AOHHHH avete rotto con la celebrazione del funerale anticipato e con il candidato ancora in perfetta salute e vitale come non mai. :evil:
Ma chi se ne frega di tutte queste prodigiose fabbriche d'oltralpe che propongono le stesse linee da decenni !
L'Alfa Romeo vive e il suo motore pulserà ITALIANO anche nei prossimi decenni.
La VW può mettersi il cuore in pace e continuare a vendere senza il biscione sule mascherine, al massimo si accontenti delle 4 palline, oopps, volevo dire cerchietti.
Ma dov'è finito l'orgoglio ALFISTA ??????
Ragazzi FORZZAAAA !!! SIAMO I MIGLIORI ! :thumbup: :thumbup: :thumbup: :thumbup: :thumbup:
Ecco un articoletto, non recentissimo ma di qualche giorno fa:
ECO - Alfa Romeo, arriva Wester. Per "esaltare la vocazione sportiva"
Alfa Romeo, arriva Wester. Per "esaltare la vocazione sportiva"
Torino, 22 gen (Velino) - ?Esaltare vocazione sportiva e prestazioni motoristiche?. Sarà questa l?insegna distintiva di Alfa Romeo, Maserati e Abarth che passano sotto il diretto controllo di Harald Wester, ingegnere austriaco e braccio tecnico di Sergio Marchionne, entrato nel gruppo assieme a lui e destinato a sostituirlo il giorno che il grande capo dovesse decidere di liberare la carica di amministratore delegato. Le pesanti critiche che Marchionne aveva rivolto all?Alfa e alla gestione che ne aveva contraddistinto gli ultimi tempi (?Abbiamo già speso fin troppo per questo marchio? aveva sentenziato la settimana scorsa, anticipando in pratica le nuove scelte) hanno trovato sbocco e soluzione. La poltrona di responsabile Alfa ha bruciato negli anni scorsi Antonio Baravalle e Luca Di Meo. Adesso è la volta di Sergio Cravero (seguirà lo sviluppo dei prodotti come capo di Product Portfolio & Product Concept). Tutto questo vuol dire che l?Alfa tornerà alle corse? Potrebbe anche darsi, ma il discorso è secondario rispetto ai piani industriali di questo ingegnere con la vista lunga e gli obiettivi chiari. Dice infatti Marchionne che Wester "lavorando su più fronti sta ottenendo ottimi risultati e apporterà a questo progetto la sua capacità di leadership, insieme a un solido bagaglio di conoscenze e competenze tecnologiche". L'Alfa esce da un 2009 molto difficile, circa 110 mila unità e un futuro complicato dalla difficile integrazione nel gruppo che sta nascendo attorno all'alleanza Fiat-Chrysler.
Mentre il ruolo di Fiat e Lancia appare già definito nell'integrazione italo-americana, il futuro di Alfa è invece tutto da costruire: da Detroit Marchionne ha dichiarato di esser stanco di perdere soldi con il marchio sportivo del gruppo e di ritenere che un grande passato non sia sufficiente per fare concorrenza alle migliori marche tedesche. Da Milano, il capo della Fiat aveva poi addolcito il commento dicendo che l'Alfa "è un bambino da cullare, il marchio più difficile di tutto il gruppo, con un grandissimo potenziale che però, anche per colpa nostra, non è riuscito a fruttare risultati concreti". Wester è stato lo chief engineer e cioè il responsabile di tutta la parte tecnica: dall'impostazione e scelta dei pianali alle sinergie per ogni componente (motori, cambi...). Al salone di Francoforte l'ingegnere austriaco aveva esposto alla stampa il proprio lavoro riassunto nella presentazione ?Less... is more? nel quale valorizza al massimo il concetto di ?standardizzatore?. Quando arrivò in azienda, Wester si trovò davanti tante auto completamente diverse tra loro e senza le necessarie sinergie nei pianali e nella componentistica. C'erano 16 famiglie di sistemi di condizionamento diversi all'interno del gruppo Fiat. Oggi sono passati a dodici con l'obiettivo di arrivare a otto nel 2012 (mettendoci anche l?acquisto di Chrysler). Condividere al massimo i componenti viene giudicato essenziale sia per la qualità sia per gli investimenti. Rimangono gli slogan, quelli sulla ?vocazione sportiva e le prestazioni motoristiche?. Come farà Wester a conciliarli con il ?meno è meglio? resta tutto da vedere.
(Roberto Chiodi) 22 gen 2010 13:30