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Indagine ANTIDUMPING dell'UE sulle auto elettriche cinesi ...

Siam sempre li'....

( Se SAI FARE qualcosa )

Giusto stamane intervistano una nota ristoratrice Napoletana
( finalmente una onesta )
anche lei in disperata ricerca di personale di sala:
" Piu' o meno i 1500/1600 al mese sono fattibili, se
-Parli ITALIANO ( dal sorriso direi che intendesse -- comprensibile -- )
-Porti almeno 3 piatti....
-.... pardon, ma non ricordo
-.... idem
-Sai spinare il pesce

??

" Quindi? "

" Quindi ne son venuti una ventina, ma siamo al punto di partenza "

MEMENTO vedi sopra: Se SAI FARE qualcosa
 
MEMENTO vedi sopra: Se SAI FARE qualcosa
e lo sai fare nel posto dove serve. Ovviamente andando un po' fuori dai classici lavori più di massa.

Perché se sei specializzato in un lavoro che nella zona in cui vivi non è richiesto, potrebbe essere che lo sia in un altra, dove magari non trovano lo specialista.

E, secondo me, per certi lavori di nicchia anche l'online funziona sino ad un certo punto.
Oppure non vale la pena "migrare" anche venendolo a sapere.
 
Vero....
Ma li' ci vuole quel minimo di tempo....
Servono per oggi

E qui bisogna dire qualcosa pure sulle aziende, oltre che sui lavoratori.
Quando c'è un "mismatch ", come si dice adesso, raramente le colpe sino tutte da una parte e le ragioni dall'altra.
Molte aziende vogliono trovare il lavoratore "pronto sullo scaffale", esattamente come è quando serve a loro.
Se gli chiedi di investire un po' di tempo e soldi e programmare la formazione dei lavoratori, molte iniziano a nicchiare oppure a dirti che il lavoratore gli serve adesso; tra 6 mesi che ne sanno. Un giorno non si sa quanta gente gli serve, poi, dopo 15 giorni, neanche ti prendono un ragazzo in stage "a gratis".
Probabilmente incide anche la solita questione del nanismo che rende difficile programmare.
Dall'altra parte, ci sono molti ragazzi che non si sa cosa vogliono e non hanno neanche questa necessità di lavorare.
Chiaramente non sono tutte così, ma ce ne sono parecchie che sicuramente non capiscono che la situazione è cambiata e, se vuoi che il ragazzo venga da te, te lo devi anche un po' curare.
Io, in particolare con l'ITS, ma anche con l'ITI, mi trovo in mezzo e vedo quello che succede in queste situazioni.
 
Torniamo in topic.
Su Quattroruote di fine anni Ottanta/inizio Novanta il problema era la temuta invasione delle case giapponesi con la fine del contingentamento nel '92 che avrebbe messo in crisi le case occidentali. Invece i giapponesi hanno stimolato gli europei a migliorarsi (ricordate che sulle utilitarie europee prima dello sbarco della Nissan Micra era impensabile la presenza contemporanea di ABS, servosterzo, climatizzatore, vetri elettrici?).
A mio modo di vedere, ci sarebbe un modo abbastanza semplice per combattere le auto elettriche cinesi favorite dai sussidi statali alla produzione:
- posticipare lo stop della vendita delle auto con motore alimentato a combustibile fossile dal 2035 al 2050
- posticipare al 2035 l'entrata in vigore dell'Euro 7.
 
A mio modo invece:
- Introdurre un dazio del 300% sulle auto elettriche cinesi (possono esportarci le altre, ammesso siano capaci di costruire qualcosa con un motore sopra i 1500cc che non consumi come un Abrams M1).
- Eliminare l'entrata in vigore dell'Euro7
- Eliminare lo stop della vendita delle auto con motore alimentato a combustibile fossile
 
Io penso che nascondersi da una tecnologia o da un problema non aiuti le imprese ad essere lungimiranti.
Ne è un esempio la nostra industria di eccellenza (un tempo) delle caldaie.
Votata al "termoautonomo", incurante dei rendimenti pessimi complessivi (e forse anche dei costi), per gli annosi problemi di litigiosità condominiale nostrani, con l'avvento di direttive sul risparmio energetico più stringenti [di cui con la Legge 10 eravamo precursori] negli anni duemila s'è trovata spiazzata, col nuovo che invece chiedeva impianti centralizzati moderni ed efficienti.

Trovare la quadra o, come si diceva una volta, "salvare capra e cavoli" sarà un esercizio per nulla semplice.

Purtroppo è l'intera società occidentale che si comporta come alcuni giovani citati sopra e sa solo rispondere NO a qualsiasi cambio di status-quo.
Ma, come invece dicevano i TreTre, "l'acqua è poca e la papera ... non galleggia"
 
Beh il fatto che in passato la tecnologia dell'auto elettrica sia stata un flop ( rimanendo generalmente a livello di prototipi ) non significa che non possa svliupparsi in seguito.
Penso che la tecnologia elettrica abbia ancora ampi margini di miglioramento.
Se poi il 2035 sia una data palusibile per avere auto elettriche che possano essere comparabilii a una termica non lo so ( onestamente sono scettico ) ma mai dire mai.
 
Penso che la tecnologia elettrica abbia ancora ampi margini di miglioramento.
Se non si trova un'alternativa decente alle batterie, mi sa di no... o meglio, il miglioramento in termini di autonomia e tempi di ricarica va a scapito dell'infrastruttura di carica, non è che non si possa fare, ma installare decine di migliaia di postazioni da 300 kW ciascuna la vedo davvero un'impresa....
 
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