<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Va bene essere nazionalisti ma..... | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Va bene essere nazionalisti ma.....

Bah, che i manufatti meccanici italici siano affidabili come i nipponici, è una inesattezza sesquipedale, dimostrata dalle statistiche e facilmente verificabile frequentando le officine.
Sono estremamente migliorati, il massimo che posso fare è metterci un "quasi" o un "molto vicino" alle JAP. @gattostanco Non sono più aggiornato come da giovine ma credo abbiano tolto il Desmo...e dal V4 1.200cc e dal V2 900cc. Rimane solo sul top del top di gamma, credo.
 
@gattostanco Non sono più aggiornato come da giovine ma credo abbiano tolto il Desmo...e dal V4 1.200cc e dal V2 900cc. Rimane solo sul top del top di gamma, credo.
E' rimasto sui motori delle sportive. Dove in effetti ha senso, al di là dell'emozionalità.
Ed è rimasto sulla Multistrada RS, una moto che ha pochissimo senso ma mi fa sbavare ogni volta che la vedo :emoji_grinning: :emoji_grinning: :emoji_grinning:
Cmq io ho una molto più tranquilla Multi V2 del 2024, tranquilla, ma ancora dotata del glorioso Testastretta Desmo :emoji_v:
 
Credo che l'abbandono del Desmo sia stato scelto anche per sviluppare la fasatura variabile.
No, la 1200 DVT del 2015 era già a fasatura variabile.
E' che il Desmo ha costi di manutenzione più alti, c'è il cambio delle cinghie ogni 30.000 km.
Al di là del fascino di una soluzione tecnologica unica, i vantaggi del Desmo si apprezzano in effetti solo nelle corse, grazie all'elevato numero di giri che si può ottenere perdendo tra l'altro pochissima energia per la chiusura delle valvole.
Per moto turistiche, in effetti il Desmo non serve. Bisogna ammetterlo.
Però, per quanto siano belle le nuove MultiV4, Streetfighter e Panigale... per chi oggi ha 60 anni, come me, le Ducati più fascinose hanno ancora frizione a secco, Desmo, telaio a traliccio e monobraccio :emoji_thumbsup:
 
Oggi una industria automobilistica che produca tutto in casa, sia come componentistica ma anche come impianti di produzione, semplicemente non può esistere, e la dirigenza Fiat (sbagliando o meno non so) ha deciso di fare delle alleanze per raggiungere la massa critica che una azienda di tale tipo deve possedere per sopravvivere
Aziende che producono tutto (o quasi....) in casa ci sono. E sono un modello esse stesse e questo modello, non condiviso altrove, ne ha decretato la fortuna, non solo in "casa" ma anche in ambito internazionale ponendosi in evidenza per quanto riguarda la qualità.

Questa storia della "massa critica" fu uno slogan, se mi si permette, creato intelligentemente per vendere bene il carretto dell'uva, come tutti i carretti dell'uva gli acini migliori e più maturi stanno sopra e .....correva la fine del millennio....

Guardacaso, putacaso oggi si fondono tra di loro coloro i quali.....e così è sempre stato.....il caso Nissan è emblematico.
 
Aziende che producono tutto (o quasi....) in casa ci sono. E sono un modello esse stesse e questo modello, non condiviso altrove, ne ha decretato la fortuna, non solo in "casa" ma anche in ambito internazionale ponendosi in evidenza per quanto riguarda la qualità.

Questa storia della "massa critica" fu uno slogan, se mi si permette, creato intelligentemente per vendere bene il carretto dell'uva, come tutti i carretti dell'uva gli acini migliori e più maturi stanno sopra e .....correva la fine del millennio....

Guardacaso, putacaso oggi si fondono tra di loro coloro i quali.....e così è sempre stato.....il caso Nissan è emblematico.

Parliamo di produzione di elite in numeri limitati

Chi vende uva, è un commerciante che deve trovare un equilibrio tra margine di guadagno e soddisfazione del cliente, perchè il cliente difficilmente lo freghi 2 volte

Concordo sul fatto che le auto sul mercato oggi siano al 90% deprimenti, ma è un fenomeno trasversale e non localizzato
 
Io ho avuto pessime esperienze, nel millennio scorso con auto italiane.
Certo, parliamo di una usatissima Ritmo (ma piena di difetti) e Delta 1300 (mi piaceva da matti, ma era sempre azzoppata da piccole beghe elettriche ed elettroniche).
Dopo alcune Ford poco prestanti ma assolutamente affidabili, comprai un Ulysse nel 1996 e diventai molto amico del meccanico, perchè ero sempre lì a lasciargli dei soldi...
Da allora non ho mai più avuto auto italiane e (forse anche per fortuna) non ho mai avuto grandi problemi.

Guzzi e Ducati sì.
Ma purtroppo le Guzzi assomigliano molto alle Fiat, come affidabilità e assistenza, quindi da una decina di anni solo Ducati :emoji_thumbsup:
quanti luoghi comuni. A parte che si tratta di esperienze di 30-40 anni fa...io ho sempre avuto auto italiane e ho una Guzzi odierna e non sono mai rimasto a piedi. Con la Guzzi ho preso due settimane fa tanta di quell'acqua, ma tanta in 700 km che qualunque mezzo avrebbe benissimo potuto lasciarmi a piedi.

Comunque...tornando all'argomento del topic amaramente concordo. Ho sempre acquistato italiano anche per far girare il mio paese, ma con Stellantis tutto è stato enormemente annacquato, anzi inglobato altrove e salvo le auto ancora ex FCA in vendita non vedo nessun beneficio per il mio paese.
 
quanti luoghi comuni. A parte che si tratta di esperienze di 30-40 anni fa...io ho sempre avuto auto italiane e ho una Guzzi odierna e non sono mai rimasto a piedi. Con la Guzzi ho preso due settimane fa tanta di quell'acqua, ma tanta in 700 km che qualunque mezzo avrebbe benissimo potuto lasciarmi a piedi.

Comunque...tornando all'argomento del topic amaramente concordo. Ho sempre acquistato italiano anche per far girare il mio paese, ma con Stellantis tutto è stato enormemente annacquato, anzi inglobato altrove e salvo le auto ancora ex FCA in vendita non vedo nessun beneficio per il mio paese.
Ma infatti, parlare di nazionalismo, è forse eccessivo.

Io in ogni caso, ho cercato di rimanere in Italia anche quando ho comprato casa nuova 2 anni fa. Cucina, mobili ed elettrodomestici tutti italiani.

Ho faticato con la lavatrice, ma c'è Sangiorgio che con 249 offre un prodotto onesto e robusto.

Ferro da stiro: polti.

Solo aspirapolvere, rowenta.
 
Ma infatti, parlare di nazionalismo, è forse eccessivo.

Io in ogni caso, ho cercato di rimanere in Italia anche quando ho comprato casa nuova 2 anni fa. Cucina, mobili ed elettrodomestici tutti italiani.

Ho faticato con la lavatrice, ma c'è Sangiorgio che con 249 offre un prodotto onesto e robusto.

Ferro da stiro: polti.

Solo aspirapolvere, rowenta.
Ma li fanno ancora i televisori Mivar?
O c'è un'altra marca italiana che non conosco?
 
Io vado oltre l'Europeismo: sono "mondialista".
Non mi frega niente del nazionalismo, mi interessa che le persone vivano bene e non vengano sfruttate ovunque nel mondo. Altrimenti è egoismo o campanilismo.
Se un prodotto italiano è meglio della concorrenza a pari prezzo, prendo italiano. Sennò no. Non mi hanno fatto niente di male i tedeschi, ucraini, cinesi o ammerigani.
Qualcuno non sarà d'accordo pensando a economie di grande scala, ma nelle nazioni vivono delle persone come noi: buone, cattive, egoiste, altruiste... di tutti i tipi. E queste persone, operai, impiegati, dirigenti, artigiani, che hanno le loro economie, non mi hanno fatto niente. Quindi per me siamo tutti uguali e compro ovunque.
Sai qual è il problema?
Che il mondo in cui viviamo è globalizzato solo per i capitali, ma i servizi pubblici alle persone (sanità, istruzione, previdenza sociale, forze dell'ordine, ecc.) sono tutta ancora saldamente pagate dalle tasse dei singoli paesi. Ogni volta che compri qualcosa fatto fuori, quei soldi escono fuori dal sistema paese impoverendolo un pezzettino. E' un discorso semplicistico me ne rendo conto, oggi niente è 100% made in un certo paese e le economie si incrociano tra loro, però...
 
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