<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Chi rimarrá su whatsapp? | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Chi rimarrá su whatsapp?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Chissà quanti di quein25 milioni si sono mai posti domande sulla loro privacy relativamente all'uso di WhatsApp e FB...
direi che tutti lo sapevano e lo sanno... purtroppo come ha ben spiegato Mauro, la questione di sta facendo pesante perchè andiamo oltre la pubblicità....si tratta della libertà. E la gente se ne sta rendendo conto.
 
Ma chi stabilisce cosa deve essere la libertà? i signori del web? ovviamente è giusto non pubblicare argomenti quali atti illeciti ecc ecc ma quando mi si viene a dire che non posso esprimermi su questioni sociali perchè contrario al loro modo di vedere ( e succede) allora la cosa preoccupa.
Se il sito è di proprietà privata ed è vietato dal regolamento sottoscritto in fase di iscrizione, dove è il problema?
Libertà di fare ci che mi pare su una piattaforma di proprietà di altri?
 
Massivamente sì, ma come penso spari meglio di me il tema è dibattuto sotto traccia da anni.

Io posso portare esempi che arrivano a poco meno di 15 anni fa per cui gente che faceva attività sindacale si ritrovava l'account di posta bloccato perchè proprio per la loro attività violavano le policy del fornitore, quindi la questione viene da lontano e ancora ci vorrà per sbrogliarla.
Però entrando nel centro del dibattito non si può non dire che il problema di fondo nasce tra Trump ed i social , ma non ora , nasce 5 anni fa e prosegue in un crescendo, che passa dallo sbeffeggio in diretta del allora neo presidenti ai big seduti ad un tavolo con lui (pensiamo che questi non se la sono segnata questa cosa?) e continua con attacchi da entrambe le parti fino ad arrivare a interventi che lasciano il dubbio in tutti, però occorre sempre sottolineare che i social negli ultimi anni sono diventati terra di conquista di un certo pensiero culturale e politico che su questi hanno fatto la fortuna e che senza di questi probabilmente avrebbero avuto molto meno successo, quindi che i social da un certo punto di vista si tutelassero da queste operazione mi sembra anche giusto.
 
Se il sito è di proprietà privata ed è vietato dal regolamento sottoscritto in fase di iscrizione, dove è il problema?
Libertà di fare ci che mi pare su una piattaforma di proprietà di altri?
eh no caro mio....perché questi social, pur privati fanno un servizio pubblico. Esattamente come un negozio. Chi ha un negozio non puó vietare ad una certa categoria di entrare. Salvo che sia molesta. Se lo vieti, questo torna coi CC o ti puó anche denunciare.

vedi post 98
 
eh no caro mio....perché questi social, pur privati fanno un servizio pubblico. Esattamente come un negozio. Chi ha un negozio non puó vietare ad una certa categoria di entrare. Salvo che sia molesta. Se lo vieti, questo torna coi CC o ti puó anche denunciare.

vedi post 98

ancora adesso i social non si sa bene cosa siano, non sono a tutti gli effetti un servizio pubblico per cui gli si può imputare quello che dici tu ma è anche vero che non possono essere considerati alla stregua di un soggetto privato che può fare quello che vuole, probabilmente si sta andando verso la una realizzazione di un nuovo modello, del resto il problema della rete da quando è nato è proprio quello di come deve essere inquadrata e si è visto che l'inquadramento nei classici modelli che abbiamo non funzione. Io ieri sentivo un direttore di un giornale che si lamentava e faceva un operazione di parallelismo tra un quotidiano ed un social, la cosa non può funzionare cosi perchè sono soggetti diversi
 
La differenza fondamentale è che l'editore di questo forum (come di altri spazi, è un esempio) risponde dei contenuti e quindi appliche determinate regole. I social attualmente finiti nella bufera, dal 1996 beneficiano negli USA di una esimente particolare, la oramai famosa Sezione 230 del Communications Decency Act, che dice:
"Nessun fornitore e nessun utilizzatore di servizi Internet può essere considerato responsabile, come editore o autore, di una qualsiasi informazione fornita da terzi".
Questa norma nasce nella metà degli anni '90, agli albori della rete ed era intesa proteggere la libertà della rete.
Il problema di base è: a quale titolo una società privata, giuridicamente irresponsabile dei contenuti di terzi di cui facilta la diffusione, può moderare o bannare opinioni o persone? Se a monte c'è una norma legale (come in Italia) che responsabilizza il fornitore di servizi (esempio il nostro editore), è logico ed anzi d'obbligo che il fornitore del servizio si adoperi per non infrangere una norma che, ricordiamolo, è stata decisa dal legislatore e quindi, sia pure indirettamente, dallla maggioranza dei cittadini. Nel nostro caso, coerentemente, l'editore non ci vieta di parlare pro o contro un pensiero politico, ma vieta a prescindere l'argomento politica, dato che è un editore automotive. Nell'ambito del settore automotive, qui possiamo dire tutte le nostre idee su qualsiasi produttore, tenendo uncamente presenti le regole della buona creanza. Cosa diremmo noi se l'editore di Quattroruote bannasse qualcuno perché dice che l'auto XY fa pettare? Diremmo che è censura operata dall'editore per interessi economici personali. Ed è esattamente ciò che si addebita a FB e Twitter, visto che da un lato vengono ampiamente tollerati video di violenze e dall'altro si banna la Sirenetta (caso famoso di un post messo ad hoc da un giornalista per far capire come funzionano questi colossi), con l'aggravante della posizoine di predominio dei due social in oggetto. Ora, qualcuno mi obietterà che FB, di cui WA è parte, in EUDM deve sottostare a regole diverse e più stringenti, ma se così davvero fosse, perché mai WA sta scassando gli ammenicoli a tutti imponendo le nuove condizioni a pena di cancellazione dell'account?
Hai assolutamente ragione, perché i pasti caldi gratis te li danno solo i frati. Di base, sono assolutamente convinto che solo se paghi monetariamente il servizio puoi pretendere determinate garanzie, mentre se non paghi il prodotto sei te.

Ora, posta l'indubbia comodità dei servizi di messaggistica (finché usati con un po' di testa, ma dipende da noi), fino a che il corrispettivo del servizio è la pubblicità (che ti arriva sulle pagine in cui navighi o sulla mail), ci può stare (se vuoi la guardi se no la ignori); se il corrispettivo dovesse aumentare con l'invio di messaggi pubblicitari direttamente nel servizio di messaggistica, può stare anche bene (se ti va bene ok, se no ti cancelli l'account).

Ma, personalmente, il mio grande timore è la profilazione sociopolitica degli utenti di WA, perché ciò che hanno fatto FB e Twitter negli USA non è che una versione moderna di 1984. Non entro nel merito se sia stato giusto o sbagliato prendere quella detereminata posizione, ma l'averlo fatto in sé alla luce dell'esonero di responsabilità di cui beneficiano. Una manifestazione di "pieni poteri" operata da alcui CEO di cinque aziende private di grandissima rilevanza, perché a FB e Twitter vanno aggiunte Google e Apple per la rimozione di una determinata applicazione dai rispettivi store e AWS per il blocco del traffico su alcuni siti (da notare che gli stessi CEO si erano scandalizzati quando il governo di Pechino attivò il Great Firewall, viva la coerenza). Dopo questo a mio modo di pensare gravissimo precedente, ho motivo di temere che i GAFAT non si feremeranno qui per condizionare il pensiero delle masse.

Condivido, non ricordo da chi detta, la triste constatazione dell'occasine persa dalle grandi Telco europee nel non essere state capaci di trovare una evoluzione condivisa della tecnologia SMS e più adeguata alle potenzialità offerte dagli smartphone
Se allora parliamo di una sorta di boicottaggio posso essere anche d'accordo con te, pur non apprezzando l'uscente presidente degli US non posso non notare una preoccupante presa di posizione da parte di alcune influenti aziende (e se qui con la presa di capitol hill c'era una questione di ordine pubblico, le censure precedenti durante il suo mandato sono state anche peggiori).
Poco c'entra allora però la modifica recente da approvare entro febbraio, pena l'esclusione da whatsapp. Diciamo che si sta prendendo la palla al balzo per manifestare il proprio dissenso
 
Ultima modifica:
Se il sito è di proprietà privata ed è vietato dal regolamento sottoscritto in fase di iscrizione, dove è il problema?
Libertà di fare ci che mi pare su una piattaforma di proprietà di altri?
Perdonami ma il tema connesso a FB-WA è ben altro, e precisamente che a parità di "cavolate & sparate" se ne blocchino alcune e se ne lascino altre, il tutto in esonero da responsabilità giuridica. Il problema è la facoltà concessa (o presa di forza?) al gruppo di fornitori di servizi digitale con posizione di assoluto predominio di favorire la "connessione" di un ben preciso gruppo di opinione mentre contemporaneamente si blocca un gruppo di diversa opinione

La norma comunitaria dice che:

https://www.agcom.it/internet-aperta/neutralita-della-rete

In base al principio di neutralità della rete, l'accesso ad Internet deve essere trattato in modo non discriminatorio, indipendentemente dal contenuto, dall'applicazione, dal servizio, dal terminale, nonché dal mittente e dal destinatario.

Tant'è che in EU l'oscuramento di certi siti avviene solo su ordine dell'Autorità Giudiziara, senonché il potere dei GAFAT supera e si beffa del nostro ordinamento

Prova a gugolare "Parler", non la trovi, se cerchi "parler home page" trovi il link
http://home.parler.com/
e vedi cosa esce

https://www.zdnet.com/article/aws-cuts-off-parler-ceo-aims-to-rebuild-infrastructure/

Come ben citava Giuàn, prima gli zingari, dopo gli ebrei, poi gli omosessuali, quindi i comunisti ed infine il SupercinqueTC di turno ...
 
ancora adesso i social non si sa bene cosa siano, non sono a tutti gli effetti un servizio pubblico per cui gli si può imputare quello che dici tu ma è anche vero che non possono essere considerati alla stregua di un soggetto privato che può fare quello che vuole, probabilmente si sta andando verso la una realizzazione di un nuovo modello, del resto il problema della rete da quando è nato è proprio quello di come deve essere inquadrata e si è visto che l'inquadramento nei classici modelli che abbiamo non funzione. Io ieri sentivo un direttore di un giornale che si lamentava e faceva un operazione di parallelismo tra un quotidiano ed un social, la cosa non può funzionare cosi perchè sono soggetti diversi
Ormai è chiaro quello che sono diventati....le sentinelle del pensiero unico.
Ho appena saputo che pure Rizzo è stato bannato.
PS: faccio presente che pure Merkel Macron ed un altro di cui non ricordo il nome, hanno condannato il bsn a Trump.
 
Ormai è chiaro quello che sono diventati....le sentinelle del pensiero unico.
Ho appena saputo che pure Rizzo è stato bannato.
PS: faccio presente che pure Merkel Macron ed un altro di cui non ricordo il nome, hanno condannato il bsn a Trump.

io ho altre informazioni in merito a chi negli ultimi anni ha utilizzato i social e ne ha tratto giovamento, forse abbiamo fonti differenti
 
io ho altre informazioni in merito a chi negli ultimi anni ha utilizzato i social e ne ha tratto giovamento, forse abbiamo fonti differenti
Guarda . Io ho WAce Istagram, niente più per cui se ti riferisci a FB o Tuitter non so che dire.
Ovviamente, se parliamo di Istagram le cose possono variare da chi segui e siccome penso che seguiamo personaggi differenti, può essere che per te è tutto ok mentre per me no.
Ma ciò non dovrebbe farti piacere....
 
Ultima modifica:
La norma comunitaria dice che:

https://www.agcom.it/internet-aperta/neutralita-della-rete

In base al principio di neutralità della rete, l'accesso ad Internet deve essere trattato in modo non discriminatorio, indipendentemente dal contenuto, dall'applicazione, dal servizio, dal terminale, nonché dal mittente e dal destinatario.

Mi permetto di precisare che per "rete" si intende il network, cioè il supporto di trasporto delle informazioni.
Diverso è il discorso di cosa fanno le applicazioni (i software) che si appoggiano alla rete.

Le applicazioni raramente possono essere servizi pubblici, lo è penso Immuni e quelle dell'AdE per fare un esempio.
Non lo sono quelle realizzate da privati cui, gratis (si fa per dire), o a pagamento degli utenti si interconnettono.

Ne è lampante esempio il forum in cui comunichiamo. Proprietà EditorialeDomus. Quanti sono stati bannati / sospesi per non aver rispettato il regolamento? quanti se ne sono ampiamente lamentati?

Fa strano poi citare la neutralità della rete e USA, visto che proprio l'ultima amministrazione ha operato in modo per cui il tipo di contenuto potesse essere limitato da parte di service provider.
Stessa amministrazione che ha fatto leggi ad-hoc verso i social-media (o sulla loro proprietà) in tempi recenti.
 
Guarda . Io ho WAce Istagram, niente più per cui se ti riferisci a FB o Tuitter non so che dire.
Ovviamente, se parliamo di Istagram le cose possono variare da chi segui e siccome penso che seguiamo personaggi differenti, può essere che per te è tutto ok mentre per me no.
Ma ciò non dovrebbe farti piacere....

L'ho detto che legislativamente c'è ancora molto da fare anche perché se ci pensiamo è materia nata negli ultimi 10 anni o poco più, poi da par mio non mi sento di dare tutte le colpe a chi gestisce i social, non so tu a chi fai riferimento quando dici che i social gli hanno tolto i diritti costituzionali di libera espressione quindi su questi non mi posso pronunciare su altri non credo che la questione fosse la libertà di espressione.
I problemi con i social per me sono altri e purtroppo temo che come in altre questioni ci si accapiglia più su temi che interessano pochi e sono più cinematografici che invece quelli più reali e correnti che influiscono sulla maggioranza
 
Ne è lampante esempio il forum in cui comunichiamo. Proprietà EditorialeDomus. Quanti sono stati bannati / sospesi per non aver rispettato il regolamento? quanti se ne sono ampiamente lamentati?
Sono stato proprio io a portare l'esempio di questo spazio, qualche post prima ...

Le applicazioni raramente possono essere servizi pubblici, lo è penso Immuni e quelle dell'AdE per fare un esempio.
Non lo sono quelle realizzate da privati cui, gratis (si fa per dire), o a pagamento degli utenti si interconnettono.
Sì ma mentre 4R e affini rispondono dei contenuti, il FB di turno no ... e AWS di fatto è diventato uno degli oligopopolisti del mercato dei server (l'altro grosso grosso è MS con Azure, poi ci sono delle web farm più piccole, ma non so se sarebbero in grado di supportare quei volumi di traffico). Quando sei oligopolista bene o male hai degli obblighi che solitamente sono normati, mentre ad oggi i GAFAT vivono (o vivevano) in un limbo intoccabile
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto