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Mercedes: Stop allo sviluppo dei motori a Combustione interna (Ma era una bufala)

Sul fatto che le ricariche veloci facciano invecchiare precocemente le batterie, non é cosí scontato e lineare come si crede... Per esempio i sono Tesla molto chilometrate (over 200k) usate in car sharing e ricaricate quasi sempre in superchargers, col loro pacco batterie originale ancora in ottima salute...
L'ultima generazione di batterie Tesla é data per un milione di miglia (1.600.000 km) di vita utile...
 
Sul fatto che le ricariche veloci facciano invecchiare precocemente le batterie, non é cosí scontato e lineare come si crede... Per esempio i sono Tesla molto chilometrate (over 200k) usate in car sharing e ricaricate quasi sempre in superchargers, col loro pacco batterie originale ancora in ottima salute...
L'ultima generazione di batterie Tesla é data per un milione di miglia (1.600.000 km) di vita utile...

Il problema delle ricariche veloci è "lato server", non "lato client". Per impiantare una rete di supercharger di ultima generazioni (tipo Ionity) da 350 e passa kW serve una potenza installata che dire mostruosa non rende l'idea. Con tutto quello che comporta non tanto produrre, ma distribuire una quantità di corrente del genere. E per favore, che non venga fuori il V2G, che è una corazzata Kotiomkin grande come il Millennium Falcon.
 
Il problema delle ricariche veloci è "lato server", non "lato client". Per impiantare una rete di supercharger di ultima generazioni (tipo Ionity) da 350 e passa kW serve una potenza installata che dire mostruosa non rende l'idea. Con tutto quello che comporta non tanto produrre, ma distribuire una quantità di corrente del genere. E per favore, che non venga fuori il V2G, che è una corazzata Kotiomkin grande come il Millennium Falcon.

Pensa un po' se si fossero fatti tutti sti problemi prima di fare i viadotti dell'autostrada del sole, che era un'opera mai vista prima per importanza e arditezza.
 
Infatti.
Ma in realtà il sistema potrebbe funzionare anche con le batterie e le tecnologie attuali, altroché : solo che avrebbe bisogno, per funzionare bene, di utenti con un minimo di maturità, che sappiano programmarsi le ricariche, che si rendano conto che le ricariche troppo veloci, se usate spesso, fanno invecchiare precocemente le batterie (chissà quanti si rendono conto che è una reazione chimica e che ha i suoi tempi....) e che le batterie, a fine vita, devono assolutamente finire in un posto di riciclaggio / smaltimento autorizzato, se non vogliamo gettare le basi per un inquinamento del terreno da terra dei fuochi... e non è finita, perché da noi ci sarebbe anche da tenere sotto stretto controllo questi centri di smaltimento e vedere che effettivamente rispettino le direttive di legge : credo che non ci sia neppure bisogno di spiegare il perché.....!!

A tutte le perplessità di fondo, già tante volte esposte, si aggiunge quindi anche questa.... poveri veicoli EV, da noi tutto sembra fare in modo di farli nascere già morti.
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A parte il funzionare o no, mi chiedo: è possibile dare , direi almeno 50 kWh di batterie a testa? C'è abbastanza litio e altro necessario sul pianeta? Quanto si inquinerebbe per produrre tutte queste batterie? Più o meno che andare con i motori termici?
 
Pensa un po' se si fossero fatti tutti sti problemi prima di fare i viadotti dell'autostrada del sole, che era un'opera mai vista prima per importanza e arditezza.

I viadotti una volta fatti (bene) non chiedono altro (manutenzione a parte), i supercharger se non ci passa corrente gli utenti ti vengono a prendere a casa.....
 
Il problema delle ricariche veloci è "lato server", non "lato client". Per impiantare una rete di supercharger di ultima generazioni (tipo Ionity) da 350 e passa kW serve una potenza installata che dire mostruosa non rende l'idea. Con tutto quello che comporta non tanto produrre, ma distribuire una quantità di corrente del genere. E per favore, che non venga fuori il V2G, che è una corazzata Kotiomkin grande come il Millennium Falcon.
Non so perché ma mi viene naturale associare elettrico a corazzata Kotiomkin, mi ricorda qualcosa ... ma non so bene cosa :D
 
Avere utenti "con un minimo di maturità" non mi pare cosí negativo, che poi, detto tra noi, é la stessa maturità richiesta per non restare a secco con la batteria dei milioni (miliardi?) di smartphone che ormai sono quasi una estensione delle persone. Non mi pare cosí impegnativo. Traslata ovviamente ad una scala maggiore.
Le batterie non si smaltiscono, ma prima di tutto si riusano, in applicazioni con un livello di prestazioni piú basso, come gli storage per il fotovoltaico domestico per esempio. E poi si apriranno e ricicleranno in gran parte (quello del riciclaggio delle batterie é uno dei temi di ricerca piú importanti oggi, insieme alla tecnologia stessa delle batterie)
Tra ricaricare le batterie dei telefoni e ricaricare quelle delle auto ci vedo una bella differenza, nella pratica.

Quanto alla maturità degli utenti, non ho detto certo che sia una cosa negativa.... ma in Italia - è una mia opinione, certo - il livello di maturità civile di tanta gente (troppa) è molto basso, e siamo abituati - anche quelli che non lo fanno, personalmente - a tollerare maleducazione, inciviltà ed infine illegalità : si possono fare le normative più avanzate del mondo, ma come e quanto siano davvero applicate, poi, è ben altro discorso. E dipende, in gran parte, proprio da questa mentalità di cui ho detto.
Non credo di dire nulla di nuovo se dico, ad esempio, che il giorno in cui lo smaltimento delle batterie usate diventasse un super-business ci sarebbe da aspettarsi un fortissimo interesse della malavita organizzata per questo business : come è già adesso per i rifiuti in genere, e con tutte le prevedibili conseguenze nefaste del caso.
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Aarghh! EINSTEIN ???

da Wiki:

  • Nel film Il secondo tragico Fantozzi (1976) di Luciano Salce si parla del film fittizio La corazzata Kotiomkin (nonostante venga mostrata la copertina originale de La corazzata Potëmkin). Il professor Guidobaldo Maria Riccardelli, interpretato da Mauro Vestri, impone ai suoi impiegati la ripetuta visione di vecchi film d'autore, che lui venera. Una sera gli impiegati sono costretti a perdersi un'importante partita di calcio per recarsi al cineforum del professore. Dopo la proiezione, durante il consueto dibattito, giunge lo storico giudizio di Fantozzi, che ha finalmente deciso di ribellarsi e porre fine alla questione:
«Per me... La corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!»

Non essendo possibile utilizzare scene originali de La corazzata Potëmkin, in fase di sceneggiatura si decise di farne una parodia. Il nome del regista venne opportunamente modificato: Sergej M. Ėjzenštejn divenne "Serghei M. Einstein".
 
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