Mah ...al di la del riportar esperienze personali, che irrimediabilmente sprofondano nell'abisso di mosaiche influenze capaci di differenziar già una decade da un'altra, figuriamoci nel salto generazionale ...
Penso giri tutto attorno al connubio tra dedizione al lavoro + apertura mentale ...in generale:
in ogni comparto (poi) c'è chi s'applica nello svolger al meglio le attribuzioni derivanti dal proprio impiego (sia pubblico che privato), forte del fatto di svolger IL lavoro/occupazione per la quale si senta tagliato o incline; va da se che senza tirar in ballo le 1000mila sfumature che differenziano (di per se) OGNI essere umano, qualora tenessimo in conto (nello specifico) unicamente i docenti che esplichino la loro "opera" con capacità/coscienza/dedizione (direi anche abnegazione), quanti ne troveremmo?!
n.d.r.
Molto spesso sono poi gli stessi genitori che s'ostinano nel "far studiare e laureare" il proprio figlio ad ogni costo, a volte anche per una sorta di status symbol, da sventolare al pari del
Rolex al polso ...quando sarebbe meglio, in molti casi, affiancarlo piuttosto ad un consunto (maestro) artigiano, capace di trasfondergli un bagaglio d'esperienza che andrebbe irrimediabilmente perso, fatto di trucchi ed accortezze di mestieri in via d'estinzione (poi, del caso, il figliolo può pure continuar gli studi in parallelo) ...ma come per altri interventi, si tratta SOLO di un mio mero punto di veduta ...il discorso di fondo è troppo ampio ed interpretativo(.)