renexx ha scritto:
Jambana ha scritto:
La calandra della XJ è stata innovativa, comunque: le precedenti calandre Jaguar erano ovali-verticali (soprattutto sulle sportive, ad eccezione della E che aveva un ovale orizzontale) oppure quadrangolari con profilo superiore arrotondato nelle jaguar più classiche, vincolate alla linea con parafanghi separati.
L'XJ rappresentò il passaggio da una composizione del frontale di tipo "verticale" ad una composizione di tipo "orizzontale"(coerente con tutta l'architettura della vettura, larga e slanciata), con la mediazione della MKX/420G che ne conteneva alcuni tratti stilistici, ma in un insieme meno coerente e proporzionato, anche se molto elegante, che rappresentava la transizione tra i volumi "bombati" degli anni '60 e le forme più tese e slanciate del decennio successivo e della XJ, che fu presentata nel 1968.
Non credo che l'immagine di marca delle Jaguar classiche si esprimesse attraverso la calandra, che ha subito innumerevoli variazioni, ma piuttosto con le forme slanciate, voluttuose e "feline", "ricche" in senso geometrico , raccordate e dalle proporzioni perfette, che hanno da sempre caratterizzato le creazioni della casa di Coventry.
La continuità nel design deve essere concettuale, e non meramente formale: per esempio, tra le XK e la E-Type, così come tra le MK2 e le XJ, ci fu una "rivoluzione" totale, anche con tratti innovativi: nessuna forma era simile, ma erano riconoscibili immediatamente come Jaguar proprio per la filosofia del loro design.
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Anche qui mi trovi d'accordo. Comunque piccole e/o grandi caratteristiche tipiche di un design venivano costantemente richiamate, come le bombature sui fari, lo stesso giaguaro acquattato sul cofano, o la griglia a nido d'ape nella calandra delle versioni sportive. La bellezza (e la difficoltà) sta nel ricreare l'essenza di uno spirito di marca attraverso il disegno.
Veramente, né le XK 120, 140, 150, né la E-type, né la XJ avevano il giaguaro sul cofano, e nessuna "versione sportiva" aveva griglie a nido d'ape nella calandra.
L'uso delle grigliature nelle aperture della calandra è recente, ed è stato inaugurato dalla XJR negli anni '90.
Le calandre sono sempre state a sottili barrette verticali, anche sulle versioni da corsa come la C-Type, oppure vuote come quella della D type o della E-type, che aveva solo un sottile fregio inglobante lo stemma con la testa del giaguaro. Una griglia a barre incrociate con pattern rettangolare è arrivata solo con la terza serie, ed anche sulla prima e seconda serie della XJ.
Nessun modello Jaguar classico ha avuto calandre con griglie a nido d'ape.
Salvo la SS100 di anteguerra, che comunque non aveva griglie a nido d'ape, ma a rete, a protezione della calandra e dei magnifici fari Lucas QK596, da ben 10,5 pollici di diametro.
Le griglie a protezione dei fari erano diventate poi usuali negli anni '50 come elemento aftermarket montato nelle preparazioni sportive per competizioni stradali, ma ciò riguardava tutte le vetture e non era elemento stilistico della calandra.
Credo che le griglie con un vero disegno a nido d'ape (quindi con elementi esagonali) siano state lanciate da Marcello Gandini con gli sfoghi sul piano di coda della Lamborghini Miura, prima automobile dove le grigliature (a lamelle, a listelli parzialmente sovrapposti, esagonali), trattate con un innovativo nero opaco, assumevano in modo così importante una valenza compositiva, cosmetica, con un superamento di quella valenza funzionale che pur riusciva a caratterizzare in modo molto efficace le creazioni del passato: si pensi agli sfoghi d'aria sul cofano della stessa E-Type ed a quelli di tante vetture sportive dell'anteguerra.
Ma Gandini è andato oltre, in modo geniale, ed ha anticipato di almeno quarant'anni un elemento stilistico ormai universalmente diffuso, anche sulla più umile utilitaria.
Non a caso il motivo dell'esagono è stato ripreso più volte in alcuni temi grafici delle Lamborghini recenti.
E in effetti, utilizzare campiture di griglia a nido d'ape nera, spesso piena e senza nessuna valenza funzionale, è diventato uno degli artifici stilistici più diffusi per creare campiture contrastanti sui frontali e sugli "estrattori" delle automobili odierne.
Un dettaglio della SS100, fra l'altro anch'essa priva della statuetta del "leaping jaguar" sul tappo del radiatore, riservata alle berline/convertibili (fino alla 420 G) e mai apparsa sulle sportive.
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