stratoszero ha scritto:Chrom> ha scritto:Credo che il futuro del gruppo Fiat riservi anche di più all'Alfa... e non solo.
Ad esempio, in futuro potremo vedere trazioni di ogni tipo sullo stesso pianale, con motorizzazioni e carrozzerie di ogni tipo per quello stesso pianale.
Guardando al futuro, il Centro Ricerche Fiat ha avviato lo studio di soluzioni per pianali modulari adattabili sia alle diverse trazioni, convenzionali e alternative, sia alle personalizzazioni richieste dalle varie tipologie d?uso (trasporto persone, consegna merci, ecc.). In quest?area di ricerca si inserisce, tra gli altri, il progetto MIMOSA (MIcrovettura con propulsione ecologica MOdulare e Sicura a elevata versAtilità di impiego) realizzato in collaborazione con l?Università italiana di Catania e l?azienda GGG Elettromeccanica, esperta nella produzione di veicoli speciali. Il progetto prevede la realizzazione di prototipi di microvetture compatte e sicure che, grazie al pianale modulare, offrono una soluzione ecologica e versatile per il trasporto di beni e persone in ambito urbano. La modularità è garantita dall?adozione di una soluzione ?split-frame?, che prevede la separazione netta del telaio dalla carrozzeria. Il telaio portante carrozzato (rolling chassis) garantisce maggiori prestazioni di sicurezza, comfort e guidabilità; mentre la carrozzeria, collegata rigidamente al pianale, è realizzata con pannelli polimerici ed è scomponibile in parti mobili per favorire la massima flessibilità d?uso.
Il telaio multi-materiale dimostra come l?architettura di tipo ?split frame? può essere impiegata anche su vetture super sportive con conseguenti benefici in termini di rapporto peso/potenza
In un veicolo ?split frame? la scocca è fisicamente separata in due parti distinte: una inferiore ed una superiore. La prima parte è un vero e proprio telaio autoportante che sorregge il motore, le sospensioni, tutti gli impianti del veicolo e sopporta inoltre i carichi strada e gli urti. La parte superiore dello split frame ospita invece i passeggeri e genera la forma esterna del veicolo. Le due parti sono tra loro collegate tramite tasselli elastici che assicurano, in abitacolo, un elevato livello di filtraggio delle vibrazioni.
Questa architettura non veniva storicamente ritenuta idonea all?impiego su vetture sportive in quanto non particolarmente efficiente dal punto di vista del peso se paragonata alla soluzione a scocca portante. L?attività? ?telaio multi-materiale? ha dimostrato invece che la precedente affermazione può essere messa in discussione con una progettazione del telaio inferiore che selezioni il materiale, la forma e la tecnologia appropriata per ciascun elemento che compone il telaio stesso. Come risultato, la struttura inferiore dello split frame fa uso di leghe di titanio, alluminio (sia fusioni che estrusioni) e fibre di carbonio. Questo telaio ha un peso al di sotto dei 100 kg e le sue prestazioni (crash e rigidezza torsionale) sono conformi ai target di una vettura super sportiva.
Purtroppo, questo futuro non sarà cosi prossimo... ma neanche troppo in là, a questo punto, e credo che sarà certo. Il pianale della Giulietta, infatti, è il primo esempio che prova come il gruppo abbia ormai imboccato questa via.![]()
Trazioni di ogni tipo sullo stesso pianale?
Può darsi, ma la descrizione del progetto MIMOSA, riportata nell'articolo, riguarda altro...![]()
Il progetto MIMOSA, risalente al 2004, ha intrapreso una strada tutta sua.
Per il resto, quel ch'é rimasta è la convinzione della bontà dei pianali split frame e multi frame, realizzati con la tecnica multi-materiale.
Il pianale della Giulietta, come affermavo prima, ne è un primo esempio, scaturito dal progetto europeo "SuperLightCar" al quale il gruppo Fiat ha partecipato fin dal 2006 apportandovi queste convinzioni, con il CRF e Comau, e concretizzatosi nel 2009 con la presentazione del primo prototipo di questo pianale effettuata nella sede della VW, che di questo progetto ne è stata coordinatrice.
Da questo, il C-Evo sul quale è stata realizzata la Giulietta; che ritarda la sua uscita dal 2009 al 2010, rispetto al piano industriale, se vi ricordate, proprio per poter utilizzare questo nuovo tipo di pianale.
Infatti, questa possibilità già esistente nel gruppo la riportano anche testate che conoscono bene il mondo Fiat e il CRF.
Da AutoBlog, pubblicato circa 4 mesi fa.
E se quella della trazione posteriore fosse una certezza per l?Alfa Romeo Giulia? La supposizione ci viene spontanea dopo aver letto un articolo del principale quotidiano nazionale sulla nuova berlina italiana: sembra infatti che Alfa Romeo stia testando negli Stati Uniti una Giulia a trazione posteriore insieme ad una a trazione integrale e che l?arrivo della ?TP? sia scontato. La conversione alla trazione posteriore sarebbe possibile grazie all?estrema modularità del Pianale C-Evo (che ha debuttato sulla Giulietta): non solo può essere allungato nel passo ed allargato aggiungendo lamierati nel pavimento, ma è anche predisposto per la trazione integrale e di conseguenza anche per la posteriore. Il tutto senza grossi investimenti.
Ovviamente tutto questo ci fa stampare un bel sorriso sulla faccia. Come quello che ci ha fatto fare l?anticipazione sulla 4C. Tutto questo testimonia che c?è fermento in casa Alfa e che la volontà di rilanciare questo glorioso brand non è solo fatta di parole. La Giulietta e la MiTO stanno vendendo bene ed hanno raccolto pareri positivi in ogni test o comparativa: erano automobili che Alfa non poteva sbagliare. Con la Giulia il marchio del biscione è obbligato nuovamente a fare bene; non solo perché questa vettura dovrà riparare agli errori della pur bella 159, ma soprattutto perché sarà commercializzata anche nel nuovo continente: ne va quindi della credibilità dell?intero marchio sul principale mercato del mondo.
Spero di essere stato esaustivo.