<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Auto elettriche: facciamo due conti | Il Forum di Quattroruote

Auto elettriche: facciamo due conti

Buongiorno a tutti,
dopo un po' di anni che manco dal forum torno a scrivere per esporre alla comunità un dubbio che mi attanaglia la mente.
Ho comprato da poco una nuova auto diesel. Visto che percorro circa 30000km all'anno non potevo scegliere altro fuorchè diesel.
Il collega ecologista di turno mi ha fatto il pompone perchè non ho comprato un'elettrica. Visto che mi ha incendiato, da buon matematico quale sono mi sono messo a fare due conti.
Ipotizzando che nei prossimi 10 anni tutto il parco automobili in Italia venga rimpiazzato da auto elettriche, tirando giù qualche numero da internet ho visto che:
- in Italia circolano 40 milioni di auto
- un'auto elettrica media tipo la Nissan Leaf necessita di 40KW/h per essere ricaricata e con questa ricarica percorre 270 Km
- La percorrenza media degli italiani in auto è 15000 km all'anno.
Quindi:
per percorrere 15000 km in un anno devo ricaricare l'auto 15000/270=55 volte
40KW/h x 55 = 2200 Kwh/anno = 2,2 MWh/anno
40 milioni di auto in Italia x 2,2 MWh = 88 TWh/anno (Terawatt!!!!)
Considerando che il fabbisogno energetico nazionale nel 2018 è stato di 320 TWh vuol dire che per ricaricare le nostre 40 milioni di auto è necessario produrre il 27% di energia in più ovvero l'energia prodotta da 6 centrali nucleari di terza generazione.
Qualcosa non mi torna. Dove ho sbagliato?
E tutto questo lasciando perdere il costo superiore delle auto elettriche, le colonnine disponibili, la disponibilità di litio, etc etc. Il mio vuole essere solo un puro calcolo matematico....
 
Buongiorno a tutti,
dopo un po' di anni che manco dal forum torno a scrivere per esporre alla comunità un dubbio che mi attanaglia la mente.
Ho comprato da poco una nuova auto diesel. Visto che percorro circa 30000km all'anno non potevo scegliere altro fuorchè diesel.
Il collega ecologista di turno mi ha fatto il pompone perchè non ho comprato un'elettrica. Visto che mi ha incendiato, da buon matematico quale sono mi sono messo a fare due conti.
Ipotizzando che nei prossimi 10 anni tutto il parco automobili in Italia venga rimpiazzato da auto elettriche, tirando giù qualche numero da internet ho visto che:
- in Italia circolano 40 milioni di auto
- un'auto elettrica media tipo la Nissan Leaf necessita di 40KW/h per essere ricaricata e con questa ricarica percorre 270 Km
- La percorrenza media degli italiani in auto è 15000 km all'anno.
Quindi:
per percorrere 15000 km in un anno devo ricaricare l'auto 15000/270=55 volte
40KW/h x 55 = 2200 Kwh/anno = 2,2 MWh/anno
40 milioni di auto in Italia x 2,2 MWh = 88 TWh/anno (Terawatt!!!!)
Considerando che il fabbisogno energetico nazionale nel 2018 è stato di 320 TWh vuol dire che per ricaricare le nostre 40 milioni di auto è necessario produrre il 27% di energia in più ovvero l'energia prodotta da 6 centrali nucleari di terza generazione.
Qualcosa non mi torna. Dove ho sbagliato?
E tutto questo lasciando perdere il costo superiore delle auto elettriche, le colonnine disponibili, la disponibilità di litio, etc etc. Il mio vuole essere solo un puro calcolo matematico....

Su una popolazione di 60,48 milioni di persone, stimare che ci siano ben 40 milioni di auto che fanno tutte 15000 km all'anno pieni mi pare già un'esagerazione.
C'è un discreto numero di auto immatricolate, ma non circolanti: km0, incidentate, seconde o terze auto, auto d'epoca, etc etc.
Non è che tutte le auto immatricolate (se il tuo dato, come immagino, è relativo alle auto immatricolate) fanno 15 mila km all'anno...alcune sono addirittura ferme. Bisognerebbe sapere come vengono calcolati statisticamente nei dettagli questi 15 mila km... se sono relativi al guidatore (cioé a tutti quelli che hanno una patente B?) all'auto, a quelle revisionate e/o effettivamente circolanti, etc etc.
Bisognerebbe partire prima di tutto da dati statistici coerenti, 40 milioni di auto "pienamente circolanti" su 60 di abitanti (compresi anziani, minori, non patentati) mi sembra davvero tanto, troppo.
Già, per dire, i nuclei familiari sono 16,648 milioni nella totalità e anche da lì possiamo farci un'idea.
 
Ultima modifica:
L'avvento dell'auto elettrica penso che sarà graduale,e se dovesse procedere coi ritmi annuali si parla di qualche migliaio di vetture in più all'anno.
Quindi se l'andazzo fosse quello ci sarebbe tutto il tempo per adeguarsi e incrementare la produzione di energia (anche se ovviamente si aprirebbe il dibattito su quali fonti utilizzare).
Il problema è che la lungimiranza non è il nostro forte quindi sono quasi certo che saremo in forte ritardo se l'avvento dell'auto elettrica ci sarà davvero.
Ma per fortuna almeno per adesso sembra che pochissime persone siano disposte non solo a comprare ma anche solo a valutare un'auto elettrica.
Mi sbilancio ma secondo me ci vorranno decenni anche solo perchè tutte le seconde auto diventino elettriche.
 
riemetto in campo il mio quesito, ma è corretto fare questi calcoli considerando la mobilità che abbiamo oggi? per me no, nel senso che l'avvento dell'elettrico probabilmente richiederà un cambio di paradigma in merito alla mobilità,a sua volta un cambiamento del genere comporterà una serie di cambiamenti sociali o viceversa cambiamenti sociali e professionali cambieranno la mobilità
 
riemetto in campo il mio quesito, ma è corretto fare questi calcoli considerando la mobilità che abbiamo oggi? per me no, nel senso che l'avvento dell'elettrico probabilmente richiederà un cambio di paradigma in merito alla mobilità,a sua volta un cambiamento del genere comporterà una serie di cambiamenti sociali o viceversa cambiamenti sociali e professionali cambieranno la mobilità

E prevedibilmente aumenterà anche l'efficienza e la morfologia stessa delle reti, con le smart grid e gli accumuli locali.
Il cambio di paradigma dovrà essere anche rispetto alla distribuzione e fruizione dell'energia, altrimenti è difficile immaginare una motorizzazione elettrica di massa.
Dovrà esserci per forza, penso, anche molta più generazione diffusa per rendere sostenibile (intendo anche produttivamente ed economicamente) il sistema, pensiamo per esempio alle campagne.
Quindi il problema non si può risolvere solo aritmeticamente.
E ovviamente bisogna anche pensare ai tempi e alle fasi.

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Ultima modifica:
riemetto in campo il mio quesito, ma è corretto fare questi calcoli considerando la mobilità che abbiamo oggi? per me no, nel senso che l'avvento dell'elettrico probabilmente richiederà un cambio di paradigma in merito alla mobilità,a sua volta un cambiamento del genere comporterà una serie di cambiamenti sociali o viceversa cambiamenti sociali e professionali cambieranno la mobilità

Occhio che solo a sentir parlare di cambiamenti delle abitudini ad alcuni viene l'allergia...:emoji_grin:
 
È ovvio che siamo in una fase di transizione in cui si sta ancora cercando la via migliore per il futuro della mobilità privata. Quindi non ha alcun senso fare oggi dei calcoli aritmetici ipotizzando una sostituzione totale del parco circolante con le tecnologie disponibili oggi.
L'importante è che ci sia fermento, ricerca e voglia di innovazione, perché se le cose dovessero malauguratamente restare così come sono oggi, temo che la maggior parte della gente dovrà rinunciare al trasporto privato.
 
Su una popolazione di 60,48 milioni di persone, stimare che ci siano ben 40 milioni di auto che fanno tutte 15000 km all'anno pieni mi pare già un'esagerazione.
C'è un discreto numero di auto immatricolate, ma non circolanti: km0, incidentate, seconde o terze auto, auto d'epoca, etc etc.
Non è che tutte le auto immatricolate (se il tuo dato, come immagino, è relativo alle auto immatricolate) fanno 15 mila km all'anno...alcune sono addirittura ferme. Bisognerebbe sapere come vengono calcolati statisticamente nei dettagli questi 15 mila km... se sono relativi al guidatore (cioé a tutti quelli che hanno una patente B?) all'auto, a quelle revisionate e/o effettivamente circolanti, etc etc.
Bisognerebbe partire prima di tutto da dati statistici coerenti, 40 milioni di auto "pienamente circolanti" su 60 di abitanti (compresi anziani, minori, non patentati) mi sembra davvero tanto, troppo.
Già, per dire, i nuclei familiari sono 16,648 milioni nella totalità e anche da lì possiamo farci un'idea.

Se fai una ricerca su internet i numeri sono molto variabili. Si parla di 39 milioni fino a 51 a seconda del sito.
La percorrenza media, guardando bene, è in effetti calata ma pare che si assesti sui 9-10 mila km. Con questa percorrenza i miei conti cambiano ma non poi così tanto.... escono 53 TWh/h anzichè 88. Due centrali nucleari in meno....
 
Se fai una ricerca su internet i numeri sono molto variabili. Si parla di 39 milioni fino a 51 a seconda del sito.
La percorrenza media, guardando bene, è in effetti calata ma pare che si assesti sui 9-10 mila km. Con questa percorrenza i miei conti cambiano ma non poi così tanto.... escono 53 TWh/h anzichè 88. Due centrali nucleari in meno....


Con 'sto numero di colonnine elettriche in Italia,
ci vuole coraggio in molte citta'
a fare l' acquisto di un' auto a pile

https://www.colonnineelettriche.it/

alcuni esempi " tragici "

Colonnine

5--PE, PN, CH, LO, TA, MS, PC,
4--CZ, SS, AP,
1---ME, FR, CB

Anche il centinaio, per MI, non e' che sia gran che stimolante
 
Ultima modifica:
A questi pongo sempre, in risposta, la domanda di rito:
E tu, perchè non hai preso un'elettrica?
E inizia la lunga serie di risposte improbabili...

Lui infatti l'ha presa. Proprio una Leaf.
Pagata 32000 euro. Però lui ha una villetta con 5 Kw/h di pannelli fotovoltaici sul tetto.
Quanta gente è nella sua situazione fortunata?
 
Se fai una ricerca su internet i numeri sono molto variabili. Si parla di 39 milioni fino a 51 a seconda del sito.
La percorrenza media, guardando bene, è in effetti calata ma pare che si assesti sui 9-10 mila km. Con questa percorrenza i miei conti cambiano ma non poi così tanto.... escono 53 TWh/h anzichè 88. Due centrali nucleari in meno....

Se ragioni con un'ottica novecentesca
 
Lui infatti l'ha presa. Proprio una Leaf.
Pagata 32000 euro. Però lui ha una villetta con 5 Kw/h di pannelli fotovoltaici sul tetto.
Quanta gente è nella sua situazione fortunata?

Forse la società, cioé la gente, e i politici dovranno iniziare a pensare che non dovrebbe essere una situazione fortunata, ma normale...Cioè, possiamo pensare che diventerà normale.
Penso che sia giusto e direi normale aspirare ad un'evoluzione della tecnologia, e prevederla.
Quante famiglie avevano la luce elettrica nel 1900? Quante il frigo nel 1920? Quante la televisione e la lavatrice nel 1955? Quante un computer nel 1980?
Quante un cellulare nel 1995?
Perché (caspita, scusatemi) non dovremmo pensare che sarà normale avere una produzione e accumulo di energia da rinnovabili nella maggior parte degli edifici nel 2030 o 2040?
 
Con 'sto numero di colonnine elettriche in Italia,
ci vuole coraggio in molte citta'
a fare l' acquisto di un' auto a pile

https://www.colonnineelettriche.it/

...e aggiungo che se ipotizziamo che una colonnina possa caricare diciamo 15 auto in un giorno vuol dire che per 40 milioni di auto sparse in 8000 comuni ci devono essere una media di oltre 100 colonnine per ogni città. Poi ci sono città come Milano e città come Zoagli ma la media è quella....
 
...e aggiungo che se ipotizziamo che una colonnina possa caricare diciamo 15 auto in un giorno vuol dire che per 40 milioni di auto sparse in 8000 comuni ci devono essere una media di oltre 100 colonnine per ogni città. Poi ci sono città come Milano e città come Zoagli ma la media è quella....

Ti dò una notizia (vecchia di due anni), così puoi divertirti di più con i tuoi calcoli introducendo qualche variabile aggiuntiva:

"entro il 31 dicembre 2017 i Comuni dovranno adeguare il regolamento edilizio prevedendo che il conseguimento del titolo abilitativo per i nuovi edifici sia vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli. Il decreto si applica a tutte le nuove costruzioni o ristrutturazioni profonde: per usi diversi da quello residenziale diviene attuativo per superfici utili superiori a 500mq; per usi residenziali il decreto prevede l’attuazione per complessi che abbiano più di 10 unità abitative. Cosa significa? Il 13 gennaio 2017 il Dlgs 257/2016 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - stabilisce i requisiti minimi per la costruzione di infrastrutture per i combustibili alternativi, inclusi i punti di ricarica per i veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale liquefatto, idrogeno e gas di petrolio liquefatto. Punti di ricarica elettrica: gli obblighi per i nuovi edifici Il Decreto in questione modifica il Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001) e prescrive ai Comuni di adeguare il regolamento edilizio entro il 31 dicembre 2017: per il conseguimento del titolo abilitativo sarà obbligatoriamente prevista la predisposizione per installare colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. Tale obbligo riguarda gli edifici di nuova costruzione (o di ristrutturazione profonda) ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative (o relativi interventi di ristrutturazione profonda). La norma prevede che le infrastrutture elettriche predisposte permettano la connessione di una vettura elettrica da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o meno, in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso e, relativamente ai soli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative, per un numero di spazi a parcheggio e box auto non inferiore al 20% di quelli totali. Il decreto si applica anche alla realizzazione di nuovi impianti di distribuzione carburanti e di ristrutturazione totale degli impianti di distribuzione carburanti esistenti, che devono prevedere l'obbligo di dotarsi d’infrastrutture di ricarica elettrica. Il numero dei punti di ricarica (effettivamente richiesto) sarà fissato tenendo conto anche del numero stimato di veicoli elettrici e delle esigenze particolari connesse all'installazione di punti di ricarica accessibili al pubblico nelle stazioni di trasporto pubblico. Il provvedimento nasce dalla necessità di realizzare sul territorio un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico entro il 31 dicembre 2020."

https://www.energiacorrente.it/wp-content/uploads/2016/02/testo_unico_mobilita_14-02-2018.pdf
 
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