<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Roma, scure sulle auto storiche: ora non possono più circolare. | Il Forum di Quattroruote

Roma, scure sulle auto storiche: ora non possono più circolare.

Classificate con l’assai poco lusinghiera etichetta di rottami, le auto d’epoca a Roma ora non possono più mettere ruota. L’ordinanza numero 27, firmata dal sindaco.

NESSUNA DEROGA - I decreti e le delibere emessi da Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma che impediscono la circolazione dei veicoli storici non fanno alcuna distinzione tra auto semplicemente “vecchie” e modelli di effettivo interesse storico. A Roma, in pratica, i certificati di storicità rilasciati dall'Asi (Automotoclub storico italiano), dai registri nazionali Alfa Romeo, Fiat e Lancia e da tutti gli enti certificatori di veicoli storici previsti dall'articolo 60 del Codice della strada sono considerati carta straccia.

Non mi interessa la questione politica, che tra l'altro è vietata dalle regole, ma tutti gli appassionati che hanno acquistato auto storiche, fatto trafile per renderle tali con gli enti certificatori, oggi si troveranno ad avere perdite patrimoniali a mio avviso notevoli, e si ritroveranno auto che sarà difficile vendere, poiché penso, anche altri sindaci seguiranno la via tracciata.

Speriamo in un ravvedimento,
 
Classificate con l’assai poco lusinghiera etichetta di rottami, le auto d’epoca a Roma ora non possono più mettere ruota. L’ordinanza numero 27, firmata dal sindaco.

NESSUNA DEROGA - I decreti e le delibere emessi da Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma che impediscono la circolazione dei veicoli storici non fanno alcuna distinzione tra auto semplicemente “vecchie” e modelli di effettivo interesse storico. A Roma, in pratica, i certificati di storicità rilasciati dall'Asi (Automotoclub storico italiano), dai registri nazionali Alfa Romeo, Fiat e Lancia e da tutti gli enti certificatori di veicoli storici previsti dall'articolo 60 del Codice della strada sono considerati carta straccia.

Non mi interessa la questione politica, che tra l'altro è vietata dalle regole, ma tutti gli appassionati che hanno acquistato auto storiche, fatto trafile per renderle tali con gli enti certificatori, oggi si troveranno ad avere perdite patrimoniali a mio avviso notevoli, e si ritroveranno auto che sarà difficile vendere, poiché penso, anche altri sindaci seguiranno la via tracciata.

Speriamo in un ravvedimento,
Ecco cosa rischiano tutte le termiche dal 2036 in avanti..
:(
 
Ho parlato con un amico miatista romano e mi ha detto che in realtá era cosí giá prima, infatti tiene la macchina in un box fuori dalla cerchia vietata.

E comunque in Piemonte siamo ancor piú presi in giro, la Regione dice che si puó circolare nei weekend con le 30enni e tutti i giorni con le 40enni, ma i comuni lo vietano.

Praticamente si puó solo viaggiare in autostrada.
 
sgarbi-cagate.gif
 
Come ho scritto, se così fosse, tutta la bolla speculativa sui prezzi delle auto usate/epoca la vedo scoppiarsi velocemente.
 
Se l'intento è ridurre le emissioni inquinanti, cambia poco che un'auto sia storica o meno.
Anzi, cambia nulla.
Anche perché non credo ce ne siano così tante da contribuire in maniera significativa all'inquinamento complessivo.

La cosa che più mi dà rabbia di questi provvedimenti è che non ti consentono nemmeno il tragitto per uscire dalla zona vietata e ovviamente poi per rientrarci. Con un sistema tipo il MoveIn della Lombardia si potrebbe anche fare in maniera semplice.
 
Anche perché non credo ce ne siano così tante da contribuire in maniera significativa all'inquinamento complessivo.
Questione di contenimento delle emissioni. Se sta sopra soglia è corretto fermarle indipendentemente dall'età e dal valore storico. Corretto anche dal punto di vista giuridico-costituzionale.
 
Sarà anche corretto, ma sono provvedimenti dettati più dalla pancia che da un filo logico coerente.
Ci sono realtà economiche che stanno crescendo attorno al settore delle auto ultraventennali ed ancor di più delle storiche.
Riparatori, ricambisti, tappezzieri, ... tutte attività che con l'avvento del "salvatore elettrico" inesorabilmente si spegneranno.

Piuttosto intensificassero i controlli sul "mercato" dei CRS, per evitare di trovarsi delle storiche con, che di coerente con i modelli originali hanno solo il marchio sulla carrozzeria, per non parlare delle condizioni di manutenzione di alcune.
 
Ulteriore tributo all'ecologismo di maniera . Capisco durante i giorni feriali , ma nei festivi una manciata d'auto d'epoca , previo controllo dei fumi per evitare nubi tossiche , che male farebbe ?

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