Azzardo un'ipotesi e qualche riflessione: non lo fanno perchè non sono "antagonisti", in quanto non competono alla pari.
L'agricoltura, in particolare la nostra, ha diversi problemi di carattere strutturale, che provo a mettere giù in ordine sparso.
Il primo che mi viene in mente, e che non è aggirabile, è la stagionalità e concentrazione delle produzioni di pregio. Le pesche te le ritrovi mature sull'albero nel giro di una settimana, e quando le hai tirate giù devi per forza imbarcarle, altrimenti nel giro di tre giorni ti trovi marmellata ammuffita. Qui si innesta il discorso delle associazioni di produttori, su cui è meglio stendere un velo.... il succo è che quando o vendi o perdi tutto, sappiamo bene come va a finire con i prezzi.... salvo poi trovare le stesse pesche a un euro l'una al supermercato.
Altro problema è la frammentazione: aziende di pochi ettari se non di frazioni di ettaro non sono il presupposto migliore per ottimizzare i fattori produttivi. La meccanizzazione costa, la manodopera costa e manco si trova, gli orari di lavoro non sono propriamente quelli da ufficio... non è un caso se l'età media degli imprenditori agricoli è più da RSA che da discoteca. E schei no se ne ciapa, perchè per un ettaro di Cartizze che permette redditi da gioielleria, ce ne sono cento o mille che non godono della stessa rendita di posizione, dove se non hai i figli che lavorano fuori rischi la fame (adesso, e da pensionato, dato che la contribuzione segue il reddito....). Tralasciamo i costi folli dei fattori produttivi e il fatto che basta una pioggia al momento sbagliato per mandarti per un anno col deretano nel pantano. Tra parentesi: vero che certi vigneti hanno valori commerciali degni di ville palladiane, ma di queste ultime hanno anche la commerciabilità pratica (mettilo tu in vendita un ettaro di vigneto a qualche milione di euro, e vediamo se c'è la fila in cortile per comprarlo....). Aggiungici - e questo sì è un problema - una mentalità diffusa nella categoria per cui è molto più facile mettergli qualcosa nel cesto che in testa.... Comunque, definire l'agricoltura un settore parassita mi sembra davvero ingeneroso e quanto meno superficiale.