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Sempre e solo libri

Sempre e solo libri - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. Polliciotto

    Polliciotto

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    Esistono scuole dove si fa poco, pochissimo, sono luoghi dove i ragazzi sono parcheggiati in attesa che trascorrano 5 anni per poi prendere un pezzo di carta che servirà loro pochissimo.
    Poi esistono scuole dove si studia tanto, troppo. In queste scuole i docenti sono ossessionati dal programma, motivo per cui l'unico imperativo per loro è macinare argomenti, spiegare e assegnare una quantità di pagine tale da scoraggiare anche i più volenterosi.
    Se poi sono docenti che non hanno figli, che dedicano tutta la loro vita al lavoro, sei fregato, perché si identificano totalmente nel loro lavoro, e questo vuol dire che misurano il loro valore in base al programma realizzato e questo vuol dire che per loro sono un ostacolo gli studenti che chiedono un trattamento più equilibrato, più misurato.
    C'è una alternativa al pretendere che gli studenti studino - solo nella tua disciplina - capitoli su capitoli, decine e decine di pagine ? Certo che c'è.
    Sarebbe sufficiente che ogni docente ricordasse che uno studente non ha solo la sua disciplina, ma ne ha 8, o 9 e che non può studiare 5 ore al giorno, per 30 gg al mese, per 5 anni.
    Ritmi simili sono da manicomio.
    Ma con questi docenti è tempo perso. Ti guardano senza la benché minima empatia. Per loro, che appunto non hanno figli, che vivono e si identificano totalmente nel loro lavoro, puoi anche togliere il disturbo se non sai reggere il ritmo.
    Frasi del tipo << gli studenti sanno solo lamentarsi >> << ai loro tempi, io...>> si sprecano.
    Peccato però che sono le stesse persone che vanno nel panico al primo imprevisto. Ne potrei raccontare...
    Per non parlare di quei docenti che godono nel crearsi la fama di << docente tremendo >>.
    E poi si sprecano fiumi di inchiostro sull'abbandono scolastico, sulla depressione giovanile, sugli attacchi di panico e via dicendo...
     
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  2. gbortolo

    gbortolo

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    Capisco. Proprio ieri in famiglia si parlava di altri contesti che hanno simili prerogative: lo sport.
    Mia moglie raccontava della figlia di una collega che ha deciso di abbandonare lo sport che faceva con piacere perché l'allenatrice pretende dedizione assoluta.
    Idem la figlia di un conoscente. La bimba stava ottenendo anche degli importanti risultati, insomma vittorie a livello regionale.
    6 ore di allenamento per 6 giorni la settimana. A 10 anni o giù di lì.
    Un giorno il giocattolo c'è rotto ed ha detto basta.
    Mi dice "adesso è serena" - te credo!

    Mia figlia commentava "io non la facevo nemmeno cominciare"

    Poi ci sono le associazioni, la parrocchia, tutti che chiedono dedizione assoluta - ci siam passati anche noi -.

    Forse la pandemia un po' ha aperto gli occhi alla gente, non solo nel mondo del lavoro col "grande quit".
     
  3. a_gricolo

    a_gricolo

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    Due docenti in successione sono riusciti nella non facile impresa di fare odiare con tutta l'anima la filosofia a un padre e una figlia. Credo non avrete difficoltà a indovinare di chi sto parlando......
     
  4. ALGEPA

    ALGEPA Moderatore Membro dello Staff

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    Sarà che almeno per quanto mi riguarda le materie che ancora adesso mastico discretamente e che mi appassionano sono proprio quelle che ai tempi i professori insegnavano con interesse cercando di farci appassionare, il latino invece non me lo ricordo più e francamente lo rigetto anche perché allora si riduceva alla professoressa che ti dava da fare la versione( magari le pallose 10 righe del de bello in cui si descriveva Cesare che scendeva da cavallo) e poi la correggeva ..attenzione..la correggeva anche lei con il traduttore perché secondo me ne sapeva poco piu di noi studenti ( i famosi prof abilitati alla materia perché magari 30 anni prima ne avevano fatto un esame all'università ) .
    Certo poi non è che i professori hanno la responsabilità completa, io alunno sto li anche per impegnarmi , però a mio modesto avviso il professore ha anche lo scopo di far piacere una materia , ancora di più nelle scuole di grado inferiore a mio modesto avviso.
     
    Ultima modifica: 4 Febbraio 2023
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  5. arizona77

    arizona77

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    E quindi....
    ??
     
  6. zinzanbr

    zinzanbr

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    Io quel poco che ricordo delle superiori riguarda le lezioni dei professori che non usavano il libro.
    Se stavi attento per un'ora in classe imparavi molto più che leggendo 100 pagine da solo a casa.
    Alcune materie anche solo per la mole di libri e dispense che richiedevano erano imho soporifere.
    1200 pagine di storia del diritto medievale e moderno contro un esame di economia politica che feci usando esclusivamente gli appunti,presi un voto migliore e qualcosina me la ricordo.

    Alle superiori comunque il programma non si finiva mai,anzi negli ultimi due mesi pur mettendo il turbo si finiva per trattare in maniera molto sommaria gli argomenti imho più interessanti e più attinenti con il presente.
    Nei programmi di storia non mi è mai capitato che si andasse oltre la seconda guerra mondiale.

    Sulla preparazione di certi professori bocca taci.
    Un supplente di fisica quando uno studente alzò la mano e chiese delucidazioni corse a verificare che il risultato sulla lavagna coincidesse con quello riportato sul libro di testo.
    Probabilmente se avesse dovuto sostenere la maturità al nostro posto sarebbe stato segato...
     
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  7. moogpsycho

    moogpsycho Moderatore Membro dello Staff

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    imho si dovrebbe studiare nell'orario scolastico e basta ed i docenti dovrebbero imparare l'arte di trasmettere la conoscenza senza ricorrere a noiose pratiche mnemoniche.

    Se uno studente è appassionato saprà apprendere rapidamente ed in modo efficace esaltando al contempo le sue capacità.
    Al contrario se si mortificano i ragazzi con impegni inutili e penalizzanti per le votazioni, faticheranno a comprendere quale percorso professionale è più congeniale per loro.
     
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  8. KTMBat21

    KTMBat21

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    Il succo sta tutto qua :emoji_point_up_2:

    Anche per me gli ormai flebili ricordi delle superiori sono legati unicamente alle (bellissime) esposizioni "a braccio" da parte di docenti Super ...che NON seguivano il programma > NON ti chiedevano alle interrogazioni riferimenti testuali > bastava seguir la lezione > 4 appunti scrtti isulle parti salienti > ripeter il tutto all'atto dell'interrogazione ...

    un 7 1/2 o 8 erano assicurati ...con gioia dei genitori commista a dubbioso rammarico, per non capir come facessimo avendo alcuni (cari) libri ancora intonsi a fine anno scolastico!:emoji_relieved:

    Eh già ...la capacità di catturar l'attenzione è fondamentale nell'acquisir conoscenze in modo permanente, oltre che indubbia dote carismatica per chi le divulghi:emoji_slight_smile:
     
    Ultima modifica: 4 Febbraio 2023
  9. zinzanbr

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    Una cosa che non ho mai capito,ma probabilmente dipende da un mio limite,è l'ossessione per le date.
    Una volta una professoressa di storia ci propinò una verifica che consisteva nell'associare a 50 o 100 date il relativo avvenimento storico.
    Un guazzabuglio di argomenti diversi che non fece altro che aumentare la confusione tra gli studenti.
    Anche il fatto che la storia venga studiata a compartimenti stagni imho fa si che non si crei un filo logico che collega i vari argomenti.
    Almeno è la sensazione che ho avuto io negli anni,credo di aver sempre avuto 7 o 8 in storia ma passata la verifica o l'interrogazione tempo una settimana non mi ricordavo più niente.
     
  10. arizona77

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    Beh almeno il riferimento del secolo
    ( prima o seconda meta' ),
    altrimenti diventa difficile collocare i rapporti,
    che so, fra un' invenzione e il " progredire della vita "
     
  11. Carloantonio70

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    Oggi ho giusto passato a mio figlio l'inferno ed il Purgatorio che "usavo" al liceo ... si è stupito di come fossero quasi nuovi.
    La prof. di Italiano, adesso abitiamo di fronte, ha fatto di tutto per farmi amare le sue materie ... ne è uscito fuori un tecnico che cita i classici alla Checco Zalone.
    Se tutti i prof. capissero (alcuni lo fanno) a fondo che impatto possono avere, nel bene e nel male, sugli studenti che formano, il mondo sarebbe sicuramente migliore.
     
  12. FAUST50

    FAUST50 Moderatore Membro dello Staff

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    Ma vi è un collegamento con un forum automobilistico?
     
  13. albert56

    albert56

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    è molto off topic, ma ne saltano fuori continuamente e a volte si trova qualcosa di interessante...comunque l'ho letto con piacere, ricordando i miei studi, ho fatto la seconda geometri dopo aver ripetuto la prima, a 17 anni andavo a fare il tipografo, poi dopo due anni sono andato a fare il fattorino, autista e altro in una filatura dove lavorava già mia madre, dopo 27 anni la crisi l'ha spazzata via e dopo anni di tribolazioi adesso sono in pensione!!
     
  14. pi_greco

    pi_greco Moderatore Membro dello Staff

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    Mah, da alcuni interventi mi domando quali scuole e quando, come e perché siano state frequentate...
    La scuola al netto di tutto è un servizio, peraltro scarno di investimenti. Chi ne fruisce, come altri servizi, tipo la sanità, ottiene un supporto, non una carrozza. Come il medico ti indica come recuperare o mantenere la salute, l'insegnante deve guidare lo studente a forgiarsi gli strumenti per sviluppare conoscenze, competenze e capacità di elaborazione. Inutile chiedere ad un insegnante di affascinare gli studenti con la cultura e conoscenza se nella vita, in famiglia interagiscono solo con consolle per videogiochi o paytv. Le biblioteche, molto più accoglienti di quando ero studente, sono semideserte. Vedi quasi solo universitari per necessità di un luogo attrezzato e confortevole per studiare. All'estero vedi famiglie intere, studenti di tutte le età, adulti, anziani... le biblioteche sono aperte 16-18h/die, sono iperaccessoriate di strumenti multimediali digitali, di aree lounge, relax, coffee break... idem teatri, musei, laboratori, monumenti...
    Tornando alla scuola, l'insegnante è come un catalizzatore che può facilitare una reazione chimica tra i reagenti che sono studente e disciplina. Se il reagente umano è inerte non succede nulla, se il reagente è proattivo, la reazione, l'apprendimento, avviene spontaneamente anche se più lentamente e meno proficuamente.
     
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  15. albert56

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    pensa quanto ci costano...
     

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