Per ritornare al tema posto dall’op, non so dare una risposta. Il sistema educativo è parecchio cambiato rispetto ai miei ahimè lontani tempi (quest’anno ci sarebbe il quarantennale, ed una nostra compagna l’abbiamo già accompagnata nel suo ultimo viaggio

)
Io ero figlio di gente modesta, molto sotto la media dei miei compagni, e per questo ho pagato un prezzo non indifferente. Nel senso che la carenza di istruzione dei genitori li e ti fa commettere una serie di errori evitabili da chi parte già con una base culturale solida. Ad ogni modo ce la feci, con un solo esame a settembre in prima liceo (3º anno): per chiarire il contesto, partiti in circa 120 su quattro sezioni, siamo arrivati alla matura in circa 35 e due o tre vennero segati proprio alla matura. La selezione era dura, poco da dire e poco da fare.
Oggi non saprei, il decadimento c’è (e la DAD ha fatto disastri che pagheremo per anni), ma ho come la sensazione che i tecnici (quelli che una volta si chiamavano ITIS ora non so) abbiano tenuto botta meglio dei licei (dove forse si è puntato troppo sul nozionismo).
Cosa mi ha dato lo studio del greco e del latino? La possibilità di approcciare in lingua originale al pensiero classico e di sviluppare la ragion critica e la speculazione.
Una curiosità. Io classico, la moglie scientifico. Quando si è trattato di supportare nostra figlia in alcune materie, mia moglie si è fatta carico di latino e letteratura italiana, io delle materie scientifiche…. Va detto che, purtroppo, di latino ebbi una prof che, pace all’anima sua, iniziò proprio con la nostra classe la sperimentazione del famigerato “metodo naturale”.