<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Tragedia funivia | Page 18 | Il Forum di Quattroruote

Tragedia funivia

F= ma
Nel caso statico l'accelerazione di gravità è costante, si può dire che la forza peso sia fp=mg costante
Nel caso dinamico no, non esiste forza sino a che il cavo non va in tensione e sopporta il peso+la decelerazione, pertanto ftot=m(g+a) sino a che il grave si ferma e si ritorna nel caso statico.
Fenomeno ben noto ai bottegai furbastri che lasciavano cadere la mercecsula bilancia e leggevano la massima escursione della lancetta e ritiravano la merce prima che si stabilizzasse l'indicatore.
E cosí nel primo caso il cavo é soggetto solo ad una forza di trazione di intensità mg e di verso opposto alla forza peso (reazione). Se il cavo ha sezione idonea, resiste tranquillamente, potrei caricarlo aumentando in modo lento l' intensità dello sforzo a trazione (aumentando il peso, meglio anzi aggiungendo massa m), si deformerebbe prima elasticamente (isteresi), poi passerebbe in campo elastoplastico (deformazione permanente) e se insisto vado a rottura.
Ma se lego il mio peso di massa m al cavo e lo butto dall' altezza giusta, la forza di reazione fornita dal cavo blocca di colpo la massa m (decelerazione) in un tempo brevissimo (impulso fornito dalla forza di reazione).
Faccio due calcoli, e prego pigreco di controllare se se sto dando i numeri.
Caso statico, massa m di 10000 kg: la forza peso é = mg= 10000kg x 9, 81m/s^2= circa100.000 N, che é pari alla trazione nel cavo.
Caso dinamico: leghiamo la massa m al cavo, la molliamo giú, e facciamo l'ipotesi che il cavo la blocca in un tempo t=0,1 s quando é appena arrivata a 100 km/h, ovvero 27,8 m/s. La variazione di quantità di moto della massa é legata alla variazione di velocità di 27,8 m/s a 0 m/s quindi di 27,8 m/s in 0,1 s. Come ho già scritto in un post precedente l'impulso di una forza é pari alla variazione della quantità di moto q=mv, quindi F=mv/t=(10000kg x 27,8m/s) /0,1s=2.780.000 kg x m/s^2, ovvero 2.780.000 N. Questo é la trazione nel cavo in questo caso, ben 27,8 volte quella del caso statico. Il cavo frena la massa m in 0,1 s con una decelerazione di 27,8 g.... Se il cavo non é dimensionato per questi valori, si rischia la rottura.
 
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Ma se questo cavo si fosse rotto in un altro punto,magari subito dopo un pilone,è possibile che la corsa della cabina venisse arrestata sul nascere dalla scarpa?
Non conosco il profilo altimetrico dell’impianto, ma solitamente segue una linea “a cappe” in pendenza, talvolta su certi piloni immediatamente a monte di essi c’è una breve pendenza di segno contrario, se parte la fune traente e sei senza freni sul carrello, scivoli verso valle, poco da fare.
 
E cosí nel primo caso il cavo é soggetto solo ad una forza di trazione di intensità mg e di verso opposto alla forza peso (reazione). Se il cavo ha sezione idonea, resiste tranquillamente, potrei caricarlo aumentando in modo lento l' intensità dello sforzo a trazione (aumentando il peso, meglio anzi aggiungendo massa m), si deformerebbe prima elasticamente (isteresi), poi passerebbe in campo elastoplastico (deformazione permanente) e se insisto vado a rottura.
Ma se lego il mio peso di massa m al cavo e lo butto dall' altezza giusta, la forza di reazione fornita dal cavo blocca di colpo la massa m (decelerazione) in un tempo brevissimo (impulso fornito dalla forza di reazione).
Faccio due calcoli, e prego pigreco di controllare se se sto dando i numeri.
Caso statico, massa m di 10000 kg: la forza peso é = mg= 10000kg x 9, 81m/s^2= circa100.000 N, che é pari alla trazione nel cavo.
Caso dinamico: leghiamo la massa m al cavo, la molliamo giú, e facciamo l'ipotesi che il cavo la blocca in un tempo t=0,1 s quando é appena arrivata a 100 km/h, ovvero 27,8 m/s. La variazione di quantità di moto della massa é legata alla variazione di velocità di 27,8 m/s a 0 m/s quindi di 27,8 m/s in 0,1 s. Come ho già scritto in un post precedente l'impulso di una forza é pari alla variazione della quantità di moto q=mv, quindi F=mv/t=(10000kg x 27,8m/s) /0,1s=2.780.000 kg x m/s^2, ovvero 2.780.000 N. Questo é lo trazione nel cavo in questo caso, ben 27,8 volte quella del caso statico. Il cavo frena la massa m in 0,1 s con una decelerazione di 27,8 g.... Se il cavo non é dimensionato per questi valori, si rischia la rottura.
Mi inchino al calcolo, da verificare i dati supposti di velocità e tempo di frenata. Ma non è il valore a cui sarebbe stato sottoposto il cavo traente. Ma quello di un ipotetico cavo di ritenzione che non può esistere dato che non può avete lunghezza variabile. Per quello esiste il cavo portante ed i freni di emergenza criminosamente inibiti.
 
Mi inchino al calcolo, da verificare i dati supposti di velocità e tempo di frenata. Ma non è il valore a cui sarebbe stato sottoposto il cavo traente. Ma quello di un ipotetico cavo di ritenzione che non può esistere dato che non può avete lunghezza variabile. Per quello esiste il cavo portante ed i freni di emergenza criminosamente inibiti.
Il caso della funivia é molto diverso, hai ragione. Io fatto delle ipotesi di velocità e tempi giusti solo per spiegare il concetto e semplificare i calcoli, e volevo cosí rispondere al forumista che si poneva il problema di capire fisicamente se appendere un peso ad un cavo oppure mollarlo giú sempre collegato al cavo cambia le sollecitazioni a cui é sottoposto (il cavo non il forumista....).
 
Il caso della funivia é molto diverso, hai ragione. Io fatto delle ipotesi di velocità e tempi giusti solo per spiegare il concetto e semplificare i calcoli, e volevo cosí rispondere al forumista che si poneva il problema di capire fisicamente se appendere un peso ad un cavo oppure mollarlo giú sempre collegato al cavo cambia le sollecitazioni a cui é sottoposto (il cavo non il forumista....).
Grazie. Dalle risposte che avevate dato a iuter avevo capito tutt'altro a riguardo. Ovvio che un cavo di ritenzione al di là della resistenza è inapplicabile
 
Direttore di esercizio (come facilmente prevedibile) e proprietario (meno scontato) sono stati rimessi in libertà. Domiciliari per il capo servizio.
 
quella tolleranza era con catene lavoranti in perpendicolare. per prendere lo stampo stavano circa a 60°, l'usura poi ha fatto il resto perchè gli anelli erano già stirati.
Capisco... inoltre 4 catene stanno in quadrangolo, se ne manca una stanno a triangolo. Il baricentro bel migliore dei casi sta tra due catene, quindi 22 ton su due catene da 10 ton, e quindi... patatrack!
 
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