<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mercedes: Stop allo sviluppo dei motori a Combustione interna (Ma era una bufala) | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Mercedes: Stop allo sviluppo dei motori a Combustione interna (Ma era una bufala)

da Wiki:

  • Nel film Il secondo tragico Fantozzi (1976) di Luciano Salce si parla del film fittizio La corazzata Kotiomkin (nonostante venga mostrata la copertina originale de La corazzata Potëmkin). Il professor Guidobaldo Maria Riccardelli, interpretato da Mauro Vestri, impone ai suoi impiegati la ripetuta visione di vecchi film d'autore, che lui venera. Una sera gli impiegati sono costretti a perdersi un'importante partita di calcio per recarsi al cineforum del professore. Dopo la proiezione, durante il consueto dibattito, giunge lo storico giudizio di Fantozzi, che ha finalmente deciso di ribellarsi e porre fine alla questione:
«Per me... La corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!»

Non essendo possibile utilizzare scene originali de La corazzata Potëmkin, in fase di sceneggiatura si decise di farne una parodia. Il nome del regista venne opportunamente modificato: Sergej M. Ėjzenštejn divenne "Serghei M. Einstein".
https://it.wikipedia.org/wiki/Sergej_Michajlovič_Ėjzenštejn
 
Non credo di dire nulla di nuovo se dico, ad esempio, che il giorno in cui lo smaltimento delle batterie usate diventasse un super-business ci sarebbe da aspettarsi un fortissimo interesse della malavita organizzata per questo business : come è già adesso per i rifiuti in genere, e con tutte le prevedibili conseguenze nefaste del caso.
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Vabbé se ragioniamo cosí allora possiamo applicare il ragionamento a qualsiasi business e non fare niente di niente.
Forse il problema é la malavita organizzata, che dici?
Invece di queste supposizionil, la realtà di fare guerre in nome della democrazia e del diritto internazionale o qualsivoglia prestesto per controllare il petrolio, oltre a tutto ciò che questo ha comportato nella nostra storia (vedi per esempio ciò che successe a un certo Mattei...)é bello?
 
Ultima modifica:
Il problema secondo me è che date tutti per scontato un sistema come quello odierno,e cioè dove ognuno ha la sua/sue automobili di proprietà.Non è detto che in futuro prossimo sia cosi
 
Il problema secondo me è che date tutti per scontato un sistema come quello odierno,e cioè dove ognuno ha la sua/sue automobili di proprietà.Non è detto che in futuro prossimo sia cosi

Pure questo già scritto più volte: sono d'accordo per chi vive in città.
Per chi vive in zone rurali o montane, è molto più difficile svincolarsi dall'automobile.
A meno di non andare verso in modello di società in cui tutti vivono e lavorano in grandi aree urbane. Potrebbe essere, ma credo che parliamo di tempi molto lunghi, non del 2040 che, per fenomeni di questo tipo, è dopodomani.
 
Pure questo già scritto più volte: sono d'accordo per chi vive in città.
Per chi vive in zone rurali o montane, è molto più difficile svincolarsi dall'automobile.
A meno di non andare verso in modello di società in cui tutti vivono e lavorano in grandi aree urbane. Potrebbe essere, ma credo che parliamo di tempi molto lunghi, non del 2040 che, per fenomeni di questo tipo, è dopodomani.

https://www.google.com/amp/s/tg24.sky.it/mondo/2018/05/17/popolazione-mondiale-citta-2050.amp.html
 
Secondo me la mossa di Mercedes è poco lungimirante, facevano prima a puntare nel medio periodo all'ibrido plug in stile Toyota, anche perchè le auto elettriche non basta produrle, ma devi riuscire a venderle e l'elettrico per ora è poco appetibile per molti degli eventuali clienti.
 
Pure questo già scritto più volte: sono d'accordo per chi vive in città.
Per chi vive in zone rurali o montane, è molto più difficile svincolarsi dall'automobile.
A meno di non andare verso in modello di società in cui tutti vivono e lavorano in grandi aree urbane. Potrebbe essere, ma credo che parliamo di tempi molto lunghi, non del 2040 che, per fenomeni di questo tipo, è dopodomani.

Non solo per chi vive in zone rurali o di montagna, io per dire sono un pendolare, abito intorno Roma e vado a lavorare a Roma, 60 + 60 km tutti i giorni, le alternative, ovvero il treno mi porterebbero ad avere almeno 1 ora e mezza di viaggio in più tutti i giorni, una enormità, e conosco molte persone nelle mie condizioni.

Il punto è che le nuove eventuali tasse dovute alla battaglia per l'ecologia andranno drammaticamente a gravare proprio su chi, non potendosi permettere casa in città, si fa tutti i giorni tanta strada per andare al lavoro, ovvero sulla fascia più povera della popolazione.
 
Pure questo già scritto più volte: sono d'accordo per chi vive in città.
Per chi vive in zone rurali o montane, è molto più difficile svincolarsi dall'automobile.
A meno di non andare verso in modello di società in cui tutti vivono e lavorano in grandi aree urbane. Potrebbe essere, ma credo che parliamo di tempi molto lunghi, non del 2040 che, per fenomeni di questo tipo, è dopodomani.

Certamente,ma le pochissime persone che vivono in zone rurali o montane,se rapportate alle ormai megalopoli che sempre più si stanno formando,conteranno poco nel problema.Se potranno permetterselo continueranno ad avere la macchina di proprietà altrimenti si troveranno altre soluzioni.Già oggi se fate caso acquistare e mantenere le nuove auto costa sempre di più,e i giovanissimi ,da quello che posso vedere nella mia realtà( figli e amici dei figli)non hanno più l auto in testa come l' avevamo noi.Ai miei tempi gia a 17 anni si entrava in fibrillazione al pensiero di poter prendere la patente ed avere la macchina ,oggi non ne parlano proprio e sembra non importargli nulla.Ma anche lo scooter,sempre ai miei tempi ,fuori dalle scuole era una distesa di motorini ,motorette ,motorelle.Oggi quando passo davanti alle scuole superiori ne vedo una decina massimo parcheggiati
 
Ultima modifica:
Non solo per chi vive in zone rurali o di montagna, io per dire sono un pendolare, abito intorno Roma e vado a lavorare a Roma, 60 + 60 km tutti i giorni, le alternative, ovvero il treno mi porterebbero ad avere almeno 1 ora e mezza di viaggio in più tutti i giorni, una enormità, e conosco molte persone nelle mie condizioni.

Il punto è che le nuove eventuali tasse dovute alla battaglia per l'ecologia andranno drammaticamente a gravare proprio su chi, non potendosi permettere casa in città, si fa tutti i giorni tanta strada per andare al lavoro, ovvero sulla fascia più povera della popolazione.

Questo purtroppo è un problema prettamente italiano dovuto al penoso sistema di trasporto pubblico che abbiamo..qualcosa dovrà certamente cambiare
 
Vabbé se ragioniamo cosí allora possiamo applicare il ragionamento a qualsiasi business e non fare niente di niente.
Forse il problema é la malavita organizzata, che dici?
Invece di queste supposizionil, la realtà di fare guerre in nome della democrazia e del diritto internazionale o qualsivoglia prestesto per controllare il petrolio, oltre a tutto ciò che questo ha comportato nella nostra storia (vedi per esempio ciò che successe a un certo Mattei...)é bello?
Mi sembrano molto più realistiche e concrete le mie "supposizioni" che parlare delle guerre per il petrolio, andando a tirare in ballo addirittura Enrico Mattei... stiamo parlando di quanto sia realmente possibile, e giustificata, la transizione verso le elettriche : non di storia.

E poi, comunque, non è che questa transizione ci affrancherebbe dal bisogno di petrolio, visto che la fornitura di una sempre crescente quantità di energia elettrica non potrebbe che passare, da noi, dal potenziamento delle centrali termoelettriche, che per quanto ne so funzionano principalmente con derivati del petrolio.

Ma anche costruendo nuove centrali, che so, a metano non è che questo ci libererebbe dalla schiavitù di importarlo dall'estero.

Quanto al pensare di produrre l'enorme quantità di energia necessaria coi sistemi ecologici e rinnovabili, mi sembra poco realistico, perlomeno in tempi che non siano biblici.

Quindi sempre sul petrolio, mi pare, si va a parare.... e comunque sempre sulla dipendenza dalle importazioni estere, si tratti di petrolio, o di metano, o persino di combustibili per centrali nucleari (molto improbabili, direi).
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