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Sempre e solo libri

IMHO, sarebbe bene differenziare di più i programmi tra i vari licei, per lo meno al triennio. Se uno studente sceglie Scienze Applicate, mi viene da pensare che sia orientato verso una facoltà scientifica, per cui mettere lo stesso numero di ore di filosofia e di scienze nel programma mi sembra poco utile per il proseguimento degli studi (non badate alla mia personale avversità per la materia...). Parimenti, uno studente del Classico andrebbe formato di più nella direzione delle discipline umanistiche. Oggi, di fatto, tra Classico e Scientifico l'unica differenza è il Greco, io vedrei utile una maggiore differenziazione tra i due indirizzi.
Per quanto riguarda la Storia, sarei anch'io dell'idea che bisognerebbe dedicare qualche ora in più al periodo contemporaneo a costo di sfrondare qualcosa dell'antichità. Inoltre, è una materia difficile da insegnare, se non trovi quello che la sa trasmettere diventa un macigno che finisce che uno impara quattro date a memoria e le dimentica il giorno dopo la maturità....
 
magari sapere cos'era e perché del muro di Berlino.
Molti giovani (trentenni) probabilmente si stanno chiedendo cosa succede in Ucraina e non hanno gli strumenti (se non appunto riprendersi la storia).
Appunto mia figlia ha scoperto il '900 studiandolo all'università.
Ed ha capito molto della società attuale.
Mi immagino chi ha fatto indirizzi tecnici o non abbia proseguito gli studi ...

Non possiamo dare per scontato che un ventenne odierno sappia cos'era l'Unione Sovietica!

Non c'e' pericolo....
L' importante
IMO
che non dicano
" io non c' ero ",
( intendendo " per quello non lo sapevo " )
 
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IMHO, sarebbe bene differenziare di più i programmi tra i vari licei, per lo meno al triennio. Se uno studente sceglie Scienze Applicate, mi viene da pensare che sia orientato verso una facoltà scientifica, per cui mettere lo stesso numero di ore di filosofia e di scienze nel programma mi sembra poco utile per il proseguimento degli studi (non badate alla mia personale avversità per la materia...). Parimenti, uno studente del Classico andrebbe formato di più nella direzione delle discipline umanistiche. Oggi, di fatto, tra Classico e Scientifico l'unica differenza è il Greco, io vedrei utile una maggiore differenziazione tra i due indirizzi.
Per quanto riguarda la Storia, sarei anch'io dell'idea che bisognerebbe dedicare qualche ora in più al periodo contemporaneo a costo di sfrondare qualcosa dell'antichità. Inoltre, è una materia difficile da insegnare, se non trovi quello che la sa trasmettere diventa un macigno che finisce che uno impara quattro date a memoria e le dimentica il giorno dopo la maturità....


Pensa che allora....
Niente indirizzi....
Tutti studiavano tutto....

Un po' come a Medicina, sempre di allora
Due anni per fare " Anatomia Umana "
----Dal cervello all' alluce-----
Poi, oggi, ci sono SPECIALISTI
( nemmeno dell' intero braccio / avambraccio )
MA
-della mano
-del tunnel carpale
-dell' articolazione omero /scapolare....

Chissa' cosa ricordano del nervo Crurale....
 
è una materia difficile da insegnare, se non trovi quello che la sa trasmettere diventa un macigno che finisce che uno impara quattro date a memoria e le dimentica il giorno dopo la maturità....

questo infatti è la mia remora nel voler affrontare troppe tematiche di Storia, alla fine sempre restando sulla seconda guerra mondiale diventerebbe giusto un elencare un poco di date e di eventi che per me rischiano di avere anche l'effetto contrario e far considerare la storia come una materia pallosa. E parliamo della 2° guerra mondiale, pensa se ci andiamo ad aggingere la prima , le cause della prima, il periodo tra le due guerre, le cause della seconda, il dopo guerra. Sono d'accordo che noi molto di quello che ora viviamo è legato ad un filo unico ad avvenimenti di 100 anni e passa, che sarebbero da capire, ma farli durante un periodo dell'anno scolastico lo vedo molto difficile.
 
Ho frequentato dal 1969 al 1982, si sarebbe sempre dovuto arrivare a fine seconda guerra mondiale o poco dopo.
Nelle mie classi, mai andato oltre l'inizio del ventesimo secolo.


Alla II mondiale....
No di sicuro....
Mi comprarono, infatti, visto il mio interesse, apposita enciclopedia sulla seconda.
P.s.:
Sono indeciso se alla I o anche qualcosa dopo la I....
( Lasciando intendere che si preparavano le situazioni per arrivare ai regimi totalitari ).
 
In pratica per fare quello che dite voi ci vorrebbe un anno solo di storia a scuola per dedicarsi a quella degli ultimi 100 anni, anzi probabilmente sarebbe anche utile partire dalla guerra di secessione Statunitense visto poi il ruolo che questo paese ha avuto nel '900. Secondo me diventerebbe un terreno troppo vasto, anche complesso da affrontare.

Sbaglierò ma sulla storia io sono dell'idea che la scuola deve dare le informazioni base e l'appassionamento, poi uno ci si deve mettere da solo ad approfondire le tematiche.

Come hanno scritto anche altri ci vorrebbe almeno un'infarinatura.
Almeno della storia italiana e qualche accenno a quella europea.
Ovviamente come dici tu se si volesse insegnare bene e in maniera approfondita la storia della seconda metà del ventesimo secolo probabilmente ci vorrebbe un corso a parte e un numero di ore non compatibile con l'orario scolastico.
Però almeno suggerire qualche lettura o magari la visione di qualche film.
Ai miei tempi,oggi mi auguro che sia diverso ma se lo fosse probabilmente sarebbe in peggio,si arrivava alla seconda guerra mondiale.
Questi avevano vinto,quelli avevano perso.
Da li a come siamo arrivati alla situazione attuale nebbia più completa,anche se il programma e il libro di testo in realtà prevedeva che si andasse oltre.

In quinta ragioneria, non arrivammo nemmeno alla prima (guerra mondiale).
Il problema fu che io portai storia all'esame di maturità e gran parte della mia prova orale fu proprio sulla Grande Guerra.. riuscii a fare bella figura perché la conoscevo bene di mio..

Non ho ben presente come funzionava prima la maturità ne come funzioni adesso.
Quando l'ho fatta io (2006 mi sembra) capitava quello che capitava a seconda di quali insegnanti c'erano in commissione e di che materia insegnava il presidente (si chiamava presidente?) esterno.
Quindi tolte la materie fisse che dovevano esserci (matematica,fisica,italiano e inglese) le altre non erano sicure.
Quando l'ho fatta io il presidente esterno era un professore di storia dell'arte e il nostro prof fece il diavolo a quattro per non essere nella commissione perchè sia la nostra preparazione che la sua erano imbarazzanti.
Ma mettiamo che il presidente fosse un professore di storia e decidesse di fare una domanda allo studente,se quello rispondeva non siamo arrivati fino a li col programma che figura ci faceva la scuola?
 
Pure noi degli anni 70 non abbiamo mai studiato la storia contemporanea e il motivo mi pare abbastanza ovvio: c'era ancora troppa gente in vita che ha vissuto quel periodo e discutere di certi argomenti era troppo pericoloso sia per la faziosità di molti (comunisti vs fascisti) sia per la storia personale di personaggi famosi ancora in vita.

Penso che lo stesso problema si presenterebbe anche oggi.
La versione del professore (quasi sicuramente intuibile) verrebbe come minimo rivisitata o addirittura contestata da qualche genitore o da qualche studente.
Per certi versi è comprensibile che si preferisca non trattare gli argomenti più recenti (se si possono definire recenti fatti avvenuti 50 anni fa) ma così rimane un bel buco da colmare.
E purtroppo a colmarlo a volte ci pensano le famiglie,con i propri ricordi e le proprie idee e magari senza una preparazione sull'argomento.
Io mi guardo bene ad esempio da farmi raccontare gli avvenimento del dopoguerra o degli anni successivi da mio padre,classe 1941.
Non per cattiveria ma perchè al massimo potrebbe raccontarmi quel poco che si ricorda dei tg e dei titoli di giornale (ammesso che certi argomenti venissero trattati su tuttosport o sulla gazzetta) e lo farebbe a modo suo.
Con tutta la buona volontà penso che parte di quanto mi direbbe sarebbe il frutto di quanto imparato a sua volta dei miei nonni che,penso,non sapessero ne leggere ne scrivere.
 
Anche sulla questione che l'interesse personale fa più della scuola io sono un po' scettico.
Mettiamo che a me interessi un argomento che a scuola non viene trattato o che non viene approfondito.
Da dove inizio a documentarmi?
Soprattutto se si tratta di storia si possono ascoltare campane molto diverse a seconda del libro che si decide di leggere o del film che si decide di guardare.
Secondo me c'è il rischio di ritrovarsi con una preparazione si approfondita ma magari non obiettiva.
A meno che uno non consulti tutte le fonti "contrapposte" e poi tiri da se le conclusioni ma significa dedicare come minimo diverse ore della propria giornata e non tutti hanno così tanto interesse o banalmente hanno così tanto tempo per farlo.
A me è venuta più di una volta la tentazione di riprendere lo studio delle materie scientifiche (mi ricordo gli argomenti del biennio ma quelli del triennio proprio no).
Ma non essendoci,che io sappia,dei corsi dedicati a chi ha già terminato gli studi mi chiedo come potrei fare.
Compro un libro a caso?
Non ho mai preso in mano un libro di matematica in vita mia,ci ho provato durante le superiori ma trovavo decisamente più difficile comprendere qualcosa rispetto alle spiegazioni orali del professore.
Temo che da solo finirei per scoraggiarmi subito.
E l'idea invece di prendere delle ripetizioni alla mia età non mi piacerebbe molto.
Dovrei mettere su famiglia e ripassare assieme ai figli ma mi sa che preferisco tenermi le lacune...
 
Non ho ben presente come funzionava prima la maturità ne come funzioni adesso.
La mia maturità fu nel 1982: commissione d'esame esterna, più un membro interno.
L'orale si componeva di una materia a scelta dello studente (fra alcune materie proposte dal ministero mesi prima), che per me fu storia, più un'altra materia sempre a scelta, ma a rischio di essere cambiata dalla commissione il giorno prima (cosa che mi successe: ero preparatissimo in scienza delle finanze, mi capitò tecnica bancaria).
 
Quando l'ho fatta io la prima e la seconda prova scritta erano note (italiano e matematica).
La terza prova era sulle materie che insegnavano i membri della commissione,inglese era certo le altre variavano.
E lo studente portava una tesina interdisciplinare che però contava poco,poi interrogavano sul programma.
 
In pratica per fare quello che dite voi ci vorrebbe un anno solo di storia a scuola per dedicarsi a quella degli ultimi 100 anni,
Mah, insomma. Barbero, che immagino conosci, in un quarto d'ora o poco più, spiega come i meccanismi di lealismo ed alleanze portò da un evento secondario alla prima guerra mondiale e come la seconda nasca dalla debolezza nel contenere Hitler.

Con date, fatti e documenti ... nonché parentele.

Invece la storia è ancora spiegata per lo più a date ed eventi.
 
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