MultiJet150 ha scritto:
75TURBO/TP ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
75TURBO/TP ha scritto:
umbiBerto ha scritto:
Si ma qui si parla di % del segmento non di numeri assoluti ..... siamo in un marcato molto più segmentato ed in crisi di allora ... cosa che rende ancora maggiore il valore del risultato raggiunto
No dai non sono mica fesso
Si parla di 80.000 940 vendute leggi bene....
Evidentemente nel segmento C non sono mai state vendute 80.000 Alfa in un anno
Se poi parliamo di percentuali come dici tu allora la differenza e' vergognosamente a favore dell'Alfasud.
Certo ma allora in Italia e nel mondo circolavano molte,ma molte meno auto,un'Alfasud rispetto alle concorrenti costava di piu'(era come la serie 1 odierna e le sue concorrenti) e c'era' tanta piu' scelta sia in Alfa Romeo Fiat Lancia Autobianchi e Innocenti.
Chi la sceglieva non lo faceva perche' non trovava una alternativa C -D-Coupe'-Spider- Italiana.
Comunque quello che dici vale solo per Fiat perche' tutti gli altri le vendite le hanno aumentente rispetto a quegli anni.
Però, non dimenticare che in quegli anni, c'erano ancora famiglie che non possedevano nessuna auto, mentre oggi, in ogni famiglia tipo, ce ne sono almeno 2.
Un conto è riempire un mercato ricco di spazio di crescita reale, un conto è il semplice rimpiazzo di quelle già esistenti.
Ne convieni ?
Il mercato lo ha riempito Fiat non Alfa Romeo
chi non aveva la possibilita' di comprare un'Auto secondo te prendeva un'Alfa per riempire il vuoto?La costosa e assetata Alfa negli anni della piu' grande crisi petrolifera della storia?
Ma poi di che anni parli? Dove vivevi nella meta' degli anni 70? Quasi tutte le famiglie(di quelle che ricordo io tutte) avevano almeno un'Auto a tempi dell'Alfasud,non ne convengo neanche se ho sonno.
Allora, nella metà degli anni 70 andavo in bicicletta, causa embargo petrolifero, poi, difendevo i confini del paese anche se non so da chi dovevo difenderli, ma questa è un'altra storia e infine, acquistavo la mia prima FIAT.
In ogni caso ti icollo alcuni dati che ho trovato in rete:
In Italia i veicoli circolanti sono infatti passati dagli 11 milioni del 1970 ai 39 milioni del 2006, con
un aumento del 250%, notevolmente superiore al +67% della crescita della rete autostradale.
Allora, come puoi notare, nel 1970, non eravamo ancora saturi nel senso che non c'era ancora 1 vettura per famiglia, attualmente, se togliamo i minorenni e gli ultra ottantenni, siamo quasi a 1 vettura per abitante, capisci che il mercato dell'auto è fatto solamente da sostituzioni del parco esistente. Pertanto, più difficile da convincere, anche se con buone offerte e ottime campagne pubblicitarie.
Adesso ne convieni ?
Scusa multy, ma per correttezza quello dell'entità del circolante è solo uno tra i tanti dati da analizzare.
E'pur vero come dici tu che il circolante è enormemente aumentato dagli anni 70 ad oggi e che ormai il mercato è solo di sostituzione, ma è anche vero che il mercato (sia italiano che ancor più europeo, per non parlare dei dati mondiali) nel suo complesso è aumentato enormemente.
Mi spiego meglio: negli anni 70, non mi pare che si immatricolassero in Italia più di 1 milione e mezzo di vetture all'anno e, come dici tu, si trattava di un mercato di prima motorizzazione, in cui l'esigenza, complice anche la situazione economica, non era tanto quella di mettersi al volante dell'auto più bella, o tecnicamente sofisticata, ma quella di avere 4 ruote sotto al sedere, e quindi vai di 500, di 127, o di 112 e mini minor nei casi più fortunati.
Era un mercato che in un certo senso, per le sue caratteristiche, premiava i prodotti Fiat e penalizzava quelli Alfa e Lancia, complici anche l'IVA al 38% per i motori sopra ai 2.000 e il panico derivante dal primo chock petrolifero.
Quello attuale è invece un mercato quasi solo di sostituzione, in cui, salvo necessità impellenti, se cambio l'auto, forse cerco qualcosa di più sfizioso, che possa soddisfare il mio ego, sia esso volto all'aspetto estetico, o a quello tecnico o a quello tecnologico.
Per di più, salvo il 2011 e probabilmente il 2012 questo mercato è stato anche più ampio, visto che da crca 15 anni si è stabilizzato ad un livello medio quasi sempre superiore ai 2 milioni di pezzi all'anno, con picchi anche di 2 milioni e mezzo, e in questo frangente, una riduzone dei volumi, sia in termini perentuali, che, ancor di più in termini assoluti, e per di più sia in ambito nazionale che europeo, non è che sia sto gran bel segnale.
Riguardo a Giulietta mi permetto di dire che uno scostamento dai target fissati (e fissati quando già si sapeva che ci sarebbe stata la crisi, che non dimentichiamolo non è iniziata ieri, ma nel 2008, quindi un annetto e mezzo buono prima che la Giulietta uscisse sul mercato) è anche esso un dato preoccupante, e forse l'accelerazione che si stà verificando nel proporre nuovi modelli basati sulla stessa piattaforma. con svariati marchi stà proprio nella necessità di ammmortizzare più efficacemente gli investimenti per lo sviluppo della piattaforma stessa.
Il 2011 è stato il primo anno dipiena commercializzazione, il vero confronto sarà 2012 su 2011 e, francamente non sono ottimasta, anche perché la concorrenza (Audi A3, BMW serie 1, Mercedes classe B, Golf 7 e, se permettete ci metto anche le prossime Volvo V40 e XC40) sarà ben più agguerrita.
Come direbbe qualcuno "qui si parrà la vostra nobilitate", se nel 2012, la Giulietta riuscirà a ripetere i numeri del 2011 allora sarà un bel segno.
Riguardo alla presentazione di nuovi motori, anche decisamente furi luogo per un marchio come Alfa, invece, penso sia solo un bene.
Di fatto tutta la concorrenza va in quella direzione, il downsizing, che ci piaccia o no (e per capire quanto mi piaccia personalmente, posso dire che stavo valutando seriamente l'acquisto di una Volvo XC70 T6 col 3.000 A benzina turbo...) è una realtà e sarà sempre più presente, complice anche la necessità di ridurre i consumi (sia effettivi che di omologazione), di accoppiare i motori endotermici a unità ibride e, almeno in Italia, di poter proporre l'auto anche ai neopatentati e, soprattutto, la possibilità di abbassare i prezzi di ingresso e poter strutturare i messaggi pubblicitari con i cosiddetti prezzi civetta (cosa che TUTTI fanno).
