<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Gruppo Stellantis | Page 72 | Il Forum di Quattroruote

Gruppo Stellantis

Eh il 1.3 è un pochino sottodimensionato per quella mole, per il resto potrebbe essere un'auto magari schilometrata, già il rischio è alto con l'usato, se poi pure di importazione...
 
... una multinazionale che aspiri ad esercitare un ruolo significativo nel settore non deve necessariamente produrre in loco, ma deve progettare e vendere il prodotto la cui realizzazione pratica può avvenire anche altrove...

Se "in loco" non ci sono stipendi di numero ed importo adeguato a comprare il prodotto che la multinazionale vuole vendere in quella nazione il "mercato" scompare.

Delocalizzare la Tipo in Turchia o la (futura) Panda in Polonia, lasciando gli operai (cioè gli acquirenti tipici di quei modelli) senza stipendio (o CIG o reddito di cittadinanza) fa sì che in Italia si venderanno poche macchine
 
Il principio e' giusto....

Non credo sia pero' applicabile nell' ambito dello stesso produttore....
Voglio dire che un' impianto Peugeot a Nantes produce come e quanto uno di Salerno....

Non ho idea per Salerno.

Gli operai del (fu) stabilimento di Termini Imerese eccellevano per assenteismo e per scarsa attenzione sulla linea di montaggio

Una Y sicula aveva costo di produzione circa 1000 euro in più rispetto ad una 500 polacca (che peraltro FIAT riusciva a vendere a prezzo più alto della Y)
 
Se "in loco" non ci sono stipendi di numero ed importo adeguato a comprare il prodotto che la multinazionale vuole vendere in quella nazione il "mercato" scompare.
Esattamente; è la constatazione che la globalizzazione spinta si rivela alla fine dannosa per le stesse economie che delocalizzano. La precedente presidenza americana aveva evidenziato la cosa con forza. L'attuale "stranamente", dopo averne criticato i principi, ha finito non solo per applicarli ma addirittura implementarli con un combinato di operazioni protezionistiche ed incentivanti il reshoring, tra cui -ma non solo- il cosiddetto IRA (soprattutto per i comparti relativi all'efficientamento energetico ed ambientale).
 
Accipicchia, pensa che la mia brava ha 23 anni e si sono sgretolate solo le coperture di gomma delle maniglie ext.

Da ragazzino mio padre aveva un'alfa 164 e come qualità (forse anche blasone, ma non ricordo esattamente) non aveva nulla da invidiare a nessuna, neppure alle tedesche.
Ma la mia percezione può essere contaminata dalla giovane età e dall'entusiasmo della macchina nuova, prima aveva una Regata station wagon che passò a mia mamma, quindi magari sembrava bellissima dal confronto impietoso :D
 
Stellantis cadentis..... in Italia....

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futuro oscuro attende noi.
 
In realtà il gruppo Stellantis va piuttosto bene. Nel primo semestre 2023 i ricavi sono aumentati del 14% rispetto allo stesso trimestre 2022. E anche i margini sono ottimi. Elkann e Tavares posso essere soddisfatti.

Le lamentele che si sentono in giro (e qui sul forum) riguardano l’utilizzo degli stabilimenti italiani, che effettivamente potrebbe essere migliore, nonchè l'uso sempre minore di motori italiani (per i pianali è più comprensibile avendone troppo pochi come ex gruppo Fiat). Vedremo come andrà nella seconda metà del 2023 e soprattutto nel 2024-2025. Io non vedo molte proteste dei sindacati comunque.
 
Se "in loco" non ci sono stipendi di numero ed importo adeguato a comprare il prodotto che la multinazionale vuole vendere in quella nazione il "mercato" scompare.

Delocalizzare la Tipo in Turchia o la (futura) Panda in Polonia, lasciando gli operai (cioè gli acquirenti tipici di quei modelli) senza stipendio (o CIG o reddito di cittadinanza) fa sì che in Italia si venderanno poche macchine
In realtà, in Italia si vendono poche auto perché il reddito medio pro capite è troppo basso rispetto ai nostri partner europei. Ed è basso proprio perché, lo dico esemplificando e quindi un po' brutalmente, ci sono troppi operai e pochi manager, cosa che non è per nulla fisiologica in un Paese economicamente avanzato quale il nostro
 
Nel primo semestre 2023 i ricavi sono aumentati del 14% rispetto allo stesso trimestre 2022. E anche i margini sono ottimi. Elkann e Tavares posso essere soddisfatti.
Un conto sono i conti, un altro la politica industriale e di prodotto. Non vedo la spinta innovativa di anni addietro, vedo una affannosa rincorsa tecnologica.
 
Non ho idea per Salerno.

Gli operai del (fu) stabilimento di Termini Imerese eccellevano per assenteismo e per scarsa attenzione sulla linea di montaggio

Una Y sicula aveva costo di produzione circa 1000 euro in più rispetto ad una 500 polacca (che peraltro FIAT riusciva a vendere a prezzo più alto della Y)


Neanche io....

P.s.

Ho, a caso, preso 2 ridenti cittadine di mare....
Nel caso avessero in funzione entrambe impianti Peugeot.

Nell' ipotesi che agiscano su impianti identici e con operai del medesimo livello di preparazione

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
Ultima modifica:
In realtà, in Italia si vendono poche auto perché il reddito medio pro capite è troppo basso rispetto ai nostri partner europei. Ed è basso proprio perché, lo dico esemplificando e quindi un po' brutalmente,

---- ci sono troppi operai ----

e pochi manager, cosa che non è per nulla fisiologica in un Paese economicamente avanzato quale il nostro

----e li tengono ancora nel 2023----
??
 
In realtà il gruppo Stellantis va piuttosto bene. Nel primo semestre 2023 i ricavi sono aumentati del 14% rispetto allo stesso trimestre 2022. E anche i margini sono ottimi. Elkann e Tavares posso essere soddisfatti.

Le lamentele che si sentono in giro (e qui sul forum) riguardano l’utilizzo degli stabilimenti italiani, che effettivamente potrebbe essere migliore, nonchè l'uso sempre minore di motori italiani (per i pianali è più comprensibile avendone troppo pochi come ex gruppo Fiat). Vedremo come andrà nella seconda metà del 2023 e soprattutto nel 2024-2025. Io non vedo molte proteste dei sindacati comunque.

Hai centrato il punto.
Si può simpatizzare un grande gruppo nostrano se ridistribuisce gli ottimi utili in Italia.
Se delocalizza gli unici a cui fanno bene gli utili sono gli amministratori già multimilionari
 
E pagati poco e spesso cassintegrati o disoccupati.
Non saprei dire che siano pagati poco o meno, considerato che il livello dei salari deve essere ancorato alla produttività e non al costo della vita, come comunemente si pensa. Fatto sta che se un Paese avanzato continua a basare la propria economia su settori ad alta intensità di manodopera poi non ci si può stupire se i salari non crescono e la domanda interna è debole
 
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