<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> vogliamo auto low cost (Innocenti?) | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

vogliamo auto low cost (Innocenti?)

La fiat già decenni or sono aveva provato ad importare auto low cost costruite dalle sue filiali all'estero quali la 147, la Palio ma soprattutto la Duna. Evidentemente allora era il momento sbagliato ed il mercato non le chiedeva. Se poi ci mettiamo anche la derisione di cui fu vittima la duna che suscitò persino l'orgoglio della sparuta schiera di proprietari che diedero vita al "Dunaraduno" sponsorizzato dal quotidiano satirico Cuore abbiamo chiaro il contesto dell'epoca. Oltretutto Fiat che era già proprietaria del marchio Innocenti addirittura marchiò come Fiat la vecchia Mini 90 Innocenti che era l'erede italiana della mini originale di Alec Issigonis di fatto gettando allora alle ortiche il valore del marchio che avrebbe potuto utilizzare per le lowcost. Certo allora i tempi erano diversi, ma sono convinto che anche ai nostri giorni se anzichè Renault fosse stata Fiat a proporre la prima, orrenda, Logan il tentativo sarebbe morto sul nascere per via delle critiche e forse della mancanza di determinazione mostrata da Ghosn nel proseguire e nell'aggiustare anche l'estetica (a mio parere la Duster è tra i SUV più belli).
Non mi pare che Fiat abbia intenzione di puntare molto sulle fabbriche e sui mercati europei (italiani in particolare) dato che già ora non importa in Italia auto quali la Linea che un certo successo l'hanno nel resto d'Europa e questo è veramente incomprensibile guardando ad es il listino VW dove tra Golf, Golf plus, Golf SW, Jetta, Passat e non so più quant'altre versioni presentano per fornire all'acquirente proprio il vestito su misura per le sue esigenze.
 
ch4 ha scritto:
La fiat già decenni or sono aveva provato ad importare auto low cost costruite dalle sue filiali all'estero quali la 147, la Palio ma soprattutto la Duna. Evidentemente allora era il momento sbagliato ed il mercato non le chiedeva. Se poi ci mettiamo anche la derisione di cui fu vittima la duna che suscitò persino l'orgoglio della sparuta schiera di proprietari che diedero vita al "Dunaraduno" sponsorizzato dal quotidiano satirico Cuore abbiamo chiaro il contesto dell'epoca. Oltretutto Fiat che era già proprietaria del marchio Innocenti addirittura marchiò come Fiat la vecchia Mini 90 Innocenti che era l'erede italiana della mini originale di Alec Issigonis di fatto gettando allora alle ortiche il valore del marchio che avrebbe potuto utilizzare per le lowcost. Certo allora i tempi erano diversi, ma sono convinto che anche ai nostri giorni se anzichè Renault fosse stata Fiat a proporre la prima, orrenda, Logan il tentativo sarebbe morto sul nascere per via delle critiche e forse della mancanza di determinazione mostrata da Ghosn nel proseguire e nell'aggiustare anche l'estetica (a mio parere la Duster è tra i SUV più belli).
Non mi pare che Fiat abbia intenzione di puntare molto sulle fabbriche e sui mercati europei (italiani in particolare) dato che già ora non importa in Italia auto quali la Linea che un certo successo l'hanno nel resto d'Europa e questo è veramente incomprensibile guardando ad es il listino VW dove tra Golf, Golf plus, Golf SW, Jetta, Passat e non so più quant'altre versioni presentano per fornire all'acquirente proprio il vestito su misura per le sue esigenze.

Le Fiat che hai citato (più la Uno CS e la 127 unificata dal 1983 in poi) non sono state importate come "low cost" ma come modelli normali. La Duna in particolare era l'erede della 128 in un periodo in cui le piccole a 3 volumi avevano ancora un loro mercato, ricordiamoci che c'erano anche la Opel Corsa e la Renault 9.
Quanto alla Mini Bertone hai scritto due grosse inesattezze:
1) non fu mai marchiata Fiat su nessun mercato
2) non era affatto l'erede della Mini di Issigonis
In particolare, per quanto riguarda il punto 2, c'è da dire che l'originale le è addirittura sopravvissuta essendo stata prodotta quasi senza modifiche sino al 2000, mentre la Bertone è scomparsa nel 1993, non solo, la Bertone non è mai stata venduta nel Regno Unito. L'unica cosa che le accomunava era il marchietto Leyland nei primissimi esemplari (dal 1974 al 1976) ed il motore di origine Leyland sino al 1981.

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
ch4 ha scritto:
La fiat già decenni or sono aveva provato ad importare auto low cost costruite dalle sue filiali all'estero quali la 147, la Palio ma soprattutto la Duna. Evidentemente allora era il momento sbagliato ed il mercato non le chiedeva. Se poi ci mettiamo anche la derisione di cui fu vittima la duna che suscitò persino l'orgoglio della sparuta schiera di proprietari che diedero vita al "Dunaraduno" sponsorizzato dal quotidiano satirico Cuore abbiamo chiaro il contesto dell'epoca. Oltretutto Fiat che era già proprietaria del marchio Innocenti addirittura marchiò come Fiat la vecchia Mini 90 Innocenti che era l'erede italiana della mini originale di Alec Issigonis di fatto gettando allora alle ortiche il valore del marchio che avrebbe potuto utilizzare per le lowcost. Certo allora i tempi erano diversi, ma sono convinto che anche ai nostri giorni se anzichè Renault fosse stata Fiat a proporre la prima, orrenda, Logan il tentativo sarebbe morto sul nascere per via delle critiche e forse della mancanza di determinazione mostrata da Ghosn nel proseguire e nell'aggiustare anche l'estetica (a mio parere la Duster è tra i SUV più belli).
Non mi pare che Fiat abbia intenzione di puntare molto sulle fabbriche e sui mercati europei (italiani in particolare) dato che già ora non importa in Italia auto quali la Linea che un certo successo l'hanno nel resto d'Europa e questo è veramente incomprensibile guardando ad es il listino VW dove tra Golf, Golf plus, Golf SW, Jetta, Passat e non so più quant'altre versioni presentano per fornire all'acquirente proprio il vestito su misura per le sue esigenze.

Le Fiat che hai citato (più la Uno CS e la 127 unificata dal 1983 in poi) non sono state importate come "low cost" ma come modelli normali. La Duna in particolare era l'erede della 128 in un periodo in cui le piccole a 3 volumi avevano ancora un loro mercato, ricordiamoci che c'erano anche la Opel Corsa e la Renault 9.
Quanto alla Mini Bertone hai scritto due grosse inesattezze:
1) non fu mai marchiata Fiat su nessun mercato
2) non era affatto l'erede della Mini di Issigonis
In particolare, per quanto riguarda il punto 2, c'è da dire che l'originale le è addirittura sopravvissuta essendo stata prodotta quasi senza modifiche sino al 2000, mentre la Bertone è scomparsa nel 1993, non solo, la Bertone non è mai stata venduta nel Regno Unito. L'unica cosa che le accomunava era il marchietto Leyland nei primissimi esemplari (dal 1974 al 1976) ed il motore di origine Leyland sino al 1981.

Saluti
Cerco di risponderti punto per punto. Le varie Duna e compagnia non erano classificabili come lowcost perchè all'epoca tale definizione non esisteva, erano comunque auto dalla tecnologia non all'avanguardia, con soluzioni non raffinate ma robuste, con estetica diciamo "non accattivante" per usare un eufemismo. Se le avessero raggruppate in un marchio lowcost anzichè commercializzarle con marchio Fiat avremmo forse potuto avere l'equivalente del Dacia- Renault con 25 anni di anticipo anche se dubito che avrebbe avuto lo stesso successo.
Per quanto riguarda la mini 90 è vero che esteticamente si differenziava dal modello di Issigonis, ma meccanicamente aveva tutte le soluzioni della progenitrice telaio, sospensioni, motori, ruote di diametro ridotto ecc per cui il feeling di guida (buono) e confort (scarso) erano molto simili, io l'ho posseduta dal '78 all'82 ed avevo avuto modo di guidare in precedenza la mini originale e l'impressione che ebbi a suo tempo fu questa.
Riguardo alla fine travagliata della mini nostrana, quando cioè entrò sotto il controllo Fiat non ricordo esattamente con quale marchio venisse venduta, mi pare però che avessero utilizzato motori giapponesi a tre cilindri di cilindrata 500 o 600 e che le denominazioni del modello fossero inizialmente minitre e quindi small e poi 500 o viceversa,
Dal momento che ho una decina di anni più di te poi posso assicurarti che, almeno in Emilia dove abito negli anni '70 la mini 90 (e la 120) erano auto molto apprezzate e se la giocavano con le A112 come gradimento essendo le 127 (paragonabili come prestazioni) molto più familiari e meno giovani come spirito.
 
ch4 ha scritto:
Cerco di risponderti punto per punto. Le varie Duna e compagnia non erano classificabili come lowcost perchè all'epoca tale definizione non esisteva, erano comunque auto dalla tecnologia non all'avanguardia, con soluzioni non raffinate ma robuste, con estetica diciamo "non accattivante" per usare un eufemismo. Se le avessero raggruppate in un marchio lowcost anzichè commercializzarle con marchio Fiat avremmo forse potuto avere l'equivalente del Dacia- Renault con 25 anni di anticipo anche se dubito che avrebbe avuto lo stesso successo.
Per quanto riguarda la mini 90 è vero che esteticamente si differenziava dal modello di Issigonis, ma meccanicamente aveva tutte le soluzioni della progenitrice telaio, sospensioni, motori, ruote di diametro ridotto ecc per cui il feeling di guida (buono) e confort (scarso) erano molto simili, io l'ho posseduta dal '78 all'82 ed avevo avuto modo di guidare in precedenza la mini originale e l'impressione che ebbi a suo tempo fu questa.
Riguardo alla fine travagliata della mini nostrana, quando cioè entrò sotto il controllo Fiat non ricordo esattamente con quale marchio venisse venduta, mi pare però che avessero utilizzato motori giapponesi a tre cilindri di cilindrata 500 o 600 e che le denominazioni del modello fossero inizialmente minitre e quindi small e poi 500 o viceversa,
Dal momento che ho una decina di anni più di te poi posso assicurarti che, almeno in Emilia dove abito negli anni '70 la mini 90 (e la 120) erano auto molto apprezzate e se la giocavano con le A112 come gradimento essendo le 127 (paragonabili come prestazioni) molto più familiari e meno giovani come spirito.

Perdonami la pedanteria, ma la Duna aveva la stessa identica tecnologia, le stesse soluzioni tecniche e gli stessi identici motori della coeva Uno che era considerata tecniologicamente all'avanguardia. Perchè la Uno doveva essere all'avanguardia e la Duna no? Solo perchè era più brutta o perchè qualcuno la sfotteva? Che fosse poco aggraziata nessuno lo nega ma mentre le low-cost di oggi sono basate sulle non low-cost di ieri (c'è quindi una certa arretratezza della Sandero rispetto alla Clio per intenderci), negli anni '80 la Duna era basata sulla Uno della stessa serie quindi non c'era alcuna "arretratezza" né progettuale né tecnica.
Per quanto riguarda le Mini ribadisco che la 90/120 (o Bertone che dir si voglia) con l'originale inglese aveva solo il motore, le sospensioni erano completamente diverse (l'inglese aveva le Hydragas) come pure le ruote che erano da 12" e non da 10" come l'originale.
Come ben ricordi, dai primi anni '80 (per l'esattezza dal 1982) i motori divennero i 3 cilindri 993 cc Daihatsu benzina e Diesel e, dal 1985, anche i bicilindrici 650 cc sempre Daihatsu, dal 1987 prese il nome di Small (500 e 990). La vettura però fu venduta sempre e solo col marchio Innocenti non ebbe mai alcun altro marchio su nessun mercato, non solo la sua produzione cessò proprio quando la Innocenti passò dalla De Tomaso alla Fiat, quindi in effetti non fu mai prodotta sotto l'egida Fiat.
Sulle caratteristiche di guida non posso che darti ragione, anche io l'ho guidata più volte e la ricordo bene, era sportivetta e grintosa (tranne la bicilindrica e la Diesel) ed era la diretta concorrente della A112.

Saluti
 
autofede2009 ha scritto:
Fedealfa84 ha scritto:
Ciao a tutti
premesso che sono un fan del low cost e che l'unico modo per uscire dalla crisi è guardare più alla sostanza che non all'apparenza eliminando il superfluo
auspicherei che anche Fiat segua le stesse orme di Renault
ovvero lanciare sul mercato una gamma di vetture lowcost con un marchio specifico (magari Innocenti che negli anni 90 rappresentava le Fiat made in Brasile)

prendo spunto dal sito fiat Brasile
http://www.fiat.com.br/monte-seu-carro/

io imposterei la gamma in questa maniera:
la Uno la cyticar che Marchionne venderebbe a 7500? (quella nuova non quella ristilizzata che deriva dal mitico modello del 83;,quella che assomiglia tanto alla Panda ma a proposito non è la stessa vettura?)

la Palio 5porte (da far concorrenza alla sandero)

la Palio weekend (l'anti sandero sw)

la Palio advenure

la Idea adventure

che ne pensate?

carine la Idea e Palio Adventure... effettivamente corredate di gpl potrebbero avere il loro perchè come anti Dacia Sandero Stepway... ma eviterei il marchio Innocenti... nome che ricorda solo qualcuno di noi... fuori dall'Italia è pressoché sconosciuto, troppo lungo e italiano... ci vorrebbe un marchio nuovo, semplice e corto... tipo un Dacia By Renault...

tipo un Easy by Fiat... ;)

Io punterei su Zastava che tra l altro è già di Fiat o in alternativa comprerei la Dr motori.
Innocenti sarebbe bello ma ha un nome lungo per il mercato mondiale.
Altro potrebbe essere la turca tofas
 
fabiologgia ha scritto:
ch4 ha scritto:
Cerco di risponderti punto per punto. Le varie Duna e compagnia non erano classificabili come lowcost perchè all'epoca tale definizione non esisteva, erano comunque auto dalla tecnologia non all'avanguardia, con soluzioni non raffinate ma robuste, con estetica diciamo "non accattivante" per usare un eufemismo. Se le avessero raggruppate in un marchio lowcost anzichè commercializzarle con marchio Fiat avremmo forse potuto avere l'equivalente del Dacia- Renault con 25 anni di anticipo anche se dubito che avrebbe avuto lo stesso successo.
Per quanto riguarda la mini 90 è vero che esteticamente si differenziava dal modello di Issigonis, ma meccanicamente aveva tutte le soluzioni della progenitrice telaio, sospensioni, motori, ruote di diametro ridotto ecc per cui il feeling di guida (buono) e confort (scarso) erano molto simili, io l'ho posseduta dal '78 all'82 ed avevo avuto modo di guidare in precedenza la mini originale e l'impressione che ebbi a suo tempo fu questa.
Riguardo alla fine travagliata della mini nostrana, quando cioè entrò sotto il controllo Fiat non ricordo esattamente con quale marchio venisse venduta, mi pare però che avessero utilizzato motori giapponesi a tre cilindri di cilindrata 500 o 600 e che le denominazioni del modello fossero inizialmente minitre e quindi small e poi 500 o viceversa,
Dal momento che ho una decina di anni più di te poi posso assicurarti che, almeno in Emilia dove abito negli anni '70 la mini 90 (e la 120) erano auto molto apprezzate e se la giocavano con le A112 come gradimento essendo le 127 (paragonabili come prestazioni) molto più familiari e meno giovani come spirito.

Perdonami la pedanteria, ma la Duna aveva la stessa identica tecnologia, le stesse soluzioni tecniche e gli stessi identici motori della coeva Uno che era considerata tecniologicamente all'avanguardia. Perchè la Uno doveva essere all'avanguardia e la Duna no? Solo perchè era più brutta o perchè qualcuno la sfotteva? Che fosse poco aggraziata nessuno lo nega ma mentre le low-cost di oggi sono basate sulle non low-cost di ieri (c'è quindi una certa arretratezza della Sandero rispetto alla Clio per intenderci), negli anni '80 la Duna era basata sulla Uno della stessa serie quindi non c'era alcuna "arretratezza" né progettuale né tecnica.
Per quanto riguarda le Mini ribadisco che la 90/120 (o Bertone che dir si voglia) con l'originale inglese aveva solo il motore, le sospensioni erano completamente diverse (l'inglese aveva le Hydragas) come pure le ruote che erano da 12" e non da 10" come l'originale.
Come ben ricordi, dai primi anni '80 (per l'esattezza dal 1982) i motori divennero i 3 cilindri 993 cc Daihatsu benzina e Diesel e, dal 1985, anche i bicilindrici 650 cc sempre Daihatsu, dal 1987 prese il nome di Small (500 e 990). La vettura però fu venduta sempre e solo col marchio Innocenti non ebbe mai alcun altro marchio su nessun mercato, non solo la sua produzione cessò proprio quando la Innocenti passò dalla De Tomaso alla Fiat, quindi in effetti non fu mai prodotta sotto l'egida Fiat.
Sulle caratteristiche di guida non posso che darti ragione, anche io l'ho guidata più volte e la ricordo bene, era sportivetta e grintosa (tranne la bicilindrica e la Diesel) ed era la diretta concorrente della A112.

Saluti
Scusami tu allora se ti correggo per la Duna che hai citato e ti posto un estratto da Wilipedia:
"Se però dal punto di vista estetico la Duna appariva come una versione a tre volumi della Uno, sotto l'aspetto meccanico l'auto derivava dalla Ritmo, di cui conservava le sospensioni a ruote indipendenti, la trazione anteriore e le trasmissioni manuali a 5 rapporti. I motori a benzina derivavano dal 1050 cm³. della serie "Brasile", già montato sulle 127, mentre quello a gasolio era lo stesso della Ritmo.
Al momento del debutto erano disponibili, sia per la berlina che per la Weekend, 3 versioni, corrispondenti ad altrettanti motori: la Duna 60, con motore a benzina di 1116 cm³ da 60 cv; la Duna 70, con motore (sempre a benzina) di 1301 cm³ da 70 CV e la Duna DS, con motore diesel di 1697 cm³ da 60 cv.
Nelle ambizioni della casa torinese la Duna berlina avrebbe dovuto raccogliere l'eredità della 128 degli anni settanta, mentre la Weekend andava a rimpiazzare l'omonima versione (sempre assemblata in Brasile) della 127 Panorama. Ma l'estetica poco riuscita, l'orientamento del pubblico verso modelli più pratici (con 5 porte e portellone posteriore) e la presenza sul mercato di altre auto Fiat ben più moderne e gradevoli (come la Regata e successivamente la Tipo) finirono per relegare la Duna ai margini del mercato, con un numero bassissimo di vendite, e dando quindi vita a quello che è stato uno dei più grandi flop commerciali della casa torinese."
Da tutto ciò mi pare assodato che fosse una lowcost ante litteram solo che allora il mercato non le voleva.
 
la nuova 128 era la ritmo, poi c'era la regata berlina e weekend che sostituivano la 131 ma per un periodo seg. c & d condividevano la stessa meccanica, ritmo e regata, tipo e tempra, brava e marea......poi causa forza maggiore hanno usato meccaniche diverse. la duna effettivamente poteva rimpiazzare la ritmo 3v e weekend ma è un dato di fatto che derivava (almeno dalla linea) dalla uno. alla seat invece proponevano la ronda e la malaga credo entrambe classificate seg.c.
 
ch4 ha scritto:
Scusami tu allora se ti correggo per la Duna che hai citato e ti posto un estratto da Wilipedia:
"Se però dal punto di vista estetico la Duna appariva come una versione a tre volumi della Uno, sotto l'aspetto meccanico l'auto derivava dalla Ritmo, di cui conservava le sospensioni a ruote indipendenti, la trazione anteriore e le trasmissioni manuali a 5 rapporti. I motori a benzina derivavano dal 1050 cm³. della serie "Brasile", già montato sulle 127, mentre quello a gasolio era lo stesso della Ritmo.
Al momento del debutto erano disponibili, sia per la berlina che per la Weekend, 3 versioni, corrispondenti ad altrettanti motori: la Duna 60, con motore a benzina di 1116 cm³ da 60 cv; la Duna 70, con motore (sempre a benzina) di 1301 cm³ da 70 CV e la Duna DS, con motore diesel di 1697 cm³ da 60 cv.
Nelle ambizioni della casa torinese la Duna berlina avrebbe dovuto raccogliere l'eredità della 128 degli anni settanta, mentre la Weekend andava a rimpiazzare l'omonima versione (sempre assemblata in Brasile) della 127 Panorama. Ma l'estetica poco riuscita, l'orientamento del pubblico verso modelli più pratici (con 5 porte e portellone posteriore) e la presenza sul mercato di altre auto Fiat ben più moderne e gradevoli (come la Regata e successivamente la Tipo) finirono per relegare la Duna ai margini del mercato, con un numero bassissimo di vendite, e dando quindi vita a quello che è stato uno dei più grandi flop commerciali della casa torinese."
Da tutto ciò mi pare assodato che fosse una lowcost ante litteram solo che allora il mercato non le voleva.

Purtroppo questa è la conferma che su Wikipedia, per quanto riguarda le auto, compaiono spesso un sacco di cavolate.
La Duna è nata nel 1987, le sue motorizzazioni sono esattamente le stesse montate sulle Uno prima serie oltre che sulla Ritmo. Addirittura il Diesel della Duna (il 1,7, lo stesso della Ritmo ultima serie) era ben più moderno di quello della Uno. Il 1.1 (1116) ed il 1.3 (1301) benzina erano gli stessi montati sulla 128 1.1 e 1.3, Ritmo 60, 65 e 70S, Uno 55 e 60 e Regata 70. Il 1.1 di derivazione "Brasile" (rialesaggio del 1049 della 127, comunque progettato in Italia) fu quello montato sulla Uno CS, che aveva 2 CV in meno. La differenza, magari, è che la Duna non ha mai avuto il 1.1 Fire (1108) che peraltro la Uno ebbe solo nella seconda serie.
Idem per lo schema delle sospensioni, il fatto che fosse identico a quello della Ritmo (tra l'altro la Ritmo era di categoria superiore rispetto alla Uno) non toglie che fosse identico anche a quello della Uno.
Quanto poi all'ultima frase, quella sulle vendite e sul flop, mi pare che sia una castroneria galattica che chiunque abbia vissuto negli anni '80 e '90 può smentire senza problemi. La Duna sul mercato si è comportata più che decorosamente, ovviamente le sue vendite non hanno mai raggiunto quelle della Uno ma la versione Weekend, ben più venduta della berlina, è stata per alcuni anni la best seller delle piccole SW in Italia, tanto da essere stata rimarchiata come Innocenti e da essere sopravvissuta, mantenendo buoni risultati commerciali, sino a metà degli anni '90.
Forse chi ha scritto quelle fesserie (perchè tali sono) su wikipedia stava pensando alla Palio e non alla Duna.

Saluti
 
ottovalvole ha scritto:
la nuova 128 era la ritmo, poi c'era la regata berlina e weekend che sostituivano la 131 ma per un periodo seg. c & d condividevano la stessa meccanica, ritmo e regata, tipo e tempra, brava e marea......poi causa forza maggiore hanno usato meccaniche diverse. la duna effettivamente poteva rimpiazzare la ritmo 3v e weekend ma è un dato di fatto che derivava (almeno dalla linea) dalla uno. alla seat invece proponevano la ronda e la malaga credo entrambe classificate seg.c.

La Ronda derivava direttamente dalla Seat 124 Pamplona modificata a trazione anteriore e carrozzata con una carrozzeria copiata pedissequamente dalla Ritmo seconda serie (che peraltro uscì sul mercato dopo la Ronda!). La Malaga non derivava dalla Ronda ma era la versione a tre volumi della Ibiza prima serie, per questo motivo (derivando da una segmento B) era considerata una segmento C mentre la Regata che derivava dalla Ritmo (segmento C) era considerata una segmento D. Erano gli anni in cui la coda bastava a guadagnare un segmento.

Saluti
 
e dire che mio papá da una 127 prima serie stava per passare ad una fura! poi ha aspettato.qualche anno e ha preso la tipo. comunque ricordo che negli anni 80 sovrapponevano senza problemi la gamma italiana con quella brasiliana, vendevano la 147 (fiat) la uno cs, la duna, poi in seguito la palio.....adesso potrebbero portare la nuova palio, la grand siena, la linea e la viaggio.....se proprio non vogliono sovrapporle con la gamma fiat che creino un'altro marchio! FBABH fabbrica brasiliana automobili belo horizzonte :D
 
fabiologgia ha scritto:
ch4 ha scritto:
Cerco di risponderti punto per punto. Le varie Duna e compagnia non erano classificabili come lowcost perchè all'epoca tale definizione non esisteva, erano comunque auto dalla tecnologia non all'avanguardia, con soluzioni non raffinate ma robuste, con estetica diciamo "non accattivante" per usare un eufemismo. Se le avessero raggruppate in un marchio lowcost anzichè commercializzarle con marchio Fiat avremmo forse potuto avere l'equivalente del Dacia- Renault con 25 anni di anticipo anche se dubito che avrebbe avuto lo stesso successo.
Per quanto riguarda la mini 90 è vero che esteticamente si differenziava dal modello di Issigonis, ma meccanicamente aveva tutte le soluzioni della progenitrice telaio, sospensioni, motori, ruote di diametro ridotto ecc per cui il feeling di guida (buono) e confort (scarso) erano molto simili, io l'ho posseduta dal '78 all'82 ed avevo avuto modo di guidare in precedenza la mini originale e l'impressione che ebbi a suo tempo fu questa.
Riguardo alla fine travagliata della mini nostrana, quando cioè entrò sotto il controllo Fiat non ricordo esattamente con quale marchio venisse venduta, mi pare però che avessero utilizzato motori giapponesi a tre cilindri di cilindrata 500 o 600 e che le denominazioni del modello fossero inizialmente minitre e quindi small e poi 500 o viceversa,
Dal momento che ho una decina di anni più di te poi posso assicurarti che, almeno in Emilia dove abito negli anni '70 la mini 90 (e la 120) erano auto molto apprezzate e se la giocavano con le A112 come gradimento essendo le 127 (paragonabili come prestazioni) molto più familiari e meno giovani come spirito.

Perdonami la pedanteria, ma la Duna aveva la stessa identica tecnologia, le stesse soluzioni tecniche e gli stessi identici motori della coeva Uno che era considerata tecniologicamente all'avanguardia. Perchè la Uno doveva essere all'avanguardia e la Duna no? Solo perchè era più brutta o perchè qualcuno la sfotteva? Che fosse poco aggraziata nessuno lo nega ma mentre le low-cost di oggi sono basate sulle non low-cost di ieri (c'è quindi una certa arretratezza della Sandero rispetto alla Clio per intenderci), negli anni '80 la Duna era basata sulla Uno della stessa serie quindi non c'era alcuna "arretratezza" né progettuale né tecnica.
Per quanto riguarda le Mini ribadisco che la 90/120 (o Bertone che dir si voglia) con l'originale inglese aveva solo il motore, le sospensioni erano completamente diverse (l'inglese aveva le Hydragas) come pure le ruote che erano da 12" e non da 10" come l'originale.
Come ben ricordi, dai primi anni '80 (per l'esattezza dal 1982) i motori divennero i 3 cilindri 993 cc Daihatsu benzina e Diesel e, dal 1985, anche i bicilindrici 650 cc sempre Daihatsu, dal 1987 prese il nome di Small (500 e 990). La vettura però fu venduta sempre e solo col marchio Innocenti non ebbe mai alcun altro marchio su nessun mercato, non solo la sua produzione cessò proprio quando la Innocenti passò dalla De Tomaso alla Fiat, quindi in effetti non fu mai prodotta sotto l'egida Fiat.
Sulle caratteristiche di guida non posso che darti ragione, anche io l'ho guidata più volte e la ricordo bene, era sportivetta e grintosa (tranne la bicilindrica e la Diesel) ed era la diretta concorrente della A112.

Saluti

Mi sembra che il diesel giapponese fosse il più piccolo del mercato (1000) con percorrenze record....
C'erano periodi in cui di Mini/Small se ne vedevano non poche....
 
fabiologgia ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
la nuova 128 era la ritmo, poi c'era la regata berlina e weekend che sostituivano la 131 ma per un periodo seg. c & d condividevano la stessa meccanica, ritmo e regata, tipo e tempra, brava e marea......poi causa forza maggiore hanno usato meccaniche diverse. la duna effettivamente poteva rimpiazzare la ritmo 3v e weekend ma è un dato di fatto che derivava (almeno dalla linea) dalla uno. alla seat invece proponevano la ronda e la malaga credo entrambe classificate seg.c.

La Ronda derivava direttamente dalla Seat 124 Pamplona modificata a trazione anteriore e carrozzata con una carrozzeria copiata pedissequamente dalla Ritmo seconda serie (che peraltro uscì sul mercato dopo la Ronda!). La Malaga non derivava dalla Ronda ma era la versione a tre volumi della Ibiza prima serie, per questo motivo (derivando da una segmento B) era considerata una segmento C mentre la Regata che derivava dalla Ritmo (segmento C) era considerata una segmento D. Erano gli anni in cui la coda bastava a guadagnare un segmento.

Scusa un attimo: sono andato in confusione :D
Ma la 124 Pamplona era una 124 clone,tp,giusto?
La Ronda, non era più "semplice" farla derivare dalla Ritmo?
Poi, l'Ibiza non era imparentata con Ritmo?
 
SE le low cost colpissero il cuore ed il cervello di tutti, allora avremmo solo low-cost...un mondo di Dacia e di ex Trabant!
Per fortuna il mercato è modaiolo e pure attento...le low-cost sono come il mangiare ed il buon vino...quando vuoi la qualità non vai ai supermercati discount!

Senza presunzione nè fanatismo....ma io la penso così.

L'auto è un oggetto, e siamo d'accordo..ma in fondo è anche passione, amore e sicurezza di un brand.
Quando devi comprare un'auto, non ti fai influenzare da 1000 o 2000 euro di differenza, per avere un prodotto anonimo, sgraziato e pure che svaluta subito.

Poi se si ha scarsa autostima e si pensa alle opinioni del mondo, per la serie questo è l'acquisto che potevo permettermi ...non massacratemi se fallisco...e continuare a piangersi addosso, allora è un'altro paio di maniche.

Acidugnolo oggi...si lo sono... ;)
 
ottovalvole ha scritto:
e dire che mio papá da una 127 prima serie stava per passare ad una fura! poi ha aspettato.qualche anno e ha preso la tipo. comunque ricordo che negli anni 80 sovrapponevano senza problemi la gamma italiana con quella brasiliana, vendevano la 147 (fiat) la uno cs, la duna, poi in seguito la palio.....adesso potrebbero portare la nuova palio, la grand siena, la linea e la viaggio.....se proprio non vogliono sovrapporle con la gamma fiat che creino un'altro marchio! FBABH fabbrica brasiliana automobili belo horizzonte :D

La 147 è dei primissimi anni '80, la Uno CS è del 1986, la Duna del 1987, la Palio dal 1995 se non ricordo male. Non erano proprio della stessa epoca......

Saluti
 
GenLee ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
la nuova 128 era la ritmo, poi c'era la regata berlina e weekend che sostituivano la 131 ma per un periodo seg. c & d condividevano la stessa meccanica, ritmo e regata, tipo e tempra, brava e marea......poi causa forza maggiore hanno usato meccaniche diverse. la duna effettivamente poteva rimpiazzare la ritmo 3v e weekend ma è un dato di fatto che derivava (almeno dalla linea) dalla uno. alla seat invece proponevano la ronda e la malaga credo entrambe classificate seg.c.

La Ronda derivava direttamente dalla Seat 124 Pamplona modificata a trazione anteriore e carrozzata con una carrozzeria copiata pedissequamente dalla Ritmo seconda serie (che peraltro uscì sul mercato dopo la Ronda!). La Malaga non derivava dalla Ronda ma era la versione a tre volumi della Ibiza prima serie, per questo motivo (derivando da una segmento B) era considerata una segmento C mentre la Regata che derivava dalla Ritmo (segmento C) era considerata una segmento D. Erano gli anni in cui la coda bastava a guadagnare un segmento.

Scusa un attimo: sono andato in confusione :D
Ma la 124 Pamplona era una 124 clone,tp,giusto?
La Ronda, non era più "semplice" farla derivare dalla Ritmo?
Poi, l'Ibiza non era imparentata con Ritmo?

La 124 Pamplona era effettivamente il clone della Fiat 124 della quale riprendeva esattamente la meccanica sia come architettura (trazione posteriore) che come motore (il 1.2 da 60 CV).
La Ronda derivò dalla 124 Pamplona (trazione a parte) perchè nel 1982 la Fiat aveva già rescisso il legame con Seat e quindi la Ronda non potè attingere alla base meccanica della Ritmo ma dovette ripiegare sulla vecchia e già disponibile meccanica 124. Lo stesso motivo per cui la Marbella, nonostante sia nata nel 1987, era derivata dalla Panda prima serie e non dalla seconda serie che pure nel 1987 era già in vendita, aveva infatti il retrotreno a ponte rigido e non ad Omega.
La Ibiza non aveva nulla in comune con la Ritmo, nei primi esemplari (1985) aveva i vecchi motori 1.2 e 1.5 benzina e 1.7 diesel di origine Fiat, il diesel era il vecchio 1714 e non il più moderno 1697. Dal 1986 in poi montò invece i motori System Porsche sempre nelle cilindrate 1.2 e 1.5 benzina, mentre il Diesel restò il vecchio Fiat.

Saluti
 
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