<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 557 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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Se hai i vetri su con a/c accesa ti voglio vedere a "sentire" una bici usando l'udito. :D

Io, nei miei 10 anni da scooterista, questa cosa della partenza o sorpasso a destra l'ho sempre evitata come la peste, soprattutto in presenza di un semaforo o incrocio con svolta a destra: o riuscivo a passare e mi mettevo davanti alla colonna di auto sulla riga di stop, oppure mi fermavo dopo le prime 2/3 auto e attendevo il verde lì per poi inserirmi.

Il vetro era giù,niente clima.
Però mi ha sorpassato a sinistra andando oltre la linea bianca.
 
(ANSA) - NEW YORK, 29 LUG - "Abbiamo bisogno di più elettricità". Elon Musk esorta i colossi dell'energia elettrica a fare di più e accelerare i loro progetti per soddisfare la crescente domanda: "la mia maggiore preoccupazione è che non c'è un sufficiente senso di urgenza" nell'agire, ha detto il miliardario intervenendo a un incontro di PG&E, una della maggiori utility americana.

L'industria dell'energia statunitense da anni incontra difficoltà a tenere il passo con la domanda e sta spendendo miliardi di dollari per rendere la sua rete più verde. Il boom delle auto elettriche e dell'intelligenza artificiale, due settore affamati di energia, richiedono però uno sforzo maggiore secondo gli esperti, incluso Musk. "Se si ha una domanda elettrica statica, come è avvenuto per anni negli Stati Uniti, allora avere progetti che richiedono un lungo tempo di realizzazione va bene. In uno scenario che cambia rapidamente è però necessario - osserva Musk - fare le cose più in modo più veloce".
 
(ANSA) - NEW YORK, 29 LUG - "Abbiamo bisogno di più elettricità". Elon Musk esorta i colossi dell'energia elettrica a fare di più e accelerare i loro progetti per soddisfare la crescente domanda: "la mia maggiore preoccupazione è che non c'è un sufficiente senso di urgenza" nell'agire, ha detto il miliardario intervenendo a un incontro di PG&E, una della maggiori utility americana.

L'industria dell'energia statunitense da anni incontra difficoltà a tenere il passo con la domanda e sta spendendo miliardi di dollari per rendere la sua rete più verde. Il boom delle auto elettriche e dell'intelligenza artificiale, due settore affamati di energia, richiedono però uno sforzo maggiore secondo gli esperti, incluso Musk. "Se si ha una domanda elettrica statica, come è avvenuto per anni negli Stati Uniti, allora avere progetti che richiedono un lungo tempo di realizzazione va bene. In uno scenario che cambia rapidamente è però necessario - osserva Musk - fare le cose più in modo più veloce".

Sembra la barzelletta di quello che è andato a depositare il brevetto dell'invenzione del gancio di sicurezza in caso non si apra il paracadute.....
 
In realtà il tema è serio, nel mondo anno dopo anno c'è bisogno di più energia e se vogliamo decarbonizzare dobbiamo necessariamente aumentare (forse raddoppiare?) la produzione di energia elettrica. Le rinnovabili probabilmente non bastano, ma c'è scarsa volontà di investire sul nucleare.
Tornando a noi: la transizione presuppone anzitutto la produzione di energia pulita e poi una conversione all'elettrico. Ne è il presupposto, una condicio sine qua non
 
Poi magari arriverà un'altra tecnologia, e le elettriche verranno accantonate. :emoji_relaxed:Sognare non costa nulla, ma non mi sorprenderei se gli studi fossero indirizzati anche da un'altra parte, visti tutti i problemi che la diffusione di massa di queste auto potrebbe creare in futuro.
 
Ma per decarbonizzare, come detto più e più volte, non basta l'auto elettrica, che in Europa incide per il 13-14% delle emissioni di gas serra. Occorre convertire all'elettrico anche tutto il resto, dai riscaldamenti all'industria, e a quel punto il fabbisogno di energia elettrica sarebbe il doppio rispetto ad oggi
 
Per dire, dagli ultimi dati si evince che in Italia il mix energetico vede le rinnovabili al 42% e il nucleare al 3, ciò significa che il 55% dell'energia elettrica è prodotto da fonti fossili o comunque non rinnovabili. Se ipoteticamente dovessimo riuscire a convertire tutti i settori all'elettrico, senza però aumentare significativamente la produzione da rinnovabili, ecco che nel mix energetico avremmo una percentuale molto più bassa, del 20 o del 15% di rinnovabili. A quel punto non cambierebbe nulla
 
A quel punto non cambierebbe nulla

Si è vero, ma qui sembra che si tenda solo a spostare l'inquinamento, lontano dai centri urbani possibilmente, per cui non so, vedremo in futuro come evolverà la cosa. Certo, con una classe media sempre più povera, ha voglia Musk (o i produttori di auto elettriche) ad abbassare i prezzi, le sue auto saranno sempre macchine per gente benestante e quindi poco diffuse. Poi se nel 2035 diventeranno obbligatorie, si vedrà.
 
Dopo settimane di infinite polemiche e discussioni tra i Paesi Ue, la scorsa primavera il Parlamento europeo ha deciso che dal 2035 non si potranno più vendere nuove auto (e furgoni) con motori a benzina o diesel. […] Ma ora- a distanza di soli pochi mesi- ecco che arriva il dietrofront. E non come ci si potrebbe aspettare da parte della classe politica, ma direttamente dai grandi colossi mondiali dell’automotive che iniziano a comprendere che l’obiettivo 2035 è troppo ravvicinato nel tempo.
E difficilmente nel periodo si riuscirà a far sì che milioni e milioni di cittadini scelgano di passare all’auto elettrica. Soprattutto visto che - complice l’inflazione che sta attanagliando più o meno l’intero pianeta- i listini delle auto Bev (acronimo di veicolo alimentato a batteria, ndr), le auto completamente elettriche, sono ancora particolarmente cari. […]
La casa automobilistica che per prima ha annunciato il primo passo indietro è stata la Volkswagen che, circa un mese fa, ha deciso di tagliare temporaneamente la produzione di vetture elettriche nel grande sito di Emden (Bassa Sassonia) dove da un paio d’anni si sta lavorando pressoché solo sulle Bev. Il motivo? L’attuale domanda di auto elettriche è circa il 30% più bassa delle previsioni ipotizzate. […]
Ad aggiungersi al colosso tedesco, nelle scorse ore è arrivato il grido d’allarme del gruppo francese Renault. «La Ue ci ripensi, lo stop alle auto a benzina slitti al 2040». Così il ceo del gruppo d’Oltralpe, Luca De Meo […] «Dopo un anno di inflazione, immagino un periodo deflattivo su energia, logistica e materie prime. Situazione che si può gestire in due modi» ha affermato, «osi abbassano i costi e i prezzi o si abbassano i costi e si tengono i prezzi stabili. E credo che noi, ma anche molti dei nostri competitor, opteremo per questa seconda strada. C’è stato un aumento strutturale dei prezzi ed è difficile che ora si possa tornare indietro».
E se questa è la situazione nel Vecchio Continente, oltre Oceano le cose non vanno certo molto meglio. Tanto che proprio nei giorni scorsi l’americana Ford ha annunciato di aver rallentato il ritmo di produzione di veicoli elettrici perché i clienti esitano a far il grande passo negli acquisti. […] Insomma a pesare sulle scelte della maggior parte degli automobilisti del pianeta oggi non è certo l’ambiente e il fatto di voler inquinare meno, semmai il portafoglio. A contare è il vil denaro. Nulla di più. […]

(Libero Quotidiano)
 
Insomma, verrebbe da dire "l'avevamo detto"...

Secondo me comunque siamo ancora molto lontani da quella che sarà "la strada da seguire", anche in termini di decisioni politiche e istituzionali.

E la velocità di "cambio" aumenterà man mano che ci si avvicinerà al fatidico 2035...

Se il prodotto fosse valido, integralmente, si "imporrebbe" da solo, senza divieti, senza forzature, senza imposizioni di sorta.

Invece è un prodotto tecnologicamente avanzato ma che pone più limiti di quel che sostituisce, costa di più e soprattutto scava un solco ancora più grande tra "chi si e chi no".
 
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Ho visto di recente un articolo molto interessante sull'inflazione attuale, comune a tutto l'occidente e non solo, che ha ragioni più complesse e profonde di quelle solamente legate a guerre o catene di approvvigionamento instabile.
Si è parlato anche dellla cosiddetta "greenflation" che è tangibile ed inequivocabile e va affrontata insieme alle altre inflazioni che concorrono al totale.
E non è facile, per niente.
Quel che è certo è che i dipendenti in un paese come l'Italia, fra i peggio pagati dei paesi del primo mondo, se la vedranno abbastanza grigia a meno di politiche accurate e, ovviamente, impopolari... perchè non è alzando gli stipendi a tutti che risolvi, anzi rischi di generare un'ulteriore circolo inflattivo.
In ogni caso la "greenflation" è importante, è inevitabile, ma non è l'unico motore dell'inflazione attuale e neanche il più importante.
Saranno tempi interessanti, se possibile facciamo subito gli acquisti necessari e per il resto mettiamo fieno in cascina.
Chi ha vissuto o visto gli anni '70 e '80 si è sicuramente già accorto in che periodo siamo e starà agendo di conseguenze immagino.
 
Post molto centrato che mi sento di condividere, ma come stile generale (io ho sempre pensato che le spese devono essere commisurate agli introiti e che, se possibile e quando possibile, è sempre bene costruire e alimentare un cuscinetto per le difficoltà o per le emergenze).

Mi permetto però solo una nota: chi ha vissuto i 70/80 riuscendo a riconoscere e "sovrapporre" i contorni di quanto ha già vissuto con quanto accade oggi è, se ancora vivo, un pensionato o in pensione ci sta andando, per cui ha una visione molto più pesata sul momento della vita "in pensione" piuttosto che sulle dinamiche della vita di una famiglia in crescita o di un'altra età come poteva essere 40/50 anni fa! ;)
 
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Ho visto di recente un articolo molto interessante sull'inflazione attuale, comune a tutto l'occidente e non solo, che ha ragioni più complesse e profonde di quelle solamente legate a guerre o catene di approvvigionamento instabile.
Si è parlato anche dellla cosiddetta "greenflation" che è tangibile ed inequivocabile e va affrontata insieme alle altre inflazioni che concorrono al totale.
E non è facile, per niente.
Quel che è certo è che i dipendenti in un paese come l'Italia, fra i peggio pagati dei paesi del primo mondo, se la vedranno abbastanza grigia a meno di politiche accurate e, ovviamente, impopolari... perchè non è alzando gli stipendi a tutti che risolvi, anzi rischi di generare un'ulteriore circolo inflattivo.
In ogni caso la "greenflation" è importante, è inevitabile, ma non è l'unico motore dell'inflazione attuale e neanche il più importante.
Saranno tempi interessanti, se possibile facciamo subito gli acquisti necessari e per il resto mettiamo fieno in cascina.
Chi ha vissuto o visto gli anni '70 e '80 si è sicuramente già accorto in che periodo siamo e starà agendo di conseguenze immagino.
Non sarà che c'entri qualchecosa la famosa "deindustrializzazione" del Bel Paese , iniziata negli anni '80 , quelli del liberismo e dell'inefficienza del pubblico contro le meraviglie del privato e proseguita con la falsa moralizzazione di tangentopoli , con le sue "mani pulite" , basta tangenti ai partiti ! e infine con i rigoristi e fiscalisti ? Moralizzaziamo la nostra economia che lo vuole l' Europa , basta aiuti di stato , peccato ne abbia approfittato , fra gli altri , la statalissima Volkswagen . Basta industria pubbllica , il povero Enrico Mattei docet .L'Italia , come paventavano i sindacati dei siderurgici negli anni '80 ,è diventato un paese di "camerieri" , basato unicamente su turismo , precarizzazione , bassi salari e disoccupazione invernale a tutto vantaggio dei nostri concorrenti europei ed extraeuropei ..

https://fondazionefeltrinelli.it/de...-tra-origini-effetti-e-possibili-vie-duscita/
 
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