La differenza, Crank, la fa come e dove si progetta. In Lamborghini, la progettazione e lo sviluppo delle vetture avviene sempre a Sant'Agata; dal momento dell'annessione al gruppo VW, l'opportunità per i progettisti è stata quella del poter usufruire di tecnologie, fornitori e componentistiche provenienti dalla Germania (e non solo). A Sant'Agata si progetta, si mette a punto, si ricerca, si costruisce, si chiedono aiuti e componenti a Ingolstadt e a Wolfsburg, ma il prodotto finale che ne esce ha caratteristiche e connotazioni prettamente italiane, perchè è fatto "all'italiana". E gli odiati tedeschi hanno lasciato amplia autonomia ai progettisti emiliani, proprio per far sì che da quella fabbrica uscissero auto italiane e non tedesche. Per chi vuole roba tedesca, c'è già Porsche.
Il caso del nostro gruppone è speculare: i segmenti dal D in su sono stati praticamente dati in carico agli americani, perchè le auto che dovranno uscire dalle matite dei progettisti dovranno aver connotazioni americane, venendo smerciate principalmente laggiù.. Nel caso del gruppone, chi progetta e/o progetterà le D ed E si trova negli USA, ha impostazione USA; ha sì la possibilità di pescare nel portafoglio tecnico italiano sia per componenti che per tecnologia, ma i prodotti saranno invariabilmente USA. Per economie di produzione, le grandi Alfa che vedremo (se le vedremo...) deriveranno più o meno strettamente da queste auto e la paura che aleggia in questo forum (paura espressa anche da Giugiaro, che non è l'ultimo arrivato) è che chi le progetterà riesca a connotarle in maniera sufficientemente appetibile per i nostri gusti ed esigenze. Si spera che ci riescano, beninteso, ma le premesse per un appassionato alfista non sono di certo incoraggianti.