<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vendita Alfa a VW, siamo vicini alla fine della vicenda? | Page 33 | Il Forum di Quattroruote

Vendita Alfa a VW, siamo vicini alla fine della vicenda?

SZ. ha scritto:
Volendo invece indugiare sul piacere della filosofia, sarebbe bello capire perchè gira questa voce che fiat preferisce sviluppare prodotti Alfa per servire principalmente il mercato USA, e poi:
- non si capisce di quali prodotti specifici per gli USA si stia parlando, si parlerà;
- il ritorno del marchio è annunciato e rinviato sistematicamente;
- si raccontano mille problemi, mille ostacoli, come le procedure di omologazione, che avrebbero impedito l'omologazione della 159, quando in USA circolano, e sono quindi regolarmente omologate, auto come la Smart, la Mini, la 500, che tutto si posso pensare tranne che progettate per il mercato USA. Con l'ulteriore curiosità di capire come ad esempio un auto sviluppata su un telaio progettato in collaborazione con gli americani, non sia stata pensata tenendo conto dei requisiti della normativa americana...
- non c'e' un marchio premium al mondo che sviluppi una gamma di prodotti specifica per un continente/Paese, anzi, fa della presenza di ogni modello in ogni Paese, un fatto distintivo e di prestigio della sua immagine. Con l'ulteriore curiosità quindi di capire il nuovo paradigma di Marchionne, secondo cui sarebbe più redditizio sviluppare Alfa adatte solo alle esigenze degli USA, piuttosto che Alfa per tutto il mondo...(economie di scala al contrario)

Se è per questo non si capisce neanche se ci sarà un rilancio.
Se c'è bene (forse) se non c'è vorrà dire che si sarà pensato essere meglio altri investimenti.
Ora, evidentemente, Marchionne non ritiene utile nè investire nel marchio Alfa (in Europa di sicuro e negli Usa forse) nè venderlo. Punto.
Può piacere o no, ma è così.
Quel che non capisco è l'idea che ci sia un acacnimento contro il marchio e una deliberata volontà di affossarlo.
Uno che fa il mestiere di Marchionne (ma anche di Piech) ha la sensibilità alla storia dei marchi pari a quella di un generale in guerra alla vita dei soldati. Pur con tutta la comprensione umana, servono per raggiungere un obiettivo, e che possano essere sacrificati fa parte del gioco.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Pilota, come sai il cuneo fiscale é lo stesso per tutte le imprese, e non sto a dirti esattamente dove sta conficcato...

Non sfugge a nessuno che quando in Italia si parla di "industria dell'auto" il tutto riconduce in realtà ad un unico portatore di interessi.

E per aiutare solo lui, ancora, mancano i requisiti di equità e merito. Ci sono nolti altri settori dell'industria agonizzanti, con realtá ben più virtuose.

Non si tratta coi sequestratori.

fantastico :D

ma come ti vengono? :twisted: :D :lol:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
FurettoS ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Vorrei dire tre cose:
- Seat e Skoda stanno per lanciare due vetture identiche di segmento D- con i rispettivi marchi.
- Toyota e Subaru, che non appartengono neppure allo stesso gruppo, hanno lanciato due vetture identiche con marchi diversi.

Si potrebbero fare altri esempi, ma ne faccio solo 2. Perchè se ciò lo fa un gruppo straniero nessuno dice nulla e se lo fa il gruppo Fiat-Chrysler (es. Chrysler 300-Lancia Thema) si grida allo scandalo?

Seconda cosa:
Gli strateghi di Fiat e Chrysler hanno ormai deciso che le piccole-medie cilindrate le fa la Fiat e le grosse cilindrate le fa la Chrysler, con la consulenza sinergica di ing. Fiat. Le vetture prestigiose le fanno Maserati (sfruttando anche sinergie con Chrysler e Ferrari), e la Ferrari stessa. A me non sembra un sacrilegio, mi sembra un corretto sfruttamento delle integrazioni industriali, lo fanno tutti, perchè in Italia non si deve fare?

Terza cosa:
Perchè un imprenditore italiano deve buttare fango su un altro imprenditore italiano? Qual'è la ratio di ciò? Lo dico sinceramente: io, che voglio un gran bene all'Italia e non lo nascondo, non lo farei mai. Chiaro che poi la replica di Marchionne sia stata altrettanto pesante.

Personalmente ne faccio un principio di coerenza non tanto di strategie.

...............Tanti pensieri profondi ma incoerenti con il comportamento nella realtà delle cose.

Quindi a mio avviso non vedo nessun problema in Italia a prestare i soldi aFiat ma con le stesse ed identiche scadenze/modalità avvenute in suolo americano a garanzia dell'investimento e sinceramente non sò quanto sarebbe contento il CEO di queste condizioni.

Il problema a mio avviso non è quello di avere prestiti dal governo, il problema che per me giustamente pone Marchionne è quello delle condizioni esterne in cui lui è obbligato ad operare. Mi spiego:

Un operaio Fiat guadagna a quanto si legge mediamente 1.700 euro al mese lordi, 1.200 netti. L'Azienda Fiat però paga di contributi altri 1.000 euro/mese circa (il famoso "cuneo fiscale", il più alto d'Europa). Ciò porta il costo mensile per operaio a 2.700 euro. Se a ciò si aggiunge lo scarso utilizzo degli impianti, ecco perchè è assolutamente anti-economico produrre modelli in Italia e l'aiuto che, credo, potrebbe essere richiesto al governo è quello di diminuire il cuneo fiscale magari temporaneamente per il solo settore automobilistico se davvero si vuole rilanciare questo pilastro dell'industria nazionale.
Basterebbe ridurlo di 100 euro a operaio per realizzare risparmi significativi sul costo del lavoro, quantificabili in almeno 500 milioni annui se consideriamo tutto il personale operaio/impiegatizio italiano del gruppo, aumentando la competitività della produzione in Italia.

Pilota, come sai il cuneo fiscale é lo stesso per tutte le imprese, e non sto a dirti esattamente dove sta conficcato...

Non sfugge a nessuno che quando in Italia si parla di "industria dell'auto" il tutto riconduce in realtà ad un unico portatore di interessi.

E per aiutare solo lui, ancora, mancano i requisiti di equità e merito. Ci sono nolti altri settori dell'industria agonizzanti, con realtá ben più virtuose.

Non si tratta coi sequestratori.

Rispondo perchè chiamato in causa.
E' lapalissiano che il cuneo fiscale riguarda tutte le imprese italiane. Volevo solo dire che chi oggi alza la voce (leggi responsabili di partito e quant'altro) per dire che l'auto deve tornare pilastro dell'economia in Italia non sa quello che dice, perchè sono proprio i governanti che hanno voluto la distruzione dell'auto in Italia. Mi sembra che anche il "nostro" ottimo direttore lo abbia sottolineato.
In aderenza a ciò ipotizzavo che la riduzione del cuneo fiscale solo per l'industria dell'auto e solo per 1 anno, potrebbe essere una maniera per rilanciare ciò che è stato distrutto e peraltro, come dici tu, ci sono altri settori agonizzanti che meriterebbero un trattamento ancora migliore, perchè no. Anzi, in realtà il cuneo fiscale andrebbe ridotto subito, per tutte le imprese, tout court.

Aggiungo che non lavoro nel campo automobilistico ancorchè in vari modi mi occupi o mi sia occupato per hobby e soprattutto passione di automobili (pilota gentleman, team manager, istruttore di guida, moderatore di siti ecc.). Sono un bancario (non banchiere... :D) e quindi le mie valutazioni sono solo "accademiche", assolutamente personali e in quanto tali anche non condivisibili. Amo l'automobile, tutto qui.
 
Mah, sinceramente l'idea alquanto curiosa del fallimento del mercato europeo è tutta del CEO di Fiat.

L'Europa è e rimane al momento il terzo mercato mondiale nella vendita di autovetture preceduta nel 2011 dal Nord America e Cina. E' incontestabile che la crisi che ha investito l'Europa, coinvolgendo i Pesi che tutti conosciamo Italia compresa, abbia portato ad un blocco ma il Gruppo non ha mai avuto grossi volumi di export ed il suo maggior garante nell'acquisto di autovetture è sempre stata l'Italia da quì lo stop delle vendite nel momento in cui la situazione nazionale è entrata in un vortice recessivo.

Continuo a riflettere su come si possa aumentare l'export di quello che non hai o peggio di quello che avendo nessuno vuole, ma la provvidenza può metterci lo zampino.

Allo stesso modo mi chiedo come è possibile rilanciare il Gruppo non avendo uno straccio di piano industriale stabile in considerazione del fatto che visti gli ipotetici investimenti milionari che servirebbero uno stabilimento non lo aggiorni in una settimana.

Probabilmente senza sprecare fiumi di parole basterebbe aprire i listini del Gruppo per capire cosa c'è che non va.
 
500
500 Abarth
500L
Panda
Uno
Palio
Siena
GrandSiena
Albea
PuntoClassic
Punto'12
Linea
Bravo
Viaggio
Sedici
Freemont
Qubo
Doblò
queste sono le vetture che la Fiat produce e vende un pò in tutto il mondo.
 
Palio, Siena, Grand Siena ed Albea fanno parte del "progetto 178" ovvero vetture a basso costo per i mercati emergenti ed in Romania fa concorrenza a Dacia.

La Linea nasce dal pianale della grande Punto.

Manca la copertura di interi segmenti e di versioni

Non mi sembra un listino di cui vantarsi! :(
 
FurettoS ha scritto:
Palio, Siena, Grand Siena ed Albea fanno parte del "progetto 178" ovvero vetture a basso costo per i mercati emergenti ed in Romania fa concorrenza a Dacia.

La Linea nasce dal pianale della grande Punto.

Manca la copertura di interi segmenti e di versioni

Non mi sembra un listino di cui vantarsi! :(
hai detto che la Fiat non ha vetture da vendere fuori dall'Italia? le vetture ce le ha e sono quelle più commestibili proprio nei mercati emergenti. Ti ricordo che con quelle vetture è il primo costruttore in Brasile,se vendono tante macchine qualcuno sicuramente le comprerà!
 
ottovalvole ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Palio, Siena, Grand Siena ed Albea fanno parte del "progetto 178" ovvero vetture a basso costo per i mercati emergenti ed in Romania fa concorrenza a Dacia.

La Linea nasce dal pianale della grande Punto.

Manca la copertura di interi segmenti e di versioni

Non mi sembra un listino di cui vantarsi! :(
hai detto che la Fiat non ha vetture da vendere fuori dall'Italia? le vetture ce le ha e sono quelle più commestibili proprio nei mercati emergenti. Ti ricordo che con quelle vetture è il primo costruttore in Brasile,se vendono tante macchine qualcuno sicuramente le comprerà!

Ho detto che il Gruppo Fiat/Lancia/Alfa ha ben poco da esportare ed è riferito all'ultimo intervento del CEO con il governo dove pone come rimedio per la crisi che ha investito gli stabilimenti italiani aumentare l'export. (geniale!)

Molte di quelle vetture sono prodotte in loco nei paesi di commercializzazione.

Forse sono io che non ho capito nulla. Se la strategia è vendere auto a basso costo a 9.000? in quantità spropositata questa potrebbe essere la soluzione giusta se invece l'idea è quella di essere un grande gruppo automobilistico tra le grandi direi che non ci siamo.
 
ottovalvole ha scritto:
500
500 Abarth
500L
Panda
Uno
Palio
Siena
GrandSiena
Albea
PuntoClassic
Punto'12
Linea
Bravo
Viaggio
Sedici
Freemont
Qubo
Doblò
queste sono le vetture che la Fiat produce e vende un pò in tutto il mondo.

Otto, si parla di potenziare l'esportazione di auto che si costruiscano in Italia.

Di tutte quelle che citi, che rispettino la premessa, ce ne sono forse 2. E non a caso, ma perché sono auto low cost destinate a paesi del terzo mondo, o quasi.
 
pilota54 ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
FurettoS ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Vorrei dire tre cose:
- Seat e Skoda stanno per lanciare due vetture identiche di segmento D- con i rispettivi marchi.
- Toyota e Subaru, che non appartengono neppure allo stesso gruppo, hanno lanciato due vetture identiche con marchi diversi.

Si potrebbero fare altri esempi, ma ne faccio solo 2. Perchè se ciò lo fa un gruppo straniero nessuno dice nulla e se lo fa il gruppo Fiat-Chrysler (es. Chrysler 300-Lancia Thema) si grida allo scandalo?

Seconda cosa:
Gli strateghi di Fiat e Chrysler hanno ormai deciso che le piccole-medie cilindrate le fa la Fiat e le grosse cilindrate le fa la Chrysler, con la consulenza sinergica di ing. Fiat. Le vetture prestigiose le fanno Maserati (sfruttando anche sinergie con Chrysler e Ferrari), e la Ferrari stessa. A me non sembra un sacrilegio, mi sembra un corretto sfruttamento delle integrazioni industriali, lo fanno tutti, perchè in Italia non si deve fare?

Terza cosa:
Perchè un imprenditore italiano deve buttare fango su un altro imprenditore italiano? Qual'è la ratio di ciò? Lo dico sinceramente: io, che voglio un gran bene all'Italia e non lo nascondo, non lo farei mai. Chiaro che poi la replica di Marchionne sia stata altrettanto pesante.

Personalmente ne faccio un principio di coerenza non tanto di strategie.

...............Tanti pensieri profondi ma incoerenti con il comportamento nella realtà delle cose.

Quindi a mio avviso non vedo nessun problema in Italia a prestare i soldi aFiat ma con le stesse ed identiche scadenze/modalità avvenute in suolo americano a garanzia dell'investimento e sinceramente non sò quanto sarebbe contento il CEO di queste condizioni.

Il problema a mio avviso non è quello di avere prestiti dal governo, il problema che per me giustamente pone Marchionne è quello delle condizioni esterne in cui lui è obbligato ad operare. Mi spiego:

Un operaio Fiat guadagna a quanto si legge mediamente 1.700 euro al mese lordi, 1.200 netti. L'Azienda Fiat però paga di contributi altri 1.000 euro/mese circa (il famoso "cuneo fiscale", il più alto d'Europa). Ciò porta il costo mensile per operaio a 2.700 euro. Se a ciò si aggiunge lo scarso utilizzo degli impianti, ecco perchè è assolutamente anti-economico produrre modelli in Italia e l'aiuto che, credo, potrebbe essere richiesto al governo è quello di diminuire il cuneo fiscale magari temporaneamente per il solo settore automobilistico se davvero si vuole rilanciare questo pilastro dell'industria nazionale.
Basterebbe ridurlo di 100 euro a operaio per realizzare risparmi significativi sul costo del lavoro, quantificabili in almeno 500 milioni annui se consideriamo tutto il personale operaio/impiegatizio italiano del gruppo, aumentando la competitività della produzione in Italia.

Pilota, come sai il cuneo fiscale é lo stesso per tutte le imprese, e non sto a dirti esattamente dove sta conficcato...

Non sfugge a nessuno che quando in Italia si parla di "industria dell'auto" il tutto riconduce in realtà ad un unico portatore di interessi.

E per aiutare solo lui, ancora, mancano i requisiti di equità e merito. Ci sono nolti altri settori dell'industria agonizzanti, con realtá ben più virtuose.

Non si tratta coi sequestratori.

Rispondo perchè chiamato in causa.
E' lapalissiano che il cuneo fiscale riguarda tutte le imprese italiane. Volevo solo dire che chi oggi alza la voce (leggi responsabili di partito e quant'altro) per dire che l'auto deve tornare pilastro dell'economia in Italia non sa quello che dice, perchè sono proprio i governanti che hanno voluto la distruzione dell'auto in Italia. Mi sembra che anche il "nostro" ottimo direttore lo abbia sottolineato.
In aderenza a ciò ipotizzavo che la riduzione del cuneo fiscale solo per l'industria dell'auto e solo per 1 anno, potrebbe essere una maniera per rilanciare ciò che è stato distrutto e peraltro, come dici tu, ci sono altri settori agonizzanti che meriterebbero un trattamento ancora migliore, perchè no. Anzi, in realtà il cuneo fiscale andrebbe ridotto subito, per tutte le imprese, tout court.

Aggiungo che non lavoro nel campo automobilistico ancorchè in vari modi mi occupi o mi sia occupato per hobby e soprattutto passione di automobili (pilota gentleman, team manager, istruttore di guida, moderatore di siti ecc.). Sono un bancario (non banchiere... :D) e quindi le mie valutazioni sono solo "accademiche", assolutamente personali e in quanto tali anche non condivisibili. Amo l'automobile, tutto qui.

Così debbo quotare tutto. I tuoi interessi economici non erano in discussione. ;-)

Personalmente ho l'idea che il summit di Sabato sia stata una messinscena fra due che non hanno nulla da dirsi, ma soorattutto, da dArsi. Convocata da uno che non c'entra niente, ma ha altri interessi.
 
FurettoS ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
FurettoS ha scritto:
Palio, Siena, Grand Siena ed Albea fanno parte del "progetto 178" ovvero vetture a basso costo per i mercati emergenti ed in Romania fa concorrenza a Dacia.

La Linea nasce dal pianale della grande Punto.

Manca la copertura di interi segmenti e di versioni

Non mi sembra un listino di cui vantarsi! :(
hai detto che la Fiat non ha vetture da vendere fuori dall'Italia? le vetture ce le ha e sono quelle più commestibili proprio nei mercati emergenti. Ti ricordo che con quelle vetture è il primo costruttore in Brasile,se vendono tante macchine qualcuno sicuramente le comprerà!

Ho detto che il Gruppo Fiat/Lancia/Alfa ha ben poco da esportare ed è riferito all'ultimo intervento del CEO con il governo dove pone come rimedio per la crisi che ha investito gli stabilimenti italiani aumentare l'export. (geniale!)

Molte di quelle vetture sono prodotte in loco nei paesi di commercializzazione.

Forse sono io che non ho capito nulla. Se la strategia è vendere auto a basso costo a 9.000? in quantità spropositata questa potrebbe essere la soluzione giusta se invece l'idea è quella di essere un grande gruppo automobilistico tra le grandi direi che non ci siamo.

Se marchionne vuole aumentare l'export dall'Italia nessuno lo obbligava ad andare a costruire in Serbia uno stabilimento per lanciare una vettura che dovrà vendere proprio nel vecchio continente.
Eppure c'è andato, per convenienza economica ed industriale.

L'unica soluzione che l'uomo di Detroit propone è quella di avere mani libere nel nostro paese, ove è innegabile che fare industria sia difficile per tanti lacci strutturali e fiscali.
Ma la soluzione che lui insegue è quella della deregolation, della rinuncia di 30 anni di diritti conquistati, per riportarci allo status quo del lavoratore serbo, o indiano o polacco. Dimenticando che gli stessi sindacati come UIL o CISL gli hanno permesso l'inimmaginabile fino ad alcuni anni fa, ovvero di uscire dal contratto nazionale per averne uno "ad personam", a fronte di promesse poi disattese.

Diventa evidente che il CEO gioca al rialzo. E diventa evidente che, innanzi alla crisi ed alla levata di scudi sulla bufala "fabbrica Italia", il suo rilancio sugli "aiuti statali" abbia colto nel segno, mettendo in difficoltà un governo debole e trovando (non so come) consensi anche qua sopra. Oltretutto con un argomento, quello degli aiuti statali, che tutti abbiamo condannato e che hanno rappresentato per decenni un malcostume del rapporto fiat-Stato.

Cmq per tornare in argomento, direi che l'unica verità è che se non sforni modelli, non li vendi di sicuro. Se poi non ci sono soldi per farli..speriamo solo che quando ripartirà il mercato, esista ancora una fiat (sempre che non sia diventata una crysler, nel frattempo).
 
renexx ha scritto:
liuc30 ha scritto:
MULTILINK NON PER TUTTE - Se a bordo abbiamo apprezzato alcune piccole attenzioni, come la leva di sblocco del cofano motore azionabile soltanto dopo aver aperto la portiera, troviamo bella ma poco pratica l?apertura del portellone posteriore facendo basculare il marchio. Forse su questa Golf supertecnologica era il caso di installare un sistema a sfioramento. Passando alle ?parti basse?, invece, lascia perplessi il fatto che la nuova Volkswagen Golf sia proposta con un sistema di sospensioni posteriori differente a seconda della potenza dell?auto (all?anteriore, invece, è adottato un classico schema McPherson). Le versioni meno spinte, vale a dire con motori sotto i 90 kW, ovvero 122 cavalli (il 1.2 TSI da 85 CV e il 1.6 TDI da 105 CV) adottano una soluzione a ponte torcente, mentre dai 90 kW (compresi) in su vi sia un ben più raffinato sistema multilink. I tecnici tedeschi hanno giustificato questa scelta con il fatto che così sulle Golf meno ?spinte? si guadagnano altri 11 kg di peso (a favore dei consumi), e che comunque per il cliente di questo tipo di vetture difficilmente è avvertibile la necessità di un sistema di sospensioni più evoluto. A noi viene il dubbio che sia anche per tagliare i costi di produzione.

Preso da uno dei tanti Siti...... E già, dura da accettare , ma pare sia così ;)

Per me è stata più dura accettare la scomparsa della Lancia, ma tant'è...
Da quale sito proviene la notizia?

..ma perchè quando le notizie non vi piacciono, cambiate discorso?

infomotori
 
renexx ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
renexx ha scritto:
liuc30 ha scritto:
MULTILINK NON PER TUTTE - Se a bordo abbiamo apprezzato alcune piccole attenzioni, come la leva di sblocco del cofano motore azionabile soltanto dopo aver aperto la portiera, troviamo bella ma poco pratica l?apertura del portellone posteriore facendo basculare il marchio. Forse su questa Golf supertecnologica era il caso di installare un sistema a sfioramento. Passando alle ?parti basse?, invece, lascia perplessi il fatto che la nuova Volkswagen Golf sia proposta con un sistema di sospensioni posteriori differente a seconda della potenza dell?auto (all?anteriore, invece, è adottato un classico schema McPherson). Le versioni meno spinte, vale a dire con motori sotto i 90 kW, ovvero 122 cavalli (il 1.2 TSI da 85 CV e il 1.6 TDI da 105 CV) adottano una soluzione a ponte torcente, mentre dai 90 kW (compresi) in su vi sia un ben più raffinato sistema multilink. I tecnici tedeschi hanno giustificato questa scelta con il fatto che così sulle Golf meno ?spinte? si guadagnano altri 11 kg di peso (a favore dei consumi), e che comunque per il cliente di questo tipo di vetture difficilmente è avvertibile la necessità di un sistema di sospensioni più evoluto. A noi viene il dubbio che sia anche per tagliare i costi di produzione.

Preso da uno dei tanti Siti...... E già, dura da accettare , ma pare sia così ;)

Per me è stata più dura accettare la scomparsa della Lancia, ma tant'è...
Da quale sito proviene la notizia?
la notizia è uscita dalla prima immagine della MK7 e precisamente dal comunicato ufficiale VW,si sono riempite pagine intere di forum in ogni stanza soprattutto Zona Franza,AlfaRomeo e VW e ancora fai l'indiano? Tutto questo non va oltre 15 giorni fa.

Ho chiesto per essere edotto, dato che non ho letto nulla del genere in tutti gli articoli che ho visto sulla nuova Golf. E non vado quasi mai in Zona Franca.

Probabilmente perchè è la norma elogiare tutto quello che c'è di positivo (marchette) ad esempio i 100 kg in meno, (sentito a tg2 motori) se poi si torna a soluzioni più economiche per le sospensioni, si tace, oppure si prende in considerazione le versioni più performanti, per riportare tutto nella norma e far credere che è tutto come prima o meglio di prima.
 
ma che poi, delle sospensioni della Golf, ma che ci interessa??

VW non è un marchio sportivo. Non è un marchio che deve fare della tecnica raffinata e della ricerca la sua forza.

VW fa la sua fortuna sulla estrema razionalità, sulla solidità e sulla qualità tutta crucca del proprio prodotto. Un prodotto che è il punto di riferimento per tutti, la cartina al tornasole delle medie C.

Se fa una sospensione tecnicamente dozzinale non interessa. Deve interessare che sia solida ed assicuri quella lungimiranza che ogni Golf ha per immagine e discendenza dalle precedenti.

Se poi il marketing crucco ci ricama sopra bufale, non siamo abbastanza svegli (si spera) per scovare l'inganno. Ma ciò non cambia la sostanza, ovvero che non trattandosi di un marchio sportivo o di avanguardia, nessuno gli imputerà mai banalità tecniche e scorciatoie produttive. Basta che sia solida ed affidabile, per trasformarsi in un assegno circolare al momento di venderla come usato.

Molto, ma molto ma molto diverso se parliamo di un'auto a marchio Alfa Romeo. Ove tecnica, motoristica e prestazioni su strada devono per natura ed aspettative essere di chiara impostazione sportiva, ovvero primeggiare (o perlomeno distinguersi) dalla massa.
Non so se mi spiego :?
 
Vogliamo smetterla per cortesia di parlare delle sospensioni posteriore della nuova Golf in questo topic?
Qui, se il titolo non bastasse a farlo capire, si parla della possibile vendita di Alfa a VAG.

Per parlare della nuova Golf in raffronto alla Giulietta è già stato aperto un topic apposito

Grazie a tutti per la collaborazione.
 
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