I treni veloci si fermano a Napoli, quelli che continuano a scendere è già assai se vanno come un intercity.
Prima di togliere una "libertà" ad una porzione della popolazione, bisognerebbe studiare come compensare tale perdita.
Per chi ha in determinate aree del belpaese, la perdita della possibilità di usare un auto, significa in caso di emergenza, non poter andare al pronto soccorso, e hai vogli di chiamare un autoambulanza quando il P.S. più vicino sta ad un ora e mezzo di strada e l'ambulanza stessa magari arriva sul posto dopo un ora o più.
Le vacanze sono l'ultimo dei problemi, anche la spesa può essere complicata, ci sono piccoli paesi senza neanche un alimentari, ho fatto un lavoro in una scuola di uno di questi, e per fare un panino ai ragazzi che lavoravano insieme a me, ho dovuto ringraziare il proprietario di un bar, l'unico, che mi ha messo insieme qualcosa anche se era il suo giorno di chiusura.
Non parliamo solo di zone rurali, ma di territori estesi migliaia di Kmq dove l'unica alternativa all'auto sono i mezzi a trazione animale. Non mancano solo i treni; niente autobus, taxi, uber.
Posti dove una sola guardia medica sola deve coprire 4 o 5 paesini collegati con una viabilità disastrata che ad ogni pioggia perde un pezzo.
Chi glielo va a dire a queste migliaia e migliaia di persone che, quando la fidata Panda del 1980 non potrà più circolare o semplicemente no sarà più riparabile, che, ho utilizzano i risparmi di una vita per acquistare una scatoletta elettrica, che non saprebbero spesso neanche dove ricaricare, ho in alternativa tornano a vivere come negli anni 50.
Se questo e progresso, ne faccio volentieri a meno.