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Va bene essere nazionalisti ma.....

Guzzi e Ducati sì.
Ma purtroppo le Guzzi assomigliano molto alle Fiat, come affidabilità e assistenza, quindi da una decina di anni solo Ducati
Mi dicono Guzzi sotto Piaggio sia migliorata assai. Quanto a Ducati..sotto Vag è incredibilmente migliorata, ormai sono "noiose" quanto una Jap.
 
Da quando la Ducati è controllata dai tedeschi (gruppo VW, come Lamborghini del resto) mi sembra abbia fatto notevoli passi avanti come qualità e affidabilità.
Mi ricordo che una volta noi possessori di moto giapponesi prendevamo in giro i ducatisti; oggi la Ducati fa moto stradali al top, presumo anche affidabili, e va pure molto forte nelle competizioni.

La Ducati ha una lunga storia. Restringendo il campo a quattro decadi le moto Ducati sono sempre state particolari.

Il Desmo di Taglioni era performante ma delicato e voleva tagliandi di un certo tipo. La complicanza del montare Ducati Energia sulle moto un minus....Quando la Cagiva prese la Ducati ricordo che tenne "ravvivandole" le moto della casa che erano esclusive 350F1 750 F1 assieme alla Pantah 600 e mise quei motori sulle sue Ala turistico sportiva e soprattutto sull'elefant che fu un vero e proprio successo 350 e 650 prima 750 poi. L'affidabilità....ci stava....neanche troppo peggio di altro....

Negli anni novanta la gamma ducati, col successo delle Sport accessibili e valide sportive e del Monster fece crescere la ditta e anche lì, a mia memoria nulla di trascendentale per 600, 620 ie mentre la sofisticata 851 era comunque un mezzo elitario e anche lì chessò rispetto a una VFR750R....non ricordo particolarissime criticità. Poi magari ricordo male io. Nel nuovo millennio si affiancò alla linea Monster e alla linea Sport che nel frattempo aveva perso la nostrana 350 per acquisire la 400 da esportare in giappone, la linea Multistrada in diverse cilindrate.

Della multistrada 620 ie ricordo che nel 2006 quindi poco prima del passaggio sotto l'egida teutonica un signore mi disse "l'ho presa in offerta e per il prezzo non pensavo potesse andare così bene"

E invece ricordo il mio amico Michele che amico di un concessionario miltimoto ogni tanto andava da lui e...e un giorno davanti a una 916 o qualcosa del genere gli disse "è nuova? vedo che perde olio....". Sì è nuova la risposta, se non fa un goccio d'olio non è ducati...., questo seconda metà anni novanta....
 
Io ho sempre avuto auto con marchio italiano. Non è solo una questione di dove vengano prodotte, ma di dove siano progettate, ingegnerizzate etc...

Non ho mai avuto grossi problemi. Con le Y10, la Y e le Ypsilon. La 500L è un piccolo capolavoro di ingegneria dell'auto. Il rapporto tra ingombri esterni e volumi interni è senza eguali. Il motore andava benissimo.

Con la nascita di Stellantis, e con le fasi ad alto valore aggiunto tutte spostate in Francia sono passato a Mini. Gran macchina, si. Che costa più del doppio della 500L che avevo prima.

La mia mamma, quando è mancato mio papà ha preso una 500L pure lei. In quasi 4 anni ha fatto solo 20mila km. La prossima sarà T-Cross o Avenger.
 
Io non sono nazionalista e non mi interessa comprare prodotti italiani perche' ci sventola il tricolore. Gia' in passato ero contrario a chi comprava Fiat perche' italiana e ho avuto ragione visto il trasformismo in FCA e visto che in fondo gli agnelli (il diminuitivo e' d'obbligo) si sono sempre fatti solo i loro interessi. Preferisco comprare dove c'e' piu' qualita' al giusto prezzo e non mi interessa di che nazionalita' sia: 2 settimane fa ero a Palermo e cercavo un paio di scarpe nere. Dopo aver girato vari negozi trovando o prezzi esagerati (veramente certi negozi hanno sbattuto la testa per i prezzi che espongono), o modelli dal prezzo medio ma di dubbia qualita', ho lasciato perdere e ho ordinato sul sito irlandese un paio di Skechers col 20% di sconto che alla fine sono costate meno di quelle dal prezzo medio al negozio.
 
Io mi ricordo in particolare tre cose che a inizio anni 2000 noi motociclisti "jappisti" dicevamo sulle Ducati:

1) perdono olio
2) i ducatisti sono fanatici che tolgono il coperchio del carter per far sentire ancora di più lo scampanellio della frizione (e spesso era vero, da quel che vedevo e sentivo)
3) "Ducati soldi buttati" :emoji_grin:

Oggi quando vedo una Ducati nuova per strada resto ammirato. Sono sempre moto con un'anima, una fortissima personalità, bellissime, ma ora finalmente al passo con i tempi e tecnologicamente avanzate.
Unico difetto: costano parecchio...
 
Ultima modifica:
Pure io faccio parte della schiera di quelli che comprano un'auto o una moto non in base alla nazione dove è stata progettata e costruita, ma in base a ciò che più mi piace e ritengo più adatto alle mie esigenze.
L'ultima mia auto italiana è stata una Panda 45 del 1981 (vabbè, ero uno studente squattrinato), tenuta fino al 1992, mentre l'ultimo mio mezzo con meccanica italiana, che possiedo tutt'ora, è un camper su Ducato (ma l'allestimento è tedesco).
 
Mi dicono Guzzi sotto Piaggio sia migliorata assai. Quanto a Ducati..sotto Vag è incredibilmente migliorata, ormai sono "noiose" quanto una Jap.
Siamo un po' OT, visto che le moto hanno la metà delle ruote di un'auto, ma sempre di veicoli, prodotti o meno in Italia, sono :emoji_grinning:

Sulla Guzzi: ni.
Cioè mi dicono che stiano lavorando abbastanza bene sull'affidabilità, ma Piaggio sull'assistenza lascia un po' a desiderare (molti concessionari e officine autorizzate sono parecchio incazz..) e sulla componentistica si va al risparmio con produzioni asiatiche (ricordo le prime serie di Griso, Norge e Stelvio con davanti i Brembo serie oro, poi dal 2011 in poi dei dischi a marchio Braking ma economici e di provenienza cinese... oppure supporti di ferraccio che si rompevano con le vibrazioni...

Ducati, beh, io ho avuto la frizione a secco sulla ST3 del 2004... un suono meraviglioso, anche se per una sporttouring non era il massimo :emoji_grinning:
Sulla Multi 1100 avevo già la frizione in bagno d'olio, e per quanto brutta (era quella disegnata da Terblanche) era una moto leggera, facile, maneggevole e divertentissima.
Certo, fino ad una decina di anni fa qualche magagna, magari elettrica o per via di una guarnizione, veniva fuori, ma oggi in effetti quando entri in officina vedi solo moto che fanno i tagliandi (tra l'altro molto allungati come intervallo di chilometraggi o tempistiche). E non a caso oggi la garanzia è di 4 anni, e sulle assistenze in Ducati sono sempre pronti a venire incontro ai clienti.
Il Desmo è un salasso ogni 30.000 km, però ha un fascino unico... sarà che Taglioni era romagnolo, ma mi dispiacerebbe avere una Ducati senza Desmo...
Oggi sono alla quinta Multistrada... segno che mi ci trovo bene :emoji_thumbsup:
Poi è vero che costano, ma nella permuta mantengono comunque un certo valore...

...e cmq non è solo nazionalismo: a Borgo Panigale ci lavorano 1.600 persone, per un terzo ingegneri.
Le tasse le pagano in Italia (poi, ovvio, i dividendi vanno alla proprietà, che da una decina di anni è Audi), ma hanno rapporti con scuole e università emiliano romagnole. Ed i fornitori, grandi e piccoli, anche lungo la Via Emilia, sono moltissimi.
Se ne avessimo di più, di realtà del genere, avremmo meno problemi economici, in questo Paese.

Chiaro che, essendo i soldi miei, se non mi ci trovassi bene, se avessi problemi tecnici continui, andrei a comprare qualcos'altro anche in barba alla provenienza... così come per le auto.
 
Ultima modifica:
Per quanto riguarda il camper, Fiat non si può smentire e qualche problemino già me l'ha dato... ho dovuto sostituire il selettore del cambio Comfortmatic, 600 € di spesa (fuori garanzia).
Lo so, colpa mia, con Fiat avrei dovuto andare sul semplice, meno elettronica possibile, e scegliere il mediocre (come manovrabilità) ma collaudato cambio manuale.
 
Bah, che i manufatti meccanici italici siano affidabili come i nipponici, è una inesattezza sesquipedale, dimostrata dalle statistiche e facilmente verificabile frequentando le officine.
Domanda più in tema 4 o 2 ruote? (tralasciando la fase compulsiva odierna di tre anni che secondo me per molti motivi non fa testo)
 
Pur essendo orgoglioso di essere Italiano (nonostante le molte problematiche del nostro Paese), il termine nazionalismo, in questo particolare periodo storico, fa addensare nubi nerissime nei miei pensieri; personalmente non lo ritengo adeguato, come termine, alla discussione, ma è una mia personalissima opinione

Detto questo non riesco a cogliere il senso di questa discussione; La fiat (che ormai non esiste più se non come marchio), ha avuto tanto dall'Italia, ed ha dato tanto, inutile andare a fare bilanci su questi scambi, appartengono alla storia gloriosa del nostro Paese

Oggi una industria automobilistica che produca tutto in casa, sia come componentistica ma anche come impianti di produzione, semplicemente non può esistere, e la dirigenza Fiat (sbagliando o meno non so) ha deciso di fare delle alleanze per raggiungere la massa critica che una azienda di tale tipo deve possedere per sopravvivere

Sono scelte imprenditoriali che possono piacere o no, ma fatte da soggetti che non sono delle onlus

Il gruppo Stellantis non è di proprio gradimento ? Ci sta ed ognuno è libero di avere le proprie simpatie/preferenze, ma andarlo a ribadire 20 volte al giorno non ha a mio parere nessuna utilità pratica, anzi forse fa perdere energia al messaggio stesso
 
Detto questo non riesco a cogliere il senso di questa discussione; La fiat (che ormai non esiste più se non come marchio), ha avuto tanto dall'Italia, ed ha dato tanto, inutile andare a fare bilanci su questi scambi, appartengono alla storia gloriosa del nostro Paese
Beh, in realtà ci sono (sia pur limitate) entità motoristiche o componentistiche prettamente italiane.
Senza andare alle solite case di lusso o supersportive della motor valley, ci sono eccellenti ed imitati produttori italiani per auto e moto world wide, una su tutti, mi sovviene Brembo.
 
Io vado oltre l'Europeismo: sono "mondialista".
Non mi frega niente del nazionalismo, mi interessa che le persone vivano bene e non vengano sfruttate ovunque nel mondo. Altrimenti è egoismo o campanilismo.
Se un prodotto italiano è meglio della concorrenza a pari prezzo, prendo italiano. Sennò no. Non mi hanno fatto niente di male i tedeschi, ucraini, cinesi o ammerigani.
Qualcuno non sarà d'accordo pensando a economie di grande scala, ma nelle nazioni vivono delle persone come noi: buone, cattive, egoiste, altruiste... di tutti i tipi. E queste persone, operai, impiegati, dirigenti, artigiani, che hanno le loro economie, non mi hanno fatto niente. Quindi per me siamo tutti uguali e compro ovunque.
 
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