la mia non è un obbiezione, è un dato di fatto.
I risultati che guardi sono forse relativi alla sola realtà italiana, ma se allarghi l'analisi a livello globale vedrai che un debito alto devi potertelo permettere, altrimenti ci sono fior di esempi di paesi deboli che hanno fallito.
Bada che non sono assolutamente un fautore dell'austerity, ma le teorie economiche vanno aggiornate perchè oggi il mondo è molto più complesso e la spesa non è tutta uguale.
L'incentivo al consumo non funziona più e non crea un moltiplicatore adeguato al pari di altre forme in investimenti produttivi.
Investire nella sanità al solo scopo di mantenere qualche struttura pronta alla prossima emergenza per me non ha senso, meglio creare strutture che garantiscono occasioni di business o di "turismo medico", come già avviene in Lombardia e che grazie a tante di queste strutture è stata in grado di gestire una situazione che avrebbe messo in ginocchio stati interi (basti vedere la regione di Madrid con i ricoverati stesi per terra).
In questo modo crei dei veri moltiplicatori di ricchezza che ti consentono poi di reagire prontamente alle emergenze senza causarti scompensi di bilancio.
Ma guarda moogpsycho , in economia non c'è niente di nuovo sotto il sole e anche gli avversari di lord Keynes assicuravano di non avanzare obiezioni , ma di portare dati di fatto .
Purtroppo le crisi cicliche del capitalismo non hanno mai dato ragione ai liberisti . Il mercato non sa autoregolarsi e produce continuamente bolle speculative che quando scoppiano causano devastanti recessioni e depressioni.
Ora , adesso come nel '29 si possono "curare" queste crisi o inseguendo impossibili pareggi di bilancio che dovrebbero poi (ma quando?) rilanciare l'economia con i famosi conti in ordine. Oppure le crisi possono essere tamponate stimolando la domanda con investimenti pubblici che - e qui la teoria keynesiana si è già evoluta-devono essere mirati e produttivi , non i famigerati buchi nell'asfalto per creare occupazione.
Occorre inoltre che la struttura produttiva della nazione sia forte ( e non è il caso delle nazioni da te citate , dove la spesa pubblica produceva solo inflazione e non pil ) come lo è (era?) l'italia , che negli anni 80 è stata la quinta (5a) potenza industriale mondiale , superando persino la patria di Keynes . Poi proprio il liberismo e il rigorismo con la distruzione dell'Iri , l'aumento delle tasse , l'austerity, i pareggi di bilancio i tetti di sforamento del debito , i parametri imposti da ue e bce ecc. hanno pesantemente contribuito a renderla paese in cronica depressione.
Per dimostrare quanto le cose non siano cambiate (salvo che ora al posto dei nobili abbiamo i bocconiani che si occupano di economia

) dai tempi del Lord del circolo Bloomsbury ad oggi , riporto la famosa intervista a Keynes ed evidenzio le risposte alle obiezioni alla sua teoria , che sembrano in maniera impressionante riferite all'oggi :
https://keynesblog.com/2012/02/16/keynes-assurdita-sacrifici/
"...Ogni volta che qualcuno taglia la sua spesa, sia come individuo, sia come Consiglio Comunale o come Ministero, il mattino successivo sicuramente qualcuno troverà il suo reddito decurtato; e questa non è la fine della storia. Chi si sveglia scoprendo che il suo reddito è stato decurtato o di essere stato licenziato in conseguenza di quel particolare risparmio, è costretto a sua volta a tagliare la sua spesa, che lo voglia o meno...."
".... Ci può essere solo un obiettivo nel risparmiare, ed è esattamente quello di sostituire una spesa con un altro e più saggio tipo di spesa...."
"...Ecco perché dico che la deliberata riduzione di investimenti utili, che dovrebbero normalmente essere attuati con il debito, mi sembra, nelle attuali circostanze, una follia e, addirittura, una politica oltraggiosa...."
".... E inoltre, quello della diminuzione dell’attività, e quindi del reddito nazionale, non è un modo incredibilmente miope in cui cercare di pareggiare il bilancio?..."
Saluti