<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Avvistamenti | Page 437 | Il Forum di Quattroruote

Avvistamenti

"La ‘Serie 2’ non ripete il risultato straordinario di vendite della precedente per varie ragioni che possono essere fatte risalire sia al momento di forte crisi petrolifera che alla non buona qualità di costruzione complessiva dell'automobile. I tanti limiti di affidabilità generarono una complessiva sfiducia dei clienti, anche dei più tradizionalisti, nei confronti di questo marchio. Per questa ragione, nei sei anni della sua produzione (1973-79) questo modello arrivò a totalizzare poco più di 77.400 unità prodotte, certamente un buon risultato ma lontano da quello che avrebbe potuto essere se non ci fosse stata la crisi dello Yom Kippur e se i clienti non si fossero trovati spesso appiedati con i difetti più strani, solitamente di natura elettrica."

Non avevo scritto infatti che quelle meno affidabili sono le post 1974? Cioè soprattutto la serie 2 e in qualche misura anche la serie 3. Stefano Pasini, col quale fra l'altro ho avuto il piacere di conversare virtualmente anni fa su un forum che frequentavo, ha scritto né più né meno ciò che avevo scritto sopra...

Di cui avevo spiegato anche il perché, cioè la crisi economica e industriale di British Leyland e la lunga campagna di scioperi connessa, con le conseguenti pesanti ripercussioni sulla qualità.
Tanto che si dice che in certi periodi bui le XJ seconda serie fossero prodotte in un solo colore, di solito bianco. La realtà appunto è piena di sfumature, ma bisognerebbe conoscerle, una XJ Series 2 non è una XJ Series 1 o una XK 120, anche dal punto di vista della produzione e della qualità. Le XK 120 erano auto (oltre che più vecchie di quarant'anni e appartenenti ad un'altra epoca industriale, lo ripeto per la centesima volta) assemblate a mano, le XJ prima serie erano fatte molto meglio delle XJ seconda serie.

La XJ è un modello molto longevo, prodotto per 51 anni attraverso 9 serie e innumerevoli varianti, con motori 6, 12 e 8 cilindri, e va dalla fine del periodo Lyons con la Series 1, a quello British Leyland, a quello Ford ed infine a quello Tata. Come si può generalizzare sulle caratteristiche e sull'affidabilità di un modello che ha avuto negli anni così tanti cambiamenti ed addirittura estendere certe valutazioni al prima della XJ? Già se prendiamo a parità di anno una 6 cilindri o una V12 hanno ovviamente caratteristiche e possibili problematiche diverse...

p.s. prendi pure una bella 300SEL con sospensioni pneumatiche ed iniezione meccanica...vediamo però se si guasta qualcosa che faccia farai una volta visto il conto del meccanico... parliamo di auto di cinquant'anni che ovviamente non sono nuove, quindi hanno un'affidabilità commisurata piuttosto alla loro storia specifica (in altre parole, a come sono state tenute, più che al modello) e in genere sono state già restaurate una volta o devono essere restaurate...quando ci si deve mettere le mani non conta il sentito dire, ma ciò che va cambiato, quanto costa e se è reperibile o no...e delle inglesi (qui si può generalizzare) c'è una cosa da dire: che si trova in genere di tutto in quanto a ricambi e a prezzi più che accettabili
Potrei sempre trovare un esemplare di Mercedes anni '60 , auto molto avanti dal punto di vista della sicurezza , attiva e passiva , senza le sospensioni pneumatiche ,magari scendendo un po' di cilindrata , così come a te auguro di trovare una XJ di buona annata senza tanti difetti di trasmissione e perdite d'olio . Comunque ,hai ragione, le auto d'epoca hanno troppi anni sulle spalle per testimoniare in maniera veritiera dell'affidabilità di questi prodotti . Occorre giudicarli ai loro tempi e Mercedes in quegli anni si è costruita una fama di qualità e affidabilità di cui ha tratto giovamento per i successivi 50 anni....
 
Potrei sempre trovare un esemplare di Mercedes anni '60 , auto molto avanti dal punto di vista della sicurezza , attiva e passiva , senza le sospensioni pneumatiche ,magari scendendo un po' di cilindrata , così come a te auguro di trovare una XJ di buona annata senza tanti difetti di trasmissione e perdite d'olio . Comunque ,hai ragione, le auto d'epoca hanno troppi anni sulle spalle per testimoniare in maniera veritiera dell'affidabilità di questi prodotti . Occorre giudicarli ai loro tempi e Mercedes in quegli anni si è costruita una fama di qualità e affidabilità di cui ha tratto giovamento per i successivi 50 anni....

Io una XJ ce l'ho già, grazie, una prima serie, presa nuova da mio padre e sempre rimasta in famiglia. Non ha mai avuto (come del resto non li hanno in genere le Series 1 ben tenute) nessun problema di trasmissione né di perdite d'olio, né problemi elettrici di nessun tipo. Monta un cambio manuale con overdrive, mai smontato né revisionato in oltre 50 anni.

Auguro a te di trovare una bella Mercedes, magari una W111/W112 che mi è sempre piaciuta molto (anche se preferisco la mia...). In Italia c'è anche un bel club con annesso forum a tema Mercedes classiche, dove ho qualche amico, non so se si può fare pubblicità ma probabilmente lo conoscerai.

Ah anche Jaguar era avanti dal punto di vista della sicurezza, negli anni '50-'60. E' stata tra i primi costruttori a montare quattro freni a disco, prima su auto da corsa vincenti come la C-Type e poi sulle auto di serie (sulle MK2 c'era anche uno stemma sul paraurti posteriore che avrebbe dovuto ricordarlo a chi seguiva) e le carrozzerie avevano già zona frontale e posteriore ad assorbimento d'urto. Ovvio che rispetto ai parametri di oggi anche le migliori auto degli anni '60 dal punto di vista sicurezza siano completamente obsolete. Il passo in avanti rispetto alla concorrenza Mercedes lo fece imho soprattutto verso la fine degli anni '70 quando anticipò di qualche anno gli altri costruttori su un'innovazione molto importante, iniziando a montare sulla serie S W116 uno dei primi ABS a quattro canali, di produzione Bosch, che Mercedes contribuì a sviluppare. La fama di affidabilità superiore, è assolutamente meritata fino ai primi anni '90, poi a partire da fine anni '90/primi 2000 le cose sono un cambiate, anche per altri costruttori tedeschi (auto di nuova generazione con molta elettronica, economie di scala, "qualità percepita") e i giapponesi hanno fatto meglio in termini di affidabilità, Lexus in particolare nel segmento premium-luxury.

Web_Jaguar_Mk2_disc_brakes.JPG
 
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Avvistamento agreste....

Vedi l'allegato 18630

su questo vorrei aprire una riflessione, ma lo faccio più tardi in altro topic....

Che roba porta/spande? Liquame? É strano perché sembra molto pesante per andare in un campo ma ha quelle tubazioni e diffusori dietro (almeno per me che sto in una zona di collina e non sono abituato a vedere rimorchi e attrezzature agricole cosí grandi...)
 
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Che roba porta/spande? Liquame? É strano perché sembra molto pesante per andare in un campo ma ha quelle tubazioni e diffusori dietro (almeno per me che sto in una zona di collina e non sono abituato a rimorchi e attrezzature agricole cosí grandi...)

Ok, invece di aprire il post che volevo rispondo qui: trasporta digestato, ossia il liquame che rimane dopo la fermentazione dell'insilato e la produzione di biogas. Sono carri che, nelle versioni a quattro assi arrivano a 40.000 litri di capacità (questo è un tre assi, a occhio sarà sui 30.000) e montano tubi interratori, in quanto il suddetto digestato, che è liquame bovino a tutti gli effetti (dal momento che un biodigestore non è altro che un megastomaco di una megavacca che non produce carne o latte, ma solo me***), deve essere interrato a una ventina di centimetri durante la distribuzione.
Aggiungo che per gestire un digestore che produce una potenza di 1 MW (tipicamente tre motori Jenbacher a biogas da 330 kW) servono 250-300 (in lettere: DUECENTOCINQUANTA-TRECENTO) ettari di terreno per alimentare il digestore e smaltire il digestato. Carribotte come questo in Pianura Padana sono numerosi come formiche, dato che abbiamo centinaia di digestori, richiedono trattori da almeno 200 cavalli, ma se sono 300 è meglio, e in questa stagione se ne incontrano a frotte perchè si stanno liberando i terreni coltivati a frumento e orzo, quindi si va a distribuire il digestato sulle stoppie. Ovviamente, a questo andirivieni si aggiunge tutto quello delle macchine per la lavorazione del terreno, la semina, la coltivazione, la raccolta del mais trinciato. Parliamo di macchine che, nel caso delle falciatrinciacaricatrici arrivano anche a potenze di 1.000 cavalli e hanno serbatoi di gasolio da 1200 litri (che gli dura una giornata, se fanno un rabbocco durante la pausa pranzo).
E' abbastanza chiaro il motivo per cui vado predicando che l'energia da biomassa di bio ha solo il nome, e i soldi delle MIE tasse per finanziarla?
 
Aggiungo che per gestire un digestore che produce una potenza di 1 MW (tipicamente tre motori Jenbacher a biogas da 330 kW) servono 250-300 (in lettere: DUECENTOCINQUANTA-TRECENTO) ettari di terreno per alimentare il digestore e smaltire il digestato.
questo poi potrebbe non essere esattamente dietro l'angolo ma distanti decine di km dal "digestore" (non sapevo si chiamasse così) in quanto in assenza di campi sufficienti o spazi di autorizzazione per l'impianto bio-gas, alcun e aziende agricole hanno o remotizzato l'impianto o i campi.

[per completezza: così mi raccontavano di una AA del paese. Se sia realmente fattibile non ho prove certe ;) ]
 
che ho visto, che non son riuscito ad identificare?
Vedi l'allegato 18634
parlo di quella grigia, ovviamente:cool:
anche se csar, probabilmente, apprezza di piu' la rossa :D

foto pessima, era lontana e ho dovuto croppare al massimo

Se dovessi scommettere direi che sembra british (Jaguar o Aston) ma potrebbe anche essere una nipponica...
Sembra una sportiva "civile" quindi non una Mclaren che avrebbe avuto appendici aerodinamiche più evidenti.
 
questo poi potrebbe non essere esattamente dietro l'angolo ma distanti decine di km dal "digestore" (non sapevo si chiamasse così) in quanto in assenza di campi sufficienti o spazi di autorizzazione per l'impianto bio-gas, alcun e aziende agricole hanno o remotizzato l'impianto o i campi.

[per completezza: così mi raccontavano di una AA del paese. Se sia realmente fattibile non ho prove certe ;) ]

Corretto. Ci sono aziende perfettamente in regola che hanno il terreno necessario, ma nelle carte che arrivano in Regione non è scritto dove. Così capita che ci sono beneficiari del contributo che ogni mattina partono da Ferrara con il dumper per portare l'insilato ad alimentare il digestore a Padova...... però, è green.
 
Imho le Aston sono più difficili da riconoscere rispetto a sportive di altri marchi come Ferrari ad esempio.
Innanzitutto perchè se ne vedono meno,almeno nella mia zona.
E poi perchè almeno fino a qualche anno fa i modelli Aston Martin avevano uno stile votato alla continuità (tra le varie generazioni di DB7,DB9 etc non ci sono stati stravolgimenti stilistici ma un'evoluzione sottile e attenta) che rendeva difficile per un occhio non allenato distinguere un modello dall'altro.
Molto eleganti,più della concorrenza forse.
 
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