La terra è ed è sempre stata in continuo cambiamento ed esposta a 1000 pericoli di distruzione , vedi , su tutti , eventualità impatto asteroidi...Difficile quindi dire qual'è il peso dell'attività antropica sul suo destino . Innegabile è invece l'inquinamento e il suo riflesso negativo sulla salute umana . Basti pensare all'aumento di tumori nelle aree limitrofe alle raffinerie e alla siderurgia a caldo , alla nocività in quelle ed altre fabbriche , alle discariche incontrollate di prodotti tossici non solo nella terra dei fuochi , ma anche in val padana , in Sardegna , in Sicilia , in fondo al mare . Per non parlare delle isole di plastica nel mezzo degli oceani , delle microplastiche in sospensione nelle acquee marine ecc. ecc. Su questo occorrerebbe intervenire e subito in maniera concreta e pragmatica , proponendo nuovi modi di produrre e consumare , in cui deve rientrare senz'altro anche l'automobile . Ciò non vuol dire tornare a stili di vita miseri e privare il popolo di molti ausilii alla vita quotidiana e al benessere. L'auto elettrica potrebbe essere una , una soltanto delle soluzioni , ma anche l'idrogeno e i carburanti puliti , potrebbero aiutare a creare una circolazione privata più pulita . Pure la lotta agli sprechi , che sono frutto di mala educazione e scarsa dimestichezza con il benessere ,vanno cambiati , senza però , come si sente spesso , proporre stili di vita da zone depresse dell'alto medioevo . Il catastrofismo è comunque sempre inutile e dannoso e paventare sciagure e fine del mondo un pensiero inutilmente e patologicamente astratto . Parafrasando Epicuro direi che se c'è la fine del mondo non ci siamo noi e se ci siamo noi non c'è la fine del mondo . Aggiungerei che finchè ci siamo occorre darsi da fare ad evitarla la fine del mondo ...