BelliCapelli3 ha scritto:
pilota54 ha scritto:
FurettoS ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Vorrei dire tre cose:
- Seat e Skoda stanno per lanciare due vetture identiche di segmento D- con i rispettivi marchi.
- Toyota e Subaru, che non appartengono neppure allo stesso gruppo, hanno lanciato due vetture identiche con marchi diversi.
Si potrebbero fare altri esempi, ma ne faccio solo 2. Perchè se ciò lo fa un gruppo straniero nessuno dice nulla e se lo fa il gruppo Fiat-Chrysler (es. Chrysler 300-Lancia Thema) si grida allo scandalo?
Seconda cosa:
Gli strateghi di Fiat e Chrysler hanno ormai deciso che le piccole-medie cilindrate le fa la Fiat e le grosse cilindrate le fa la Chrysler, con la consulenza sinergica di ing. Fiat. Le vetture prestigiose le fanno Maserati (sfruttando anche sinergie con Chrysler e Ferrari), e la Ferrari stessa. A me non sembra un sacrilegio, mi sembra un corretto sfruttamento delle integrazioni industriali, lo fanno tutti, perchè in Italia non si deve fare?
Terza cosa:
Perchè un imprenditore italiano deve buttare fango su un altro imprenditore italiano? Qual'è la ratio di ciò? Lo dico sinceramente: io, che voglio un gran bene all'Italia e non lo nascondo, non lo farei mai. Chiaro che poi la replica di Marchionne sia stata altrettanto pesante.
Personalmente ne faccio un principio di coerenza non tanto di strategie.
...............Tanti pensieri profondi ma incoerenti con il comportamento nella realtà delle cose.
Quindi a mio avviso non vedo nessun problema in Italia a prestare i soldi aFiat ma con le stesse ed identiche scadenze/modalità avvenute in suolo americano a garanzia dell'investimento e sinceramente non sò quanto sarebbe contento il CEO di queste condizioni.
Il problema a mio avviso non è quello di avere prestiti dal governo, il problema che per me giustamente pone Marchionne è quello delle condizioni esterne in cui lui è obbligato ad operare. Mi spiego:
Un operaio Fiat guadagna a quanto si legge mediamente 1.700 euro al mese lordi, 1.200 netti. L'Azienda Fiat però paga di contributi altri 1.000 euro/mese circa (il famoso "cuneo fiscale", il più alto d'Europa). Ciò porta il costo mensile per operaio a 2.700 euro. Se a ciò si aggiunge lo scarso utilizzo degli impianti, ecco perchè è assolutamente anti-economico produrre modelli in Italia e l'aiuto che, credo, potrebbe essere richiesto al governo è quello di diminuire il cuneo fiscale magari temporaneamente per il solo settore automobilistico se davvero si vuole rilanciare questo pilastro dell'industria nazionale.
Basterebbe ridurlo di 100 euro a operaio per realizzare risparmi significativi sul costo del lavoro, quantificabili in almeno 500 milioni annui se consideriamo tutto il personale operaio/impiegatizio italiano del gruppo, aumentando la competitività della produzione in Italia.
Pilota, come sai il cuneo fiscale é lo stesso per tutte le imprese, e non sto a dirti esattamente dove sta conficcato...
Non sfugge a nessuno che quando in Italia si parla di "industria dell'auto" il tutto riconduce in realtà ad un unico portatore di interessi.
E per aiutare solo lui, ancora, mancano i requisiti di equità e merito. Ci sono nolti altri settori dell'industria agonizzanti, con realtá ben più virtuose.
Non si tratta coi sequestratori.
Rispondo perchè chiamato in causa.
E' lapalissiano che il cuneo fiscale riguarda tutte le imprese italiane. Volevo solo dire che chi oggi alza la voce (leggi responsabili di partito e quant'altro) per dire che l'auto deve tornare pilastro dell'economia in Italia non sa quello che dice, perchè sono proprio i governanti che hanno voluto la distruzione dell'auto in Italia. Mi sembra che anche il "nostro" ottimo direttore lo abbia sottolineato.
In aderenza a ciò ipotizzavo che la riduzione del cuneo fiscale solo per l'industria dell'auto e solo per 1 anno, potrebbe essere una maniera per rilanciare ciò che è stato distrutto e peraltro, come dici tu, ci sono altri settori agonizzanti che meriterebbero un trattamento ancora migliore, perchè no. Anzi, in realtà il cuneo fiscale andrebbe ridotto subito, per tutte le imprese, tout court.
Aggiungo che non lavoro nel campo automobilistico ancorchè in vari modi mi occupi o mi sia occupato per hobby e soprattutto passione di automobili (pilota gentleman, team manager, istruttore di guida, moderatore di siti ecc.). Sono un bancario (non banchiere...

) e quindi le mie valutazioni sono solo "accademiche", assolutamente personali e in quanto tali anche non condivisibili. Amo l'automobile, tutto qui.