spendere su ogni immobile migliaia se non decine di migliaia di euro.
Che si debba puntare a una maggiore efficienza non ci piove ma non a prescindere dal costo.