<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il liceo classico serve ancora a qualcosa? | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Il liceo classico serve ancora a qualcosa?

Le agenzie del lavoro se dicevi che ti eri diplomato al liceo e non avevi alcuna esperienza ti scartavano automaticamente dalla selezione per gli impieghi "umili".
Mai passato tramite "caporalato". Da studente liceale, universitario ed infine da laureato in formazione post lauream, ho sempre lavorato, da bracciante, fattorino, etc sino alle ripetizioni universitarie, poi sono arrivate le consulenze ben retribuite e professionalmente qualificate... per questo i baristi, i fattorini, i fornitori dei servizi in H sono i miei amici, perché li tratto da colleghi quali siamo.
 
Il punto è che la complessità di pensieri a cui ti abitua il liceo, all'istituto tecnico manca quasi del tutto. E si vede quando si esce poi da li. A meno di casi isolati di persone particolarmente brillanti.

Io come ho scritto ho fatto lo scientifico, e poi ingegneria. Tornassi indietro farei il classico. Consapevole oggi di avere dei buchi.

Però mi sembra un po' ingeneroso nei confronti di chi studia e ha studiato negli istituti tecnici.
Imho come hanno scritto altri dipende dai professori che trovi.
E soprattutto nel momento in cui ti candidi per un lavoro puoi avere la forma mentis che vuoi ma se il titolo di studio che hai per chi deve selezionare vale zero è difficile convincerlo a scegliere te invece di un altro candidato.

Io se tornassi indietro credo che farei un istituto tecnico.
Sarà stata colpa mia,però coi professori che ho avuto mi sento di dire che non è un problema isolato ma riguarda molti studenti usciti dalla mia scuola,ma una volta arrivato all'Università non mi sono sentito assolutamente in vantaggio rispetto ad altri studenti che non avevano fatto il liceo.
Poi ho fatto lo scientifico ma come dicevo uno scientifico in cui tutti,professori alunni e genitori,avevano accettato il fatto che quasi nessuno dopo il diploma si sarebbe iscritto a facoltà scientifiche perchè la preparazione era scarsa.

Dei miei compagni di corso ricordo una ragazza uscita dal classico che era brava.
Due compagne che venivano dallo stesso scientifico,quello più in della mia città,una delle due era una macchina da guerra dava un esame dopo l'altro.
L'altra è andata decisamente più piano.
Di liceali che si sono ritirati comunque ne ho visti una marea.
 
Calma, non ho preso il diploma a 5 anni, ma "solo" 35 anni fa, altrimneti sarei già nonno ed in pensione... la mia esperienza non è isolata nè sporadica. Accadde lo stesso a persone più giovani. Mettere un giovane alla consolle per imparare un lavoro non richiede necessariamente una preparazione tecnica specifica, come invece necessario per ruoli esecutivi, non solo per la preparazione degli IT, na anche per i tirocini svolti

Scusa pensavo avessi più di 60 anni:emoji_bow:
Comunque rispetto a 35 anni fa io penso che oggi un diploma di liceo da solo non basti più.
Anni fa un diplomato poteva iniziare a lavorare in banca per esempio.
Oggi negli istituti bancari ci sono ancora tante persone che hanno solo il diploma (nella mia banca onestamente sospetto che un paio di impiegate abbiano la quinta elementare visto come parlano) ma i giovani che ci lavorano sono tutti laureati.
Che non vuol dire che siano più in gamba necessariamente ma che solo col diploma non ti assumono.
 
Mai passato tramite "caporalato". Da studente liceale, universitario ed infine da laureato in formazione post lauream, ho sempre lavorato, da bracciante, fattorino, etc sino alle ripetizioni universitarie, poi sono arrivate le consulenze ben retribuite e professionalmente qualificate... per questo i baristi, i fattorini, i fornitori dei servizi in H sono i miei amici, perché li tratto da colleghi quali siamo.

Oggi tantissime grandi aziende,forse tutte,non si occupano direttamente della selezione del personale.
O almeno non fanno la prima scrematura ma si rivolgono alle agenzie perchè gli mandino un tot di candidati tra cui scegliere.
E se per le agenzie (com'era qualche anno fa,ora non so ma sospetto che le cose non siano cambiate) un diploma di liceo vale meno di un diploma di istituto tecnico,almeno se ci si candida per un lavoro non meramente impiegatizio,significa che i liceali sono svantaggiati.
Lo dico contro il mio stesso interesse ma penso che sia così.
Se ti diplomi bene presso un istituto tecnico a 20 anni lavori già e probabilmente a 25 facendo altri corsi di formazione,magari pagati dall'azienda,ti sei sistemato con uno stipendio che non ha nulla da invidiare rispetto a quello a cui possono ambire molti laureati.
 
Un aneddoto sulla complessità di pensieri a cui abitua il liceo.
Un ragazzo che era in classe con me credo che oggi faccia il giornalista,o almeno ha studiato per diventare giornalista.
All'ultimo anno,quando eravamo si ancora ragazzi ma non bambini,la prof di italiano dopo aver sentito delle storie a metà tra il divertente e il preoccupante fece portare in classe un coltello e una mela e gli chiese di sbucciarla.
Non era capace (teneva la mela per il picciolo e cercava di palarla intorno come se fosse prosciutto crudo),a quanto pare le avevano raccontato che durante una gita aveva chiesto alle compagne di classe (non ai compagni notare bene) di servirlo perchè da solo non ci riusciva.
Un'altra volta rimase chiuso fuori dalla palestra della scuola (che per inciso era sempre quella non erano state fatte modifiche duranti i cinque anni) perchè spingeva invece di tirare la porta.
E non era stupido,anzi era uno studente abbastanza brillante con una media tra il 7 e l'8.
Però tolti i libri sembrava che fosse particolarmente negato per tutto il resto.
Non sarà stata colpa della scuola,anzi se dovessi scommettere 5 euro credo che il suo essere un po' imbranato fosse il frutto di una mamma o una nonna che lo trattavano ancora come un bambino.
Ma penso che non sia un caso isolato,di ragazzi che non si sapevano nemmeno rifare il letto perchè per la famiglia l'importante era che studiassero io ne ho conosciuti diversi.
Magari uscivano dal liceo con ottimi voti ma svegli non erano.
Oggi va tanto di moda per le aziende mettere tra i requisiti richiesti ottime capacità di problem solving,che volgarmente tradotto significa essere capaci di risolvere una situazione senza perdersi in un bicchier d'acqua.
Ecco io non credo che il liceo da questo punto di vista dia sempre e per forza un vantaggio.
Dipende dalla persona,dalla famiglia e da quanto i professori sono capaci di stimolare i ragazzi a ragionare invece che fargli semplicemente imparare a memoria delle nozioni.
 
Se ti diplomi bene presso un istituto tecnico a 20 anni lavori già e probabilmente a 25 facendo altri corsi di formazione,magari pagati dall'azienda,ti sei sistemato con uno stipendio che non ha nulla da invidiare rispetto a quello a cui possono ambire molti laureati.
Senza dubbio, un buon tecnico proveniente da ITI può arrivare a posizioni quadro, anche con mansioni dirigenziali, difficilmente può adire a ruoli dirigenziali veri, anche se ben retribuito, un 7° livello, anche 8°, può ottenere livelli economici solo attraverso mansioni extra, premi per funzioni gravose, ma sono fuori dall'inquadramento contrattuale di base, difficilmente rivalutabili se cessi gli extra ed ancor più difficilmente pensionabili, le differenze le vedi nella seconda metà della carriera. Un ottimo perito rarissimamente potrà avvicinare i 100k€ lordi annui, salvo sia un libero professionista, un laureato, come minimo, nella seconda metà, parte da un tabellare di almeno 50. Salvo sia insegnante.
 
Senza dubbio, un buon tecnico proveniente da ITI può arrivare a posizioni quadro, anche con mansioni dirigenziali, difficilmente può adire a ruoli dirigenziali veri, anche se ben retribuito, un 7° livello, anche 8°, può ottenere livelli economici solo attraverso mansioni extra, premi per funzioni gravose, ma sono fuori dall'inquadramento contrattuale di base, difficilmente rivalutabili se cessi gli extra ed ancor più difficilmente pensionabili, le differenze le vedi nella seconda metà della carriera. Un ottimo perito rarissimamente potrà avvicinare i 100k€ lordi annui, salvo sia un libero professionista, un laureato, come minimo, nella seconda metà, parte da un tabellare di almeno 50. Salvo sia insegnante.

Vero.
L'istituto tecnico probabilmente da maggiori possibilità per iniziare ma allo stesso tempo esiste un limite (un limite più che dignitoso) oltre il quale non permette di andare.
Penso che oggi tanti ragazzi e tanti genitori di ragazzi seguano il motto meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Quindi puntare sulla scuola che da maggiori possibilità nel breve periodo senza inseguire prospettive meno realistiche o che comunque non sono per tutti.
Infatti qui continuano ad aprire distaccamenti e ad ampliare le sedi degli istituti tecnici,a volte addirittura andando a sottrarre spazio negli stessi edifici che ospitano i licei.
 
con questo luogo comune endemico si spiega il profodo coma della considerazione della cultura in Italia...


Bello quotare una decina scarsa di parole
in un pensiero/concetto di una decina di righe
tanto da produrre una sentenza del tutto tua personale
che niente ha a che fare con quello che intendevo
 
Ultima modifica:
Vero.
L'istituto tecnico probabilmente da maggiori possibilità per iniziare ma allo stesso tempo esiste un limite (un limite più che dignitoso) oltre il quale non permette di andare.
Penso che oggi tanti ragazzi e tanti genitori di ragazzi seguano il motto meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Quindi puntare sulla scuola che da maggiori possibilità nel breve periodo senza inseguire prospettive meno realistiche o che comunque non sono per tutti.
.
Frequentare un istituto tecnico non preclude un percorso universitario, anzi, per esperienza personale molti periti sono diventati ottimi ingegneri, non di quelli che ingrossano la massa di laureati che poi fanno gli impiegati e punto..
 
Il punto è che la complessità di pensieri a cui ti abitua il liceo, all'istituto tecnico manca quasi del tutto. E si vede quando si esce poi da li. A meno di casi isolati di persone particolarmente brillanti.

Io come ho scritto ho fatto lo scientifico, e poi ingegneria. Tornassi indietro farei il classico. Consapevole oggi di avere dei buchi.


Aggiungo....

Per precisione nell' uso dei termini....

Per cultura umanistica
( deriva da Umanesimo )....
Non si intende sapere di Latino e di Greco....
( come si leggeva/scherzava all' inizio )
Significa conoscere, nel modo piu' ampio la cultura Latina
( e quella ci e' arrivata dai famosi monaci che custodivano preziosi testi nelle loro abbazie )....
Non solo la parte letteraria di Virgilio, Ovidio e Orazio e tanti altri....
Ma anche la magistrale parte relativa le Leggi e le Costruzioni.
( Ancora oggi ben note nei loro ambienti )
E ovviamente quella Greca....
Anche questa non e' la lingua Greca, e'....
....Nemmeno i tantissimi testi letterari....
MA-
-La filosofia, e in primis quella Aristotelica che tanto duro',
da essere ripresa da San Tommaso d' Aquino ( uno dei padri della Chiesa )
-E anche fior di testi scientifici....
Uno per tutti gli " Elementi di Geometria Euclidea ".
Che ci sono arrivati* tramite gli Arabi....Dal tempo delle Crociate....
E senza dimenticare Tolomeo.
Con la sua " Teoria " sconfitta solo da Copernico un millennio e passa dopo.

P.s.
L' Europa e' stata nel buio piu' totale dal crollo dell' impero Romano,
per poi riprendersi sulle basi di quanto ora citato, senza dimenticare la cultura Araba, e arrivare cosi' alla luce del Rinascimento

*In sostanza si potrebbe dire che ANCHE lo Scientifico
ha un discreto ripescaggio di Umanesimo,
( vista la notevole parte tecnico/scientifica della Cultura Greca )
Parte su cui avete studiato sicuramente anche voi cari ingegneri



:emoji_wink::emoji_wink:
 
Ultima modifica:
Frequentare un istituto tecnico non preclude un percorso universitario, anzi, per esperienza personale molti periti sono diventati ottimi ingegneri, non di quelli che ingrossano la massa di laureati che poi fanno gli impiegati e punto..

Ovviamente.
La differenza imho sta nel fatto che uscendo da un liceo sei costretto a frequentare l'università per avere delle opportunità decenti.
Mentre uscendo da un istituto tecnico si può iniziare a lavorare subito e magari formarsi al di fuori dell'università.
 
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