<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Parigi, nuovo exploit dei green da salotto: passa il referendum anti-SUV | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Parigi, nuovo exploit dei green da salotto: passa il referendum anti-SUV

Io veramente più che di chi sono le colpe, andrei a cercare i colpevoli uno ad uno a casa ... una volta si sarebbe detto con i forconi, oggi possiamo dire con i trattori.

Più passa il tempo i più sto rimuovendo i "filtri" nel parlare ed agire. Qui sul forum obtorto collo mi contengo ... in pratica passo più tempo a cancellare ed a rileggere/modificare quello che ho scritto, che a leggere le discussioni ... faccio largo uso ed abuso dei puntini sospensivi ...

Ho partecipato e parteciperò ancora alle manifestazioni degli agricoltori, ma non mi sono esentato dal criticare (spero costruttivamente) il movimento stesso, dicendo dove avremmo dovuto portare, e con che modalità, i trattori ... a tratti la discussione si è anche un po accesa, ma non mi hanno picchiato, quindi forse qualcosa di vero l'ho detta pure
Guarda la questione agricoltori è vergognosa. Un settore che non paga le tasse, foraggiato con miliardi dalla comunità europea senza la quale sarebbe già morto e sepolto, che ringhia proprio contro l'unione. Patetici.
 
Guarda la questione agricoltori è vergognosa. Un settore che non paga le tasse, foraggiato con miliardi dalla comunità europea senza la quale sarebbe già morto e sepolto, che ringhia proprio contro l'unione. Patetici.

Mi trovi parzialmente d'accordo, una parte delle mie critiche partite già da a anni, è proprio l'incapacità del settore di svincolarsi dalla mentalità assistenzialistica.

C'è da dire che senza queste politiche, la farina di grillo la staremo mangiando da qualche decennio.

Urge un intervento di chi può, per riequilibrare le forze tra le varie parti in gioco, cercando di dare più possibilità ai produttori di vendere i prodotti guadagnando il giusto, e ostacolando lo strozz... (ops) la speculazione delle altre parti della finliera fino alla vendita e/o trasformazione
 
Guarda la questione agricoltori è vergognosa. Un settore che non paga le tasse, foraggiato con miliardi dalla comunità europea senza la quale sarebbe già morto e sepolto, che ringhia proprio contro l'unione. Patetici.
uhmmmmm........ non è proprio così, sai......


Beh insomma....

Che
-L' agricoltore riceva una miseria del suo lavoro e' pacifico
-la GDO, invece ci sguazzi*. Anzi ci si sostiene perche' con altri prodotti, tipo i detersivi spesso ci rimette. PURE.

Onestamente non capisco perche', in Europa, invece di cacciare 60 miliardi l' anno di sovvenzioni, non si mettano ad un tavolo questi due
" antagonisti ".

Da quel che leggo e sento....
-A essere sovvenzionati in Italia sono una minima parte....I pochi grandi
La piu', quella da 3/4 ettari....Nisba....
-Come sempre noi siamo diversi. Da noi i famosi 3/4 ettari. In Germania invece stiamo sui 50.
Per dire che i motivi di lotta sono in buona parte diversi

-Una curiosita'....
Sapete cosa costa un vigneto....Tipo Langhe/Montalcino
Ve lo dico io....anche 2, se non 3 milioni l' ettaro.
Una curiosita d' antan
-Cinquanta anni fa, quando avevamo un frutteto anche noi ( famiglia ),
un ettaro di frutteto, pesche, pere, costava 30 mln l' ettaro....
A duroni, a Vignola 60....

L' Agricoltura ha tante sfacettature,
a partire dalle superfici in ballo. A finire da cosa si produce.
Oltre tutti i " dettagli " intermedi
 
Ultima modifica:
Onestamente non capisco perche', in Europa, invece di cacciare 60 miliardi l' anno di sovvenzioni, non si mettano ad un tavolo questi due
" antagonisti ".
Azzardo un'ipotesi e qualche riflessione: non lo fanno perchè non sono "antagonisti", in quanto non competono alla pari.
L'agricoltura, in particolare la nostra, ha diversi problemi di carattere strutturale, che provo a mettere giù in ordine sparso.
Il primo che mi viene in mente, e che non è aggirabile, è la stagionalità e concentrazione delle produzioni di pregio. Le pesche te le ritrovi mature sull'albero nel giro di una settimana, e quando le hai tirate giù devi per forza imbarcarle, altrimenti nel giro di tre giorni ti trovi marmellata ammuffita. Qui si innesta il discorso delle associazioni di produttori, su cui è meglio stendere un velo.... il succo è che quando o vendi o perdi tutto, sappiamo bene come va a finire con i prezzi.... salvo poi trovare le stesse pesche a un euro l'una al supermercato.
Altro problema è la frammentazione: aziende di pochi ettari se non di frazioni di ettaro non sono il presupposto migliore per ottimizzare i fattori produttivi. La meccanizzazione costa, la manodopera costa e manco si trova, gli orari di lavoro non sono propriamente quelli da ufficio... non è un caso se l'età media degli imprenditori agricoli è più da RSA che da discoteca. E schei no se ne ciapa, perchè per un ettaro di Cartizze che permette redditi da gioielleria, ce ne sono cento o mille che non godono della stessa rendita di posizione, dove se non hai i figli che lavorano fuori rischi la fame (adesso, e da pensionato, dato che la contribuzione segue il reddito....). Tralasciamo i costi folli dei fattori produttivi e il fatto che basta una pioggia al momento sbagliato per mandarti per un anno col deretano nel pantano. Tra parentesi: vero che certi vigneti hanno valori commerciali degni di ville palladiane, ma di queste ultime hanno anche la commerciabilità pratica (mettilo tu in vendita un ettaro di vigneto a qualche milione di euro, e vediamo se c'è la fila in cortile per comprarlo....). Aggiungici - e questo sì è un problema - una mentalità diffusa nella categoria per cui è molto più facile mettergli qualcosa nel cesto che in testa.... Comunque, definire l'agricoltura un settore parassita mi sembra davvero ingeneroso e quanto meno superficiale.
 
Altro problema è la frammentazione:
Questo ahimé in tutti i settori, i "cento campanili", il "piccolo è bello", la "piccola media impresa" sono tutte sciocchezze dal punto di vista economico-industriale. E non lo dico adesso che il mondo è "globalizzato" post-2001 con l'invasione dei mandarini nel WTO... ce lo insegnavano i professori di economia all'università, diversi e diversi decenni fa... Le cosiddette "economie di scala" avevano già fatto grande l'America... inutile inventarsi un'altra via.

Gli unici che ci erano riusciti ad impostarla diversamente erano i giapponesi con i loro consorzi di produttori, in diversi settori (ad esempio i mobili artigianali), già fiorenti negli anni '60...
 
Guarda la questione agricoltori è vergognosa. Un settore che non paga le tasse, foraggiato con miliardi dalla comunità europea senza la quale sarebbe già morto e sepolto, che ringhia proprio contro l'unione. Patetici.
Senza gli interventi della PAC, l’imprenditore agricolo non raggiungerebbe un reddito dignitoso a causa degli squilibri di mercato. Ma gli interventi della PAC sono essi stessi un elemento di disequilibrio.

È grosso modo la conclusione della mia tesi di laurea A.D. 1993 …

… ora aggiungo che senza l’UE saremmo preda delle grandi multinazionali agroalimentari (in parte lo siamo già eh) e con qualità alimentare come quella britannica.
 
Quello che non comprendo è che, nella GDO, vedo arance dalla Sicilia a 3 euro al Kg, mentre i pompelmi dal Sud Africa a 1,65 al kg. Le fragole arrivano principalmente dalla Spagna, è un frutto delicato, come può sopportare migliaia di km in camion frigo, mentre trovare fragole del Trentino o della Basilicata è difficilissimo.
 
Quello che non comprendo è che, nella GDO, vedo arance dalla Sicilia a 3 euro al Kg, mentre i pompelmi dal Sud Africa a 1,65 al kg. Le fragole arrivano principalmente dalla Spagna, è un frutto delicato, come può sopportare migliaia di km in camion frigo, mentre trovare fragole del Trentino o della Basilicata è difficilissimo.
Esatto. E poi si lamentano della carne sintetica perché non è sostenibile, è contro la tradizione, è manipolata in laboratorio...confermo, patetici
 
Senza gli interventi della PAC, l’imprenditore agricolo non raggiungerebbe un reddito dignitoso a causa degli squilibri di mercato. Ma gli interventi della PAC sono essi stessi un elemento di disequilibrio.

È grosso modo la conclusione della mia tesi di laurea A.D. 1993 …

… ora aggiungo che senza l’UE saremmo preda delle grandi multinazionali agroalimentari (in parte lo siamo già eh) e con qualità alimentare come quella britannica.
E' proprio così. La questione è complessa. Attribuire tutte le responsabilità alla UE però è fattualmente sbagliato.

Non ci dimentichiamo che negli ultimi anni, eventiu climatici estremi hanno fatto disastri con mld di € di danni.
 
Esatto. E poi si lamentano della carne sintetica perché non è sostenibile, è contro la tradizione, è manipolata in laboratorio...confermo, patetici
Oltretutto bloccare la ricerca sulla carne coltivata manda all'aria interi progetti scientifici che studiano l'evoluzione delle cellule, la loro duplicazioni con risvolti fondamentali per la cura di tantissime patologie.

Quanto alla sostenibilità...gli allevamenti intensivi sono un disastro totale...altro che l'auto diesel...:)
 
Questo ahimé in tutti i settori, i "cento campanili", il "piccolo è bello", la "piccola media impresa" sono tutte sciocchezze dal punto di vista economico-industriale. E non lo dico adesso che il mondo è "globalizzato" post-2001 con l'invasione dei mandarini nel WTO... ce lo insegnavano i professori di economia all'università, diversi e diversi decenni fa... Le cosiddette "economie di scala" avevano già fatto grande l'America... inutile inventarsi un'altra via.

Gli unici che ci erano riusciti ad impostarla diversamente erano i giapponesi con i loro consorzi di produttori, in diversi settori (ad esempio i mobili artigianali), già fiorenti negli anni '60...
Ovazione per te.

La retorica del piccolo è bello è completamente fuori dal tempo.

I piccoli che non crescono non riescono a investire in innovazione , ricerca e sviluppo, e via via finiscono con l'essere acquisiti, o fallire
 
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