<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Tragedia funivia | Page 16 | Il Forum di Quattroruote

Tragedia funivia

Aristotele era un filosofo di oltre 2mila anni fa. Dato che l'autore del post, altrove, vorrebbe negare alla filosofia la dignità di corso di laurea... vabbè è da 4 secoli che Newton ha chiarito.
Quindi state dicendo che se ho una fune tesa e ci appendo 10 tonnellate oppure se tengo la fune più lasca e lascio cadere queste dieci tonnellate fino ad una velocità x (finché quindi la fune è completamente in trazione), la forza applicata alla stessa è uguale in entrambi i casi?
 
Quindi state dicendo che se ho una fune tesa e ci appendo 10 tonnellate oppure se tengo la fune più lasca e lascio cadere queste dieci tonnellate fino ad una velocità x (finché quindi la fune è completamente in trazione), la forza applicata alla stessa è uguale in entrambi i casi?
Dove hai letto questo?
 
Dove hai letto questo?
Da nessuna parte. Ho interpretato o cercato di interpretare quello che avete scritto.
In particolare che Aristotele credesse che le forze dipendessero dalla velocità
Non c'è nessun intento polemico, solo la volontà di capire visto che la fisica l'ho studiata fino alle superiori e qualche lacuna da colmare c'è
 
Ultima modifica:
Da nessuna parte. Ho interpretato o cercato di interpretare quello che avete scritto.
In particolare che Aristotele credesse che le forze dipendessero dalla velocità
Non c'è nessun intento polemico, solo la volontà di capire visto che la fisica l'ho studiata fino alle superiori e qualche lacuna da colmare c'è
La domanda che si poneva Aristotele era inizialmente filosofica: cosa obbliga un corpo materiale a muoversi o a variare il suo moto se già si muove? Ebbene secondo Aristotele un corpo si muove quando ad esso è applicata una forza e questo influisce sulla sua velocità, quando la forza cessa il corpo si ferma. E con l' "ipse dixit" a garanzia si credette ciò fino ad arrivare a Newton e alla sue tre famose leggi.
In realtà non è la velocità, ma il tasso di cambiamento della velocità (e quindi la variazione del moto) del corpo che è proporzionale alla forza ad esso applicata (più forza più accelerazione, e la direzione del moto è la retta di azione della forza - le forze sono grandezze vettoriali, definibili per direzione, verso ed intensità), ed inversamente proporzionale alla massa del corpo (maggior massa minore accelerazione, concetto chiaro a tutti noi appassionati di automobili).
E' la variazione della quantità di moto di un corpo (prodotto della sua massa per la velocità) che dipende dal tempo di applicazione della forza, o impulso ( forza per tempo).
La stessa variazione di quantità di moto la posso ottenere con una forza di bassa intensità e un tempo lungo, oppure con una forza più intensa in un intervallo di tempo più breve.
 
Ultima modifica:
Da nessuna parte. Ho interpretato o cercato di interpretare quello che avete scritto.
In particolare che Aristotele credesse che le forze dipendessero dalla velocità
Non c'è nessun intento polemico, solo la volontà di capire visto che la fisica l'ho studiata fino alle superiori e qualche lacuna da colmare c'è


Se ti son capitati broccoli come i miei....

Altro che lacune....
La mia profe di fisica al Liceo rispose
( su gentile richiesta di uno studente )
che si poteva applicare
E = Mc2
anche ad una cassetta di pomodori.

D' altro canto la massa l' hanno....
Li mettiamo su un' astronave galattica....
Evvvvai
 
Se ti son capitati broccoli come i miei....

Altro che lacune....
La mia profe di fisica al Liceo rispose
( su gentile richiesta di uno studente )
che si poteva applicare
E = Mc2
anche ad una cassetta di pomodori.

D' altro canto la massa l' hanno....
Li mettiamo su un' astronave galattica....
Evvvvai
Basta costruire un acceleratore non di particelle, ma di pomodori, un pummarolasincrotrone....magari poi collidendo a velocità della luce parte dei pomodori si trasformano in antipomodori. L' unico problema è che la passata di pomodori e quella di antipomodori non devono entrare in contatto....:eek::D
 
La domanda che si poneva Aristotele era inizialmente filosofica: cosa obbliga un corpo materiale a muoversi o a variare il suo moto se già si muove? Ebbene secondo Aristotele un corpo si muove quando ad esso è applicata una forza e questo influisce sulla sua velocità, quando la forza cessa il corpo si ferma. E con l' "ipse dixit" a garanzia si credette ciò fino ad arrivare a Newton e alla sue tre famose leggi.
In realtà non è la velocità, ma il tasso di cambiamento della velocità (e quindi la variazione del moto) del corpo che è proporzionale alla forza ad esso applicata (più forza più accelerazione, e la direzione del moto è la retta di azione della forza - le forze sono grandezze vettoriali, definibili per direzione, verso ed intensità), ed inversamente proporzionale alla massa del corpo (maggior massa minore accelerazione, concetto chiaro a tutti noi appassionati di automobili).
E' la variazione della quantità di moto di un corpo (prodotto della sua massa per la velocità) che dipende dal tempo di applicazione della forza, o impulso ( forza per tempo).
La stessa variazione di quantità di moto la posso ottenere con una forza di bassa intensità e un tempo lungo, oppure con una forza più intensa in un intervallo di tempo più breve.
Torniamo alle nostre due funi :D
Quella che deve fermare 10 tonnellate in caduta e quella che deve solo tenere sospese le 10 tonnellate, subiscono la stessa forza?
 
Torniamo alle nostre due funi :D
Quella che deve fermare 10 tonnellate in caduta e quella che deve solo tenere sospese le 10 tonnellate, subiscono la stessa forza?
Ovvio che no. Piuttosto, leggevo poco fa che questo è il secondo caso nella storia delle funivie in cui si sia spezzato un cavo traente senza un intervento esterno (vedi Cermis): l'altro è stato a Corvara nel 1956, se ricordo giusto. Con la differenza che in quel caso nessun idiota ha messo forchettoni sul freno di emergenza, e ci fu solo un passeggero che si ruppe una falange cadendo sul pavimento.
 
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