<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Sempre e solo libri | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Sempre e solo libri

si, ascolto e va bene così, ho comprato qualche libro consigliatomi da amici esperti e qualcosa mi hanno prestato ma non sono praticamente mai entrato in una biblioteca, riguardo a monti e boschi, mi ritengo fortunato ad averli a poca distanza dalla porta di casa, non potrei stare dove le montagne più alte sono i mucchi di ghiaia:emoji_blush:

Io leggo abbastanza ma nemmeno io ho mai amato le biblioteche.
Innanzitutto perchè generalmente quando ti serve un libro o non c'è o è già stato preso in prestito da qualcun altro.
E poi io non riuscivo assolutamente a leggere o ancora peggio a studiare in mezzo ad altra gente che per quanto silenziosa rappresentava una distrazione.
 
Mah ...al di la del riportar esperienze personali, che irrimediabilmente sprofondano nell'abisso di mosaiche influenze capaci di differenziar già una decade da un'altra, figuriamoci nel salto generazionale ...:emoji_point_down:

Penso giri tutto attorno al connubio tra dedizione al lavoro + apertura mentale ...in generale:

in ogni comparto (poi) c'è chi s'applica nello svolger al meglio le attribuzioni derivanti dal proprio impiego (sia pubblico che privato), forte del fatto di svolger IL lavoro/occupazione per la quale si senta tagliato o incline; va da se che senza tirar in ballo le 1000mila sfumature che differenziano (di per se) OGNI essere umano, qualora tenessimo in conto (nello specifico) unicamente i docenti che esplichino la loro "opera" con capacità/coscienza/dedizione (direi anche abnegazione), quanti ne troveremmo?!

n.d.r.

Molto spesso sono poi gli stessi genitori che s'ostinano nel "far studiare e laureare" il proprio figlio ad ogni costo, a volte anche per una sorta di status symbol, da sventolare al pari del Rolex al polso ...quando sarebbe meglio, in molti casi, affiancarlo piuttosto ad un consunto (maestro) artigiano, capace di trasfondergli un bagaglio d'esperienza che andrebbe irrimediabilmente perso, fatto di trucchi ed accortezze di mestieri in via d'estinzione (poi, del caso, il figliolo può pure continuar gli studi in parallelo) ...ma come per altri interventi, si tratta SOLO di un mio mero punto di veduta ...il discorso di fondo è troppo ampio ed interpretativo(.)


E' il rovescio della medaglia ( del benessere....).
Il " povero " di oggi
( rispetto a quello del passato ),
riesce comunque a laurearsi....
Il ricco....
??
Dipende, piu' che altro dal tempo che vuole metterci
 
Senza sforare dal regolamento del forum vorrei fare un piccolo sondaggio.
Per la vostra esperienza le idee politiche quanto incidevano sulla valutazione ricevuta a scuola?
Nel liceo che ho frequentato io abbastanza.
Non dico che chi aveva idee politiche diverse da quelle degli insegnanti (anzi delle insegnanti) venisse penalizzato.
Però un occhio di riguardo per chi aveva idee simili c'era.
 
L'obiettivo deve essere quello di coinvolgere
Attenzione! Non ho assolutamente discriminato le potenzialità o, peggio le capacità. Ho scritto precisamente di studenti inerti, passivi, indolenti. Ne ho trovati a bizzeffe, spesso anche normodotati o addirittura più dotati della media. Mi riferisco agli studenti (e relative famiglie spesso) che se non hanno voglia di studiare e di seguire in classe, è colpa dell'insegnante che non ha il "carisma" per catturarne l'attenzione. Frase tristemente sentita in consiglio di classe da alcuni genitori di studenti bighelloni.
 
Il ruolo della scuola, dell'obbligo appunto, deve essere principalmente educativo;
Certo, ma una educazione civica e culturale, non può certo sostituirsi all'esempio della famiglia e della società. Se, al di fuori delle mille ore passate a scuola, nelle restanti 5mila passate tra famiglia ed amici, l'esempio è l'opposto, è facile capire chi vince. Inutile scaricare sulla scuola i fallimenti famigliari e sociali.
 
Io leggo abbastanza ma nemmeno io ho mai amato le biblioteche.
Innanzitutto perchè generalmente quando ti serve un libro o non c'è o è già stato preso in prestito da qualcun altro.
E poi io non riuscivo assolutamente a leggere o ancora peggio a studiare in mezzo ad altra gente che per quanto silenziosa rappresentava una distrazione.
Io molti libri li ho avuti in regalo, ma non nuovi, da gente che ne compra molti e ogni tanto deve fare posto ai nuovi e allora arrivo io a scegliere qualcosa che mi attira, ma con un libro vado avanti mesi, anche perchè se mi piace lo rileggo fino a consumarlo, altrimenti gira sempre per li, le biblioteche so che esistono, ma non molto di più...
 
vallo a dire all'ex insegnante della figlia di un mio amico.
Io non vado proprio da nessuno, tantomeno per sentito di sentito dire. Non nego che esistano casi al limite ed anche oltre. Ma, conoscendo bene quell'istituto e relative discipline, sono tanti gli ambiti in cui impegnarsi. Tant'è vero, che solo pochi diplomati dallo scientifico si laureano poi in scienze mfn o ingegneria.
 
Certo, ma una educazione civica e culturale, non può certo sostituirsi all'esempio della famiglia e della società. Se, al di fuori delle mille ore passate a scuola, nelle restanti 5mila passate tra famiglia ed amici, l'esempio è l'opposto, è facile capire chi vince. Inutile scaricare sulla scuola i fallimenti famigliari e sociali.

Punti di vista, ed in questo caso mi sembra che siamo in posizioni diametralmente opposta.

Niente di male, anche perché probabilmente la realtà sta nel mezzo.
 
agli open day tutte scuole avveniristiche, poi dal primo giorno ti tocca portarti la carta igienica perché manca tutto.
Succedeva sopratutto alle elementari. Comunque sono capitoli di spesa differenti, le dotazioni tecnologiche vengono spesso da progetti e donazioni, sul minuto mantenimento, purtroppo, gravano pesanti tagli e dolosi sprechi.
 
Punti di vista, ed in questo caso mi sembra che siamo in posizioni diametralmente opposta.

Niente di male, anche perché probabilmente la realtà sta nel mezzo.
Ma io non sono mica contrario alla tua idea. Affermo e ribadisco che nella realtà nelle 1000 ore annue di scuola non si correggono messaggi ed esempi fuorvianti nelle altre migliaia di ore. Sarebbe bello mandare gli adolescenti nei collegi stile inglese, ma i costi non sarebbero facilmente sostenibili.
 
Ma io non sono mica contrario alla tua idea. Affermo e ribadisco che nella realtà nelle 1000 ore annue di scuola non si correggono messaggi ed esempi fuorvianti nelle altre migliaia di ore. Sarebbe bello mandare gli adolescenti nei collegi stile inglese, ma i costi non sarebbero facilmente sostenibili.

Il ruolo della scuola, dell'obbligo appunto, deve essere principalmente educativo; certo lo scopo principale è dare le basi per il prosieguo degli studi o per l'inserimento nel mondo del lavoro, ma propedeutici a questi ci sono altri obiettivi, che devono essere perseguiti di concerto con la famiglia e, se necessario con i servizi sociali.

:emoji_thumbsup:
 
solo pochi diplomati dallo scientifico si laureano poi in scienze mfn o ingegneria
lei deve essere un'eccezione allora: si è laureata con lode ed è un ingegnere chimico.

E questo mi suona strano, perché dopo il primo biennio si cambiano quasi tutti i docenti, tra cui quello di mate.
Sarà la profonda provincia ma anche mia figlia (però lei non ha fatto lo scientifico) diversi prof [fra cui quella già citata] se le è tenute fino alla fine, altre le han cambiate come i calzini, filosofia, chimica poi (che avevano solo nel triennio) anche un paio di volte l'anno.


Io non vado proprio da nessuno, tantomeno per sentito di sentito dire.
vabbé figurati, non vorremo mica dare credibilità a teorie opposte alle nostre.
comunque "vallo a dire" è un modo di dire delle mie parti, evidentemente da te non si usa ;)
 
Dalla mia classe di liceo scientifico sono usciti (almeno, potrei dimenticare qualcuno), 3 ingegneri, 2 architetti, 2 fisici, 2 o 3 matematici ...
 
si, ascolto e va bene così, ho comprato qualche libro consigliatomi da amici esperti e qualcosa mi hanno prestato ma non sono praticamente mai entrato in una biblioteca, riguardo a monti e boschi, mi ritengo fortunato ad averli a poca distanza dalla porta di casa, non potrei stare dove le montagne più alte sono i mucchi di ghiaia:emoji_blush:
quel che ti volevo dire è che alimentare la cultura e l'arte è a 360°.
Se chiudi la porta ad una forma oggi, verrà chiusa ad un'altra domani.
Ed oggi se non hai mercato, senza un supporto, alla lunga resta solo halloween ed il Mc.

Non so com'è da te ma qui anche a livello di cultura popolare, ormai siamo alla desertificazione.
Anche il carnevale è scomparso.
Le associazioni tipo pro-loco senza ricambio generazionale.
Di una tristezza immane.
 
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