Io vado controcorrente. Per quello che mi riguarda, la concessionaria mi fa solo che un favore a prendere dentro il mio usato. In promo luogo perchè sono io a volerlo cambiare, e se non gli do io il valore che merita, perchè dovrebbero darlo gli altri? In secondo luogo, l'usato che ho io, a tenerlo fermo mi costa: devo pagarci un bollo, un'assicurazione, devo fargli un tagliando tutti gli anni, e mi occupa spazio. Le concessionarie mi offrono una cifra che tiene conto di tutti questi problemi, che loro si devono accollare. Mi va bene quella cifra? bene la accetto. Non mi va bene? due ipotesi: o compro suito l'auto e mi prendo carico dei problemi di cui sopra, oppure penso a vendere il mio usato al valore che ritengo congruo, rimandando il cambio dell'auto. Il valore che la concessionaria mi propone è il valore medio della mia auto, cui vengono sottratte le spese per l'assicurazione che farà da garanzia e parde del rischio d'impresa, quest'ultimo comprende i problemi che mi pongo io a rivenderlo. Nel prezzo di rivendita, la concessionaria applica già lo sconto che dovrà fare, l'altra parte del rischio d'impresa, e il suo legittimo guadagno. Per quanto riguarda i prezzi Eurotax, questi sono certamente sommari e indicativi: sarà più difficile vendere una cabrio a Bolzano che non a Ostia, come un Jimny troverà un cliente più facilmente ad Asiago che non a Lignano. Il marchio ha la sua influenza, prova a rivendere una Panda o una (forse ancor più valida) Daihatsu Cuore, così come prova a rivendere una IS piuttosto che una Classe C.