<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
E' vero.
Io continuo a denunciare una persistente carenza di piste ciclabili.
Qui al nord ovest qualcosa è stato fatto, ma comunque è troppo poco.
Capita troppo spesso di trovarsi ciclisti per strada che giocano alla roulette russa, perché le strade sono strette, a volte buie o con curve cieche e stirarli è un attimo. Ovvio che ci faccio attenzione, cerco anche di passarci largo quando li sorpasso, perché non si sa mai che sbandano all'improvviso, ma il rischio secondo me continua a essere altissimo. Per me, allo stato attuale delle strade italiane, il ciclismo su strada è uno sport estremo.
 
comunque almeno io non voglio ridurre i morti stradali sono ad un discorso di non rispetto dei limiti, certo la velocità è una componente importante per un incidente ma poi ci sono anche altri aspetti che lo determinano.

Concordo, come la distrazione e il non rispetto per chi è più vulnerabile di te ("tanto in caso è lui che si fa male...")
I miei trascorsi da motociclista (e anche da ciclista, anche se non del tutto trascorsi) mi hanno insegnato a:
1) non distrarmi mai
2) stare sempre attento anche a quello che fanno gli altri
3) non sottovalutare mai la vulnerabilità degli altri, anche se l'abitacolo di un'auto tende a rendere meno "percepibile" ciò che succede all'esterno
 
e spesso le piste ciclabili sono "finte" e anche "tutte buche"
perche' farle e' facile, mantenerle poi e' costoso.
dopo anni, ne han rifatte alcune qui, che erano impraticabili.
pure io andavo in strada invece che sulle piste.
ora son decenti, ma finche' le fanno mettendo 2cm di asfalto, dopo un paio d'anni son ridotte male.
gia' ora, dopo 1 anno, in alcuni pezzi ci son le gobbe delle radici.
per non parlare di quelle disegnate sui marciapiedi, a raso con i passi carrai, con visibilita' nulla per chi esce e spesso anche per chi le percorre in bici che, se va bene, vede il cancello che si apre. ma se e' gia' aperto....
 
Beh però su una strada del genere, se insisti a volerci andare in bici hai anche tu (è un "tu" generico) le tue colpe eh...

Ma si, infatti io mi chiedo se queste persone si rendano conto del pericolo. Perché se io, facendo molta attenzione, rallentando e facendo di tutto per non innescare un incidete, tante volte ci vado comunque vicino, allora vuol dire che il pericolo è veramente alto, perché non tutti sono accorti come me alla guida. E non mi capacito di come sia possibile che questi ciclisti non se ne accorgano.
 
torniamo al discorso fatto altre volte, se esiste una pista ciclabile che non sia anche pedonale i ciclisti sono obbligati ad andarci, se non c'è i ciclisti hanno lo stesso diritto delle automobile ad occupare la sede stradale, nei modi dovuti, e se la strada è stretta vuol dire che sia il ciclista che l'automobilista devono ridurre la velocità e prestare attenzione quando ci sarà il sorpasso.
 
Io so che da giugno 2020 conto fra diretti conoscenti due frontali (uno per colpa, l'altro coinvolto) di cui il primo con conseguenze gravissime per il conducente (adesso è invalido).
L'altro con esiti decisamente meno gravi ma comunque con diverse settimane di prognosi.

Poi nell'ultimo anno due ragazzi della ditta con cui collaboro sono deceduti in due incidenti stradali, 21 e 22 anni. Uno s'è addormentato, l'altro non so come sia andata. Fatto sta che non ci sono più.

Quindi se guardo la mia statistica personale, fra le persone che più o meno direttamente conosco, la situazione è sicuramente peggiorata, come peggiorata la mia sensazione di sicurezza quando giro in auto.
 
perche' i limiti son messi con un senso logico
e gli utenti, sanno che se c'e' scritto 90, vuol dire che oltre e' pericoloso.
da noi non hanno nessun senso.
come i 60 in autostrada, perche' manca magari la corsia di emergenza.
poi vanno tutti a 110 e non succede una catastrofe.
semplicemente perche' il limite e' insensato.
se i 90 si fanno su una statale coi platani e senza corsia di emergenza, per quale motivo, in autostrada, senza biciclette, si mettono limiti impossibili?
se vai in austria, quando fanno i lavori, ti mettono limiti bassissimi.
ma ci son pezzi dove, coi lavori, le corsie son cosi' strette, che se nella corsia di dx c'e' un camion, non lo superi perche' non c'e' fisicamente spazio, ci passano a mala pena due auto.
quindi, si va piano perche' e' chiaro che si deve percorrere cosi'.

i limiti lo ripeto spesso, non sono rispettati perche' troppo spesso messi senza senso logico.
poi quando sulla milano genova ti scrivono 60, perche' c'e' una curva da statale, si schiantano. ma e' ovvio, se prima hanno incontrato 10 volte il cartello 60 e la strada era percorsa da tutti a 100 o 110, perche' non c'era nulla, quando arrivano all'undicesimo 60, lo ignorano.


Gia'


Della serie:
" al lupo al lupo "
( in versione motoria )
 
torniamo al discorso fatto altre volte, se esiste una pista ciclabile che non sia anche pedonale i ciclisti sono obbligati ad andarci, se non c'è i ciclisti hanno lo stesso diritto delle automobile ad occupare la sede stradale, nei modi dovuti, e se la strada è stretta vuol dire che sia il ciclista che l'automobilista devono ridurre la velocità e prestare attenzione quando ci sarà il sorpasso.
Questo è il nocciolo della questione, come popolo siamo individualisti intolleranti e non ci rendiamo conto che la strada è tutti e che a turno ogni persona è insieme pedone, ciclista, motociclista e automobilista.
Ci ergiamo paladini della categoria a cui apparteniamo in quel momento disprezzando le altre. Quando siamo pedoni ad esempio ci lamentiamo che gli automobilisti non si fermano sulle strisce, ma quando da pedoni diventiamo automobilisti sulle strisce se ci fermiamo e sottolineo se, lo facciamo con riluttanza...
Ci manca semplicemente il senso civico
 
Uno s'è addormentato, l'altro non so come sia andata. Fatto sta che non ci sono più.

questo è un altro punto dolente, che colpisce più i giovani per ovvi motivi ma non è che sia esente nelle persone più grandi, mettersi al volante quando si è stanchi e probabilmente si ha bisogno di sonno e riposo.
E' è un altro aspetto spesso molto sottovalutato secondo me .
 
Esempio di stradina irlandese dove si transita a doppio senso e magari per raggiungere qualche punto di interesse turistico (quindi anche qualche pullman...
LE9eP_Yxa-rPpCRerWVrctIAiOKCHEcKrWZwqCPkvNQ.jpg

Mica vuol dire che poichè è permesso non sia sensato stare ben sotto il limite.


Beh....
Questa, delle 2 e' molto meglio....
Mica finisci in mare

:) :)
 
Ultima modifica:
Questo è il nocciolo della questione, come popolo siamo individualisti intolleranti e non ci rendiamo conto che la strada è tutti e che a turno ogni persona è insieme pedone, ciclista, motociclista e automobilista.
Ci ergiamo paladini della categoria a cui apparteniamo in quel momento disprezzando le altre. Quando siamo pedoni ad esempio ci lamentiamo che gli automobilisti non si fermano sulle strisce, ma quando da pedoni diventiamo automobilisti sulle strisce se ci fermiamo e sottolineo se, lo facciamo con riluttanza...
Ci manca semplicemente il senso civico

per me hai perfettamente ragione e ti porto un mio esempio per quello che dici tu. I ciclisti sono un anello debole in strada, gli stessi ciclisti io questa estate in montagna in alcuni casi amichevolmente li ho odiati perchè non è possibile che su di un normale sentiero dove passeggiano le famiglie ti arrivano questi con le mountain bike , con tutta e protezioni , e tu devi stare attenti perchè loro se ne fregano e devono passare come se sono impegnati nel mondiale e rischi di essere investito.
 
Per questo quando vado in bici cerco di usare il più possibile le ciclabili, o almeno le strade meno trafficate.
Quando proprio non posso, per esempio quando vado a prendere l'acqua alla fonte, scelgo l'orario in cui ci sono meno auto per strada: l'ora di pranzo o subito dopo.
In ogni caso, quando sono in bici tengo


Il problema è quando uno usa la bicicletta come mezzo di trasporto e quindi non c'è molta scelta della strada o dell'orario.

Questa mattina venendo in ufficio è filato tutto liscio. Vedremo stasera.

Comunque quando uso la bici per sport scelgo strade non trafficate.
 
per me hai perfettamente ragione e ti porto un mio esempio per quello che dici tu. I ciclisti sono un anello debole in strada, gli stessi ciclisti io questa estate in montagna in alcuni casi amichevolmente li ho odiati perchè non è possibile che su di un normale sentiero dove passeggiano le famiglie ti arrivano questi con le mountain bike , con tutta e protezioni , e tu devi stare attenti perchè loro se ne fregano e devono passare come se sono impegnati nel mondiale e rischi di essere investito.
Esempio perfetto e infatti gli incedenti per questo motivo sono sempre più frequenti
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto