AntonioS
0
Al di la' degli equilibrismi sulle quote e sulla governace:A dire il vero è stato ceduto “solo” il 50%, e anzi la quota di maggioranza relativa è ancora di Exor (e il presidente è John Elkann).
Diciamo che è stata ceduta la “governance”, le scelte industriali e le decisioni strategiche sono assegnate a un AD che non è francese ma proviene da PSA. Il quale peraltro ha un approccio simile a Marchionne, molto attento ai conti, alla finanza, agli accordi con altre entità.
Per me la sua gestione è da ritenersi globalmente positiva. Si capisce che ha esperienza, competenza e professionalità. Imho ovviamente.
Su Alfa c’era poco da fare al suo arrivo. Il suo destino era già tracciato.
- C'e' lo stato francese (e tutti sappiamo quello che significa)
- Il CEO e' di PSA
- Tutta la linea di top manager per i marchi importanti viene da PSA
- La tecnologia, soprattutto quella elettrica, e' di PSA - ne segue che i prodotti sono PSA
- Non c'e' piu' un centro di R&D in Italia - ne segue che i nuovi prodotti saranno pensati da PSA
- La strategia commerciale e' di PSA
- I siti produttivi italiani sono in una situazione tragica - eredita' di Fiat - e sono troppi, e' inutile girarci attorno
La breve intervista a Montezemolo post "fusione" e' esemplare (senza che io voglia fare l'avvocato dell'avvocato)
Elkann presidente e' la quintessenza della felicita': ha mollato il pacco e passa le giornate a contare i soldi che fa. Se dura, bene, se non dura basta e avanza l'extra dividendo che si e' attribuito all'atto della "fusione", tutto il resto e' grasso in piu' che cola. Ma vuoi mettere adesso senza sbattimenti sulle fabbriche vuote, i marchi che non vendono, le montagne di soldi da investire per rimanere a galla? Problemi dei francesi